user46920 | inviato il 24 Settembre 2015 ore 18:52
“ "Se fai paesaggi ti interessa avere bello nitido il campo lungo, del ramo secco che hai sotto i piedi di solito ti interessa meno..." era in riferimento a questo „ ma bastava concentrarsi sulla frase che precedeva quella “ A mio avvviso, vale la pena di puntare un po' più lontano piuttosto che vicino. „ infatti, è il circolo di confusione ad essere fondamentale nel calcolo della distanza iperfocale, a parità di obiettivo (focale) e diaframma utilizzato, sarà il diametro impostato del cdc a darti la distanza di maf (più è stretto, più è nitido, più è lontano) ... e quindi in base al grado di nitidezza che desideri (cdc), la distanza cambierà valore ... per quello giustamente Andrea ti consigliava di puntare un po' più lontano, piuttosto che più vicino, ma non so se hai afferrato il senso. col cellulare puoi decidere il diametro del cdc? |
user62173 | inviato il 24 Settembre 2015 ore 21:36
Iperfocale. Si fa prima, nel caso di una D800............. con una focale grandangolare, diaframmando a f/13 e mettendo a fuoco su qualcosa vicino a te. Direi che verrà sempre tutto ben a fuoco. |
| inviato il 24 Settembre 2015 ore 22:30
Col con il cellulare utilizzo dofmaster Si più o meno dovrei aver capito, ma di conseguenza perdo nitidezza sulle rocce in basso. Poi dipende che ho in basso |
| inviato il 24 Settembre 2015 ore 23:05
La pdc è un argomento da sempre ostico, al punto che in tempi migliori, al termine di lunghi e articolati ma soprattutto costruttivi confronti un bravo utente Pisolomau si era occupato di stendere un documento conclusivo di quanto emerso. Lo trovi qui docs.google.com/file/d/0B_SecWT9W7e6R3RnQ2RGeHBLdnc/edit?pli=1 Cito un passaggio su un importante aspetto che viene spesso trascurato diventando fonte di delusioni. “ Ricordate questo concetto fondamentale i calcoli della PDC sono validi per un determinato fattore d'ingrandimento atto ad ottenere ad esempio una stampa 20x25 da osservare alla distanza di 32 cm ..... gli stessi dati per ingrandimenti a monitor 100% di files di 36mp osservati con il naso appoggiato allo schermo non significano nulla bisogna fare i conti ad hoc... „ |
| inviato il 24 Settembre 2015 ore 23:30
“ Può essere che hai guardato dei numeri non corrispondenti ?? „ Può essere, non so se i numeri che ho postato sono corretti o mi sono confuso nel caos, mi sembra rilevante per Luca che sia crretto in termini di principio il discorso su cos'è l'iperfocale e come andare a calcolarsela, chiedo scusa se ho portato un esempio con numeri non corretti. “ dove punteresti su questa foto? „ Punterei al selettore di MAF dell'obiettivo. Lo metterei in manuale, regolerei la MAF a un paio di metri e poi controllerei con il live view ingrandito 10x di avere ciò che mi aspetto. |
user46920 | inviato il 25 Settembre 2015 ore 6:07
“ con il cellulare utilizzo dofmaster „ allora, oltre alla tua fotocamera (o formato sensore) puoi impostare il valore del circolo di confusione che desideri (vedi in fondo alla lista delle fotocamere) per avere un calcolo più preciso al risultato voluto. Dofmaster utilizza 0.03mm per la pellicola 35mm in formato 24x36mm, 0.2 per il 8x10" (20x25cm = il formato da cui "nasce" un abbozzo di CdC standard) e 0.019mm per la tua fotocamera (APSC Canon). Per la mia situazione (fotocamera, acutezza visiva, ecc), ho trovato che un CdC di 0.01mm sia il miglior compromesso ... però questo comporta anche un raddoppio della distanza Iperfocale che "usi tu" Il link che ti ha gentilmente portato Caterina è in generale ottimo, sufficientemente completo, ma un po' complesso e con qualche errore (purtroppo) "pescato" qua e là (wikipedia, nikonscool, altri), soprattutto circa l'argomento CdC ... ... nell'altro topic ti avevo volutamente "risparmiato" il concetto del CdC, ma ormai i tempi sono maturi ed è ora che comprendi anche questo argomento (se vuoi essere tu l'autore dei tuoi lavori e se vuoi farli a regola d'arte !!!). “ Si più o meno dovrei aver capito, ma di conseguenza perdo nitidezza. „ il concetto è che dovrai ogni volta trovare un compromesso in base alla situazione, perché sarebbe sufficiente chiudere il diaframma per avere la pdc nuovamente sulle rocce in basso nonostante l'aumento della distanza iperfocale, ma poi chiudendo troppo l'ottica, è matematico che la nitidezza e la resa diminuiscano fino a peggiorare le cose ... e per cui si ritorna da capo: il concetto è che dovrai ogni volta trovare un compromesso in base alla situazione ... Ma l'importante è che solo se conosci le variabili (quindi conosci sufficientemente gli argomenti tecnici) e le vuoi gestire, puoi decidere con consapevolezza ... ed è l'unico modo per poter fare, innanzi tutto quello che vuoi tu (ed essere così un autore) e contemporaneamente, le cose a regola d'arte (se vuoi fare l'artista , devi conoscere le regole dell'arte, altrimenti sei solo un pi.rla che fa le cose a casaccio - e non mi riferisco a te, ma a chiunque, anche a me). |
| inviato il 25 Settembre 2015 ore 11:19
