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La vera rivoluzione fotografica la devono fare i fotografi, non il consumismo tecnologico spinto dal marketing canikon


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avatarsenior
inviato il 12 Novembre 2015 ore 23:27

Le immagini di paesaggi di Caterina Bruzzone parlano del tempo, della luce, dell'angolo, del caso.
Le sue immagini sono immagini tanto banali quanto stravolgenti. è la loro banalità a spaccare lo schermo. La banalità di una nuvoletta in cielo sereno, che tutti abbiamo visto nella vita ma che lei coglie alla perfezione su un fotogramma dove il Sole non c'è ma ricompare nell'intuizione e in un campo giallo.
Nel mare arrabbiato che tutti hanno visto ma che lei riprende dal punto di vista dell'impeto del mare stesso.
nella simmetria di un viale alberato che tutti conoscono ma che lei sa rappresentare nell'assurdità che quel viale è senza cielo.
Nella bicromia di un paesaggio verde blu, dove una casetta gialla sembra un fotoritocco tanto è assurda nella sua normalità.
Caterina Bruzzone fa foto banali, in cui di banale non c'è nulla.
come diceva Moravia, l'avventura è un evento consueto in un contesto eccezionale.


avatarsenior
inviato il 12 Novembre 2015 ore 23:48

...Faccio una precisazione: a me piace fare Post-produzione, ma deve essere limitata a contrasto, saturazione e a ridurre l'eccessivo rumore digitale dovuto ad alti ISO,,,a patto di mantenere lo scatto il più naturale e fedele possibile al Raw...


D'accordo su tutto Fabio meno che sulla saturazione; ti porta a qualcosa che non hai visto e secondo me mina un pò l'assunto di base del discorso. Mai fatta. Per il resto impossibile non condividere; da tener presente però che tutto resta nei confini dell'agire individuale. In nessun modo l'omogeneizzazione, che porta alla valorizzazione dell'inessenziale, potrà essere scalfita. Questo forum ha 75.000 utenti per capirci.

avatarsenior
inviato il 12 Novembre 2015 ore 23:52

ti porta a qualcosa che non hai visto e secondo me mina un pò l'assunto di base del discorso

tu non hai visto al momento della ripresa ma sai che è possibile.

allora la post produzione non è fotografia? MrGreen questa sarebbe proprio bella.
Allora neanche chi ombreggiava alcune aree della carta fotografica con il cotone sotto l'ingranditore non faceva fotografia.

Insomma. non capisco, spiegatevi bene per me povero.

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2015 ore 0:04

La banalità di una nuvoletta in cielo sereno, che tutti abbiamo visto nella vita ma che lei coglie alla perfezione su un fotogramma dove il Sole non c'è ma ricompare nell'intuizione e in un campo giallo.
...un omaggio a Fontana, appunto!;-)

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2015 ore 0:05

Le immagini di paesaggi di Caterina Bruzzone parlano del tempo, della luce, dell'angolo, del caso.
Le sue immagini sono immagini tanto banali quanto stravolgenti. è la loro banalità a spaccare lo schermo. La banalità di una nuvoletta in cielo sereno, che tutti abbiamo visto nella vita ma che lei coglie alla perfezione su un fotogramma dove il Sole non c'è ma ricompare nell'intuizione e in un campo giallo.
Nel mare arrabbiato che tutti hanno visto ma che lei riprende dal punto di vista dell'impeto del mare stesso.
nella simmetria di un viale alberato che tutti conoscono ma che lei sa rappresentare nell'assurdità che quel viale è senza cielo.
Nella bicromia di un paesaggio verde blu, dove una casetta gialla sembra un fotoritocco tanto è assurda nella sua normalità.
Caterina Bruzzone fa foto banali, in cui di banale non c'è nulla.
come diceva Moravia, l'avventura è un evento consueto in un contesto eccezionale.
....Ooo, mi sembri parecchio confuso! ;-)

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2015 ore 0:06

...un omaggio a Fontana, appunto!
Fontana è molto differente da Caterina.
Lui ha fatto della tecnica sottrattiva la sua carta vincente nel paesaggio, per questo spesso usava tele. Caterina Bruzzone ha un modo di fotografare molto diverso da Fontana.
Ooo, mi sembri parecchio confuso! ;-)

MrGreen potremmo esserlo in 2 allora.
comunque se ti riferisci a questa

direi che volendo ci si trovano similitudini di sicuro, volendo no. tra l'altro la stessa Caterina dedica la foto al Maestro, ma lei ha fotografato wide.
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=929580
e in ogni caso è 1 immagine. non un repertorio.

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2015 ore 0:42

D'accordo su tutto Fabio meno che sulla saturazione; ti porta a qualcosa che non hai visto e secondo me mina un pò l'assunto di base del discorso.

