| inviato il 07 Agosto 2015 ore 11:18
Leo, quello che cerco di spiegarti da tempo non è una mia visione personale ma la scelta ed il metodo su cui si basa tutta la critica mondiale di ieri, di oggi e, per quel che ne sappiamo, di domani. L'unica eccezione è Leoconte. Lo è perchè confonde sociologia con critica d'arte e populismo con umanesimo. Lascia poi perdere quelle che definisci le "contraddizioni" di Argan perchè altrimenti mi viene voglia di farmele spiegare. |
user20639 | inviato il 07 Agosto 2015 ore 11:42
Se io fossi l'eccezione, non ci sarebbe nessun problema.....magari. Se guardi le molte polemiche sulla didattica di Argan ti farai un idea.....se vuoi. Mi sembra che a poco a poco....rinunci al dibattito...per colpire sul personale...ti chiedo onestà intellettuale. Comunque grazie..... |
| inviato il 07 Agosto 2015 ore 12:08
Niente di personale figurati. Avremmo modo di continuare il nostro discorso in altre occasioni. Qui abbiamo portato via anche troppo spazio. Quello che tu interpreti come una mia rinuncia al dibattito è semplicemente il mio ennesimo tentativo di farti comprendere che quello che ti vado dicendo non è una mia idea personale, ma uno dei capisaldi della critica. Capisaldi che certo non ho inventato io. Se di fronte ad una sedia ti dico che quella è una sedia tu potrai continuare all'infinito ad affermare che, viceversa, è un tavolo ma, forse, saresti un cincinin fuori strada. Una mia rinuncia al dibattito sarebbe l'unica strada possibile ma, ancora una volta, non voglio percorrerla. Insisto perciò nel dirti, cercando di tornare sulla terra, che la tua impostazione "sociopopulista" mette un blocco a qualsiasi critica perché c'è "sempre qualcosa che porta all'uomo". Io viceversa rivendico il ruolo della critica nel dover cercare di distinguere, tra i prodotti del letamaio, quello che è fiore e quello che è solo gramigna. Tu rischi di restare impantanato in quel letamaio e non avere tempo e occhi per occuparti ne di fiori ne di gramigna. |
| inviato il 07 Agosto 2015 ore 12:26
Qualche anno fa è stato qui da noi in Tesino per un workshop organizzato da APT Lagorai. Ho conosciuto di persona il maestro, molto partecipe. Mi hanno colpito la grande sensibilità, e la disponibilità ad immedesimarsi nell'evento, quasi vivendolo in prima persona, a dispetto dell'età non esattamente giovanile. Grazie Caterina per la segnalazione. |
| inviato il 07 Agosto 2015 ore 12:42
“ se vuoi in uno nuovo topic di tua scelta „ Pf lasciate detto dove continuate questa discussione ragazzi, mi interessa tantissimo e voglio continuare a seguirla! |
| inviato il 07 Agosto 2015 ore 13:23
Sono io a ringraziare tutti quelli che stanno partecipando, la discussione è interessante, solo sarebbe bene cercare d'essere più coincisi, ci sono alcuni post che specie visti sul cell spaventano, credo che siano in pochi a non cambiare pagina |
| inviato il 07 Agosto 2015 ore 14:24
Grazie del link. Molto interessante! |
| inviato il 07 Agosto 2015 ore 16:04
Si Leo, la questione è fondamentale. Allora, per tornare "in topic", propongo di immaginare uno scenario nel quale Berengo Gardin intervenisse (magari!) a criticare qualche foto del forum scegliendo, per esempio, tra autori ed immagini popolari (ma anche quelle di ciascuno di noi, fate voi). Immaginiamo che se ne uscisse con gli stessi giudizi espressi nell'intervista: foto inutili, belle e non buone etc. Saremmo noi in grado, non dico di confutare, ma di capire quei giudizi senza trincerarci dietro i nostri 200 "mi piace" all'urlo di "de gustibus"? Oppure, come propone Leo, cercheremmo di convincere il Maestro che le nostre "ciofeche" non sono altro che una parte del