| inviato il 17 Dicembre 2014 ore 23:07
Commissario, a parte che devo chiedere scusa perché, a causa delle febbre a rileggermi quasi non mi capisco! Comunque il mio intervento era in relazione alle tue affermazioni molto rigide nei confronti di sistemi apparentemente troppo empirici. Il senso critico è dovuto ad un esperienza nel colore molto più approfondita di quella applicata nella profilazione dei monitor per la fotografia. Non ti do torto in assoluto, ma ho sentito la necessità di sottolineare che è disinformazione anche quella che esprimi tu. Ci sono molte persone che lavorando nella prestampa hanno provato sulla propria pelle la relatività degli strumenti ed imparato che "l'ultimo colpo di lima" è quello del tecnico specializzato. Nel campo tessile e dei materiali plastici, dove vengono usati strumenti tecnologicamente molto sensibili, le valutazioni dei lab dip ad "occhio" sono la regola è ti posso garantire che si percepiscono variazioni cromatiche infinitesimali. Con gli strumenti si fa sempre la media di tre letture consecutive! Tutto questo, lo sottolineo, non contrasta le regole di Boscariol che è bene seguire e studiare. Tra l'altro in fotografia tutto questo è meno importante che in altri campi visto che l'originale è del tutto irrecuperabile... quando il tramonto è passato i suoi colori sono solo un ricordo ;) |
| inviato il 17 Dicembre 2014 ore 23:23
Beh, l'autore del post non ha chiesto di sistemare il bilanciamento del bianco nella foto, o almeno io non l'ho inteso così... “ Scambiare le impressioni di visione tra gli utilizzatori di questo tipo di monitor, potrebbe aumentare la consapevolezza riguardo al proprio strumento di analisi ed aiutare ad una regolazione delle immagini, in maniera più accurata. „ Premesso che io tutt'ora continuo a non vederne uno scopo pratico visto che è una valutazione "occhiometrica", il senso della foto suggerita da Filo63 e che mi trova d'accordo è che non è interpretativa. Sono numeri. La gestione del colore è una scienza quasi esatta. La correzione, a seconda dello scopo, un pò meno. La famosa foto che io reputo troppo blu, lo è anche su un monitor non profilato. Persino su un monitor in bianco e nero. Ci basta il sassofonista ed un contagocce settato in LAB. La sua faccia nella foto originale ha un valore di poco negativo nel canale B. Nella foto corretta da @Husqy il valore torna ad essere positivo, nella foto "blu" è sfacciatamente negativo, con punte di -30! E la pelle non ha valori negativi in B in natura! La maglia rossa non sappiamo se è davvero rossa, ma se nell'originale ha valori positivi in A ed in B, nella foto blu ha valori negativi in B. E i colori che mi aspetterei neutri (con A e B molto simili se non uguali) invece hanno un valore di B (sempre negativo) più alto che il valore di A (negativo). Ma sebbene io sia abbastanza certo che sia virata sul blu, potrebbe essere una libera e voluta interpretazione dei colori che ci si aspetta di notte. Alla stessa maniera, quella di @Husqy è altrettanto interpretata, più "probabile", anche se l'avrei preferita più calda. Ma anche in questo caso è gusto personale. La foto di Adobe (ri)proposta qua sopra invece non ha nulla da interpretare. E in studio, sicuramente illuminata e bilanciata e corretta ecc ecc e come se non bastasse ha attorno dei riferimenti oggettivi. Il bianco del color checker bianco... è bianco e basta, non è bianco "secondo me". Il vero problema è che di questa certezza me ne faccio poco "occhiometricamente" casomai. Ma se l'intento è di valutare "ad occhio" il delta, e quindi sapere che sul monitor del proprio portatile è meglio stare ad esempio un pò stretti con i verdi perchè il monitor è falsato, allora è sicuramente meglio una foto "sicura" che una foto da interpretare. Ma che si sappia che "un pò stretti coi verdi" non ha alcuna validità oggettiva. Oppure ho capito male io lo scopo del thread e quindi mi scuso per la super@##ola sul LAB e sui colori.... |
| inviato il 17 Dicembre 2014 ore 23:25
Che io sappia le certificazioni ( ad esempio Fogra), si ottengono con gli strumenti non a occhio. Se ci lavorate lo dovreste sapere. |
| inviato il 17 Dicembre 2014 ore 23:40
Purtroppo la foto postata non è il tiff CMYK originale adobe ma un jpg passato in RGB, se vai a controllare i valori delle tinte piatte avrai la spiacevole sorpresa della conversione CMYK - RGB! Le conversioni CMYK - RGB con sistemi europei, americani omgiapponesi danno sempre risultati differenti. Gli americani hanno sempre scurito con il nero, gli europei addirittura avevano tecniche differenti in ogni paese, nero più o meno scheletrico, etc. Anche questo è un esempio della relatività... Poi ripeto anche per Marcorik, i dati strumentali vengono sempre fatti su una media di tre letture perché difficilmente il risultato delle stesse è costante! Il tecnico poi da la sua valutazione |
