RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Il dubbio, il kitsch, l'arte.







avatarsupporter
inviato il 24 Febbraio 2015 ore 8:40

Seguo con molto interesse, sarebbe bello approfondire... mi preparo ad andare in libreria;-)MrGreen

avatarsenior
inviato il 24 Febbraio 2015 ore 9:05

Letto il commento di Caterina con la quale ....a volte mi trovo d'accordo ;-) mi e' tornato alla mente un mio commento che in una discussione accesa tanto per cambiare da Jeronim ;-) mi era sgorgato da dentro mentre stavo battendo alla tastiera. Probabilmente era il mio unico momento di rinsavimento.....mi autocito:


" Fotografia è andare in giro con la reflex e fare click a quello che ci piace?"

Assolutamente anche si !
Dobbiamo pero' intenderci sui termini, e indipendentemente dal genere fotografico praticato.

E' bello fotografare il bello, ma un tramonto e' bello? Certo che si, e' uno splendido spettacolo naturale. Un tifone e' bello? Dal punto di vista fotografico e di fotoreportage, assolutamente si, molto meno come fenomeno, visti i danni che puo' provocare. Ma entrambi ci colpiscono, ci "vengono incontro" stimolando fantasia e creativita' ....o no ?

Perche' il nocciolo e' qui. Una vita a fotografare tramonti, che fallimento! ....e chi lo dice ? puo' non esserlo se rappresenta la nostra sola aspirazione, se ci basta sempre e solo quello.

Se il bello che ci corre incontro e' sempre e solo una palla piu' o meno rossa molto probabilmente ci siamo posti piu' o meno consapevolmente dei paletti attorno che potrebbero farci sentire limitati, prima o poi.

Ma se cosi' non e', se ci sentiamo appagati, probabilmente il nostro atteggiamento e' quello dell'oca giuliva che si accontenta sempre del solito becchime e si bea nella sua inconscia limitatezza,...non si crea problemi, continua a cibarsi del solito mangime, le basta quello. Nulla di male. Magari vivra' anche felice.;-) "

" Ma il percorso di un vero appassionato di solito e' un po' diverso, e, guarda caso, volenti o nolenti, prima o poi puo' essere proprio il "bello che ci corre incontro" che inspiegabilmente muta nella forma e nella sostanza, e il tramonto non ci basta piu', oppure scatena una sorta di progettualita' che ci porta a raffigurarlo per esempio senza ritrarre il sole all'interno dell'inquadratura, o magari sfruttando le immagini che la parola tramonto ci evoca.

(Sto ragionando sulla tastiera e quindi qualche stramberia perdonatemela.)

Qual'e' il meccanismo che ci puo' portare al salto di qualita' ? L'osservazione delle foto altrui, fotografi famosi o fotoamatori evoluti che ci stimolino una riflessione.
Confronto fra i nostri scatti e quelli di altri, analisi critica delle nostre foto, ricerca di come possiamo migliorarle. Uno sforzo maggiore per riuscire a "vedere" cio' che magari ci sfugge, mentre a un altro fotografo del forum per esempio risulta lampante ( quanto e' vero per me in prima persona! ).

Non dimentichiamo che abbiamo un magnifico sensore che si chiama cervello e uno straordinario obiettivo che e' il nostro occhio!

Le foto si fanno senza la fotocamera, quest'ultima e' solo una splendida, sofisticatissima fotocopiatrice che va utilizzata con esperienza e conoscenza al servizio della nostra capacita' espressiva assieme ovviamente ai programmi di fotosviluppo. (fotoritocco e' un termine che mi piace poco)

Anche la parteciprazione a mostre e qualche buon libro, cultura insomma, pratica magari, fatta sul campo discutendo con quelli piu' esperti ci puo' dare una mano enorme a progredire a meno che.......il nostro interesse siano i megapixel, l'apertura f. 1,4 o piu', i punti di messa a fuoco ecc.!

A questo approccio, io preferisco quello dell'oca giuliva, almeno lei, la felicita' la raggiunge !!;-)

avatarsenior
inviato il 24 Febbraio 2015 ore 11:40

avevo curiosato in questo blog un paio di giorni orsono e ... mi sono messo a rimbrottare con le idee. .. : 10 minuti fa un cliente mi ha chiesto uno scatto per casa sua... un bel pannello di quelle che si usano nelle mostre. prendo un pannelo Dibond e lo mostro . Si perfetto. 100x150 cm .. e chiedo "ma il negativo da riprodurre ce l'hai lei lo fornisce lei ?" ... no .. è la risposta, vorrei un ritratto mio e di mia moglie. ma vorremmo una gigantografia di nudo di noi. : l'ho proposta in BN e mi han guardato male. "cavolo lo vorremmo cosi... "un bel colorato instagramm" ...

