| inviato il 27 Maggio 2014 ore 9:55
Al contrario un'esposizione in chiave scura è quasi sempre percepita come una scelta azzeccata e voluta, contiene molto contrasto e questo al nostro occhio/cervello piace quasi sempre. Mi servo ancora una volta di un bellissimo scatto di Caterina www.juzaphoto.com/galleria.php?t=872493&l=it per dimostrare come l'uso di questa sola regola compositiva, che fa uso del dosaggio sapiente della luce, possa da sola caratterizzare un'immagine. In questo caso è evidente il senso di oppressione, paura e angoscia trasmesso dalla minaccia dell'imminente tempesta. Se questa immagine fosse stata scattata e sviluppato con toni e contrasti normali il messaggio sarebbe andato parzialmente perduto. |
| inviato il 27 Maggio 2014 ore 10:33
Il gusto, la creatività, l'uso sapiente dei mezzi tecnici possono costruire foto belle anche quando la luce non sarebbe favorevole. All'apparenza. Molto bello il tulipano con le barbe in controluce e lo sfondo sfuocato, molto istruttive le silouhettes, ammirevoli le foto in condizioni di luce le più varie. Si possono avere immagini interessanti anche di notte sotto la pioggia www.juzaphoto.com/me.php?pg=73633&l=it#fot770991 |
| inviato il 27 Maggio 2014 ore 11:42
ottimo post, io credo che la luce abbia un ruolo fondamentale su ogni genere fotografico (forse meno nella street e nel reportage) dalla macro al paesaggio alla fotonaturalistica al fashion, io cerco sempre si sfruttare la luce per far risaltare i colori del soggetto e/o lo sfondo con levatacce (soprattutto in questo periodo) che costano tempo e fatica, però alla fine viene ripagata. Visto che faccio principalmente avifauna (e derivati ) mi piace che si legga bene il soggetto e non faccio controluce spinti anche se a volte mi rendo conto che, come dice Pisolomau, l'uso della luce caratterizza un'immagine anche banale. Ho cercato sulle mie gallerie di juza e ho trovato solo questo controluce neanche troppo spinto: www.juzaphoto.com/me.php?pg=68313&l=it#fot246307 |
| inviato il 27 Maggio 2014 ore 12:47
Qui si impara! Parentesi tra le foto della mitica Caterina: la luce del mezzogiorno resta comunque difficile da gestire, e normalmente od abbiamo una nota di colore particolare (acque turchesi) oppure gestiamo col b/n (alti contrasti)... Giusto o dico una cavolata? |
| inviato il 27 Maggio 2014 ore 13:26
Grazie Maurizio per l'attenzione alle mie immagini, la seconda avevo pensato d'aggiungerla al mio post precedente, ma la condizione mi sembrava già meno sfavorevole in effetti tu e Marco dite cose giuste in caso di luce non buona poter giocare con toni e contrasto e non dover gestire il colore aiuta molto, poi conta molto il soggetto e ancora il messaggio che si vuol dare, anche Domenico fa presente una cosa giusta la notte( e non dimentichiamo ora blu e crepuscolo, due momenti magici) con le sue luci e le sue vaste ombre è un fantastico momento fotografico, a me piace particolarmente quando mantiene la sua atmosfera tenebrosa, quando diventa chiara come il giorno la gradisco meno. le silouhettes sono un'altro bel modo d'interpretare la luce ma dopo l'abuso che ne abbiamo fatto forzatamente in epoca analogica adesso secondo me per essere giustificate devono, come negli esempi linkati, dar spazio a forme e skyline davvero interessanti |
| inviato il 27 Maggio 2014 ore 14:52
