| inviato il 03 Gennaio 2016 ore 10:38
"Intuitivamente avrei detto forse che le fotocamere ISO-lesa lo sono fino a un certo punto e invece pare che è il contrario" L'avrei detto anch'io, ma c'è qualche aspetto che trascuriamo. Ad esempio quanti test vengono fatti per decretare se una D610 è iso less? Immagino che il risultato possa variare a seconda della scena che s'inquadra. In definitiva si sta procedendo ad effettuare delle misure e queste, l'ingegneria insegna, sono sempre affette da incertezza. Semplicemente potrebbe anche essere che il sensore non si comporti linearmente. Raffaele |
| inviato il 03 Gennaio 2016 ore 13:43
Domenik, l'argomento tira in ballo tantissime discipline: elettronica, elettrotecnica, teoria dei segnali, elaborazione numerica ecc... Ma se interessa sapere come ottenere il meglio dalla propria attrezzatura in fase di scatto basta studiare il come ed il perché della esposizione a destra (ETTR), come qualcuno ha già ricordato, ma facendo attenzione ad alcune cose. Il perché della ETTR ha principalmente a che fare con la quantizzazione del segnale, ossia la disponibilità di transizioni tra stessi rapporti di luminosità al variare della posizione all'interno del range numerico disponibile. Esempio: soggetto che ha un highligt con valore di luminosità (non chiarezza) quadruplo rispetto al valore più scuro di interesse. Se si espone facendo in modo che i pixel dell'highlight abbiano valore (ad 8 bit) di 240 il valore più scuro avrà valore 60, con 180 transizioni disponibili tra l'uno e l'altro. Se si sottoespone di due stop oppure non si espone a destra, i pixel dell'highlight avrebbero valore 60 e i pixel più scuri di interesse 15, con 45 livelli di transizione. Questo suggerisce posterizzazione, ma ovviamente dietro POTREBBE esserci anche (ed in genere c'è) una migliore qualità del segnale digitalizzato. Un'esposizione a destra può essere ottenuta in diversi modi: allungando il tempo di esposizione o aprendo maggiormente il diaframma (il miglior modo, se possibile, di esporre a destra perché ciò si traduce linearmente in valori più alti di tensione dovuti al segnale e quindi valori più alti di SNR), oppure aumentando il valore ISO (che non si traduce mai linearmente in un aumento del SNR e che in alcuni casi si traduce in una semplice sovraesposizione digitale che lascia invariato il SNR). Nella pratica quindi occorre utilizzare i tempi di scatto più lunghi possibili senza incorrere nel pericolo del mosso, aprire il più possibile il diaframma nei limiti della pdc necessaria ed utilizzare il valore iso più alto senza rischiare di bruciare parti importanti della foto. Ovviamente in pp poi occorrerà sottoesporre in conseguenza alla ettr. |
| inviato il 03 Gennaio 2016 ore 14:17
“ Un'esposizione a destra può essere ottenuta in diversi modi: allungando il tempo di esposizione o aprendo maggiormente il diaframma (il miglior modo, se possibile, di esporre a destra perché ciò si traduce linearmente in valori più alti di tensione dovuti al segnale e quindi valori più alti di SNR), oppure aumentando il valore ISO (che non si traduce mai linearmente in un aumento del SNR e che in alcuni casi si traduce in una semplice sovraesposizione digitale che lascia invariato il SNR). Nella pratica quindi occorre utilizzare i tempi di scatto più lunghi possibili senza incorrere nel pericolo del mosso, aprire il più possibile il diaframma nei limiti della pdc necessaria ed utilizzare il valore iso più alto senza rischiare di bruciare parti importanti della foto. Ovviamente in pp poi occorrerà sottoesporre in conseguenza alla ettr. „ Ecco mi stavo facendo appunto sta domanda. Scendiamo nel caso pratico terra terra più complicato del punto di vista tecnico ovvero la foto di un volatile in volo (il famoso BIF) che tecnicamente (non artisticamente) è forse la champions league dei generi fotografici dove si da fondo a tutte ciò che un'attrezzatura può esprimere dal punto di vista tecnico. So già che sono limitato come tempi perchè non devo avere mosso. Supponiamo che devo avere almeno 1/1250 per fermarlo in volo, cosa abbastanza comune. Se posso apro tutto il diaframma ammettendo che la lente che uso me lo permetta con buona qualità Comunque ammettiamo in questo caso che ho un bel fisso luminoso F4 e vado a tutta apertura. Ora supponendo che a ISO 100 (l'iso base della mia fotocamera che una ISO invariante) in quella situazione non ho luci bruciate mi conviene 1) alzare un po' gli iso finchè l'immagine è visibile nell'lcd per quello che mi serve e scattare sempre a quell'iso e correggere anche pesantemente in post produzione con +EV oppure 2) mettere iso auto che anche se non mi espone a destra tanto comunque non mi interessa perchè comunque cattura tutta la luce che è possible e quindi correggo leggermente in post ove necessario in +EV o -EV 3) cercare l'iso che mi espone a destra e correggere in -EV in post produzione se è il punto 2 è corretto deduco che comunque anche se per un problema di esposimetro magari l'iso mi balza su e mi causa sovraesposizione e zone bruciate dovuto ad iso alto è comunque una sovraesposizione "virtuale" perchè la posso comunque ricorreggere in post produzione? |
| inviato il 03 Gennaio 2016 ore 15:17
Credo che dobbiate considerare il punto più scuro e il punto più chiaro della scena. Se la scena copre solo 1/4 della gamma che questa sia più verso le luci o più verso le ombre non cambia nulla. Si può correggere in pp. |