il punto, il dubbio rispondendo alla domanda "perché" ... che posta franco nelle sue riflessioni, è perché dire no e perché dire si .. : dici si perché è lavoro, perché è pezzo di pane che mangi.. ma quel dire si .. è automaticamente quel senso di dubbio di tutti quei motivi che sono il no .. e che puoi ritrovare nelle riflessioni del perché il Kitsch sia sempre presente. ..

uno scatto simile non fornire "i feedback affinchè l'apparecchio possa migliorarsi all'infinito", come contiene tutti i canoni della moda e del cattivo gusto attuale. che ti condizionano .

allora ti sorge il dubbio : lascio la macchina sul tavolo e dico no, si ha la forza di rifiutare un lavoro? .. : non lo so .. e lo dico non come giustificazione o perché sono talmente "kirsh" da non essere recuperabile ..
ma tutte le influenze ambientali con cui ti scontri ti condizionano e lo fanno anche nei contesti in cui "l'apparecchio" non lo usi per lavoro, è innegabile.

buone cose



avatarsenior
inviato il 24 Febbraio 2015 ore 12:10

Wally.... le risposte possono essere tanto semplici quanto, purtroppo, complesse.
E questo non riguarda la sola fotografia, ma il nostro intero vivere.

Leggendo, ovunque, tutti si lamentano di come è fatta la nostra società, per questo o quell'altro aspetto.
Poi, per evidente stato di necessità, ognuno di noi poco o tanto la alimenta (si, almenta, non "subisce").

E quindi: decidere che 'sti mali non vanno bene e dire "io non ci sto", col probabile esito di morire di fame (peraltro incidendo quasi nulla sull'universo circostante), oppure piegarsi allo stato di necessità e diventare "un'altra pietra nel muro"?

Comunque sia, quale che sia l'approdo e quali ne siano i perchè, quantomeno la consapevolezza di quel che stai facendo.... beh, quella già ce l'hai, ed è almeno un buon punto di partenza, se capisco il presupposto di questo topic ;-)

E, a maggior ragione per ciò che scrivi, qualche pensiero da svilupparsi qui, sulle idee di Flusser proprio ci starebbe! Sorriso

Ciao
F


avatarsenior
inviato il 24 Febbraio 2015 ore 22:42

Francesco, hai capito perfettamente il presupposto del topic.
Nel raccogliere la tua provocazione, sono curiosissimo di leggere il tuo pensiero sulle idee di Flusser. Puoi aprire una discussione ad hoc, all'interno di questo gruppo, se vuoi e quando vuoi. Io ti seguirò con grande attenzione.

La consapevolezza di quello che si fa ha il suo rovescio della medaglia nel rendere più sofferte certe scelte, specie per chi campa di fotografia.
Ma credo non sia mai un ostacolo, anche quando, per i motivi più diversi, ne sospendiamo gli effetti sul nostro agire.
No, non invidio l'oca giuliva.
Penso sia diverso "alimentare" da "sostenere" inconsapevolmente , magari passivamente, ciò di cui ci lagnamo.


avatarsupporter
inviato il 24 Febbraio 2015 ore 22:53

Ma credo non sia mai un ostacolo, anche quando, per i motivi più diversi, ne sospendiamo gli effetti sul nostro agire.

Non lo è assolutamente, anzi anche in quei casi aiuta a mantenere un minimo di equilibrio.

avatarsenior
inviato il 24 Febbraio 2015 ore 23:35

Jeronim.... per quella piccolissima porzione del tuo scrivere che ho avuto modo sin qui di incontrare, due cose mi pare di aver capito: una è che a muovere cose è una profondità connaturata, che ha il merito di non farsi mai pesante. L'altra è che sei maestro nel suggerire vie, lasciandole sviluppare nei loro percorsi possibili, liberamente, ma senza mai permettere loro di incappare nel reale rischio di smarrirsi....
E quindi, impossibile non raccogliere il senso del suggerimento!
Quello di questa discussione, e quello di aprire "quell'altra".
E se queste chiacchiere, rispetto a quella consapevolezza più volte tirata in ballo, possono fare anche solo un ciccinin, merito doppio da attibuirti! (anche quando ne sospendessimo gli effetti su nostro agire...) Sorriso

Caterina, si, e... dai, anche a mandarlo un pò al diavolo (l'equilibrio) quando serve! Sorriso

Buona serata
F

avatarsupporter
inviato il 25 Febbraio 2015 ore 7:32

anche a mandarlo un pò al diavolo (l'equilibrio) quando serve!