Grazie a tutti per le articolate spiegazioni, noto che ogni ogniqualvolta si cominci a parlare di iperfocale le spiegazioni cominciano ad essere molto articolate. Credo di aver colto il nocciolo della questione, poi però tra dire e fare c'è sempre di mezzo il mare...non credo sia semplice applicare tutte le leggi quando si è in campo, poi io provo a fare del mio meglio anche da amatore, quindi è per questo che molte volte cerco vie più rapide che non coincidono ovviamente con chi di fotografia ne fa un mestiere! Detto questo ritorno al pratico...dati come fissi i valori che sono la mia APSC e la focale di 18mm, e avendo un f/11 l'iperfocale come detto la troverò a 1.53mt. A questo punto scusate la banalità ma vorrei esser certo di aver capito, del subject distance che dof master mi indica cosa me ne faccio se non sapere che in quel punto esatto avrò la messa a fuoco esatta? |
| inviato il 25 Settembre 2015 ore 11:42
Ciao Luca, scusami se intervengo..Ho letto in tuoi interventi precedenti che usi l'af, per me ti conviene passare in manuale , usare solo quello e fare tante prove, se ti basi solo sulla teoria rischi di farti venire il mal di testa . Vedrai che dopo poco avrai imparato qual'è la scala dell'infinito del tuo obiettivo, qual'è la distanza minima di messa a fuoco; se poi vorrai avere un primo piano ancora più ravvicinato dovrai fare una doppia esposizione con due messe a fuoco diverse. Quasi più difficile a dirsi che a farsi ciao |
| inviato il 25 Settembre 2015 ore 12:43
Ciao a tutti, intervengo anche io sull'argomento riportando come mi comporto sul campo. Ad esempio: Nikon D90(1.5 crop) focale 17mm e f/11 Vado su DOFMaster (o equivalenti tabelle), imposto i miei valori e leggo che la distanza iperfocale è 129.4 cm A questo punto, so che devo mettere a fuoco un oggetto che si trova a circa 130 cm da me. Per farlo scelgo un oggetto abbastanza contrastato, mi sposto alla giusta di stanza e metto a fuoco in AF (non in manuale) Scatto la foto e poi ingrandisco al 100% per verificare che effettivamente l'oggetto sia a fuoco. Se il risultato mi soddisfa, disattivo l'autofocus, rimetto la reflex sul cavalletto e compongo la scena. E' corretto come procedimanto? Avete alcune "accortezze/trucchi" da consigliare? Grazie in anticipo a tutti Alessio |
user46920 | inviato il 25 Settembre 2015 ore 12:47
“ del subject distance che dof master mi indica cosa me ne faccio se non sapere che in quel punto esatto avrò la messa a fuoco esatta? „ se non lo imposti pari alla distanza iperfocale, non te ne fai niente (anzi ti confonde) ... se invece, dopo aver impostato tutto (fotocamera, focale e diaframma), imposti anche il valore subject distance uguale al valore dell'iperfocale , allora avrai una completa coerenza con tutti i dati e tutti i numeri che DF ti calcola |
| inviato il 25 Settembre 2015 ore 12:57
focheggiare sulla distanza iperfocale può avere senso con ottiche di tipo G; se si ha un ottica con ghiera diaframmi e ghiera messa a fuoco mettiamo 14mm a f11 su aps-c metti la ghiera messa a fuoco in corrispondenza infinto su f11 e sei già in iperfocale e scatti tranquillo |
| inviato il 25 Settembre 2015 ore 13:03
Ciao a Tutti, sono IO vecchio e Tardo ma, IO ho sempre fatto a MODO mio. Come dice Mattehorn. Non capisco DOVE siano Tutte ste difficoltà a fare una Foto ad una Montagna (statica) pretendendo di Avere Tutto a fuoco da INFINITO, fino alla distanza BEN scritta sull'obiettivo, dalla Parte Opposta dove ho, MANUALMETE posizionato il Simbolo Infinito corrispondente al F. Impostato ???? Sono vecchio ??? Edit: Ovviamente in MANUALFOCUS |
user46920 | inviato il 25 Settembre 2015 ore 13:08
Alessio: “ E' corretto come procedimanto? Avete alcune "accortezze/trucchi" da consigliare? „ se sei contento così, perché no ??? va bene anche così come l'hai descritta, anche se è una procedura forse inutilmente laboriosa, in quanto la precisione della distanza iperfocale è ininfluente e/o sarebbe necessario un metro (a volte anche bello lungo) o meglio un telemetro o un distanziometro a laser Quindi, abolirei l'AF fin da subito e girerei la ghiera a mano, sempre puntando l'alberello ad un metro e trenta ... poi la storia si ripete. Secondo me è molto più importante capire che raddoppiando il numero del diaframma è possibile dimezzare la distanza iperfocale e quindi "raddoppiare" la pdc (se fosse utile) e viceversa. ... mettere a fuoco a 1298,997876... mm piuttosto che a 150cm, non cambia per nulla il risultato finale !!! E questa, secondo me, è una consapevolezza importante da avere |
| inviato il 25 Settembre 2015 ore 13:51
Grazie Occhiodelcigno, “ se sei contento così, perché no ??? „ E' che a volte, quando poi ho iniziato ascattare e riguardo le foto mi sembra che la motagna lontana (ad esempio) non sia proprio nitida. Ma forse dipende da altri fattori: - La qualità della lente. Come suggeriva Caterina, l'iperfocale non migliora sicuramente le prestazioni di una lente - Eventuale foschia/turbolenza presente tra la reflex ed un oggetto distante anche diversi km Grazie ancora Un saluto Alessio |
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