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avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2015 ore 15:07

@Magugno

Stiamo confondendo il concetto di perizia con quello di valutazione della congruità di una quotazione commerciale.
Se si dovessero applicare rigorosamente i metodi di stima legale, mi sa che tutti i valori proposti sul mercatino, sui più diffusi social marketplaces e su altre tribune consimili meriterebbero pubblicazione su rivista umoristica.

Provate a prendere una qualsiasi quotazione corrente di qualsiasi usato e tentate, ad esempio, di farvela riconoscere come risarcimento da un'assicurazione.

Quello che ho proposto, sottolineando che era un criterio soggettivo e approssimativo, era solo un metodo per valutare la plausibilità di una richiesta o di un'offerta in un contesto commerciale di transazione tra privati. Se vogliamo essere rigorosi, ho anche evidenziato che, alla fine dei conti, particolari tensioni sulla domanda o sull'offerta del bene possono spostare di molto le stime (un po' di anni fa' le Ferrari usate in pronta consegna costavano più del nuovo, perchè c'erano 24 e più mesi di lista di prenotazione...).
Se poi qualcuno per orientarsi nell'acquisto di un corpo macchina da 700 euro decide di consultare un perito, fa benissimo e sarà certo di non andare incontro a sorprese.
Come fa benissimo chi si fida ciecamente delle richieste di chi vende: concluderà in fretta e si farà molti amici...
Fa bene anche chi decide di proporre sempre la metà di quanto viene chiesto: comprerà tutto nuovo, avrà sempre nella borsa delle cose intonse e con molti anni di garanzia, dormirà tranquillo che nessun filibustiere l'ha mai fatto fesso...

Il riferimento ai prezzi "cinesi" mi pare estraneo a quanto proponevo, apprezzo il monito ma è un discorso avulso dai riferimenti.
Se qualcuno ritiene che il miglior prezzo disponibile sia quello della ricettazione o del contrabbando salvo specifica limitazione, non so cosa farci, ma non è quello il mio discorso.

avatarsenior
inviato il 21 Dicembre 2015 ore 17:56

Caro Andrea, il riferimento non era necessariamente a te, ma ti assicuro che le citazioni da siti cinesi sono frequenti e ridicole.
Le assicurazioni non fanno fede, se tutti facessimo vedere loro che non accettiamo angherie, gli passerebbe la voglia di provarci. A me è successo spesso di metterle in riga e sempre hanno finito per cedere. Provare per credere.
I valori di stima legale non esistono, esistono quelli peritali estimali che si basano su prezzi di mercato in negozi fisici e quindi sono più alti.
Trovo più umoristiche le proposte oscene che vengono avanzate da personaggi che operano in modo violento, ridicolo e al di fuori di ogni senso valutativo tipo: io ho questo, devo comperare casa, il tuo prodotto non vale nulla quindi lo vendi a me alla cifra che decido io. Chiaramente parte il velato vaffa con certo non interesse alla vendita. Seguono insulti anche non velati da chi si ritrova non accettata la ridicola offerta.
Comunque il mio metodo, giusto o sbagliato che sia non mi ha mai bloccato le vendite per più di 15 gg. Chiaramente vale per i prodotti per cui c'è interesse. quelli che non servono a nessuno restano nel mercatino

avatarsenior
inviato il 21 Dicembre 2015 ore 18:56

esistono quelli peritali estimali che si basano su prezzi di mercato in negozi fisici


Che a mio avviso sono attendibili nel raggio di 500 metri dal negozio...scherzi a parte, per mercati tipo auto, moto, immobili e via discorrendo esistono delle fonti di riferimento generale e riconosciuto (eurotax piuttosto che quattroruote o vattelapesca...), fondati su un semplice fatto: le camere di commercio fannno dei rilevamenti periodici sull'andamento di questi mercati importanti, un po' come succede per le principali commodities, materie prime, derrate agricole e partite zootecniche, e queste quotazioni, ben lungi dall'essere vincolanti, hanno l'ovvia valenza che gli deriva dall'ampia base di dati rilevati su cui si fondano.

Nell'ambito della fotografia queste operazioni non esistono, quindi un commerciante che ti valuta un corredo o un singolo pezzo lo fa in ragione della sua esperienza e del suo discernimento, che sono comunque fortemente influenzati dalle caratteristiche e dagli andamenti dei mercati locali.

