| inviato il 07 Maggio 2013 ore 11:33
Conosco di persona Milko Marchetti e vi garantisco che di fotografia non ci vive. |
user25280 | inviato il 12 Maggio 2013 ore 19:00
Milko marchetti è un pro, ma più di una volta mi ha detto che di fotografia naturalistica in Italia non si campa, in altri paesi magari se sei uno in gamba è un conto, ma in italia sicuramente no, anche Bissattini non vive SOLO di wildlife, si occupa anche di altre cose. |
| inviato il 13 Maggio 2013 ore 17:38
Ma anche in altri paesi a vendere foto naturalistiche non si vive (a meno che non si abbia gia' un nome dall'era analogica, vedi Wolfe, Lanting, Brandenburg e compagnia). Sapersi imporre vuol dire essere creativi e provare varie strategie. La vendita di foto nel senso tradizionale e' un mercato morto. Il microstock non si addice molto alla fotografia naturalistica. Rimangono quindi le attivita' didattiche. I workshop (sia di fotoritocco che di fotografia sul campo) penso siano l'aspetto piu' ovvio. Scrivere libri non da introiti, ma permette di esporsi ed essere conosciuti. Cosi' come avere un blog ricco di informazioni didattiche ed esperienze ma che occorre aggiornare frequentemente. E poi ci sono mille altre piccole opportunita', alcune delle quali possono trasformarsi in veri e propri colpi di c*** (vedi gli infrarossi di Andy Biggs con Banana Republic o i vari premi vinti da Kah Kit Yoong). |
user17910 | inviato il 14 Maggio 2013 ore 18:23
I fotografi io li paragono ai pittori, dopo la morte le opere di entrambi magari possono avere successo. si può vivere di fotogiornalismo di cronaca...i fotografi che vedete in tv che scattano è il loro lavoro Su questo forum ci sono tante belle foto che hanno anche un valore commerciale, fatte da puri appassionati |
| inviato il 14 Maggio 2013 ore 20:30
“ I workshop sono il pane per ogni fotografo naturalista, di sole foto non vivi. Negli altri paesi la cultura è ben diversa dalla nostra, e spesso ti premia. „ Sono perfettamente d'accordo. Gli workShop sono anche l'occasione per chi li frequenta di imparare e conosce di persona i fotografi. Inoltre concordo con il fatto che in Italia c'è poca meritocrazia in questa professione e anche poca sensibilità al valore intrinseco delle foto. Oltre ai soldi c'è un problema culturale secondo me e all'estero è diverso per quello che vedo. |
| inviato il 30 Settembre 2013 ore 11:31
Concordo abbastanza con i Vs. interventi, ma vorrei fare una distinzione: affermare che il sottoscritto non vive "solo" di fotografia naturalistica, ma si occupa anche di altre cose, è troppo vago, specialmente detto da uno, Steve1169, che presumo di non conoscere personalmente. Se per altre cose si intendono anche rare prestazioni fotografiche che esulano dal campo naturalistico (leggasi sport, commerciale, ecc.) o i workshop, allora ci può stare, se per altro si intende un secondo lavoro (che poi sarebbe il primo, in % di introiti), come molti tra coloro che si definiscono fotografi naturalisti professionisti fanno, allora non è esatto. Non sono anche imbianchino, geometra o dentista, quando ho deciso di intraprendere questa strada, ho dato le dimissioni da una attività molto redditizia per dedicarmi solamente a questo, con tutti i vantaggi e gli svantaggi del caso. E, per la cronaca, non tornerei indietro. |
| inviato il 30 Settembre 2013 ore 11:48
Quoto l'amico Lorenzo Marchetti, ma rispondo ad Andrea : fotografare lo sport per me è più un hobby (occasionale) che un introito della fotografia; quanto al video, credo che oramai sia inevitabile "estensione" della fotografia, dato che si realizza addirittura con il medesimo apparecchio con cui si fanno le foto, semplicemente commutando un tastino. Se dopo ore di appostamento mi esce un cervo e si abbevera per 5 minuti davanti a me, e dopo averlo fotografato in lungo e in largo, giro anche alcuni istanti di video, che poi fortunatamente vengono acquistati dalla Rai e utilizzati all'interno di un programma trasmesso in diretta in mondovisione su Rai 1 e Rai HD, non credo questo possa esulare dal vivere con il wildlife, e lo stesso dicasi per altre immagini video di cervi utilizzate da Rai 2 nella trasmissione A come Avventura. Non cito Geo&Geo perchè lì sono andato come ospite ed oltre al viaggio pagato dalla Rai non ho avuto compensi, se non la soddisfazione di essere arrivato ad un traguardo che per me, quando ho iniziato, era al primo posto nel cassetto dei sogni. Vero che negli altri paesi (alcuni) la cultura è diversa, sta di fatto che anche là i fotografi più importanti affiancano alla vendita delle foto all'editoria una serie di attività collaterali (inclusi workshop, merchandising , ecc.) . |
| inviato il 30 Settembre 2013 ore 11:55
A Samuele Gallini, che dice che i fotografi sono come i pittori e possono avere successo dopo la morte, dico che allora spero di avere successo il più tardi possibile! |
| inviato il 30 Settembre 2013 ore 14:16
“ Quoto l'amico Lorenzo Marchetti, ma rispondo ad Andrea : fotografare lo sport per me è più un hobby (occasionale) che un introito della fotografia; quanto al video, credo che oramai sia inevitabile "estensione" della fotografia, dato che si realizza addirittura con il medesimo apparecchio con cui si fanno le foto, semplicemente commutando un tastino. Se dopo ore di appostamento mi esce un cervo e si abbevera per 5 minuti davanti a me, e dopo averlo fotografato in lungo e in largo, giro anche alcuni istanti di video, che poi fortunatamente vengono acquistati dalla Rai e utilizzati all'interno di un programma trasmesso in diretta in mondovisione su Rai 1 e Rai HD, non credo questo possa esulare dal vivere con il wildlife, e lo stesso dicasi per altre immagini video di cervi utilizzate da Rai 2 nella trasmissione A come Avventura. Non cito Geo&Geo perchè lì sono andato come ospite ed oltre al viaggio pagato dalla Rai non ho avuto compensi, se non la soddisfazione di essere arrivato ad un traguardo che per me, quando ho iniziato, era al primo posto nel cassetto dei sogni. Vero che negli altri paesi (alcuni) la cultura è diversa, sta di fatto che anche là i fotografi più importanti affiancano alla vendita delle foto all'editoria una serie di attività collaterali (inclusi workshop, merchandising , ecc.) . „ Davanti a tanto mi sento di darLe del "Lei"... Mi era sembrato di aver visto dei Suoi lavori relativi a fotografia non naturalistica, ma non pensavo fossero fatti per hobby. Chiedo scusa per l'inesattezze scritte sopra. A quanto pare siamo stati smentiti, in Italia qualcuno ci vive di Wildlife... |
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