| inviato il 25 Settembre 2015 ore 14:32
Come fai a misurare la luminosità ambientale in cd/m2 ?? In cd/m2 si misura il rapporto tra l'intensità luminosa irradiata e la superficie emittente apparente; molto poco pratico per definire l'illuminamento di un ambiente; che di fatto si misura in lux (lumen/m2). Che è la quantità di luce che arriva sulla superficie. Nel sistema SI :
 E quali sarebbero i vantaggi di calibrare lo schermo con una trc in gamma 1,8? |
| inviato il 25 Settembre 2015 ore 14:46
Come dice Alessandro. 100cd/m2 5500k gamma Lut o se non ce 2.0. Le stampe andrebbero visionate sotto una buona luce, altrimenti i colori non torneranno mai col monitor. |
| inviato il 25 Settembre 2015 ore 16:52
Ti possono tornare utili questi due passi tratti da questo articolo: boscarol.com/pages/italiagrafica/soft_proof.pdf “ Cromaticità del bianco del monitor: Se si osserva uno stampato in un viewing boot e una sua soft proof su monitor, per confrontare l'aspetto delle due immagini è importante che il bianco del monitor corrisponda visivamente al bianco del viewing boot. Di solito la migliore corrispondenza visiva tra il bianco della carta nel viewing boot (5.000 K) e il bianco del monitor si ottiene quando quest'ultimo è attorno a 6.000- 6.500 K. Non fidatevi delle indicazioni del monitor tipo D50 e D65, è meglio regolare a mano la corrispondenza con gli slider del monitor, !no a che i due bianchi corrispondano precisamente. Naturalmente se modificate il bianco del monitor dovete creare un nuovo profilo. „ “ La norma Iso 12646:2004 (GraphicTechnology: Displaysfor Colour Proo!ng, Characteristics and Viewing Conditions) tratta il problema di far corrispondere un'immagine su monitor con uno stampato in un viewing boot. Secondo questa norma il monitor, quando usato per confronto e valutazione del colore, dovrebbe emettere una luminanza attorno alle 100 cd/m2, comunque non meno di 75 cd/m2. In pratica è utile che il viewing boot abbia un regolatore di intensità, in modo da far corrispondere l'intensità con quella del monitor. g „ Come vedi non si parla di gamma, ovviamente . |
| inviato il 25 Settembre 2015 ore 17:13
Un viewing boot regolabile costa più del monitor... Un paio di neon della Philips a 5000k bastano e avanzano. Mi raccomando Philips e no osram. I valori di calibrazione che ho consigliato, sono i miglior per ora che ho usato e tra l'altro non si discostano dal preset photographic del color navigator e vanno bene per la stampa. |
| inviato il 25 Settembre 2015 ore 17:39
Ovviamente il punto non era quello di consigliare l'acquisto di un viewing boot Il gamma poi, che c'entra? Fa parte del processo di profilazione, e qualunque esso sia viene incluso nella TRC del profilo. |
| inviato il 25 Settembre 2015 ore 18:06
Io sul mio ho fatto un po' di prove e 2.0 è un valore accettabile, n'è troppo ne poco contrasto (almeno sui neri si vede bene la differenza, seppur minima). Comunque se non si ha a disposizione una luce buona è difficile anche correggere il monitor, meglio allora controllare le stampe alla luce del sole (ovvio nn diretta) |
| inviato il 25 Settembre 2015 ore 19:53
“ Io sul mio ho fatto un po' di prove e 2.0 è un valore accettabile, n'è troppo ne poco contrasto „ La TRC del monitor non influenza il contrasto delle immagini.... |
| inviato il 25 Settembre 2015 ore 20:00
L'impressione era quella di un nero più chiuso |
| inviato il 25 Settembre 2015 ore 20:40
Dopo che modifichi il gamma devi riprofilare il monitor. Scegliere il gamma è una cosa propedeutica alla profilazione e fa parte del processo di calibrazione. Modificare a posteriori il gamma è "broken science". Praticamente la variazione che hai osservato tu è dipesa dal gamma che c'era prima (presumibilmente quello con cui hai profilato), e per osservare la stessa variazione su un altro monitor potrebbe essere necessario impostare un altro gamma. |
| inviato il 25 Settembre 2015 ore 21:02
Ma io avevo inteso che calibrasse appunto a gamma 2; non che modificasse la gamma in modo arbitrario dopo aver finito la profilazione. |
| inviato il 25 Settembre 2015 ore 21:39
No i valori sono impostati prima di profilare, dopo non tocco nulla, nemmeno la luminosità. Questo è quello che riscontro visivamente, ma è proprio roba di poco. Comunque sul mio imposto la lut del monitor. |
| inviato il 25 Settembre 2015 ore 21:49
Teoricamente la TRC del monitor è ininfluente se compensata dal profilo. Quindi se tu calibri a gamma 2 nel profilo sarà memorizzata questa TRC; i dati vengono codificati in gamma 2 e poi decodificati sempre a gamma 2. Se vedi delle piccole differenze questo è imputabile alla precisione della calibrazione; il passaggio è a somma zero solo se il monitor raggiunge esattamente la TRC di calibrazione. Cmq.. ci sono solo tre valori veramente logici per la TRC dello schermo: 1) L* il migliore, visto che ricalca il nostro schema visivo, ma consigliabile solo con LUT hardware 2) gamma 2,2 un classico, è l'approssimazione di L* per il minor errore di picco 3) gamma 2,4 è l'approssimazione di L* per il minor RMS Calibrando a questi valori la compensazione a monitor è in genere più lineare e gli elementi non gestiti dal colore vengono visualizzati in modo più naturale. |
| inviato il 26 Settembre 2015 ore 0:22
Esattamente. Scusa Husky ma non capisco tre cose: “ I valori di calibrazione che ho consigliato, sono i miglior per ora che ho usato e tra l'altro non si discostano dal preset photographic del color navigator e vanno bene per la stampa. „ In che senso i migliori? Migliori secondo quale criterio? In che senso dici che vanno bene per la stampa? “ Io sul mio ho fatto un po' di prove e 2.0 è un valore accettabile, n'è troppo ne poco contrasto (almeno sui neri si vede bene la differenza, seppur minima). „ Hai fatto delle prove e deciso che 2.0 era un valore accettabile secondo quale criterio? Il contrasto misurato con cosa? “ L'impressione era quella di un nero più chiuso „ Ed hai ricercato il nero più chiuso secondo qualce criterio? Veramente, vorrei soltanto capire. |
| inviato il 26 Settembre 2015 ore 8:23
Tutte valutazioni fatte ad occhio con stampe sotto il visore. X stampe intendo prove certificate, non stampe di lab o qualche esperimento casalingo. Il punto di bianco l'ho modificato leggermente su color navigator (non so se l'hai mai provato, ma da la possibilità di regolare molti parametri di saturazione, luminanza ecc dei primari e cmyk, non la semplice scelta di temperatura) però se non si dispone di stampa x controllo, 5500k è la temperatura corretta. Ti parlo però del color navigator abbinato ad Eizo, con monitor e software diversi può variare. Il contrasto dei neri in stampa è molto importante, solitamente a monitor si "leggono" più dettagli che in stampa. |
| inviato il 26 Settembre 2015 ore 17:18
Ah, ad occhio quindi, adesso ho capito. |
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