Basta vedere le richieste sul mercatino Juza: mediamente le inserzioni di residenti in Italia meridionale e insulare sono sensibilmente più basse di quelle dei fotografi del nord Italia.

Poi...poi...per quanto mi consta, i commercianti vendono (giustamente) a prezzi più alti dei privati, hanno dei costi e devono erogare una garanzia. Devono in qualche modo giustificare sul piano logico il fatto: ecco che (lo dico almeno per quel paio che conosco io) fanno delle stime mediamente alte e poi ti dicono che loro ritirano a un 20-25% in meno del valore di stima, per coprire i costi di gestone. Ma allora, qual'è il reale valore??

Secondo me, in assenza di listini di riferimento il grado di indeterminazione è comunque molto alto...Onde per cui...non ritengo così peregrini i metodi fai-da-te tipo il mio. Non voglio dire che sia quello corretto, però vista la funzione e la valenza che gli si attribuisce (trattare con un altro privato e cercare di portare a casa delle transazioni eque), non lo disdegnerei affatto. A me ha permesso di fare sempre dei buoni ragionamenti con delle controparti sensate.

Quanto agli strani personaggi, i buffoncelli popolano in pari numero le schiere degli acquirenti e quelle dei compratori, basta starne alla larga...di solito li scremi già via e-mail.

avatarsenior
inviato il 21 Dicembre 2015 ore 21:28

mediamente un bene si deprezza subito dell'iva, sin dall'uscita dal negozio. Poi, se ancora funzionale a logica deve scendere di circa un 25, 30% in funzione del pregio del bene stesso. a questo risultato, se viene fornita una garanzia, si deve aggiungere un 10%.
poi sta allo stato conservativo far scendere la valutazione sotto il 25%/30%.
Diverso per pezzi di pregio che possono assumere valutazioni incredibili in funzione della tiratura, reperibilità ecc.
Comunque si parte sempre dai prezzi dei negozi fisici che sono certamente attendibili. Le valutazioni su prezzi "internet" non hanno valore perché mancano di certezza sul risultato finale sia della compravendita che del prezzo reale.

avatarsenior
inviato il 22 Dicembre 2015 ore 0:00

Non si capisce bene...

avatarjunior
inviato il 22 Dicembre 2015 ore 16:48

E' anche questione di educazione. Rispondere "non sono interessato per quel prezzo" / "già venduto" non costa tanto.
Senza contare quelli che a trattative fatte vendono ad altri ("Caio mi ha offerto prezzo migliore") non sapendo che non è solo maleducazione ma anche illecito (responsabilità precontrattuale).

avatarsenior
inviato il 22 Dicembre 2015 ore 19:34

Il mondo è pieno di gente che ci prova...provano a farsii assumere, provano a farsi eleggere, provano a fare il calciatore, provano a cantare, provano ad avere successo, provano a fare fesso il prossimo...
Qualcuno spara grosso, qualcuno si accontenta di poco, tipo di tentare di vendere un corpo maccnina usato al doppio del suo valore, o a comperare un obiettivo alla metà del suo prezzo.

Non commettono reati, non fanno del male, non mandano in rovina la gente con le obbligazioni subordinate (anche quelli ci provano, ci riescono e nessuno li mette in galera...), non mandano lo spread a 700 punti, non dichiarano guerre.

Tentano di procurarsi la piccola soddisfazione di un "colpaccio" da 200 euro, e per giunta gli va sempre male. Forse si potrebbe addirittura compatirli...;-);-);-);-)

avatarjunior
inviato il 23 Dicembre 2015 ore 9:36

Concordo sul resto ma non su questo.
Lascia perdere l'IVA e non l'IVA, è un criterio del tutto gratuito.

Il prezzo al netto dell' IVA è il valore della merce nuova in partenza.

Si tende a dimenticare spesso questo aspetto: l'usato costa meno perchè vale meno , sia in termini reali che di rischio d'acquisto; con ciò non intendo solo raggiri e malafede, ma anche e soprattutto difetti, vizi occulti, danni non evidenti, problemi vari che restano a rischio e carico dell'acquirente in forza della giusta clausola del visto e piaciuto.

