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interesante riflessione


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avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2014 ore 10:21

come ho scritto nel thread gemello, è il solito articolo scritto ad hoc per fare casino e essere condiviso e ritwittato ovunque.

" Oltretutto, per via della postproduzione digitale, al giorno la fotografia non è più la rappresentazione oggettiva della realtà"

non la è mai stata


curioso vedere come la maggior parte delle persone ritengano ancora "una rappresentazione oggettiva" la fotografia ai tempi della pellicola.

avatarjunior
inviato il 13 Ottobre 2014 ore 10:25

sì forse mi sono espresso male.

avatarjunior
inviato il 13 Ottobre 2014 ore 10:30

Leggendo Cotroneo mi sembrava di sentire un socio deol circolo fotografico che frequento, sempre a dire che non c'è più la fotografia vera, che il digitale è finto, vuoi mettere scattare con le diapositive....ecc.
Ma scegliere una Velvia anzichè una negativa Kodak non era già uno "stravolgimento" della realtà?
Stampare un Ciba anzichè una stampa con toni "normali" non era già un'interpretazione personale dell'autore?
Per non parlare dei trattamenti del b/n in camera oscura...
Insomma sono i soliti discorsi...
In realtà come dice Matteo la fotografia non è mai stata la rappresentazione oggettiva della realtà.
E quello che conta è cosa hai da comunicare e se riesci nell'intento di far passare il tuo messaggio/emozione con le tue foto..

avatarjunior
inviato il 13 Ottobre 2014 ore 10:33

volevo solo dire che per me, rispetto a prima, è più facile stravolgere quanto si è fotografato e che, forse, serve qualche strumento in più per leggere una foto (ad esempio anche solo per sfogliare una rivista di viaggi).

avatarjunior
inviato il 13 Ottobre 2014 ore 10:35

"rappresentazione oggettiva" cancellatelo non volevo andare fuori tema. Non estrapolate una frase da un discorso.

avatarjunior
inviato il 13 Ottobre 2014 ore 10:43

Per fortuna il mondo cambia. I "vecchi" hanno sempre avuto da ridire e paura dei cambiamenti e delle mode. Io non scatto (quasi mai) con lo smartphone, non mi diverte, preferisco i 4-5 chili di attrezzatura. Per ora. Se i milioni di utenti di smartphone faranno sviluppare quest'ultimi al punto che non si vedrà più una differenza con quanto scattato da una reflex, butterò la mia attrezzatura. A meno che qualcuno non decida di mettere la funzione telefono dentro una fotocamera...MrGreen

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2014 ore 11:09

Cotroneo come spesso usa fare polemizza, ma questa volta non mi sembra abbia ben definito il discorso, anzi ci vedo un pò di confusione e di poca informazione.
Ha fatto di tutta l'erba un fascio mischiando reflex costose e smartphone, HCB, professionisti e amatori della fotografia e semplice persone che fanno scatti ricordo con il primo attrezzo che hanno in mano ed oggi è lo smartphone.
Il digitale ha ormai invaso le nostre vite e dobbiamo fare i conti con questa realtà.
Quando aiuto mio figlio di 2^ media fa una traduzione di inglese io vado a prendere il vocaboliario di 2 kg che usavo alle superiori con 15 varianti per ogni parola e nel frattempo lui con google traduttore ha già fatto!
Scattare una foto, con qualsiasi mezzo, non significa essere fotografi!
Molti, qui su JF con uno smatphone scatterebbero foto migliori di quelle che faccio io con la reflex!
Forse il discorso di Cotroneo avrebbe maggiore senso se inserito in uno ragionamento più ampio, filosofico, diciamo, restando al cerchio della sola fotografia lo trovo un pò debole.

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2014 ore 11:35

Michael cristopher Brown.

avatarjunior
inviato il 13 Ottobre 2014 ore 11:48

@alezero....
Detto questo, l'articolo solleva il problema della mancanza della cultura dell'immagine, cioè il saper leggere una fotografia. Forse la scuola dovrebbe dedicare del tempo alla fotografia. Spiegare le basi minime tecniche e di composizione


Ecco, a me pare un aspetto interessante da considerare con questa correzione se l'autore del post me la permette:

la scuola più che dedicare più tempo ( insegnamento, suppongo) alla fotografia dovrebbe dedicare più tempo all'educazione artistica in generale; considerata invece assolutamente marginale ( salvo che non si tratti di Liceo Artistico e poi di Accademia, ovviamente).

Ha ragione @Fiorelli: il problema non è con che cosa fotografi ma "cosa" vuoi rappresentare e trasmettere e "quale" è il livello culturale artistico ( mi si passi il termine anche se un po' pomposo, lo ammetto) di chi "trasmette" e di chi "riceve" il messaggio ( immagine ma anche altro). Certo, non nego che in tutto questo conti pure la capacità personale, la tecnica ed il mezzo con i quali ti esprimi. Ma la cosa principale è proprio l' approccio culturale; da quello deriva poi ( eventualmente ) anche il rigore artistico del prodotto. Voglio dire, se sono un supponente superficiale, una volta potrei pure tirar fuori un capolavoro con lo smart-phone ma sarebbe il frutto di un puro caso. Se invece sono in possesso di una buona cultura in materia e il mio "approccio" alla fotografia è dettato da essa, il risultato "alto" ( anche con lo smart-phone) sarei in grado di ripeterlo diverse volte.

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2014 ore 11:49

"rappresentazione oggettiva" cancellatelo non volevo andare fuori tema. Non estrapolate una frase da un discorso.


non era una critica nei tuoi confronti: ho parecchi amici che la pensano nello stesso modo, ed è normale così. Principalmente perché erano abituati a scattare il rullino delle vacanze, e ritrovarsi poi i 10x15 non ritoccabili.
Ora le foto le fanno con gli smartphone, e sanno benissimo che basta una semplice applicazione per stravolgere colori e contenuti.

Quindi, lato utente medio, non il fotografo professionista, è sicuramente vero che ora si "pasticcia" più (e più facilmente) di quanto non si facesse prima.

avatarsenior
inviato il 13 Ottobre 2014 ore 12:37

Principalmente perché erano abituati a scattare il rullino delle vacanze, e ritrovarsi poi i 10x15 non ritoccabili.
Ora le foto le fanno con gli smartphone, e sanno benissimo che basta una semplice applicazione per stravolgere colori e contenuti.

Quindi, lato utente medio, non il fotografo professionista, è sicuramente vero che ora si "pasticcia" più (e più facilmente) di quanto non si facesse prima.

Appunto.
Sono sempre più convinto che quello che cambia è la tecnologia, non l'essere umano.
Trent'anni fa scattavi diapositive e te le tenevi così come erano e come le aveva correttamente (?!?) sviluppate il laboratorio di fiducia. Al limite potevi concederti delle varianti utilizzando una pellicola di un altro produttore o altro modello (Kodak piuttosto che Agfa piuttosto che Fuij, ecc.)

Mi sto convincendo sempre di più che se trent'anni fa, ogni persona che scattava dia avesse avuto della tecnologia facile e a basso costo per manipolare le sua dia, oggi non saremmo qui a fare questi discorsi perché avremmo già trent'anni di cultura della manipolazione dell'immagine. a portata di tutti. Sorriso

Naturalmente IMHO.

Giorgio B.

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2014 ore 18:14

Sono sempre più convinto che quello che cambia è la tecnologia, non l'essere umano

La tecnologia cambia, perchè a cambiarla è l'essere umano. L'essere umano cambia perchè si evolve; evolve il suo pensiero, il suo ingegno, la sua conoscenza, di conseguenza, la sua tecnologia.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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