| inviato il 22 Settembre 2015 ore 15:40
Ottica diversa paraluce diverso. L'autore faceva prendere aria ai denti, ottima occasione di star zitto persa. |
user46920 | inviato il 22 Settembre 2015 ore 17:07
“ In sostanza l'autore del post diceva " ....io 2 paroline all'equipe di ingegneri che hanno progettato i paraluce di 17-40f/4 e 16-35f/4 (quindi 2 obiettivi praticamente identici...compreso il diametro frontale) gliele direi volentieri: " Ha ragione? Nel senso che sosteneva che questi 2 zoom avrebbero dovuto avere il paraluce identico dato che hanno il diametro frontale identico! „ Ma intanto tra 16 e 17mm c'è una differenza di 3 gradi e mezzo nel campo inquadrato, poi dipende molto anche dalla posizione della pupilla e non solo dal diametro della lente, quindi potrebbe avere anche ragione, ma ci vogliono i dati di entrambi gli obiettivi per capirlo e deciderlo. Purtroppo gli zoom hanno il grosso problema che il paraluce lavora solo alla focale minima e per il resto dell'escursione diventa un compromesso per evitare riflessioni e interferenze distruttive. Anche all'interno dell'obiettivo vengono creati "paraluci" e trappole antiriflessi ... |
user12181 | inviato il 22 Settembre 2015 ore 19:17
Forse anche gli ingegneri Nikon fanno prendere aria ai denti (agli incisivi superiori, trattandosi di giap...). Il Nikon HB-23 (la mia bestia nera sul 12-24, ne ho persi tre o quattro) è il paraluce del 12-24 DX, del 17-35 e del 16-35 (non so se anche di altri), quindi mi sta ancora tra i piedi con il 16-35, dove però non tende a scappar via come sul 12-24, anche se più di una volta l'ho ripreso per il rotto della cuffia, fortunatamente quando comincia a muoversi provoca subito una marcata vignettatura e dunque me ne accorgo, non così con il 12-24, purtroppo. Comunque sono sicuro che prima o poi mi lascerà approdando felicemente fra la visega (Festuca scabriculmis) o, cadendo di taglio, scomparendo nella neve. |
| inviato il 22 Settembre 2015 ore 21:43
“ Purtroppo gli zoom hanno il grosso problema che il paraluce lavora solo alla focale minima. „ Questo perché gli progettisti non sono capaci di fare un paraluce zoom :-) |
| inviato il 23 Settembre 2015 ore 15:56
“ ma ci vogliono i dati di entrambi gli obiettivi per capirlo e deciderlo. „ Tipo la conformazione delle lenti (biconvessa, biconcava, etc. e il loro raggio di curvatura) e la loro disposizione nell'ottica o solo la pupilla? |
user46920 | inviato il 23 Settembre 2015 ore 20:40
i dati nel senso lo schema con la qualità delle lenti (materiali, indici di rifrazione, ecc) ... da cui ricavare il percorso reale della luce e quindi poter calcolare quello che serve. |
| inviato il 30 Marzo 2016 ore 10:02
Ciao a tutti, mi inserisco in questa discussione un po' vecchia, magari il mio intervento puo' essere utile a qualcuno. Premetto che al momento so poco o nulla di obiettivi fotografici, dato che lavoro soprattutto su ottiche nonimaging, pero' so qualcosa riguardo la formazione dei progettisti ottici. A quanto visto finora, in Italia, come detto da qualcuno, la maggior parte dei lens designers ha una laurea in discipline scientifiche o ingegneristiche e si é poi specializzato direttamente in azienda su software come Zemax o Code V, usando libri come lo Smith o il consigliatissimo Joseph Geary, Introduction to Lens Design with practical Zemax examples. Personalmente la prima volta che ho visto Zemax in vita mia é stato durante il corso di laurea in astronomia (ah si, tale corso di laurea sembra essere uno dei pochi in cui si ha effettivamente la possibilitá di imparare qualcosa di ottica applicata. Per il resto vedo molti fisici o ingegneri elettronici). Serve la laurea per diventare un buon progettista ottico? A rigore direi di no, nel senso che uno puo' arrivare a padroneggiare l'ottica geometrica e uno dei suddetti software con solo tanta voglia e tanto esercizio (e un livello di matematica poco sopra il liceo scientifico). Certo é che una laurea in fisica o ingegneria dá una base non indifferente da cui partire, nonché una visione molto piu' completa della materia. Mea culpa, non sono a conoscenza di corsi di Laurea specifici in Ottica in Italia, che qualcuno piu' su cita. Per quanto visto invece in Germania e Olanda, li' é possibile fare dei corsi universitari in ottica molto approfonditi, che danno una formazione molto piu' specializzata. Per fare un esempio, quando si parla di Fourier Optics, io devo andare a vedermi su un manuale di che si parla, un collega tedesco fará mente locale e si ricorderá di quello che gli hanno insegnato al quarto anno di universitá. Comunque, alla Zeiss, per dirne una, per la parte R&D assumono solo gente con il dottorato (in matematica, fisica o ingegneria indifferentemente) e poi alla formazione dei progettisti ottici ci pensano loro. Ma stiamo in effetti parlando del non plus ultra.. spero di aver apportato un contributo utile, buona giornata a tutti |
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