| inviato il 05 Luglio 2015 ore 21:20
infatti non lo copre appieno... ma regge lo stesso! cmq. per quelle foto ha usato un dorso digitale con fattore crop 1.3x, quindi i bordi son tagliati rispetto FF 645. se cerchi troverai altri strani esperimenti, alcuni hanno adattato anche il canon 85mm 1.2. |
user39791 | inviato il 05 Luglio 2015 ore 21:21
ok, grazie per l'info! |
| inviato il 05 Luglio 2015 ore 21:25
Ciao Loris! Wow fantastico quel link, ci sono delle gran belle foto li! Ma la mamiya 645 è una medio formato digitale o analogica? Altra domanda, quella lente su full frame potrebbe dare risultati simili o è la dimensione del sensore che fa la differenza secondo voi? Post produzione a parte ovviamente perchè come dice il buon Alessandro si può accentuare l'effetto tridimensionale con una buona preparazione nel fotoritocco |
| inviato il 05 Luglio 2015 ore 21:35
Di Mamiya 645 ne esistono varie versioni... alcune analogiche e basta (vedi 645 AF) altre analogiche che montano anche dorsi digitali (vedi AFD e successive). Cmq. anche se ci sono lenti con una marcia in più, come quell'85mm limited edition, il formato fa una grande differenza! Più grande è, meglio è... |
| inviato il 05 Luglio 2015 ore 21:55
Wow non sapevo si potessero montare lenti 35mm su 645 , ma come avviene, tramite adattatori? E quali sono le lenti compatibili? |
| inviato il 05 Luglio 2015 ore 23:18
Avviene tramite maltrattamenti del sistema macchina ottica, come limare lo specchio etc... capisci che sono modifiche irreversibili e rischiose. Se vuoi il look wow e tridimensionalità basta una Contax 645 col suo 80mm AF: www.flickr.com/groups/contax645/pool/ oppure un 110mm f2.0 montato su hasselblad: www.flickr.com/groups/652427@N20/pool/ |
| inviato il 06 Luglio 2015 ore 0:23
85 L Ma solo alla fine, prima, condivido quanto detto da Alessandro Pollastrini, soprattutto la considerazione che sono soldi spesi meglio in istruzione e corsi (dove includo sia il prima dello scatto, composizione, luce e tutto quello che serve per scattare una foto che il dopo lo scatto, sviluppo e fotoritocco) piuttosto che in attrezzatura. Però quello che non posso condividere è che tutte le ottiche di oggi sono uguali, da possessore di 85 L... non posso proprio. |
| inviato il 06 Luglio 2015 ore 0:42
argomento interessante: cosa ne pensate di queste immagini in fatto di tridimensionalità?

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| inviato il 06 Luglio 2015 ore 9:01
"argomento interessante: cosa ne pensate di queste immagini in fatto di tridimensionalità? " Non danno impressione di "presenza" e non la danno per cattivo equilibrio dei toni grigi, hai lavorato male in fotoritocco nel brucia e scherma. Vediamo: 1) la bambina. La parte anteriore dell'immagine, quella vicino ai gomiti ( a parte il fatto che tagliarli, i gomiti, semplicemente, rovina la fotografia, quella foto è da buttare!) ha lo stesso livello di luminosità del viso e dei polsi: questo TOGLIE profondità, anche se le due linee convergenti fatte dai bracci l'accentuano, ma non ce la fanno a compensare l'uniformità dell'illuminazione dell'immagine: la parte anteriore dell'immagine andava scurita in modo progressivo. Lo sfocato ha lo stesso livello di luminosità del resto dell'immagine, e questo appiattisce l'immagine. La vignattatura artefatta nella parte superiore, danneggia moltissimo la fotografia, lo sfondo andava scurito in modo progressivo, lasciandolo ai bordi un paio di stop sotto il livello di luminosità del viso. A questo lavoro di modifica DELLA LUCE primaria, andavano aggiunti un paio di interventi di USM HILOAM, di modifica del contrasto DEI TONI INTERMEDI Pessimo fotoritocco, ti mancano i concetti di base. 2) La ragazza giapponese. Questa è piatta tremenda. Dosaggio completamente errato di Brucia e Scherma, manca la conoscenza del COME si fa tridimensionale una fotografia. L'occhio è attratto dalle alte luci: vanno abbattute se non sono un punto d'interesse: la mano sfocata in primo piano, lasciata chiara, semplicemente, rovina l'immagine. Lo sfondo sfocato ha delle luci molto chiare, addirittura più chiare del viso, e quete luci vive tolgono l'attenzione al viso ed appiattiscono tutta l'immagine, si mettono sullo stesso piano. Andava scurito tutto IN MODO INVISIBILE, meno che il viso della ragazza, ed allora questa, come per miracolo appariva nel grigio sfumato qua e là e la foto acquistava profondità. Poi ci andavano aggiunte almeno due USM HILOAM. Anche qui, pessimo lavoro di fotoritocco Abbi pazienza, ma hai chiesto tu di commentare la tue immagini: io l'ho fatto ed ho fornito le motivazioni tecniche del perchè non sono 3D. La critica negativa, se costruttiva, ossia circostanziata e precisa,e MAI SUPERFICIALE, ma profonda, E' L'UNICO MODO PER MIGLIORARE, non ce ne sono altri. |
| inviato il 06 Luglio 2015 ore 9:10
