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avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2017 ore 19:50

Valgrassi, Sorriso mi fai morire ah ah ah. Credo che tu abbia ragione, le stampe saranno indistinguibili, ma per ottenere ciò ho dovuto distinguere tutto il resto, obbiettivo diverso, apertura diversa, tempo di esposizione diverso, il tutto come dici tu per ottemperare ai precetti dell'equivalenza, partendo dallo stesso numero di Mpx e scattando alla stessa distanza. Se ho capito bene usi un moltiplicatore del tempo pari al fattore di crop al quadrato e apri maggiormente il diaframma sulla APS-C dividendo per 1,5 cioè per il fattore di crop, l'apertura della FF; mi nasce solo un dubbio: perché aumenti anche il tempo di esposizione, non sarebbe sufficiente già la maggiore apertura di diaframma a fare pervenire la maggiore luce necessaria su ogni singolo fotosito proporzionale alla diminuizione della superficie dovuta al formato APS-c?

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2017 ore 22:32

Andrea, il diaframma della DX va aperto di 1.2 stop (equivalente a f/1.5) per assicurare la stessa pdc. Per assicurare la stessa luce della D5 sul sensore D500 con area 2.25 più piccola, il tempo nominale in modo A (col nuovo diaframma pro pdc) va diviso per 2.25. Così D500 e D5 raccoglieranno gli stessi fotoni, quindi esibiranno lo stesso SNR, se non lo fai lo stampatore si accorge che il DX ha più rumore dell'FX. Ti ho tratto in inganno perché chi fa ETTR generalmente apre il diaframma e mantiene il tempo più veloce possibile, qui si parlava di cavalletto.Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2017 ore 7:55

"IMO no e le stampe saranno virtualmente indistinguibili in qualsiasi dimensione. Voi cosa ne pensate? "

Se fai le cose per bene, su stampe grandi la differenza tra Dx ed Fx la puoi vedere, ed in effetti si vede, il più delle volte.

Dipende da che cosa combina sia il fotografo che il sensore, e tutte le differenze sono imputabili al pixel pitch diverso tra i due formati, che nel formato grande ha maggiore pixel pitch.

In una, il Dx, a parità di tempo di scatto, ci può essere del micromosso, che con pixel pitch più grande del formato Fx potrebbe non essere stato registrato, non c'è: questo è molto comune se non usi il treppiede.

In una, il Dx potrebbe esserci del rumore, causato sempre dal sensore a pixel pitch più piccolo dell'altro, rumore che sul sensore più grande non c'è.

Idem per la gamma dinamica, se vai ad aprire molto le ombre.

Io stampo e basta, e stampo anche in A2, grande: dopo 6 anni di promiscuità di formati, avevo sia Dx che Fx, alla fine, ormai da anni, ho abbandonato il Dx, che ha qualità praticamente sempre inferiore rispetto all'FX.

Il DX stampa praticamente sempre peggio dell'FX su stampe da A3 in su, e detta in altre parole, il Dx per stampe serie non va affatto bene.


Sempre per la qualità di stampa su A2.....ho anche tramato di passare al MF, ma alla fine, per sola questione di soldi, non ne ho fatto di nulla, e nel frattempo sono migliorate anche le Fx, con la D 810, che permette di stampare un A2 a 300 PPI senza interpolare.

La D 850 per chi stampa fino all'A2 non migliora assolutamente nulla, zero, sulla qualità di stampa, mentre rischia di rendere più difficile avere stampe nitide, alla fine porta ad un rischio serio di peggiorare la qualità di stampa, proprio per il pixel pitch più piccolo.

Per la qualità di stampa, a parità di tecnologia di sensori, contano SOLO le dimensioni del sensore ed il pixel pitch, che deve dare sì una risoluzione elevata, ma DEVE restare grande, pixel pitch piccolini danno solo rotture di balle al fotografo ed alle ottiche.

avatarsupporter
inviato il 11 Settembre 2017 ore 8:10

In una, il Dx, a parità di tempo di scatto, ci può essere del micromosso, che con pixel pitch più grande del formato Fx potrebbe non essere stato registrato, non c'è: questo è molto comune se non usi il treppiede


Il micromosso, a parità di risoluzione e angolo di campo inquadrato (e tecnologia di ribaltamento specchio/otturatore, chiaramente) è ASSOLUTAMENTE indipendente dal pixel pitch.

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2017 ore 8:31

"Il micromosso, a parità di risoluzione e angolo di campo inquadrato (e tecnologia di ribaltamento specchio/otturatore, chiaramente) è ASSOLUTAMENTE indipendente dal pixel pitch. "

Assolutamente NO.

