user52859 | inviato il 22 Dicembre 2015 ore 19:52
Io conosco il Lagavulin ed molto buono |
user83506 | inviato il 22 Dicembre 2015 ore 19:55
Peccato costi 40 euro a bottiglia |
user24904 | inviato il 22 Dicembre 2015 ore 19:59
Dipende dal lagavulin e da come vuoi bere. |
| inviato il 22 Dicembre 2015 ore 20:17
Premetto che di Whiskey non capisco nulla ma mi sono letto con molto entusiasmo l'intera discussione, non pensavo fosse un mondo così ampio e complesso quello dei distillati (mi avete quasi fatto venire voglia di provare qualcosa di diverso dal solito Jack Daniel's del bar). A questo punto però non mi è chiara una cosa, cito Josh: “ Quello che le distillerie imbottigliano è invece quello che si ottiene mescolando più botti, magari anche di diverse annate, magari botti che prima del whisky hanno maturato cherry mescolato con whisky messo in botti che precedentemente ha ospitato porto, o sauternes, o chissà cos'altro. Sicuramente aggiungendo acqua per abbassare la gradazione. Il risultato che si ottiene è sicuramente più "im.bas.tar.dito" (passami il termine) rispetto al cask strenght. „ Perché mai le distillerie dovrebbero "rovinare" i loro stessi prodotti? Che senso ha? Dov'è il vantaggio? |
| inviato il 22 Dicembre 2015 ore 20:48
Semplicemente perchè così fanno produzione..creano linee che hanno i numeri per finire anche nella grande distribuzione. Non si tratta di rovinare ma di raggiungere un equilibrio tra qualità e prezzo. Aggiungendo dell'ottima acqua di fonte si abbassa la gradazione e si aumenta la produzione, un 56 gradi è di per se un prodotto più pregiato infatti invecchiamento e single cask portano ad un aumento naturale del prezzo con conseguente restrizione della distribuzione. Oggi in enoteca c'erano bottiglie da 3000 euro...che, a memoria, sono lì da qualche anno. Un Blended chiaramente non raggiungerà mai simili prezzi anche se ne esistono di ottima qualità e di prezzi conseguentemente alti. Io personalmente preferisco i single. Stefano |
| inviato il 22 Dicembre 2015 ore 20:59
“ Perché mai le distillerie dovrebbero "rovinare" i loro stessi prodotti? „ non è un rovinare ma un ricercare diverse elaborazioni per offrire aspetti gustativi originali e ricercati. l'abbassare i gradi è più vicino al concetto di produzione/commercializazione..... così si fanno molte più bottiglie |
| inviato il 22 Dicembre 2015 ore 21:07
Ciao Cap91. Hai frainteso il senso del messaggio che avevo intenzione di far passare: facendo miscugli, il master distiller, che è il responsabile di quello che la distilleria mette in commercio, non vuole rovinare il suo prodotto. E' il contrario, lo aggiusta o cerca di farlo. Dato per scontato che il "prodotto migliore" che una distilleria ha da offrire è, lo ripeto ancora una volta, il Cask Strenght o Single Barrel dobbiamo anche considerare che questa tipologia di distillato ha un elevato costo di produzione che inevitabilmente si traduce in un maggior costo di acquisto per il cliente finale. Per abbassare il prezzo di acquisto al cliente, le distillerie fanno miscugli. A questo punto devo necessariamente essere molto specifico ed entrare nel dettaglio. Per ottenere un whisky ho bisogno di alcuni ingredienti: l'orzo, l'acqua, i lieviti, il tempo per far maturare il whisky, la botte dove farlo invecchiare. La botte è un ingrediente molto importante per un buon whisky, oserei dire fondamentale. Tutte le botti (il legno per la botte è normalmente il rovere americano) che ospitano un qualsiasi whisky hanno sicuramente avuto in maturazione un altro distillato in precedenza. Non tutte le botti sono uguali, quelle che erano destinate all'invecchiamento dello cherry spagnolo sono le migliori, sono quelle che sicuramente daranno al whisky un invecchiamento migliore. Le meno pregiate sono le botti che come primo uso sono state impiegate per il bourbon americano. Questo pregio si riflette anche sul prezzo di acquisto che una distilleria paga per accaparrarsi un determinato tipo di botte. Normalmente