Ciao Alessandro, innanzitutto grazie per i commenti tecnici, sono sempre graditi soprattutto se schietti e circostanziati. Solo una precisazione, le foto non sono mie ma di due utenti del forum, non lo dico per scaricare i "difetti" tecnici ad altri anche perché a occhio mi sembrano e restano due gran belle foto, lo dico solo per non attribuirmi scatti fatti da altre persone. Oltretutto dal watermark si evince che non siano foto dello stesso artista, strano che ti sia sfuggito nella tua approfondita analisi d'immagine. Sarebbe interessante vedere dei thread di postproduzione in cui gli utenti del forum si "sfidano" a tirare fuori il meglio partendo dalla stessa foto: secondo me se ne vedrebbero delle belle Saluti Alessandro |
| inviato il 06 Luglio 2015 ore 9:32
Mi fa molto piacere l'approccio "dissacrante" di Alessandro, che dice quello che pensa e da' prova di competenza, quanto meno in campo visivo. Io mi sto divertendo con ottiche vintage, tipo Helios 44M-2, Chinon 55mm f/1.7 e Pentacon 135mm f/2.8 a 15 lame: la differenza con lenti nuove è abissale se si parla in termini di contrasto, resistenza al flare, aberrazione cromatica e, in diversa misura, definizione. Ma l'effetto tridimensionalità che regalano è impressionante, tanto che a volte mi passa la voglia di scattare in RAW, visti i Jpg che si riescono a sfornare. Inoltre ho imparato che, al di là della tridimensionalità in senso stretto, nelle foto come in pittura, cinema etc. la tonalità calda o fredda dei toni del soggetto e dello sfondo vanno usate sapientemente, secondo regole precise, per evitare di realizzare una foto piatta. Si trovano articoli molto interessanti, ad es. tra chi realizza videogiochi o fumetti genere fantasy. Ciao a tutti, discussione interessante! |
| inviato il 06 Luglio 2015 ore 9:38
"Ciao Alessandro, ......" Questa:
 è stata trattata come ho detto sopra: - LUCE PRIMARIA: 1) sullo sfondo è stato tolta luminosità, è stato tolto del contrasto e della saturazione, lasciando però lo sfondo "naturale",, ossia compatibile col resto dell'immagine ( se non te lo dicevo, quel lavoro non indifferente sullo sfondo, non lo notavi). 2) Tutta la figura è stata schiarita un pochino. - TONI INTERMEDI: 1) ESALTATI sulla figura, con USM HIRLOAM 2) ABBATTUTI sullo sfondo, riaprendo l'immagine in Camera RAW e settando Clarity a valori leggermente negativi. Chiaramente, va scontornata bene assai la figura, rispettando il capello, uno dei punti forti della figura sono proprio i capelli. Così, fai risaltare la figura sullo sfondo, ed esalti i toni intermedi: tutta l'immagine, anche se scattata con uno zoon a 22 lenti, resta 3D. Con ottica 85 mm F 1,4 veniva uguale, non meglio. Al solito, meglio cliccarci un paio di volte e vederla ingrandita. |
| inviato il 06 Luglio 2015 ore 9:53
Questa è un B&N:
 Scattata con 24 - 70 F 2,8, con tante lenti anche questo zoom. Ripresa la luce primaria, scurendo e schiarendo dove necessario, esaltando i toni intermedi ( ad esempio, tutta la perte centrale è circa mezzo stop più chiara di tutto il resto, primo piano scurito gradualmente, etc). La foto ha una scala infinita di grigi, ed è "viva", è come deve essere: le stampe B&N molto contastate molto SONO SEMPRE PIATTE, il contrasto taglia i toni sottili ed ammazza, semplicemente, l'effetto presenza naturale, il comando di regolazione del Contrasto, va sempre usato con estrema cautela ed attenzione in fotografia digitale, la roba molto contrastata, ad occhio esperto, è inguardabile. La fotografia, da sè, scatta con qualsiasi cosa, anche ottiche Zeiss o Leitz a poche lenti su fotocamere di rango, salvo casi eccezionalissimi, NON E' MAI 3D, da sè NON VIENE. E le fotografie NON SONO 3 D perchè da sè l'elettronica della fotocamera (RAW + fotoritocco coi Picture Control = file immagine Jpeg) NON ce la a rendere immagini fortemente 3D, immagini vive, e non ce la fa semplicemente, perchè l'ellettronica della fotocamera NON può lavorare settorializzando l'intervento, pezzo per pezzo, diverso su zone diverse dell'immagine. L'intervento zonale sull'immagine E' L'UNICO che rende la fotografi 3D, non ce altra via. Le fotografie 3D ci si fanno dunque a mano: l'ttica buona o meno fornisce un punto di partenza migliore o peggiore, ma solo di punto di partenza sitrata, rispetto al valore di presenza che una immagine fatta bene deve avere. L'intervento richiede conoscenza di fotoritocco, ma è l'unico modo, non ce ne sono altri, per fare stampe con forte effetto presenza. Si fa in digitale ESATTAMENTE lo stesso lavoro che si faceva a pellicola, con brucia e maschera, nulla di diverso, come si dava l'effetto 3D a pellicola, si dà in digitale, stesso lavoro identico, con la differenza che in digitale l'effetto è maggiore per la possibilità di dare, FACILMENTE, USM di tipo HIRLOAM. A pelicola, fare un intervento tipo USM HIRLOAM; era posiibile, ma era, semplicemente, un incubo, ci volevaono riprese con immagini invertite di negativo e prioiettate da piani diversi ( tra gli stanmpatori bravi, c'erano alcuni svizzeri che lo facevano, se vi ricordate le bellissime stampe grandi di paesaggi delle Alpi Svizzere, stampe nitidissime e "vive", sembrava di toccarli quei monti, ed erano stampe in pellicola). |
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