RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

quando l'ultimo albero sara' abbattuto...


  1. Forum
  2. »
  3. Blog
  4. » quando l'ultimo albero sara' abbattuto...





avatarsenior
inviato il 30 Marzo 2017 ore 12:21

Il bello è che le lobby industriali e i politici compiacenti ci vogliono pure far credere che abbiamo bisogno di strumenti nuovi e più moderni con cui sostituire quelli più vecchi e inquinanti.
Facciol'esempio delle automobili: sarei proprio curioso di fare un "bilancio globale" tra il risparmio (consumo carburante, emissione CO2, ecc. ecc.) dato da un'auto Euro X (non so a che numero siamo arrivati) e un'auto "Euro precedente" o "due Euro precedenti" (credo che nelle grandi città ormai siamo prossimi a far circolare solo gli ultimi tipi e al massimo quelli della generazione precedente), considerando anche:
- il ciclo di vita dell'ultima (che per i motivi sopra esposti avrà una durata, PER LEGGE, sempre più breve);
- il consumo di energia per produrla;
- il consumo di risorse (metalli, plastiche derivate dal petrolio, tessuti degli interni, ecc. ecc.) per produrla;
- il consumo di energia per smantellare e smaltire (in minima parte riciclare) la precedente;
- lo spreco di risorse che finiscono in discarica;
- l'impatto ambientale dall'occupazione delle discariche.
E sicuramente ho dimenticato qualcosa.

Alla fine secondo me inquiniamo e consumiamo più risorse a causa dell'obbligo di cambiare un'auto ancora buona per una più "ecologica" di quanto inquineremmo continuando a utilizzare l'auto per 10 o 20 anni come si faceva una volta.
Della serie "quando si tratta di risparmiare non si bada a spese" MrGreen

avatarsupporter
inviato il 30 Marzo 2017 ore 12:53

ciao a tutti.....tranquilli che adesso ci pensa una "grande nazione come gli USA" con il loro amatissimo presidente neoeletto Trump: non e' vero che l'emissione dei gas serra inquini.......l'oleodotto che attraversa il territorio indiano va fatto....i trattati non servono a niente ed in questo forse non ha tutti i torti.....

avatarsenior
inviato il 30 Marzo 2017 ore 14:40

Non e' che io non voglia "sentire" il problema. Il problema lo sento e faccio quel che posso per ridurre il mio impatto.
Per esempio, negli ultimi 10 anni ho piantato qualcosa come 10mila piante nuove. Allevo api per impollinazione e cosi via...
La mia insofferenza invece e' rivolta verso queste "citazioni estemporanee" sulla cui utilita' ho seri dubbi.
A cosa serve (se non a sprecare risorse) uscirsene con la solita frasetta ripetuta decine di migliaia di volte altrove ?
Non si porta nulla di nuovo.. non si migliora di nulla..si ripete uno slogan.. si pigliano 5 commenti compiacenti/compiaciuti... chi si dissocia viene facilmente bollato come non "politically correct" e finisce tutto li. Stasera tutti in birreria a bere l'ennesima birra d'importazione dall'australia...o l'hamburgher argentino.

avatarsenior
inviato il 30 Marzo 2017 ore 15:02

Ora che hai chiarito il tuo pensiero le tue critiche assumono un significato diverso, un "più fatti e meno parole" con il quale non si può che essere in accordo.

avatarsupporter
inviato il 31 Marzo 2017 ore 7:12

non posso che essere pienamente daccordo con te Salt.....
ciao Gianfranco

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2017 ore 9:00

Condivido.
Salt, sui tuoi precedenti interventi (il discorso del ritorno a vecchi sistemi di vita) concordo comunque almeno per un aspetto: l'uomo apprezza solo ciò che conosce; in effetti il modo in cui il "progresso" (in realtà uno "sviluppo" ben camuffato) ci è stato propinato in questi ultimi decenni, ci ha fatto immergere in una realtà virtuale, allontanandoci ulteriormente da quel sistema naturale in cui la nostra specie si è comunque formata. In particolare le nuove generazioni, che in quella realtà virtuale ci sono nate, faticano non poco a comprendere appieno la vera natura e l'entità dei problemi attuali, affrontandoli spesso solo da un punto di vista epidermico e sentimentale; in altre parole, oggi la mentalità comune è che la frutta che portiamo in tavola non arriva dall'albero, ma dal supermercato.
In quest'ottica è vero che l'amore per la natura mostrato dalle popolazioni antiche (nella fattispecie parlavamo degli indiani d'America) non era incondizionato e disinteressato: questo amore c'era, ma era in buona parte influenzato dal fatto che ciascun individuo, avendo un'esperienza diretta di cosa significhi dover vivere di quello che la natura è disposta a concederti, prestava molta attenzione a non modificare questo delicato equilibrio per non rischiare di morire di fame. In effetti non sarà facile recuperare socialmente, economicamente e politicamente qualche brandello di questa esperienza diretta e dei ... "consigli per gli acquisti" che ne derivavano.