Verissimo!;-)MrGreen

avatarsenior
inviato il 25 Febbraio 2015 ore 7:59

No, non invidio l'oca giuliva


Ocio che la mia contrapposizione era tra il "tramontista a vita" e il "tecnicista e basta" !MrGreen
E al secondo, io preferisco l'oca, non c'e' dubbio.;-)

avatarsenior
inviato il 25 Febbraio 2015 ore 10:20

Il dubbio è consapevolezza; l'Arte (quella con la A maiuscola) è consapevolezza.
Dunque l'Arte è sempre espressione del dubbio? Non sarei così categorico, ma sicuramente l'Arte contiene sempre anche il dubbio oltre alle certezze del momento (almeno l'Arte del giorno d'oggi).
Allora forse è il dubbio che genera sempre opere d'Arte? Decisamente no! La consapevolezza può e deve essere presente anche nella semplice intenzione di registrare un evento, di fotografare un tramonto perché ci piace e basta, può essere presente nel selfie e persino (orrore!!!) nel calcare la mano con il timbro clone o con la saturazione dei colori.
Ma allora cos'è il kitsch? A mio avviso è semplicemente la mancanza di consapevolezza.
La traduzione di kitsch è il tradizionale "cattivo gusto", ma il cattivo gusto corrisponde al "fuori di posto", e la mancanza di consapevolezza genera proprio il fuori di posto; purché inserito nel contesto corretto e per il suo giusto utilizzo, ogni modo di fotografare e di manipolare un'immagine mantiene un proprio significato e una propria dignità, cioè un proprio posto.
Per fare un esempio, il film "Il Signore degli Anelli" è praticamente una sequenza ininterrotta di immagini fortemente postprodotte e manipolate, ma nel contesto cinematografico in cui si inserisce a vinto Oscar che credo siano ben meritati; ve lo immaginate se il film "JFK" fosse stato girato con lo stesso tipo di postproduzione?
Tante belle parole sul dubbio e la consapevolezza, poi ti salta fuori il cliente di Wallywally e ti mette in crisi Eeeek!!!MrGreenTriste

avatarsenior
inviato il 25 Febbraio 2015 ore 11:02

bah bah bah ... che oggi si sia schiavi del mezzo puo essere vero .. . si post produce perché si spende meno perché i costi di produzione si abbassano e perché si può veicolare un modello di immagine come verità da trasmettere.

avevo in studio 5 lastre dagherrotipo di Eleonora duse che posava e due erano nudi.. (non chiedeteli perché sono sotto quella ruspa che vedete ): erano poesia pura.. .. erano gli scatti di una donna di un corpo nella sua semplicità. li ho mostrati a tante persone e la risposta è stata più o meno uguale . Da foto sfuocata, a foto sciapa a donna grassa cicciona inguardabile etc etc etc ... . Solo qualcuno che avesse avuta la possibilità di vedere immagini di qualche decennio fa poteva capire il senso di quei bianchi e neri e di quelle riprese... per cui oggi c'è gente che confonde il ripreso vero come quello di 20 anni fa come immagini con effetti, o postproduzione. : la fotografia di un tempo non c'è piu, non perché non ci siano begli scatti anche oggi ma perché SE non li trasformi se non li ADATTI a cio che vuole la massa nessuno te li guarda.

alcuni anni fa per fare un ritratto parlavi con le persone le ascoltavi cercavi di capire cosa volevano chi erano e cosa volevano raccontarti .. : decidevi la carta decidevi la posa la costruivi la vedevi.. perché la sentivi ..
oggi gia è difficile pensare di fare un ritratto ma la quando arriva la richeista , non hanno tempo non si concedono tempo .. e quando vengono ti chiedono di togliergli le rughe di renderla attraente e poi mentre stai disponendo le luci .. ti dicono ... "bah la stampa non mi serve... facciano un bel fiettino per faccebucche" .. e ti fermi spegni e dici per FB basta un selfie un cellualre...

perché si ha bisogno di vedere una realta trasformata, perché non si vuole nemmeno vedere cio che è la realtà, perché non si vuole piu conoscere la luce vera .. sono le domande... se parliamo di fotografia prima ancora che di arte.. : tanto c'è Photoshop .. la post produzione. LA post c'è sempre stata ma a patto che la si sappia usare che possa essere un aiuto alla tecnica e non che si diventi schaivi della stessa... ma farlo capire alle persone che un panorama non è cosi contrastato o inciso , che un volto è cosi spersonalizzato, e che ..... non è facile .. è un impresa titanica ..