| inviato il 17 Dicembre 2014 ore 23:48
L'unico consiglio che mi sento di dare é il seguente. Acquista un monitor che copra il profilo RGB al 100 % Prendi una sonda come lo Spider 4 Express Crea il profilo che ti svilupperà la sonda ed usalo sia in spazio lavoro di Photoshop ... Sia come profilo colore in Windows / Mac poi lascia gestire a lui la visualizzazione su ogni dispositivo di lettura. Così facendo con qualsiasi programma avrai sempre la stessa visione. Inoltre la reflex dovrà usare il profilo RGB. Una volta fatto ciò ... Poi dovrai trovare un buon stampatore che poi in stampa utilizzi il tuo profilo colore e non il suo! Considera anche che ogni piattaforma web utilizza il suo profilo colore SRGB con qualche variabile. Comunque su Photoshop c'è uno strumento che ti permette di regolare una foto sui colori e contrasti in 2 sec riportando il tutto allo stato ottimale. Un saluto Max |
| inviato il 17 Dicembre 2014 ore 23:59
“ Poi ripeto anche per Marcorik, i dati strumentali vengono sempre fatti su una media di tre letture perché difficilmente il risultato delle stesse è costante! Il tecnico poi da la sua valutazione „ Lo strumento se misura quello per cui è stato creato, è molto più preciso del nostro occhio, ogni strumento è però limitato, non riesce a coprire tutte le variabili della nostra percezione visiva. Per questo ci sono diversi tipi di strumenti, in ogni caso ripeto, fogra stabilisce dei parametri misurabili e univoci, che dovrebbero garantire nei laboratori certificati un risultato uguale, che sia in Germania America o Italia, le verifiche in ogni caso vengono fatte con gli strumenti non a occhio. |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 0:18
Ok ci stiamo incuneando in un discorso complesso in cui, ovviamente, io non nego la precisione dello strumento, per carità! Affermo solo, che per esperienza professionale, non mi permetto mai a priori di negare la capacità percettiva di un tecnico specializzato rispetto a quelle di uno strumento. Non c'è stampo realizzato con macchine a controllo numerico che non necessita del colpo di Lima, come non c'è prova colore che non necessiti di approvazione o lab dip tessile che non sia adeguato al campione fisico. I tedeschi sono i primi nel mondo per centri di certificazione, peccato che ke stampe di alta qualità sono sempre state in prevalenza italiane e giapponesi! |
user46920 | inviato il 18 Dicembre 2014 ore 1:27
Red:“ Anche perchè L'occhiodecigno nel gioco postproduzione tutti tranne te hanno mantenuto il WB della mia foto originale che immagino quindi fosse corretto... „ red, le mia versione nel tuo gioco la vedo bianca nelle luci e arancione nello sfondo in basso a destra, il verde della pianta è saturo a dismisura, ma non blu ... ne freddo. Prova a misurare il target che ho fatto qui, se i valori del tuo colorimetro sono corretti con quelli che ho scritto ... così vediamo se ci sono differenze eventuali Shambola: “ Oppure ho capito male io lo scopo del thread e quindi mi scuso per la super@##ola sul LAB e sui colori.... „ ..no, va bene, va bene, non c'è nessun problema , anzi, qui ci sta tutto ed e tutto interessante ... niente di fondalmente scientifico, ma solo come hai detto !!! Ciao Marcorik ... ti prego porta il target in scala di grigi .... quello sarebbe eccccelllllennnnte Filo “ Purtroppo la foto postata non è il tiff CMYK originale „ ...hai ragione, infatti il nero solido io lo leggo al 14% ... |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 8:03
Il fogra ha delle certificazioni molto ampie, lo spettrofotometro in media ha un errore di De pari allo 0,5 ed ogni spettrofotometro da risultati diversi rispetto ad altri, perché anche questi strumenti vanno fatti ritarare in fabbrica dopo tot anni. Detto questo l'occhio percepisce differenze colore superiori al D(deltaE) 1, mentre per essere certificato basta stare sotto De 3. Ma a parte i dati strumentali ciò che stabilisce il colore giusto nn è lo strumento ma l'occhio è il "gusto" dell'operatore. Magari non avete mai provato a fare foto di campionario come ad esempio le stoffe. Con lo spettrofotometro si può leggere il lab della stoffa, andare in Photoshop e regolare il colore in base al valore letto, ma in prova difficilmente si avrà un risultato identico al campione, difficilmente lo vedremo corretto anche sul monitor rispetto alla prova. Tutto questo x dire che dalla teoria alla pratica ce ne corre, tarare il monitor è molto più difficile che tarare una stampante, non ho ancora mai visto nessun monitor corrispondere alla stampa in maniera perfetta. |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 9:02