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2017 ore 9:22

del resto, non e' possibile alimentare popolazioni numericamente cosi' importanti, utilizzando tecniche tradizionali di agricoltura. Semplicemente non esistono le risorse e l'impatto dell'orto personale sarebbe devastante.
Ho seguito un po' la questione andando a cercare i testi ed i manuali di agricoltura dei primi 900 (e anche precedenti). Il risultato delle mie ricerche non e' scontato.
Nel 1920 un orto/frutteto di 100 mq (10x10) veniva considerato sufficiente per la produzione di cibo necessario alla SOPRAVVIVENZA di 2 persone (a patto che disponessero di ulteriore spazio per animali e potessero cacciare). ovviamente l'orto doveva avere approviggionamento di acqua pulita e sole a volonta' (un orto intensivo di quel tipo si beve facilmente mille litri al giorno di acqua.

Ora, se consideriamo che nel 1930 era considerato normale ricavare 20/30 quintali di grano per ettaro coltivato ed oggi siamo tranquillamente attorno ai 120-140 quintali per ettaro, basta una semplice moltiplicazione per comprendere che il voler tornare a vivere come i sioux e' un lusso che NON ci possiamo permettere. A meno di non sterminare una parte consistente della popolazione mondiale.
Insomma la decrescita felice e' uno slogan/presa in giro.. l'unico modo di ridurre l'impatto ambientale e' ridurre i consumi mediante ottimizzazione dei dispositivi utilizzati (si ottiene solo con enormi produzioni di grande scala).
E la produzione (soprattutto alimentare) deve divenire industriale. Ho detto industriale NON DI SACCHEGGIO delle risorse.

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2017 ore 10:05

Si può ridurre l'impatto anche riducendo le nascite, visto che il problema (poi parliamo degli stili di vita consumistici) sembra essere la necessità di cibo per una popolazione in continuo aumento.

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2017 ore 10:33

In effetti, anche solo limitando a due il numero di figli per coppia inizierebbe già un calo "fisiologico", quantomeno per il solo fatto che non tutti gli individui adulti decidono di avere figli; per popolazioni come quella italiana e giapponese questo è già un fatto (tanto, quello delle pensioni è un falso problema: tra un po' non le riceveremo comunque vista la annosa e malaccorta gestione INPS MrGreenTriste). Però occorrerebbe anche sviluppare una diversa mentalità riguardo le tecniche di procreazione assistita e surrogata, che oggi vengono caldeggiate più per finalità di ricerca scientifica che per risolvere problemi di coppia, rivalutando possibilmente (e rivedendone taluni criteri di gestione) le adozioni come "valore" sociale.
Il problema dell'abnorme aumento delle nascite rimarrebbe comunque, paradossalmente, proprio tra quei gruppi che non dovrebbero mostrarlo per "natura", in quanto rimasti con sistemi economici e tecnologici di sussistenza, ma che questa loro "natura" l'hanno persa quando gliel'hanno sottratta fisicamente le varie compagnie petrolifere, minerarie, agroalimentari, produttrici di armi ecc.

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2017 ore 10:40

Daniele non poteva spiegarlo meglio!

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2017 ore 12:32

esistono seri rischi giocando con il controllo delle nascite. I tempi sono lunghi e, anche qui, si interviene su fenomeni che scontati non sono. Periodi di fertilita', finestre temporali. Non e' poi cosi' semplice.
Senza contare poi che intervenire su un'aspetto come questo e' eticamente ,politicamente, moralmente difficilissimo.

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2017 ore 13:04

Ma infatti non intendevo dire di intervenire "per legge" come hanno fatto in Cina, sarebbe difficile o addirittura impossibile, ognuno agisca sulla base di quello che pensa. Ovviamente questo non porterà a una diminuzione delle popolazione, il mio discorso quindi era, all'atto pratico, solo teorico (scusate il bisticcio di parole). Se poi ci estingueremo, beh pazienza, fa aprte del ciclo naturale anche questo; quante specie si sono estinte e sono state sostituite...!?