Il controluce del fenicottero è stupendo: mai visto un fenicottero con le zampe dentro l'oro e il corpo e il collo arcuato contro uno sfondo scuro, satinato (il rumore va bene, anzi dà un tono antichizzato). Mi riprometto di osservare le altre foto di Wondo! Caterina, se posso essere sincero (certo!), ti sono grato perché dedichi un po' del tuo tempo, prezioso, a noi fotografi amatoriali per dirci cosa pensi di vari argomenti. A parte il numero strepitoso di approvazioni che hanno in genere le tue foto, sei chiara e comprensibile e si sente che dietro alle tue parole c'è una lunga esperienza. E non c'è la pretesa di voler insegnare dall'alto, dote molto rara. Io lo dico, ma sono certo che sono molti a pensarlo. |
| inviato il 27 Maggio 2014 ore 14:55
Concordo! Applauso a Caterina! MN |
| inviato il 27 Maggio 2014 ore 21:49
Grazie Domenico e Marco , sono contenta che il mio modo di partecipare sia apprezzato, questo forum mi è stato di grande aiuto quando dopo tanti anni di lavoro con la pellicola sono passata al digitale tra mille dubbi e cerco sempre di contribuire costruttivamente, purtroppo con più di 40000 persone non sempre tutto fila liscio ma nell'ultimo anno ho scelto di mantenere il più possibile un approccio "Zen", il tempo è sempre galantuomo, ne sto avendo conferma |
user35943 | inviato il 28 Maggio 2014 ore 9:56
Topic bellissimo Pisolomau e commenti di pari bellezza. Che esistano regole (o regolette) compositive è innegabile, come è innegabile che l'occhio umano ne abbia bisogno per ricevere dalla percezione visiva dell'opera un senso di equilibrio. Infrangerle, senza creare ambiguità visive, è invece secondo me impossibile (lascio uno spiraglio: diciamo che è difficilissimo), perché, andando più in profondità, magari si scopre che le identiche regolette che si credevano infrante in realtà sono comunque applicate. Ad esempio mi chiedo quanti di noi, e mi riferisco soprattutto a coloro che non hanno un iter "scolastico artistico", siano rimasti disorientati al cospetto di opere d'arte come questa di Alberto Burri (ripeto, è solo un esempio): neuramagazine.com/wp-content/uploads/2012/12/Alberto-Burri_Combustione "Se noi scorgiamo certe qualità in un'opera eppure non siamo in grado di descriverle, la ragione del nostro insuccesso non è dovuta al fatto che usiamo delle parole per farlo, ma al fatto che i nostri occhi e i nostri pensieri non riescono a scoprire quei principi che ne sono alla base. Il linguaggio non è il tramite adatto per stabilire un contatto sensoriale con la realtà; esso serve esclusivamente a nominare ciò che abbiamo visto o ascoltato o pensato. Non che sia un mezzo espressivo estraneo e inadatto ad esprimere le cose visibili, al contrario, non si riferisce a nient'altro che all'esperienza percettiva: esperienza che tuttavia va codificata dall'analisi percettiva prima di ricevere un nome. Fortunatamente l'analisi percettiva è acutissima e può andare lontano, affilando la nostra visione così da consentirci di penetrare un'opera fino ai limiti estremi dell'impenetrabile." (Arnheim). E magari si scopre che nello scomporre, nel destrutturalizzare la Gioconda di Leonardo e l'opera di Burri, differiscono solo da un punto di vista contenutistico ma rispettano entrambe i principi formali (e qui, volendo, potete iniziare a sputarmi in faccia ). Un altro esempio (che non infrange nessuna regola) è questa splendida foto di Caterina. www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=224526 Quando noi la osserviamo lo facciamo osservandola nel suo insieme: colore, contenuti, principi formali ecc. ed è giusto così, ma se noi la scomponiamo in "primitive", si nota come il rapporto tra le varie macchie (chiare e scure, grandi e piccole) del fondo marino siano in equilibrio fra loro e inoltre che l'oggetto (la canoa) tenda alla ricerca dinamica dell'equilibrio tornando al centro. PS: complimenti Caterina. PPS: questo tutto ovviamente IMHO |
| inviato il 28 Maggio 2014 ore 11:20
