| inviato il 11 Dicembre 2015 ore 20:25
Io scelgo una lente per la focale che mi serve, per la precisione dell'autofocus, se pesa poco è meglio.. Anche prima, che lo facevo per lavoro, avevo 2 set. Uno era Canon 35mm per uso personale e uno Zenza Bronica per uso pro. Qualche volta usavo la Canon anche per lavoro, soprattutto a teatro non potevo portare un affare che quando scattava si girava metà pubblico e qualche volta usavo la Bronica anche in vacanza. Passato al digitale ho mantenuto la differenza, FF per il pro e DX per le vacanze.. poi si possono fare altre scelte, ma in senso assoluto se mi piace un 85/1,4 lo prendo per me, quello pro invece è un 1,8 con tutte le botte che può prendere.. Ora in pensione mi rilasso e penso di prendere una ML per usare tutte le ottiche vintage rimaste nei cassetti.. |
| inviato il 11 Dicembre 2015 ore 20:25
Diciamo che avete già indicato molti dei punti che costituiscono il problema. Non si può negare che avere ottiche pro, luminose e con af reattivo permette di avere prestazioni che in taluni frangenti fanno la differenza. Un ottica nativa consente tempi di reazione più rapidi e un'accuratezza corpo/obiettivo che fa portare a casa un numero di scatti riusciti maggiore. Certamente anche le ottiche di terze parti hganno fatto dei grandi passi in avanti e la seria Art di sigma offre qualità ottimali per ogni situazione ma quando non si ha possibilità di ripetere gli scatti ed i moementi vanno colti al volo l'accoppiata obbiettivo pro e corpo della casa madre sono ancora da preferire. Quelle volte che accompagnavo mio padre a fare qualche matrimonio e facevo il ragazzo del flash erano i tempi che se non avevi una Hasselblad difficilmente venivi preso sul serio come fotografo di matrimoni. Ora il panorama è mutato molto e si fa fatica ad avere un'idea di cosa possa essere un fotografo e la fotografia, l'importante è portare a casa lo scatto tanto con il digitale si possono fare quanti scatti si vuole e magari modifica in PP. Purtroppo questo ha fatto si che si perdesse di vista la qualità...non solo nei fotografi ma anche nel cliente che fa fatica a capire le reali differenze tra foto ben fatte e foto belle, l'importante è portare a casa il risultato. In quei casi in scatto a teatro o ion qualche cerimonia e mi sono preoccupato di portare lenti veloci non ho avuto i riscontri che speravo...pochi, veramente pochi hanno realmente apprezzato lo stacco dei piani, i giochi di luce e il mettere in rilievo un soggetto piuttosto che inquadrare semplicemente tutta la scena come in una cartolina. Certo poi che in matrimonio fondamentale è la complicità degli sposi che se non hanno voglia e la pazienza di collaborare diventa veramente una fatica. Allora certe volte ci si limita al semplice scatto dei gruppi di famiglia e dei tavoli. Questo non esime dall'essere provvisti di un minimo di attrezzatura che consenta di esprimere una certa cifra stilistica anche se in alcuni frangenti mi sono trovato a fotografare degli amici ad alcune cerimonie di laurea in cui il "fotografo ufficiale" andava di D200 e 35-70 con tanto di righina rossa messe con un adesivo...e scattava 5-6 foto ricordo come se fosse uno stampo, capisco lui che deve portare a casa la pagnotta ma un minimo di investimento per poter poi giusticaare gli scatti ci deve essere perchè vi assicuro che non ha scattato nessun capolavoro. E' vero che l'amatore cura la prorpia attrezzautara come fosse una di famiglia ma anche il pro non può credere che solo il manico basti a portare a casa la pagnotta perchè se è vero che in piena luce i difetti sono più o meno livellati è quando le condizioni diventano più ostiche che la tecnologia comincia a diventare un fattore importante. Ce ne sarebbero cose da dire...seguo con interesse. Stefano |
| inviato il 11 Dicembre 2015 ore 20:29
ragazzi, non andrebbero confuse l'arte e l'economia, io sono un fotografo amatoriale, e anche un laureando in economia, il fotografo professionista deve eseguire una prestazione per venire retribuito. A seconda del tipo di prestazione ci saranno costi e anche risultati diversi, ma non ci vedo niente di strano in questo... Se mi pagano una miseria per un servizietto da 800 euro perchè dovrei comprare 5000 euro di attrezzatura? |
| inviato il 11 Dicembre 2015 ore 20:44
Ho fatto diversi matrimoni con la Fuji s5 pro ed il 18-200...... Quello che conta è il risultato finale e che il cliente sia contento. Difficile trovare ottiche che siano talmente mediocri da rovinare una cerimonia. |
user39791 | inviato il 11 Dicembre 2015 ore 20:51
Si però Giuliano ti ho sentito molto volte dire che con il 200 2L ti considerano già un pro a prescindere, questo può fare la differenza per chi paga. Semmai impazzirò e mi (ri)sposerò un fotografo ufficiale con una apsc e un 18 200 non sarà di certo il mio caso......... |
| inviato il 11 Dicembre 2015 ore 20:52
Giuliano +1. L'ambiente di coloro che sembrano pro dalla loro attrezzatura non mi entusiasma. Credo neanche a Filiberto. |