“ Se ne sono dette veramente tante...forse meglio fare un salto dal prof „ In particolare: ..... www.boscarol.com/blog/?p=8131 colore digitale blog Il blog di Mauro Boscarol sulla gestione digitale del colore Nella serie Calibrare e profilare un monitor Perché non si può calibrare un monitor "ad occhio" Questo post è il seguito logico del post Perché devo "calibrare" il monitor? La calibrazione del monitor è il passo che precede la profilazione del monitor. Si calibra un monitor per poterlo poi misurare e mettere il risultato delle misurazioni in un profilo ICC. Calibrare il monitor senza poi fare un profilo ha poco senso: è come apparecchiare la tavola, ma poi non accomodarsi a mangiare. Dunque quando si parla di calibrazione di un monitor, lo si fa sempre con la prospettiva di creare successivamente il profilo del monitor calibrato. Calibrare un monitor significa portarlo da uno "stato nativo" di partenza ad uno stato di arrivo scelto dall'utente e stabilito, descritto, numericamente, cioè significa portarlo in uno "stato noto". Lo stato di un monitor, per quanto riguarda la visualizzazione del colore, è determinato dai seguenti parametri: le cromaticità xy dei tre primari R, G e B; la cromaticità xy del bianco; le tre curve di risposta tonale (TRC, tone response curve dette anche curve "gamma") R, G e B. Gli ultimi due parametri (bianco e TRC) si possono modificare e misurare eventualmente anche "ad occhio": la precisione non sarà quello di uno strumento, e il risultato sarò approssimato, ma in caso di necessità si può fare anche così. Al contrario le cromaticità xy dei tre primari R, G e B è impossibile misurarle "ad occhio", si possono misurare solo con uno strumento (colorimetro o spettrofotometro) . |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 9:04
@Husqy Non vedremmo mai un monitor corrispondere ad una stampa. Dato che il monitor subisce due illuminazioni. La prima è la retro illuminazione e la seconda è la luce ambiente che colpisce il pannello. La stampa invece subisce solo la luce frontale. Già da questo punto fisico si ha la certezza matematica che la stampa é una cosa e la visualizzazione monitor n'è un'altra. Senza poi contare molteplici fattori che è inutile citare. Sicuramente ci sono professionisti di stampa che otterranno risultati ottimi ! Ma non identici. |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 9:18
si ma il concetto che passa è che basta uno strumento per il monitor e tutto torna anche in stampa. Diciamo che è buona norma calibrare il monitor, ci sono software per tarare il monitor che a fine calibrazione ti danno la possibilità di agire sulle curve dell'rgb per tararsi alla stampa. Secondo voi non è corretto così? quante calibrazioni avete fatto e siete sicuri che siano corrette? con cosa le misurate/confrontate? vi affidate allo strumento o l'ultimo verdetto lo lasciate al vostro occhio? |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 9:37
Al contrario le cromaticità xy dei tre primari R, G e B è impossibile misurarle "ad occhio", si possono misurare solo con uno strumento (colorimetro o spettrofotometro) . Ripropongo questa parte agli smanettoni del "io il mio monitor lo calibro a occhio" ..... Se vi è mai capitato di calibrare un monitor con uno strumento e relativo software, avrete visto la fase in cui il monitor spara la terna dei primari Rosso Verde e Blu, ecco ditemi che siete in grado di stabilirne le coordinate xy a OCCHIO. Perché senza questi dati è impossibile creare un profilo che descriva il comportamento del monitor!! Tanto per tagliarla a fettine |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 9:38
“ ma il concetto che passa è che basta uno strumento per il monitor e tutto torna anche in stampa „ Assolutamente no, avere un monitor calibrato e profilato serve a visualizzare correttamente le immagini, la stampa dipende dalla corretta gestione del resto del workflow, gestendo tutto al meglio si avrà non l'esatta riproduzione di ciò che si vede a schermo, è impossibile, ma una sua accettabile approssimazione, l'occhio è molto importante nell'interpretazione dell'immagine ma questo è un altro discorso |
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