| inviato il 03 Agosto 2014 ore 17:33
Ha ragione elleemme, gli obiettivi sensibili non possono essere fotografati, si rischia anche il sequestro dell'attrezzatura. Gli obiettivi sensibili ovviamente non sono segnalati ma c'è sempre qualcuno che li controlla. PS: se c'è la prefettura e il commissariato molto probabilmente ci sono anche le forze armate e questi luoghi non sono mai fotografabili |
| inviato il 03 Agosto 2014 ore 17:33
Se sono riprese che non colgono un particolare , ravvicinate o interne non dovresti avrere problemi ... ... insomma la struttura antropica dovrebbe apparire molto ambientata . |
| inviato il 03 Agosto 2014 ore 19:28
Allora, non ho modo di fare ricerche approfondite ma a lume di normativa in generale, gli obiettivi militari, i centri delle comunicazioni, trubunali ed ambascite siano vietate da fotografare. La norma è di carattere generale. Tuttavia, davanti alle caserme è spesso scritto è reato effettuare rilievi "anche a vista" (bozzetti, disegni, dipinti ecc.). Se un edificio non rientra tra gli obiettivi militari, credo che affinchè si possa imporre un divieto occorre una specifica disposizione dell'autorità pubblica. Una guardia giurata, essendo al servizio di un privato (anche se con qualche limitazione) non ha l'autorità d'imporre alcunché. Se, al contrario, a parlarti fosse stato un tutore dell'ordine, avrei avuto più dubbi. |
| inviato il 03 Agosto 2014 ore 19:39
guardia giurata non lo si diventa dalla sera al mattino.ci sono agenzie preposte poi si devono fare corsi e tutto quello che comporta.e non è facile superare le prove anche perchè si deve possedere un arma..e nel privato fa le veci anche di tutore dell ordine.....nel privato..... |
| inviato il 03 Agosto 2014 ore 20:08
Io credo che una discussione con la Guardia Giurata avrebbe portato a dover far intervenire le forze dell'ordine e quindi si sarebbe risolto in due possibili finali. Il primo, la Guardia aveva ragione e oltre a scusarmi avrei rischiato il sequestro dell'attrezattura e forse anche una denuncia. Nel secondo, se avevo ragione io la guardia avrebbe rischiato una bella lavata di testa e forse qualcosa di più dal punto di vista disciplinare. Insomma per un paio di scatti le conseguenze sarebbero state spiacevoli in ogni caso. Per cui a mio modo di vedere è stato meglio così |
| inviato il 03 Agosto 2014 ore 20:14
se avevi ragione ti avrebbe fatto fotografare....cmq la questione è che a volte meglio mettere le gambe in spalla e pazienza....onde evitare..... |
| inviato il 03 Agosto 2014 ore 21:27
Discussione a mio avviso utilissima. Per il mio carattere mi sarei intestardito. Invece....se mai mi dovesse capitare staró attento. |
| inviato il 03 Agosto 2014 ore 21:56
Quando qualcuno vi dice "la legge non ti permette di farlo" chiedete sempre: quale legge? Il 99% delle volte il solerte tutore della presunta legge cadrà dalle nuvole. È permesso tutto ciò che non è espressamente vietato da una norma, e spesso ci scordiamo di questo. La guardia giurata non poteva che chiamare una forza di polizia che eventualmente avrebbe dovuto verbalizzare un illecito (se il poliziotto intervenuto era - a torto o a ragione - in grado di ravvisare la violazione di una qualche norma specifica). Se una persona fotografa una struttura privata e il privato si sente danneggiato (a torto o a ragione) può chiedere un risarcimento danni o un altre azioni civili in tribunale mediante una citazione (ammesso e non concesso che riesca a individuare la controparte) ma non può aspettarsi un intervento della forza pubblica ( il poliziotto non avrebbe il potere di sequestrare nulla nè di sanzionare). Diverso se esistono particolari norme a tutela di taluni siti |
| inviato il 03 Agosto 2014 ore 22:21
La valuto a buon senso. 1) la legge dovrebbe sancire che si può rilevare immagini di tutto ciò che è visibile da luogo pubblico e farne qualsiasi uso NON COMMERCIALE che non leda i legittimi diritti di privacy. 2) in tutti i casi in cui è vietato rilevare, se ne ha notizia per segnaletica (cartelli presso caserme, carabinieri, ecc) o per legge, che non ammette ignoranza (vietato fotografare siti militari, ecc.) 3) i siti sensibili possono essere protetti, ma se li fotografo e un pubblico ufficiale (non una guardia giurata, di fronte a tale soggetto ho il diritto di fotografare e andarmene senza che il tizio mi possa toccare...) decide che devo rinunciare alle immagini, non sono comunque passibile di sanzioni perchè non devo sapere per forza che è un sito sensibile. 4) Magari dovrò spiegare perchè lo fotografavo e qualcuno molto solerte o rognoso mi può fare perdere tempo, ma anche se mi sequestrano la macchina (di solito basta dimostrare di cancellare dalla memoria le immagini incriminate) poi me la devono rendere e se ci sono danni pagano pure (in teoria). 5) Alla fine di tutto, penso che il quieto vivere e il buon senso siano le migliori linee guida, bene ha fatto Nino a glissare, Trieste è bellissima e c'è un sacco da fotografare senza rogne... |
| inviato il 03 Agosto 2014 ore 23:39