una botte ex-cherry costa 500 dollari, una botte ex-bourbon 30 dollari. Questi sono i due casi estremi, ci sono in realtà una trentina di botti diverse. E' chiaro che una distilleria non può comprare solo le botti ex-cherry, per mantenere basso il costo di produzione e vendita del distillato deve necessariamente comprare ed usare anche altre tipologie di botti. Esaurita questa premessa, ritorniamo alla fase di imbottigliamento, quando il master distiller conciliando il carattere diverso dello stesso distillato messo a maturare in botti diverse, mescola il contenuto di queste botti diverse per rendere appetibile il distillato al cliente finale ed uniformare la produzione su un'unica linea di "sapore". In questo senso è da considerare la mia frase di prodotto "bas.tardo", perchè figlio di più botti diverse. |
| inviato il 22 Dicembre 2015 ore 21:09
...e del Laphroig four casket che ne pensate? |
| inviato il 22 Dicembre 2015 ore 21:17
Chiaramente un entry level! |
| inviato il 22 Dicembre 2015 ore 21:27
Intendi il Laphroaig Quarter Cask? Quarter Cask significa che quel distillato ha avuto una doppia maturazione. Il primo periodo, molto più lungo, in botti molto grandi poco pregiate. Il secondo periodo, di qualche mese, massimo un anno, di affinamento, all'interno di botti molto piccole (appunto i Quarter Cask), che prima del whisky hanno ospitato un distillato molto aromatico. Questa permanenza all'interno di queste botti piccole regala al distillato un sapore e un equilibrio migliori. E' un parente stretto del 10YO ma nel risultato è completamente diverso, molto migliore per una esigua differenza di prezzo. Si trovano in commercio due versioni praticamente identiche, l'unica differenza in etichetta: QA CASK oppure QUARTER CASK. |
| inviato il 22 Dicembre 2015 ore 21:42
Quarter Cask hai ragione Infatti il prezzo è decisamente abbordabile. |
| inviato il 22 Dicembre 2015 ore 21:47
Praticamente tra il 10YO e il Quarter Cask cambia solo quel secondo periodo di affinamento in botte piccola. |
user39791 | inviato il 22 Dicembre 2015 ore 21:50
Volendo regalare una bottiglia sui 100 euro dammi un nome secco. Uno solo che sia facilmente reperibile però. |
| inviato il 22 Dicembre 2015 ore 22:04
“ Una curiosità, se mi vuoi rispondere...Questa tua cultura sul mondo del whisky, è frutto di passione o hai a che fare per lavoro?In ogni caso, complimenti!!! „ Ciao Dario, no, non è il mio lavoro... per lavoro mi occupo di logistica e spedizioni in una fabbrica di elettrodomestici, pensa un po'. Semplicemente una passione che mi porto dietro da circa 40 anni. Da una trentina a questa parte in maniera più approfondita e seria. E' un aneddoto che ho raccontato (in privato) all'amico Ummira, gli è piaciuto e a chi interessa lo ripropongo. Ho 54 anni e circa 40 anni fa, adolescente, un giorno aiutai mia mamma a svuotare un mobile del soggiorno, una credenza che mezza rotta doveva essere sostituita da un mobile nuovo. Tirando fuori da questo mobile il contenuto, servizi di piatti, di bicchieri e stoviglie a un certo momento sbucano fuori tre bottiglie di whisky. I miei erano astemi, in casa dei miei genitori più che la Fanta non trovavi e chiesi spiegazioni. Mia mamma mi disse che quelle bottiglie furono un regalo di nozze non molto gradito. I miei genitori si sono sposati nel 1954. Mi ricordo che feci fatica ma riuscii a farmele regalare con la promessa che non le avrei mai bevute. Io quella promessa l'ho mantenuta, quelle tre bottiglie sono ancora intatte a casa mia, non le ho mai bevute. Con quelle tre bottiglie, però, è nata la mia curiosità, la mia passione, la mia collezione. A quelle tre bottiglie, nel tempo, ne ho affiancate altre, adesso ne ho circa 120... alcune veramente molto pregiate. La più interessante è un Macallan del 1940, quando la seconda guerra mondiale era già avviata. ps: la promessa a mia mamma riguardava solo quelle tre bottiglie, molte altre le ho aperte. |
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