| inviato il 21 Giugno 2015 ore 10:18
“ la composizione è importantissima, ma nella fotografia pratica spesso non si riesce a mettere in pratica nemmeno una delle tante regole (sezione aurea in particolare)... „ Parzialmente d'accordo. Specialmente con le FF con tanti megapixel da buttare, si puo' scattare con meno attenzione all'inquadratura, parlo dei soggetti e particolari da includere o meno. In questo modo le regole della composizione anche le piu' complicate da attuare, esempio la sezione aurea, possono essere realizzate con tutta calma in PP in fase di cropping. |
| inviato il 21 Giugno 2015 ore 13:57
Penso che la composizione in PP sia la cosa che più odio in fotografia, fare una cosa del genere praticamente mi toglierebbe il gusto di fotografare. |
user46920 | inviato il 21 Giugno 2015 ore 15:20
La composizione è molto importante ... è estetica allo stato puro, forse ancor di più del colore ... La forma coinvolge la mente di chi osserva al primo livello, un livello basico, ma molto più "forte" di altri ... la composizione, come ha esemplificato Shambola con le analisi dei più espressivi fotografi del passato, non è da sottovalutare in nessun modo, anche se può essere una parte molto complessa e di difficile realizzazione in campo fotografico. |
| inviato il 21 Giugno 2015 ore 16:00
mah francamente io l'ho comprato leggendone di ogni come te.. tutti che ne elogiavano la chiarezza e l'utilità... interrotto a metà perché mi faceva soltanto addormentare.. zero proprio, per me è un libro che non consiglierei |
| inviato il 21 Giugno 2015 ore 18:38
Non fraintendetemi, come dice Occhiodelcigno la composizione è anche più importante del colore. Millenni di storia dell'arte ce lo insegnano.Tuttavia secondo me la composizionein fotografia dev'essere qualcosa di più spontaneto e non ci si può concentrare al momento dello scatto su cose complesse tipo la sezione aurea, perendo di fatto il momento che dovevamo immortalare. In seguito, si determina la riuscita o meno della foto... |
| inviato il 21 Giugno 2015 ore 19:58
Premesso che sono un principiante col digitale, ma che da ragazzo (>20 anni fa) fotografavo a pellicola con una Nikon manuale e un pochino ci avevo "studiato", mi permetto di dire una cosa: secondo me la tecnica della composizione andrebbe studiata, praticata e imparata talmente a menadito che la dovremmo poter applicare senza bisogno di pensarci. E' lo stesso per la scrittura, la guida di un auto o molte altre cose che facciamo quotidianamente: all'inizio era difficile, ma con lo studio e soprattutto la pratica, compiamo gesti molto complessi senza nemmeno pensarci. Credo che per la fotografia, la tecnica della composizione (l'occhio del fotografo) dovrebbe più o meno essere questo: studio le regole e le applico fintanto che diventano "automatiche". Un po' come per l'esposizione (se non si usa la modalità "scene"): mentre una parte del cervello decide tempo/diaframma/iso/wb/ecc, l'altra parte decide focale/distanza/taglio/inquadratura. Anzi, secondo me, quello della scelta della composizione (quando ben padroneggiato) è un procedimento molto più "veloce" in tempi neuronali di quello della scelta dell'esposizione. Prima si conoscono e si sanno applicare, poi possiamo anche decidere di infrangerle, le regole. Credo che sia così che nascono le buone foto (ed io ne sono ancora lontano...) e che il libro in questione sia un discreto punto di partenza. Anche se non è che senza la composizione non si possa fare qualche bella foto... nella vita conta molto anche il qulo, ma non è che ci si può sempre fare affidamento. |
| inviato il 21 Giugno 2015 ore 21:05
la mia era un'osservazione sulle priorità nello studio, non sull'utilità della composizione o meno (INDISCUTIBILE). per un principiante (come me) a mio avviso quello che prima di tutto va studiato è l'approccio al mondo, e come ho già l'oggetto di ricerca da parte dei Grandi. |
| inviato il 21 Giugno 2015 ore 21:51
“ quello che prima di tutto va studiato è l'approccio al mondo, e come ho già l'oggetto di ricerca da parte dei Grandi „ A parte che non son sicuro di aver capito, ritengo invece che lo studio dei Maestri si possa fare anche in contemporanea e forse ancora meglio dopo aver imparato un bel po' di tecnica. A meno che tu non voglia giudicare le foto dei Maestri come esteta, senza mai scattarne una tua. Cambiando arte: ti piace Caravaggio/Goya/Kandisky? perché? Che ne pensi della Cupola del Brunelleschi/Notre Dame de Paris/Sagrada Familia? Ora prova a rifarti le domande pensando di essere un pittore o un architetto Tutto questo con il massimo rispetto per le opinioni diverse dalla mia e tenendo conto che noi che lo facciamo per divertimento possiamo cominciare e finire dove ci pare ...! |