tutto e trovano un loro senso nella ricerca di quei valori umani, universali, che secondo noi albergano anche nel nostro letame? E se Berengo Gardin ci rispondesse che, se pur dal letame nascono i fiori, le nostre foto restano comunque inutile sterpaglia? Il Maestro avrebbe condotto, semplicemente, un'opera meritoria: una critica qualificata. Ed è quello che dovremmo imparare a fare qui superando soggettività da operetta o anacronistiche spinte sociopopuliste. Bisognerebbe andare oltre la stupidità di molte dinamiche social e non pensare solo all'orizzonte storto e alla poca definizione facendo uno sforzo per acquisire le capacità ed il coraggio di distinguere il bello dal buono, l'inutile dall'utile, giusto per usare la terminilogia di GBG. P.S. Caterina hai ragione nell'invitare ad essere concisi anche se non penso che questo porti sempre dei vantaggi. Spesso l'approfondimento è imprescindibile. Già il mezzo si presta a qualunque genere di malintesi.... In ogni caso giuro che cercherò di pesare parola per parola.... |
| inviato il 07 Agosto 2015 ore 17:42
Grazie Caterina per il link. Ho conosciuto GBG, persona squisitamente sincera e "alla mano", ho visto le sue mostre ed i suoi libri. Seguo con molto interesse la discussione! Ilario |
user20639 | inviato il 07 Agosto 2015 ore 18:03
Bene, ho cercato di rispettare la proposta di chiudere l'analisi in questo topic, ma visto che continui a a stimolarmi, non posso far altro che rispondere. In questi mesi ho cercato di comprenderti, caro Franco, tu altrettanto credo. Per questo motivo cerco di parlare con l'uomo che c'è in te, cerco di comprendere la tua esperienza fotografica, che tu sai, ammiro su molti aspetti, ma nella tua storia di tribuno, votato alla pedagogia sul Web: è qui che non ci siamo compresi. Certo, forse è colpa del Web, sicuramente. Le grandi questioni che abbiamo tentato di dibattere, sono state, sulla relatività dei punti di vista personali, sull'importanza dei dogmi in fotografia o nell'arte, sull'affidabilità della critica, per ultimo, partire dall'uomo, anche quello comune, per trarre lezioni di grande spirito poetico e artistico. Il più fondamentale dei temi che ho cercato di discutere con te, è stato: se era più importante per un ricercatore dell'arte, avere davanti il passato con tutte le sue regole e dogmi, o se guardare al futuro pieno di incognite e insicurezze con le nuove regole da inventare, ma sopratutto è un compito dell'arte contribuire alla ricerca delle intuizioni per risolvere le emergenze sul nostro pianeta, che sono direttamente connesse all'uomo. Questo lo possiamo costatare alla Biennale di Venezia, dolenti o nolenti, più di 70 paesi con relativi artisti, per fare dell'arte bene comune. Lo so, non è poco. Per questo abbiamo davanti il Web, che è tutto da capire e inventare, può essere un valido esempio per chiederci di quale sorta di creatura stiamo assistendo alla nascita. Su queste tematiche, certo, posso anche aspettarmi qualche citazione di altri, ma quello che spero è che tu possa parlare con la tua esperienza, quello che mi interessa è il tuo giudizio personale, anche se già alcune risposte le immagino. Questo è questo, questioni terrene. Mi aspetto un confronto sulle idee, non altro. Aspetto notizie sul luogo del confronto...se vuoi. Un saluto |
| inviato il 07 Agosto 2015 ore 18:41