| inviato il 03 Gennaio 2016 ore 15:52
Giovanni, nel caso che descrivi se l'uccello copre solo una piccola parte del sensore l'esposimetro tenderebbe a portarti il valore medio di luminosità del cielo (diciamo 2/3 stop più alta del volatile) a metà istogramma, cioè dall'11 al 18% del valore di saturazione massima del sensore. Non proprio il massimo! Per avere una esposizione a destra dovresti andare di esposizione manuale, verificare attivando l'highlight alert di non bruciare ciò che non vuoi che venga bruciato e spingerti il più possibile a destra con l'istogramma. Se ad esempio riesci a portare il valore medio del cielo all'80% (per avere un margine di sicurezza) del valore di saturazione del sensore, avrai spostato i pixel relativi al volatile di circa due stop verso la parte più pulita dell'istogramma! In pp dovrai poi sottoesporre oppure no, oppure fare un tone mapping (curve, recupero luci/obre ecc) a tuo piacimento. |
| inviato il 03 Gennaio 2016 ore 15:56
Vangogh, no, non è affatto così. E' proprio su questo concetto che si basa la tecnica dell'ETTR (Exposition To The Right), e le motivazioni sono quelle che ho detto sopra, migliore quantizzazione e possibilità di un maggiore rapporto segnale/rumore. |
| inviato il 03 Gennaio 2016 ore 16:06
Wolf ma se io ho sia tempi che apertura vincolati per ragioni esterne come sopra ho descritto per cui solo su Iso posso agire come conviene comportarsi con una fotocamera iso-less? E' totalmente indifferente? L'eventuale bruciatura che mi fa la fotocamera solo per via dell'auto iso è veramente un bruciatura o è una bruciatura recuperabile totalmente in post? E' questa la questione |
| inviato il 03 Gennaio 2016 ore 16:10
Grazie Wolf3d! Il tuo provvidenziale intervento assieme a quello di Giovanni-bg chiarisce meglio l'aspetto operativo della gestione del rumore in fase di scatto. Il problema nello scatto ai volatili comunque resta ed è vincolato ai limiti dell'attrezzatura e alla necessità di evitare il micromosso! |
| inviato il 03 Gennaio 2016 ore 16:31
Perdonami, ma non comprendo bene come le cose possano cambiare aumentando il guadagno del sensore (ISO). |
| inviato il 03 Gennaio 2016 ore 16:37
“ L'eventuale bruciatura che mi fa la fotocamera solo per via dell'auto iso è veramente un bruciatura o è una bruciatura recuperabile totalmente in post? „
 Nel caso A la bruciatura è recuperabile, nel caso B no. Vale dire che se il guadagno è dato elettronicamente da un amplificatore allora siamo fregati, se il guadagno è dato digitalmente da un processore allora è possibile recuperare. Trascurando il caso estremo di una bruciatura già a ISO 100. Raffaele |
| inviato il 03 Gennaio 2016 ore 16:57
“ Il problema nello scatto ai volatili comunque resta ed è vincolato ai limiti dell'attrezzatura e alla necessità di evitare il micromosso! „ Ovviamente, ed è per questo che ho detto "nei limiti del possibile" e "evitando il micromosso" :) Con ISO-less si intende il comportamento di un certo modello di fotocamera per la quale certi valori ISO sono ottenuti applicando una variazione digitale dell'esposizione. Ad esempio sulla mia Canon 7D l'ISO 6400 è ottenuto applicando una sovraesposizione di uno stop (una banale moltiplicazione per due!) a partire dall'ISO 3200. A partire da ISO 100 ci sono alcuni valori ISO che sono accompagnati da una effettiva amplificazione del segnale letto dai photosite, mentre altri (ad esempio 125 e 200, nel mio caso) sono ottenuti numericamente. Utilizzare questi ISO "fittizi" ha senso se si sta scattando in jpg oppure se si stanno producendo filmati, altrimenti un ISO che sottoespone può essere applicato in pp, mentre un ISO che sovraespone è addirittura deleterio perché butterà al vento parte delle inforazioni (clipping). Ci sono alcuni sensori, vedi Sony (e quindi Nikon da alcuni anni a questa parte) in cui questo fatto è particolarmente evidente, ma il perché e il per come non l'ho mai studiato. Suppondo sia a causa del fatto che l'amplificazione effettiva del segnale venga fatta soltanto fino a valori relativamente bassi di ISO, ma è solo una speculazione. |
| inviato il 03 Gennaio 2016 ore 17:03
“ Vangogh, no, non è affatto così. E' proprio su questo concetto che si basa la tecnica dell'ETTR (Exposition To The Right), e le motivazioni sono quelle che ho detto sopra, migliore quantizzazione e possibilità di un maggiore rapporto segnale/rumore. „ @wolf3d (mi ricordi un video game) Perdonami, ma non comprendo bene come le cose possano cambiare aumentando il guadagno del sensore (ISO). |
| inviato il 03 Gennaio 2016 ore 17:06
“ Perdonami, ma non comprendo bene come le cose possano cambiare aumentando il guadagno del sensore (ISO). „ perché l'amplificazione del segnale permette di quantizzare con più dettaglio le transizioni di luminosità tra le varie parti dell'immagine. Il valore di SNR in realtà è logico supporre che addirittura diminuisca, ma noi abbiamo a che fare con valori quantizzati, cioè discreti e finiti, ed in questo contesto il vantaggio della maggiore finezza delle transizioni tra i vari livelli è importantissimo. Non è così invece (come ho già detto) quando l'ISO è di tipo numerico, ma in questo caso possiamo supporre che l'ISO "analogico" su cui si appoggia potrebbe essere comunque superiore rispetto a quello della esposizione corretta in senso classico quindi, sempre evitando il clipping, potrebbe essere utile utilizzarlo. |
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