Grazie del tuo bellissimo intervento, molto qualificato. Ho parecchi amici 'artisti', colleghi di mia moglie che insegna in un liceo artistico, e vedendo i loro lavori ho imparato negli anni quello che tu ha sinteticamente descritto. |
| inviato il 28 Maggio 2014 ore 11:51
Purtroppo non riesco a vedere l'immagine del campo di lavanda di Caterina (quella col sole di mezzogiorno, per intenderci). Io, come Pisolomau, sono pigra e nei momenti migliori di luce (alba e tramonto) o dormo o bevo spritz (per fortuna non sono una appassionata di paesaggi, e si vede!). Fotografando soprattutto in contesti di turismo durante la visita di città e luoghi, fotografo spesso con la luce peggiore del giorno, e vi risparmio possibilmente di rovinarvi la retina. Riprendendomi al post ed esempio indicato da Domenico Scardella, ho pensato di mettere il link a questo mio scatto www.juzaphoto.com/shared_files/uploads/301003.jpg dove ho sfruttato le luci artificiali di diverso calore (e colore) per colorare la nebbia che avvolgeva la laguna di Murano. Qui invece, in piena luce del giorno, ho sfruttato la luce forte dell'esterno per catturare un curioso fenomeno creato dalle vetrate colorate di una chiesa perigordina. www.juzaphoto.com/shared_files/uploads/340502.jpg Spero siano esempi utili per la finalità del thread. Barbara |
| inviato il 28 Maggio 2014 ore 11:58
Ottimi esempi Barbara. Mi piace molto quella di Murano, un esempio di come con pochi elementi grafici e 3 punti luce venga creata una composizione che rende l'dea dell'atmosfera creata dalla nebbia in laguna. |
| inviato il 28 Maggio 2014 ore 12:49
Mi accorgo solo adesso di questa interessante discussione... Un utilizzo "insolito" e particolare della luce, che esce dai classici schemi, è quello di Micheal Kenna, che insieme ad un abbinamento "climatico" che denota il suo stile, riesce a tirar fuori un' armonia molto particolare, una sorta di "apparizione" del soggetto, che gli conferisce importanza e lo "sospende nel tempo", creando così, un insieme di sensazioni da renderlo etereo. Tutto ciò è dovuto alla ricerca di una luce molto particolare, una luce molto diffusa e quindi raramente ricca di forti contrasti, ma allo stesso tempo anche molto direzionale, caratteristica quest' ultima, conferita grazie alla scelta del momento di scatto (albe, tramonti e notti) relazionata a stagioni fredde e cieli plumbei, il tutto infine rifinito in camera oscura. Vi lascio alcuni esempi che sono sicuramente più chiari della mia spiegazione ( ) webneel.com/daily/silent-world-micheal-kenna-famous-photographer?size= www.edelmangallery.com/exhibitions/2010/kenna/venice/kennashow2010_28. www.edelmangallery.com/kenna314.htm www.1stdibs.com/art/photography/landscape-photography/michael-kenna-co Andrea |
| inviato il 28 Maggio 2014 ore 13:26
Grazie Wedgwood per i complimenti ma sopratutto per le ottime citazioni. Barbara, ottimi i tuoi esempi dove la luce porta un tocco di vita e colore nel rispetto dell'atmosfera del momento con composizioni che creano buoni effetti grafici. Andrea, molto belle tutte le immagini di Kenna, mi soffermo un attimo sulla prima e stavolta non per la luce ma per la geniale composizione dove una larga base statica e un soggetto centrale si contrappongono al cielo reso molto dinamico dalla lunga esposizione, fantastica, una di quellle immagini che entrano dritte nel database |
| inviato il 28 Maggio 2014 ore 13:32
..e se l'avesse postata sul forum? Noto del rumore in alto a destra nel cielo, rivedrei la PP, compo centrale e orizzonte che pende leggermente a sinistra..Puoi far di meglio! |
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