Un grazie a Caterina che ha aperto questa interessante discussione. Ho visto l'intervista a Gardin e ho letto tutto, anche le pagine linkate. Quello che mi ha più colpito dell'intervista è stato l'argomento " foto bella e foto buona". Mi ha colpito perché quando iniziai a fotografare (e non è da molto, anzi) mi posi una domanda: come faccio a capire se una foto è "buona" ? Ci sono delle regole, dei parametri? Ovviamente non mi sono data una risposta certa, però guardando le foto di autori famosi e anche alcune pubblicate su questo forum, mi sono resa conto che per me le foto "buone" sono quelle che colpiscono emotivamente, che raccontano qualcosa di non evidente e, come scrive Pagano, rendono visibile l'invisibile. Non so se questo sia un parametro corretto essendo, ovviamente, soggettivo però cerco comunque di applicarlo anche per valutare le mie foto. |
| inviato il 07 Agosto 2015 ore 19:03
Grazie a Caterina per la segnalazione. E' la seconda o terza volta che sento, in un'intervista a GBG, il rifiuto dello "status" di artista e la dichiarazione di essere un artigiano o un documentarista. Probabilmente, come ha scritto Jeronim, ha in mente "una figura retorica dell'artista" e forse, come molti della sua generazione, è influenzato (magari per via indiretta) dal paradigma crociano-venturiano che teorizza una divisione netta e perentoria tra arte e artigianato. Ho però il sospetto che ci sia anche una punta di civetteria, e che sia molto più consapevole di quanto voglia ammettere del valore artistico di diverse sue foto quali appunto il "Vaporetto". |
| inviato il 07 Agosto 2015 ore 19:11
Franco, non ti rispondo in modo articolato, l'argomento l'abbiamo sviscerato a lungo e conosci perfettamente la mia posizione, molto vicina a quella tua e di Gardin, con un distinguo sull'inutilità assoluta, viviamo in un mondo complicato dove immagini pur artisticamente e spesso anche a livello documentale inutili possono comunque essere una risorsa sotto svariati aspetti ed assumere una loro utilità. Leo sai che mi piace il tuo modo "entusiasta" di vivere la fotografia, sono d'accordo che l'arte debba andare avanti e in questo quello che dice Gardin è sacrosanto...stacco netto dal pittorialismo...difficile andando avanti guardando indietro Sul web hai troppa fiducia, è un grande strumento di diffusione, ma questa sua forza artisticamente diventa un limite, il bello prevarrà sempre sul buono semplicemente perchè la maggioranza delle persone vive la rete come una pausa caffè andando alla ricerca del bello. Spesso leggo post in cui si fa riferimento a grandi luoghi di condivisione "seri": è una contraddizione di termini, se lo fossero e quindi si basassero su una critica seria non potrebbero essere grandi e avendo comunque scopi commerciali chiuderebbero in un attimo, non possono quindi educare il pubblico a fare una buona fotografia ma devono seguire la tendenza di ciò che piace al momento, sono di fatto in totale balia delle mode Lunademiel, direi che la strada è quella giusta. |
| inviato il 07 Agosto 2015 ore 19:16
@Leoconte Caro Leo, più che rilanciare, ho cercato di rientrare "in topic". In ogni caso sono proprio stanco di ripetere le stesse cose a chi non vuol sentire. Per te sono il tribuno votato alla pedagogia del web, legato a dogmi e visioni del passato che saltella allegramente distribuendo censure tra regole e alambicchi? Ok, mi hai stremato, pensalo e vivi felice. Chi ci legge giudicherà. Se continuiamo qui, interesserebbe a pochi e finirei per perdere la pazienza. Ed è una cosa che non voglio. Quando ci incontreremo, in caso, ne parleremo. @Lunademiel Se già in poco tempo ti poni queste domande non puoi che essere sulla strada giusta! Quel parametro è corretto? Scherzi? non solo è corretto, è ciò che distingue l'arte dall'artigianato, la prosa dalla poesia. Tieni però presente che te lo dice un dinosauro accademico pedagogo del web che si nutre di dogmi e regole (vedi sopra) |
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