Una cosa: la clausola "visto e piaciuto" sui vizi occulti o anche solo taciuti non ha alcun valore giuridico. La grande differenza è nell' applicabilità della garanzia relativa ai contratti per "consumatori" che è più stringente e inderogabile.

Se il venditore non è disposto a dimostrare il valore della sua merce prima della transazione , il rischio aumenta notevolmente e delle due cose l'una: o il prezzo scende fino a compensarlo, o la transazione non si fa.


Il termine è compravendita o, se si vuole un termine generico, operazione. In italiano la transazione è il contratto con cui le parti fanno reciproche concessioni al fine di regolare una controversia o prevenirla. Il termine "transazione" deriva da un gruppo di ignoranti che negli anni 80 ha iniziato a tradurre "transaction" in maniera letterale dimostrando estrema ignoranza dell' italiano e dell' inglese diventando poi tratto distintivo del loro slang.

Cmq in sostanza hai ragione:
Se non sei disposto a concedere un minimo di disponibilità a fronte di un mio interesse, perchè ti dovrei considerare prima di vedere la merce e assicurarmi di chi sei e cosa vendi?

Che poi quale è il senso e la coerenza di mettere un annuncio per il pubblico se poi si "snobba" il pubblico?

avatarsenior
inviato il 23 Dicembre 2015 ore 10:59

Il prezzo al netto dell' IVA è il valore della merce nuova in partenza.


Il prezzo di una merce secondo me è ciò che pago per averla. L'IVA è una tassa che fa parte del prezzo, come le accise fanno parte del prezzo della benzina. Tant'è che se ho diritto a detrarre i costi di un veicolo, detragggo il prezzo pieno dei carburanti pagati accise e IVA coprese
La peculiarità dell'IVA è che per chi opera in regime di mestiere, arte o professione è una partita di giro, poichè ha diritto a detrarre dallo specifico bilancio quella passiva e dovere di versare quella attiva.
Possiamo fare tutte le elucubrazioni del caso, ma l'acquirente valuta la convenienza a partire dal prezzo che dovrrà effettivamente pagare per il nuovo. Prezzo comprensivo di IVA. Questa è anche la ragione per cui un professionista non compra da un privato: legalmente potrebbe farlo e scaricare anche la spesa con adeguata ricevuta (documento che ogni privato può emettere), ma siccome chi vende non opera in regime di arte, mestiere o professione non potrà scorporare e detrarre l'IVA (la detrarrà dall'imponibile, accorpata al costo del bene) e quindi la convenienza va a ramengo.
E, nota bene, non è che lo stesso oggetto comprato da un professionista costa il 21% in più perchè ci si carica l'IVA: ha lo stesso prezzo, poi se me lo vende un soggetto IVA e anch'io lo sono, mi fa fattura e io posso allegare il documento al bilancio, scorporare l'IVA e detrarla.

avatarjunior
inviato il 23 Dicembre 2015 ore 13:15

Il prezzo di una merce secondo me è ciò che pago per averla. L'IVA è una tassa che fa parte del prezzo, come le accise fanno parte del prezzo della benzina. Tant'è che se ho diritto a detrarre i costi di un veicolo, detragggo il prezzo pieno dei carburanti pagati accise e IVA coprese

E' già falsa la premessa: l'iva non fa parte del prezzo (perchè l'operazione può a seconda dei casi essere esente, avere regimi favorevoli, essere applicata, etc.) mentre le accise (che non si calcolano sul valore ma sulla quantità di prodotto) sono incorporate direttamente in fase di produzione, quindi rientrano nel costo.
Prima di tutto non è una tassa, è un'imposta. Forse perchè è un imposta sul consumo finale quindi dev' esser acquistata dal primo acquirente, mentre le accise sono imposte diverse?
Infatti l'IVA non viene mai inclusa in nessuna liquidazione giudiziale. Per fare favore ai consumatori l'unica deroga è stabilita per le assicurazioni auto (l'IVA viene conteggiata per alcuni mesi, in seguito non si conta più ed il valore torna ad esser quello senza IVA).
L'esempio del veicolo è un concentrato di errori. Il carburante è dedotto in quanto costo vivo, il valore dell' auto viene calcolato sulla base del prezzo, l'IVA viene considerata in tal caso come costo inerente l'attività ma non sempre, in altri casi viene scorporata e conteggiata come rivalsa IVA. Che ragionamento fallace è? Allora con quell'inferenza potresti dire che nessuno paga l'IVA perchè chi è titolare i partita IVA la scarica e quindi non la paga direttamente? Ma dai..
Poi basta usare la testa: l'IVA non si applica mica a tutte le operazioni! Secondo te allora tutte le locazioni dovrebbero conteggiare il registro perchè su alcune locazioni è dovuta tale imposta?
Paragonare operazioni soggette ad IVA con operazioni non soggette significa mischiare cose che non han attinenza.