Sta tornando di moda la polaroid .. ne hanno fatto un aggegino da applicare all iphone.. : rovineranno anche la polarois perché diventera una stampante di instagram ... : chi invece ha usato la polaroid sul serio sa che cosa è quell'attesa divedere quello scatto quell'immagine che appare... e la poesia che restituiva ...


user46920
avatar
inviato il 25 Febbraio 2015 ore 11:15

Anche mia nonna diceva: "beati i stupit, parché i stan bé in t'la vìta"
... però se non sbaglio l'Arte è consapevolezza prima di tutto Eeeek!!!
il dubbio è solo un sintomo di chi sta cercando la verità o comunque qualcosa a cui tiene molto, e visto che è difficile avere le risposte e quindi la consapevolezza, questo s'impegna per trovare qualcosa !!!
... capita spesso anche a me ancora, ma è più visibile nei bambini e direi che la "radice" si possa chiamare curiosità. Il dubbio secondo me, è un sintomo già malato dall'esperienza "sbagliata" ... (vedi esempio di Wally)

avatarsenior
inviato il 25 Febbraio 2015 ore 11:16

La richiesta del cliente di Wallywally può essere affrontata in maniera autenticamente creativa. Penso anzi che i vincoli imposti, che a tutta prima sembrerebbero determinare inevitabilmente un esito... social-spazzatura, sono premesse su cui potrebbe essere costruito un lavoro di grande interesse e di valore artistico.

Mi viene in mente una frase di O. Wilde: "La fantasia copia, lo spirito critico crea".

Una creazione può nascere a partire da qualsiasi contesto. L'importante non è ciò che si prende a modello, ma come lo si tratta.

Paolo

avatarsenior
inviato il 25 Febbraio 2015 ore 12:04

Il dubbio è la caratteristica della cultura del giorno d'oggi, cioè della disillusione rispetto a quelle filosofie (compresa la filosofia della scienza) che pretendevano di rispondere a tutte le domande, ma le hanno lasciate irrisolte; in questo senso il dubbio è l'unica possibile forma di consapevolezza, proprio perché l'unica certezza è che le certezze assolute non esistono. Ma l'esempio di Wally purtroppo è l'esatto contrario del dubbio; gli arriva la gente "convinta" di ciò che vuole, non si pone la minima domanda e non ti ascolta se gliele poni tu. La quintessenza della certezza assoluta!
Però bisognerebbe capire se questo avviene perché il cliente è già in preda al kitsch, o per quel fattore di "antropologia della recita sociale" di cui scriveva Smargiassi: siamo già nel "fuori posto" inconsapevole, cioè in una situazione di carenza culturale, o quel cliente chiede quel determinato modo di produrre l'immagine perché è funzionale al "codice" di riconoscimento del gruppo a cui sente di appartenere? Se così fosse non sarebbe un atteggiamento di poco conto, perché ci troveremmo di fronte al tentativo di riscrittura di un linguaggio in funzione di un rinnovato desiderio di "costruzione sociale" attraverso nuovi mezzi (Facebook, Instagram ecc.). In questo caso credo che quel cliente sia perfettamente in grado di riconoscere che ciò che sta chiedendo non è una "buona" immagine; forse siamo noi che non abbiamo capito che lui, in quel momento, desidera solo una "fototessera" eseguita secondo i criteri dettati dal gruppo.
Qualcuno di noi è contento di come la sua immagine esce in una fototessera per patente o Carta d'Identita? Allora perché continuiamo a richiederle? Forse per lo stesso motivo del cliente di Wally
Forse non ha tutti i torti Pdeninis, forse dovremmo cercare di modificare e migliorare quel linguaggio dal suo interno, anziché schedarlo immediatamente come fenomeno kitsch

Ok, ci sono troppi forse; che ci volete fare, è il dubbio...

avatarsenior
inviato il 25 Febbraio 2015 ore 13:42

Forse non ha tutti i torti Pdeninis, forse dovremmo cercare di modificare e migliorare quel linguaggio dal suo interno, anziché schedarlo immediatamente come fenomeno kitsch


Questo vuol dire che comunque ne ho. Lungi da me pensare di esserne esente, ma almeno conoscere quali mi farebbe piacere.

Comunque non intendo che "dovremmo cercare di modificare e migliorare il linguaggio dal suo interno". La produzione "per generi" in campo artistico non esiste più da tempo. E nel caso citato direi che il linguaggio, più che migliorato, vada edificato da zero.

Intendevo dire che l'artista prende a spunto non soltanto opere d'arte conclamate ma anche situazioni appartenenti ad ambiti diversi ed anche non-artistici. E poi da quello spunto dice quello che vuole, forgiandosi il linguaggio che gli serve. Però deve essere vero artista. Voglio dire uno "che ha qualcosa da dire" e non uno che vuol fare opera di imitazione per esercitarsi nell'artigianato.

Per fare il solito esempio di altre volte, il "Sacre du printemp" di Stravinsky all'epoca della sua prima lasciava attendere con il titolo un tipo di musica tutt'affatto diversa da quella che è in partitura. Qualche volta il punto di partenza, lo spunto, sono solo un pretesto per dire quello che si vuole/deve. L'esito può divenire opposto rispetto a quanto è atteso.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 243000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.






Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me