user61069 | inviato il 11 Dicembre 2015 ore 20:54
concordo con chi ne fa una questione di immagine... viaggio molto, uso fotocamere compatte e mal ridotte... ero in eritrea, matrimonio, e mi sono proposto di fargli le foto e regalargliele ovviamente, hanno acconsentito, ho portato a casa delle foto stupende per me, ma anche per un cerimonialista mio amico, vantandomene con lui gli faccio: "e le ho fatte con questa! altro che la tua mega reflex" lui mi sorride e mi fa: "si bravo... se mi presentassi io con la tua da un mio cliente: a) non mi paga. b) mi trovo invitati che si arrogano il diritto di scansarmi perchè hanno la d4s. c) il matrimonio lo fa l'invitato con la d4s" in certi ambienti avere una reflex enorme e vistosa serve per avere credito e scoraggiare i fenomeni... poi sono anche d'accordo con chi fa notare che i clienti delle cerimonie di solito non sanno distinguere una foto buona da una no... io però per le mie foto la lente "giusta" la prendo eccome, per fortuna ho scelto un sistema che me lo permette senza svenarmi.... |
| inviato il 11 Dicembre 2015 ore 21:15
+1 per Giuliano e per rispondere a Stefaninino di cui quoto l'intervento, aggiungo: il mio amico NON ha ottiche entry level nel vero senso della parola o reflex entry level nel vero senso della parola, ed è questo che ho scritto in un paio di interventi, lui ha tutte ottiche con la "righina rossa"...ma , come ben sappiamo tutti nel forum, ci sono ottiche con la righina rossa da 500 euro ed altre da 2000 euro...ecco il succo del discorso, che può comunque valere anche su ottiche senza la famosa riga rossa ma di altri marchi. che poi , provato e riprovato, presentarsi con una 5D con il Bg si faccia una figura diversa che il presentarsi con la "sola" 5d senza Bg anche questo è un dato di fatto. |
| inviato il 11 Dicembre 2015 ore 21:20
Paghereste 2000 euro ad fotografo che si presenta con una 350D e tamron 28-75...?? Credo che in molti storcerebbero il naso...diciamo la verità! Poi magari sarà il più bravo del mondo...ma in molti si farebbero degli scrupoli. Stefano |
| inviato il 11 Dicembre 2015 ore 21:43
“ Adesso vi faccio una domanda... se incontrate una ragazza da 7 e ci finite a letto vi limitate a una performance sufficiente o date il meglio come con una da 10 e lode? „ Eh no, Luca. Ragionare così significa voler pagare una 126 come una Ferrari.... Se la gnocca è da 7 merita una prestazione da 7. Il guaio è quando ti trovi davanti una da 5....... Come minimo deve fare tutto lei è dirmi anche grazie..... Ecchec× |
| inviato il 11 Dicembre 2015 ore 22:53
Fili: è vero.Certi obiettivi fanno "scena", attirano l'attenzione.A Carnevale, in mezzo alla gente..... Quest'anno ho usato solo il 200L ma l'anno prima solo il 18-200. |
| inviato il 11 Dicembre 2015 ore 23:59
Personalmente invidio più un fotografo per come riesce a fare le fotografie piuttosto che con cosa le fa. Credo che un professionista che opera in questo settore, forse più che in altri, sia definibile come tale quando riesce a sfruttare al massimo le attrezzature che possiede, talvolta sfruttando anche i "difetti" di macchine e lenti a suo vantaggio. In definitiva, visto che ci definiamo anche artisti, credo che conti di più il "carattere" di una fotografia piuttosto che la sua perfezione e dettaglio. Detto questo non capisco come si possa affermare che nel settore professionale o anche amatoriale, sia più consigliabile una lente ultrapro dal costo di un appartamento in centro a Firenze piuttosto che di una lente che fa il suo lavoro e sappiamo bene come valorizzarlo. Vedo spesso delle assurdità e contraddizioni che mi convincono sempre di più di quello che scrivo. Ho visto miei colleghi investire migliaia di euro in ottiche perfette sotto tutti i punti di vista e poi modificare tutte le loro fotografie aggiungendo vignettatura in post-produzione. A questo punto mi viene spontaneo domandarmi se sia più figo (e aggiungerei anche intelligente) usare attrezzatura da N mila euro per poi storpiare quelli che sono i risultati o usare lenti e macchine che già vignettano di suo e saperne valorizzare i difetti? |
| inviato il 12 Dicembre 2015 ore 0:56
ti dico che ogni tanto ci divertiamo con altri colleghi fotografi professionisti a scattare foto con i corredi + disparati che vanno dalla leica m con il noctilux,alla compatta da 200 euro,poi,complice in gallerista esponiamo 5 o 6 stampe,per non rubare troppo spazio alle mostre,chiedendo agli avventori quali differenze notano nelle fotografie,mai nessuno è stato in gradi di notare la differenza tra una leica+noctilux e la compatta nikon da 200 euro. |
| inviato il 12 Dicembre 2015 ore 1:01
È noto infatti che tutti i pro scattano con la 1200d e il 18-55 da kit. E non usano (giammai!) alcun software per elaborare le loro foto. La plebe tanto non vede le differenze. È risaputo (A quando i matrimoni con l'IPhone? Se ci applichi anche i filtri Instagram sai che figata!) |
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