Nino, dopo il racconto della disavventura, ha chiesto se la guardia giurata aveva ragione, cioè se era vero che il Palazzo non si poteva fotografare. Non ha dubbi che ha fatto bene ad allontanarsi cedendo alle richieste. Le nostre risposte sono state tutte, comprese le mie, di buon senso, cioè senza nessuna conoscenza delle leggi. Mi pare, secondo me, probabilmente... Anzi la supposta proibizione di fotografare le installazioni militari (fatta da me) si è allargata ai "luoghi sensibili": il Palazzo in questione è PROBABILMENTE uno di essi e quindi la guardia giurata ha fatto bene. Il ragionamento corretto avrebbe concluso che il Palazzo probabilmente non si poteva fotografare. Tra il probabile o il possibile e il reale c'è differenza, per il principio di non contraddizione, che è quello che regola la logica e la comprensibilità delle nostre affermazioni. Non è vero che tutti gli edifici militari sono off limits per le foto e tanto meno tutti i luoghi sensibili. Tra di essi vi sono ad esempio la Città del Vaticano, ma San Pietro si può fotografare senza permesso, anche il Palazzo apostolico, perfino il papa durante l'udienza del mercoledì. La piazza fa parte della Città del Vaticano, ma l'ordine pubblico è salvaguardato dalla polizia di Stato italiana. Le leggi che regolano l'esposizione in pubblico di foto riguardanti persone sono la 633 del 22 aprile 1941, la 675 del 31 dicembre 1996 e il decreto legislativo 196 del 2003. Non ho mai sentito, né conosco leggi che riguardino le foto di edifici o manufatti, ma forse mi sbaglio. Per sapere con certezza se si può fotografare il Palazzo dal cortile antistante, perfettamente aperto all'accesso del pubblico, basta scrivere alla direzione di un ente ivi ospitato. Se non lo fa Nino, per mia curiosità lo faccio io. A Trieste ho lavorato per quarant'anni, è una bella e simpatica città e vi ho parecchi amici. |
| inviato il 03 Agosto 2014 ore 23:49
Nino, non sei tu ad essere ignorante, siamo noi, non solo su questioni come questa. Si va avanti per sentito dire, ma con un po' di fatica ci potremmo informare bene. Ad esempio “ la banca è un ente privato in moltissimi casi. „ In italia le banche sono tutte private, fuorché una. Di pubblica infatti c'è solo la Banca d'Italia, sede centrale e sedi locali. Non ci sono alternative. |
| inviato il 04 Agosto 2014 ore 8:14
buondi...ecco allora visto che è pubblica.prova ad andare a scattare foto all interno..il succo del discorso non è questo..una persona con una macchina fotografica,non può arrogarsi il diritto di fare ciò che vuole e scattare a ciò che vuole...se non ci sono le condizioni,a meno che si abbia una autorizzazione.musei,pinacotete.mostre.ecc ecc sono aperte al pubblico..ma a me personalmente viene detto che non si possono fare foto non le faccio.......vai ai musei vaticani e cappella sistina.toccato con mano.mi si è avvicinato un signore che gentilmente mi ha detto che non si potevano fare foto.ho intascato la mia macchinetta e stop....e all uscita mi sono comprato il catalogo... |
| inviato il 04 Agosto 2014 ore 9:15
“ se mi sequestrano la macchina (di solito basta dimostrare di cancellare dalla memoria le immagini incriminate) poi me la devono rendere e se ci sono danni pagano pure (in teoria) „ Gli agenti di polizia/carabinieri possono fare domande, chiedere di visionare le foto, ma NON possono obbligarti a ceder loro la camera. Le foto sei tu che le fai vedere a loro tenendola in mano tua (a meno che non siano in possesso di ordini scritti particolari), NON possono obbligarti a cancellarle (sempre se non vi siano ordini particolari scritti) e per sequestrare una fotocamera, devono chiamare degli agenti, portarti in questura, perdere delle ore per nulla, e ti lasciano andare. Ad ogni modo, se sono obbiettivi sensibili, probabilmente ci sta che ti dissuadano dal fotografare. |
user5755 | inviato il 04 Agosto 2014 ore 9:57
a me è successo qualcosa di simile nello scatatre questa foto www.juzaphoto.com/galleria.php?t=384553&l=it in un centro commerciale, nel mio caso la vigilanza privata non è stata molto cortese, ho cancellato gli scatti e recuperato in un secondo momento. In quel caso non vi erano cartelli che impedivano di fotografare, bensi compaiono quelli per il divieto di introdurre cani/animali eppure nessun vigilante interviene quando gente li porta al seguito. Si cerca comunque di evitare problemi senza polemizzare. |
| inviato il 04 Agosto 2014 ore 10:33
voglio riportare una mia esperienza già postata tempo fa....stazione di bologna stavo scattando foto mentre aspettavo ,mi si sono avvicinati 2 agenti polfer.mi dissero ma sa che nelle stazioni non si puo fotografare per motivi di sicurezza..bhe loro dico loro la macchina me la hanno requisita.vai a contestare, portato in ufficio..documenti.indagine tramite centro meccanografico..domande a volontà poi quando hanno accertato che eravamo comuni mortali ci hanno lasciati andare...poi se la polizia o altre forze dell ordine usino 2 pesi e 2 misure non so.....la scheda non la hanno nemmeno voluta vedere...... |
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