E, nota bene, non è che lo stesso oggetto comprato da un professionista costa il 21% in più perchè ci si carica l'IVA: ha lo stesso prezzo, poi se me lo vende un soggetto IVA e anch'io lo sono, mi fa fattura e io posso allegare il documento al bilancio, scorporare l'IVA e detrarla.

Lo fai solo se rientra tra i costi relativi all' attività commerciale!
Non è perchè l'IVA rientra ma perchè è così che si calcola l'IVA! Ma queste sono cose che se uno ha la PI dovrebbe sapere.

La peculiarità dell'IVA è che per chi opera in regime di mestiere, arte o professione è una partita di giro, poichè ha diritto a detrarre dallo specifico bilancio quella passiva e dovere di versare quella attiva.

Quella che tu definisci "peculiarità" è la base imponibile. Non è un meccanismo "strano" è per avere un'imposta monofase ed evitare gli effetti distorsivi dell' applicazione "a cascata".
Ma possibile che per un' imposta non sia compresa dai soggetti che sono coinvolti?

Ma scherziamo? Se non sono soggetto passivo dell'imposta non tocca a me pagarla. Non sono elucubrazioni, è conoscere un minimo la realtà giuridica in cui si vive..

avatarjunior
inviato il 18 Febbraio 2016 ore 23:33

interessante discussione
dico la mia
ho mandato un messaggio a Robirat per un suo annuncio 1D Mark IV
non mi ha detto ne sì ne nò
ciao RobiratMrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 19 Febbraio 2016 ore 7:34

Dico la mia.
Io vendo e compro, come tutti.
Credo che il primo approccio del compratore debba essere soft.
Io di solito chiedo solo se l'articolo è ancora disponibile.
Mi rispondono quasi sempre, e lì può iniziare la trattativa.
Da venditore invece vi dico che se il primo messaggio del compratore per un articolo che è in vendita a 100 euro è del tipo "Ciao. Te ne offro 50. Se ti interessa fammi sapere", allora non c'è da stupirsi se la risposta non arriva.

avatarsenior
inviato il 19 Febbraio 2016 ore 10:58

Dico la mia.
Io vendo e compro, come tutti.
Credo che il primo approccio del compratore debba essere soft.
Io di solito chiedo solo se l'articolo è ancora disponibile.
Mi rispondono quasi sempre, e lì può iniziare la trattativa.
Da venditore invece vi dico che se il primo messaggio del compratore per un articolo che è in vendita a 100 euro è del tipo "Ciao. Te ne offro 50. Se ti interessa fammi sapere", allora non c'è da stupirsi se la risposta non arriva.


Cameramaniac FOR PRESIDENT!!!

avatarjunior
inviato il 19 Febbraio 2016 ore 12:06

Da venditore invece vi dico che se il primo messaggio del compratore per un articolo che è in vendita a 100 euro è del tipo "Ciao. Te ne offro 50. Se ti interessa fammi sapere", allora non c'è da stupirsi se la risposta non arriva.


Davvero è sconcertante che il mercatino possa funzionare come un mercato con negoziazione e incrocio di domanda ed offerta?
In ogni caso c'è pure gente che inizia le trattative al prezzo pubblicato e poi manda un messaggio dicendo "guarda ho trovato uno che offre di più/non ho più voglia di vendere".

avatarsenior
inviato il 19 Febbraio 2016 ore 13:01

Marcogion, un conto è la negoziazione e un conto è il proporsi con arroganza e talvolta maleducazione.
Poi ognuno è ovviamente libero di comportarsi come vuole ma poi secondo me non può lamentarsi se non riceve risposta.
Io, come detto, le ricevo quasi sempre. Però difficilmente mi presento subito alla prima mail con proposte da ×. La trattativa è giusto che ci sia, ma deve incanalarsi su binari di correttezza e rispetto reciproco.

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