E' vero, Francesco. Normalmente il cursore della saturazione lo sposto in media del 4-5%.
Ma mi è capitato di trovarmi in situazioni di scarsissima luce (dovute al meteo o, alla fitta vegetazione) in cui il sensore non cattura i colori in maniera fedele, ma li restituisce meno saturi e scialbi. E' in questi casi che ritengo di dover intervenire maggiormente ;-)

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2015 ore 3:56

Verissimo Fabio, soltanto che ormai a fotografare ne boschi son rimasti in pochi......;-)

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2015 ore 5:40

L'essenza della fotografia per me è una sola, la rivelazione.


Non da poco direi.
Una missione "profetica" Sorriso




avatarsupporter
inviato il 13 Novembre 2015 ore 8:18

@Domenik
Si stava parlando di come ormai si sia perso il senso dell'essenza della fotografia, quindi di arte...postando immagini su un forum difficilmente si mira così in alto, stavamo discutendo nei giorni scorsi se siano arte o meno le immagini di un certo Steve Mccurry, vuoi pretenda lo siano le mie qui su juza;-)MrGreenMrGreen... dovrebbero essere nelle mie intenzioni belle e in qualche caso buone, ma sicuramente non sono rivoluzionarie e quindi siamo OT ;-)

Non da poco direi.
Una missione "profetica"

Come dicevo è molto semplicemente complicato, c'è chi c'è riuscito quasi per caso, basta pensare ad esempio a Sander, con una serie di ritratti che presi singolarmente possono apparire banali rivelò tanto sulla reale società tedesca dei suoi tempi da finire nel mirino dei nazisti.

avatarsupporter
inviato il 13 Novembre 2015 ore 11:18

Concordo pienamente con Caterina. Ot.
Il senso di questo post è ritrovare la strada della buona fotografia in un contesto di siti internet che sviluppano il consumismo e i cattivi comportamenti dei fotografi.
È necessario considerare che il consumismo e la mentalità bulimica in fotografia abbassano il livello e allontanano la fotografia dall' arte.;-)

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2015 ore 11:19

Claudio e Davide, alla fine si cade sempre li:
il fotografo naturalista ha la capacità di interpretare la parola "wildlife" in base ai propri interessi e nel modo in cui più gli fa comodo.
Come Davide ha fatto notare in un'altra discussione, è triste vedere che uno scatto del leopardo delle nevi ripreso in natura, riceva meno consensi, visite e apprezzamenti di un passeriforme ripreso in una struttura a pagamento.
Non c'è più la capacità di un giudizio onesto e disinteressato, e la competenza di attribuire i giusti pesi, alle giuste misure.
Quello che tristemente noto, è la TOTALE assenza di spirito d'avventura; è stato sostituito dalla mercificazione naturalistica: pago un servizio per avere la scheda CF piena.
E se torni a casa senza scatti, apri una discussione dove dici che sei stato t*fato dal capannaro disonesto!Confuso
- - - - - -
Riguardo l'attrezzatura utilizzata,,,ovviamente cerchiamo tutti di avere il massimo possibile, ma è sempre sovradimensionata alle nostre reali capacità (imho).

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2015 ore 12:39

Il senso di questo post è ritrovare la strada della buona fotografia in un contesto di siti internet che sviluppano il consumismo e i cattivi comportamenti dei fotografi.
....la strada da percorrere è del tutto personale, senza condizionamenti di sorta. L'eccesso di fotografie di stampo "naturalistico", ma fatte bene, rappresenta un riferimento altrettanto valido per la percorrenza della via che conduce alla saggezza. Sicuramente nella foto alla Natura ed alle specie viventi lo strumento ottico ha un notevole peso. Il sistema ottico usato deve trasmettere sicurezza e deve essere usato al meglio delle possibilità. Il documento che poi ognuno propone verrà giudicato per quello che è.
In ogni caso non ci potrà essere mai alcuna crescita individuale o di gruppo se il sistema valutativo continua ad essere marcio alla base. Dovrebbero essere evidenti a tutti gli errori sistematici strumentali. Non possono essere usati strumenti di valutazione completamente starati in partenza, altrimenti si rischia di dare evidenza solo ai lavori banali.

avatarsupporter
inviato il 13 Novembre 2015 ore 13:34

Io sono cristiano e credo che la consapevolezza del proprio comportamento possa aiutare a crescere. Questo è il motivo e insieme l'obiettivo di questo post.
Non ho visioni preconcette e interessi nel parlare perché, se anche mi capita di vendere delle fotografie, per fortuna non vivo di questo. Quindi mi sento libero di cambiare opinione, di ascoltare l'esperienza di tutti i fotografi, purché non abbiano interessi da difendere. Sorriso

avatarsupporter
inviato il 13 Novembre 2015 ore 13:41

Ma chi sa fotografare in naturalistica, come noi fotografi di uccelli o paesaggisti come Caterina Bruzzone, come ci comportiamo rispetto all' etica del buon comportamento fotografico? E cosa vuol dire che la rivoluzione (autentica) la debbano fare i fotografi?Sorriso

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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