Il micromosso dipende SEMPRE E COMUNQUE anche dal pixel pitch, ed in pratica dipende moltissimo dal quello, il Pixel Pitch.

La fotocamera riesce a separare geometricamente tutto quello che ha dimensione più o meno uguale a quella del diametro del suo pixel: se un soggetto si muove di una certa distanza che riportata sul sensore è maggiore del diametro del pixel della fotocamera, la fotocamera registra quel movimento, lo "vede", perché l'immagine transita da un pixel all'altro e la fotocamera lo registra, dato che l'immagine cambia coordinate, sempre perché passa da un pixel all'altro, la posizione spaziale del pixel è nota e riferita al processore che ricostruisce l'immagine, e la fotocamera riporta il movimento come una banda continua che unisce i due pixel.

Se il movimento del soggetto, riportato sul sensore, è minore del diametro del suo pixel, la fotocamera il movimento NON lo "vede", per essa il soggetto non cambia di coordinate e la fotocamera riporta un punto fermo, il soggetto si è mosso, ma il movimento è minore del potere separatore (= della risoluzione) della fotocamera e lei il movimento non lo vede e riporta in immagine solo un punto fermo, il pixel entro il quale c'è stato il movimento invisibile.

Dunque una fotocamera che ha pixel piccoli, registra meglio i movimenti, a parità di movimento, li fa vedere meglio di una che ha pixel grandi.

In altre parole col Pixel Pitch piccolo posso registrare e vedere dei micromossi che col Pixel Pitch grande non risco a registrare e che dunque NON CI SONO IN IMMAGINE, e dunque non li posso vedere.

Prenditi una D700 o una D4 e scatta a mano libera col 24 - 70 F 2,8, diciamo a 1/8 - 1/16 sec a 35 - 50 mm di focale e poi fai la stessa cosa con la D 810 e poi vedi se un A3 da D 810 lo stampi buono per Fine Art: con D 700 e D 4 il più delle volte ce la fai, mentre con D 810 te lo sogni, non ce la fai MAI, la foto la butti via.

E ....l'unica variante è proprio il pixel pitch!



avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2017 ore 11:06

Hi Alessandro, Otto, la provocazione l'ho lanciata apposta io e avevo voluto limitarmi a D500 e D5 perché in pura teoria è verificabile (Mauro Maratta di Nikonland dovrebbe avere sia D5 che D500, è intenzionato a mollare tutto e passare a 2 (due) D850!Sorriso).

Fortunatamente siete due ingegneri e non temo fraintendimenti matematico-fisici.

Con ETTR ad hoc (cioè 1.2 stop in meno e senza tarpare le luci), dubito fortemente che IN STAMPA si veda più rumore dalla D500. Naturalmente faccio l'assunzione che il CFA sia uguale, visto che entrambe le macchine sono state progettate per raffiche veloci. Cmq ad alti ISO si è sempre riconosciuto che la D5 dà colori più realistici della D810 OOC (naturalmente, cambiare addirittura profilo colore non vale!).

Assecondo AP che sia più facile evitare il micromosso con pochi Mpx a MANO LIBERA, con il cavalletto il problema DOVREBBE sparire. Vedo che AP cita raramente la risoluzione, penso perché i suoi soggetti non ne hanno bisogno.
Eeeek!!!
Le viste lontane che mi ha mandato Otto sono "breathtaking" oppure "jaw dropping", così vi ho fatto vedere che so l'inglese americano;-) Non le ho mai viste, ma gigantografie della 5DSR uno le gusterebbe a distanza canonica ed anche avvicinandosi per osservare i particolari, I suppose.

Sul micromosso ho una soluzione perfettamente oggettiva. Con RawDigger si ha la statistica dei "Values" in ogni canale colore. A parità veramente di TUTTO, una immagine micromossa esibisce un numero di Values minore. Lo si vede addirittura nella dimensione dei file JPG, ovviamente con meno sensibilità. Non è farina del mio sacco, l'idea era di Sabbiavincent-Fabio, fotografo pro di Firenze, mi sono limitato a svilupparla. Naturalmente non è facile causare un micromoso riproducibile su cavalletto. A mano libera, RawDigger permette di fare qualsiasi crop. La procedura è talmente sensibile che basta cambiare un diaframma e i numeri cambiano su scene 3D. Con la mia Sigma dp2m, che otticamente è quasi diffraction-limited, a f/16 MISURO l'effetto della diffrazione.

Non ho molto da aggiungere, seguoMrGreen

PS si parla di scene 3d di tutti i giorni, non di mire ottiche piane o macchie sature monocromaticheSorry




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