avatarsupporter
inviato il 31 Marzo 2017 ore 13:37

noi "italiani" siamo gia' a crescita zero.....in compenso ci pensano i numerosi extracomunitari che sbarcano sulle nnss spiagge e che vivono ormai da tempo nel ns paese. Concordo pienamente con Salt e Diebu: gia' da tempo in Veneto hanno provato a carotare i terreni con colture intensive a mais. Ebbene a forza di bombardarli di sostanze azotate e non applicare la rotazione che si faceva un tempo in campagna hanno trovato soltanto ca. un metro e mezzo di terreno "fertile" il resto e' ormai sabbia. Il futuro comunque penso sia nelle mani di chi produrra' ogm: hanno gia' sperimentato con successo la coltivazione "aerea" con tubi entro i quali confluiscono le sostanza azotate necessarie per produrre senza la terra

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2017 ore 22:53

Leggo numeri piuttosto ottimistici...la resa agronomica del grano si colloca attorno a 6,5-8,5 Ton/h. tenendo conto che si usano ca 70-75 kg/h per la semina, possiamo considerare che la resa agronomica corrisponda alla produttività netta.

Il fattore di moltiplicazione dell'agricoltura è di ca. 100 (da 1kg di sementi 100 kg di prodotto) e si mantiene più o meno in tutte le declinazioni della cerealicoltura.

Nei tempi felici in cui i fiumi erano limpidi e l'unica fonte di inquinamento erano gli occasionali cadaveri dei morti ammazzati dai Lanzichenecchi o dalle ricorrenti epidemie (da cui la caccia agli untori, che contruibuiva anch'essa al controllo della popolazione...), il fattore di moltiplicazione era 5. No, no, non leggiamo male. 5!! Ciò significa che la modernità che ci sta ammazzando tutti ci permette di vivere consumando pro capite 1/25 del suolo che si richedeva nei secoli dei prati verdi (lo so, verrebbe da dire 1/20, ma 1/5 si doveva conservare per la semina successiva. E quando il raccolto andava male, si digiunava di brutto, perchè il poco che si produceva doveva essere comunque riseminato altrimenti era la fine). Senza questi livelli di produttività non dovremmo rinunciare solo all'abbondanza alimentare. Dovremmo rinunciare proprio a tutta la nostra civiltà. Perchè la scienza, la tecnologia, la salute, i sistemi sanitari, l'istruzione e tutto quanto si reggono sull fatto che il 4% della popolazione dedita all'agricoltura basta a sfamarci tutti, quindi gli altri possono dedicarsi a meccanica, elettronica, medicina, fisiatria, ecc.ecc.ecc.

Certo,la popolazione del mondo non sarebbe di 7,5 MLD. Tra malattie, mortalità neonatale, accorciamento della normale sopravvivenza in salute, sciagure varie e morti in guerra (si, proprio, perchè la pace è anch'essa un sottoprodotto del benessere, del fatto che quando ce n'è abbastanza non vale la pena di andare a depredare ricchezze e territorio ai vicini) saremmo proprio pochi e la terra basterebbe per tutti. Tanto per capirci, proviamo a studiare la curva di incremento demografico della popolazione terrestre, c'è da restare basiti...

it.wikipedia.org/wiki/Popolazione_mondiale

avatarsenior
inviato il 01 Aprile 2017 ore 10:11

devi anche tenere conto che noi oggi non utilizziamo parte del raccolto per la semina. Il raccolto e' tutto PRODOTTO. Inoltre le sementi di oggi,selezionate e prodotte in grande scala, hanno germinabilità al 98%. mentre quelle di un tempo avevano germinabilita' molto più basse.
Il fattore uno/100 e' corretto. Quello che cambia e' lo sfruttamento del suolo. Con la semina meccanizzata di precisione puoi seminare le piante a distanze ravvicinatissime ed avere ugualmente prodotto.
A parita' di superficie ottieni rese molto superiori. Per rendersene conto basta osservare un campo di mais della pianura padana. Un muro compatto di piante alto due metri.
Anche la resistenza alle avversita' e' cambiata. Le sementi selezionate e modificate permettono coltivazioni più efficienti meno colpite da parassiti e fattori ambientali.
Per esempio si sta lavorando con un grano mantenuto più basso del normale. Questo grano dal fusto più corto e, di conseguenza, più robusto, permette di resistere meglio agli effetti dei temporali. Restando in piedi e non essendo coricato raggiunge la piena maturazione. Meno perdite significano più resa assoluta e per ettaro.
Il red suisse (pomodoro coltivato in Svizzera sotto serra) arriva ad avere piante lunghe anche dodici metri. Una sola radice posta a sei metri d'altezza e dodici metri di pianta a spalliera... Inutile dire che le rese sono impressionanti

Insomma, certi numeri, sono lo stato dell'arte dell'agricoltura oggi in certe zone. Non parliamo poi dell'allevamento..
li si arriva davvero nell'incredibile...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.





RCE Foto

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me