| inviato il 21 Giugno 2015 ore 23:24
Senz'altro Archisilvio, ci mancherebbe!! il confronto (mi-ci) aiuta comunque a crescere e anche io sono contento di sentire opinioni diverse dalla mia! nella frase manca un parola, licenze poetiche del telefono "quello che prima di tutto va studiato è l'approccio al mondo e, come ho già DETTO, l'oggetto della ricerca dei Grandi" Gli esempi che hai citato sono tutti più che calzanti, tuttavia non riesco a non vedere una diversità imprescindibile fra fotografia e pittura. Mi spiego meglio: La pittura è comunque una rappresentazione meditata della realtà, che richiede necessariamente almeno un paio d'ore per essere compiuta. In fotografia (almeno nel genere che più mi piace, la street) secondo me è troppo importante l'aspetto "impulsivo" perché quello che cerco nelle mie foto è più che altro la naturalezza del momento che si sta palesando davanti a me, in quanto piccolo microcosmo ordinato e in qualche modo a se stante rispetto al disordine di tutto il resto che lo circonda. Concentrarmi sulla composizione, o anche solo dover girare attorno alla scena, implicherebbe il dissolversi di questa piccola e istantanea realtà. Forse sarà un approccio più "lomografico" che fotografico (regola fondamentale della Lomo è "non pensare, scatta), ma questo è il mio modo di vedere la fotografia |
| inviato il 21 Giugno 2015 ore 23:49
Ok, capisco che nella street effettivamente la composizione non sempre c'é il tempo di "studiarla" (anche se alcuni bravi autori affermano di studiare prima la scena e lo sfondo e poi di "aspettare" il soggetto, che effettivamente poi è l'unica cosa "candid" (quella che tu chiami “ piccola e istantanea realtà „ ). Però alcune regole compositive di base (regola dei terzi, occhio dominante, cosa tagliare e cosa no, linee di forza) se fatte "adeguatamente" proprie (quindi con molta pratica), secondo me si possono mettere in atto nella frazione di secondo che si impiega ad alzare la fotocamera all'occhio e comunque si possono applicare anche scattando alla cieca o di "pancia". Certo non è che nella street puoi fare il giro dell'isolato, piazzare il cavalletto, montare i filtri e aspettare l'ora blu.... Chi sono i tuoi autori preferiti? |
user46920 | inviato il 22 Giugno 2015 ore 0:08
“ mi permetto di dire una cosa: secondo me la tecnica della composizione andrebbe studiata, praticata e imparata talmente a menadito che la dovremmo poter applicare senza bisogno di pensarci. „ concordo che sia la strada più utile Ho comunque sempre un dubbio che non ho mai scolto o che comunque ha sempre convissuto in me: l'apprendere le tecniche è sicuramente istruttivo, ma cambia sicuramente anche la "maniera" dell'autore ... e da qui il dubbio. Se J.Hendrix o C.Parker avessero fatto il conservatorio (istituto musicale classico ortodosso ), poi avrebbero suonato le stesse musiche ??? |
| inviato il 22 Giugno 2015 ore 0:13
Per me è stato il libro che più di ogni altro mi ha fatto capire quello che mi mancava dopo aver capito tutto della parte tecnologica. Ci ho messo due anni e forse più a fare miei solo alcuni dei tanti concetti che spiega e ne vado fiero. E' il libro che mi ha insegnato quanto è importante saper guadare con l'occhio del fotografo, è quello che ha segnato la differenza tra scattare e fotografare, mi ha insegnato a guardare!. E ogni volta che ci riesco ricordo quel libro con grande affetto. |
| inviato il 22 Giugno 2015 ore 8:20
Non so a quale dei due si riferisca l'autore del post ma dovendolo acquistare prenderei quello piu' vecchio. Il secondo rischia di essere un approfondimento sul tema specifico ma anche una ripetizione del libro piu' famiso dell'autore. Questo leggendo i commenti di chia acquistato altri volumi di Freeman. “ Penso che la composizione in PP sia la cosa che più odio in fotografia, fare una cosa del genere praticamente mi toglierebbe il gusto di fotografare „ Non dico di scattare a membro di segugio, ma il cropping aiuta ad aggiustare di fino la composizione. Rinunciarvi significa perdere uno dei vantaggi del digitale. |
| inviato il 22 Giugno 2015 ore 9:03
Molto più utili i link di Shambola che sono GRATIS, di tutta la bibliografia di freeman. |
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