| inviato il 27 Dicembre 2011 ore 19:58
C'è poi da tener conto che, se si vuole ottenere un ottimo sfuocato anche quando non siamo troppo vicini al soggetto, ad es. un mezzo busto o addirittura un piano americano o una figura intera, come spesso accade nel campo della moda o del genere fashion, ottiche molto luminose, come il 50 1,2 o l'85 1,2, sono davvero preziose. Se poi, nei ritratti più stretti, si chiude il diaframma per ottenere tutto il volto a fuoco (circostanza non obbligatoria, specie nei ritratti a 3/4, dove un primo occhio perfettamente a fuoco ed uno sfuocato graduale che interessi la metà più lontana del volto, secondo occhio compreso, può essere accettato), problemi non se ne creano. Ti assicuro che lo sfuocato di questi due obiettivi (che utilizzo sempre, nei generi di cui sopra, insieme allo splendido 135 L) è davvero magico. |
| inviato il 27 Dicembre 2011 ore 22:13
“ cosmo continuo a non comprendere ... un consiglio spassionato, meno onanismi mentali e più studio e pratica „ Non credo che chi frequenta un forum possa mai ritenere che una discussione, per oziosa che possa essere, compensi la mancanza di pratica; è vero, parlo di cose che non conosco, non ho mai provato e forse (molto probabilmente) mai proverò: questo non mi autorizza a pormi delle domande, fosse anche solo per il puro piacere della conversazione? Non lo credo, sarebbe la morte di molti forum, sicuramente anche di questo, credi. Continui a non comprendere? Allora mi dispiace averti fatto perdere tempo, ma continuerò a pormi domande 'oziose' e le continuerò a sottoporre a chi avrà voglia di parlarne. Chi non ne ha voglia, dopotutto, può sempre scegliere di non rispondere. |
| inviato il 27 Dicembre 2011 ore 22:42
cosmo alla domande è stato risposto e spiegato perché i presupposti fossero errati, se prosegui cercando un motivo che non esiste la cosa si traduce in un monologo non in una discussione costruttiva. Pensi che sia più semplice far foto con una lente meno luminosa? segui la tua idea..ma non chiedere su un forum di fotografi se sia giusta perché le risposte non potranno essere che diverse da quanto ipotizzi. La discussione non è sterile, lo diventa se a domanda su qualcosa che non si conosce non si accettano delle semplici quanto normalissime risposte. Se ti si consiglia di studiare l'argomento è proprio perché la domanda trova sicuramente risposta in uno studio ed in utilizzo più approfondito della fotografia, tale da evitare di porti domande simili, a meno che la tua non fosse una domanda ma una presa di posizione. Ribadisco comunque quanto detto, basterebbe capire come usare i diaframmi (concetti base) per sapere che un 50 1.4 non crea nessuna difficoltà in più di un 50 1.8 dato che la pdc risulterebbe paritetica una volta impostato f/1.8. |
| inviato il 27 Dicembre 2011 ore 22:51
“ ... nei ritratti a 3/4, dove un primo occhio perfettamente a fuoco ed uno sfuocato graduale che interessi la metà più lontana del volto, secondo occhio compreso, può essere accettato... „ Sono sicuro che per un professionista che lavora nel campo della modo questo suoni perfettamente plausibile ma per me, che se va bene sono soddisfatto quando torno a casa dalla recita dell'asilo con 1 scatto perefettamente nitido di mio figlio, parlare di mettere a fuoco un'occhio per lasciare gradualmente fuori fuoco il secondo suona un po' come se mi stessi spiegando la teoria della relatività. Per quel che mi riguarda le ottiche sotto f/3.5 sono da lasciare ai professionisti (o a chi a € che avanzano), sorry. Dopotutto, come mi è stato elegantemente fatto notare, di carenze da colmare prima di potere sentire l'esigenza di un'ottica luminosa, ne ho ben altre! |
| inviato il 27 Dicembre 2011 ore 22:55
'mmazza Mactwin, non faccio in tempo a risponderti Guarda, io credo di aver capito quello che intendi, sul serio, solo che non penso tu abbia capito cosa intendevo io, ma non fa niente, davvero. Grazie lo stesso comunque. |
| inviato il 27 Dicembre 2011 ore 23:15
cosmo credo invece di aver capito ma ti ripeto, se non vuoi continuare ad usare una reflex come se fosse una compatta è necessario che ti poni problemi diversi da quelli del post, ad esempio come posso utilizzare un ottica luminosa se riscontro problemi di profondità di campo o fuoco errato? chiudo il diaframma (lavoro a priorità di diaframma, i P, o in manuale) fino ad ottenere il giusto risultato. Prove, e studio. Se rimani legato al concetto, uso la lente così com'è e scatto non fai un passo avanti, rimani legato all'uso di una compatta ed i risultati non saranno dissimili. Non per nulla il tuo concetto iniziale è assolutamente assimilabile a "chi è agli inizi fotografa meglio con una compatta".. Il problema non è nel mezzo ma nel voler capire come funziona, se si decide di usare un reflex è bene capire che se non si studia il minimo necessario ad un corretto utilizzo la reflex risulterà non utilizzata per il suo scopo...tanto vale continuare con la compatta. Di amatori che usano ottiche ben più luminose di f/3.5 è veramente pieno il mondo, e non è certo il saper come funziona un diaframma a fare di chi scatta un fotografo, ne saper fare una foto corretta con un 85 f/1.2, anche perché molte foto famose sono state fatte a diaframmi ben più chiusi. Il consiglio quindi è quello di prima, o segui la strada della compatta senza porti domande o studi quel tanto da fornirti sufficiente coscienza degli strumenti per poter crescere nell'uso dei mezzi e quindi nelle possibilità creative. |
| inviato il 27 Dicembre 2011 ore 23:25
Io non credo che vi sia motivo di discussione: le esigenze di ogni singolo fotografo circa le attrezzature sono del tutto personali e riguardano una miriade di fattori, dal livello di esperienza alle concrete esigenze operative. Che la gestione di aperture molto ampie sia più difficile è evidente, conseguentemente chi deciderà di servirsi di ottiche molto luminose dovrà mettere in conto un certo tempo per fare esperienza, prima di poter sfruttare appieno le precipue potenzialità delle stesse. Insomma, se Cosmo ritiene di non avere la necessaria esperienza per utilizzare obiettivi di grande apertura e neppure di sentirne l'esigenza, il problema è risolto. Tuttavia, è anche nel giusto Mac quando, in base alla sua esperienza ed alle sue esigenze (che condivido) afferma la superiorità di certe ottiche in determinati impieghi. Le due posizioni possono tranquillamente coesistere senza contraddirsi a vicenda. Del resto il principio di uguaglianza si può esprimere in due forme: situazioni uguali devono essere trattate in maniera uguale; situazioni diverse in maniera diversa. |
| inviato il 27 Dicembre 2011 ore 23:59
Massimo è indubbio ma il post è iniziato chiedendo cosa ci si faceva di un ottica 2.8 se trova difficoltà con una 5.6. Tralasciando quello che può emergere dalla domanda stessa la rispostà è semplice quanto banale, le stesse cose che fa con una 5.6 e ovviamente di più e non con più o meno problemi. La difficoltà infatti non sta nella maggiore apertura ma nella conoscenza dell'uso del diaframma senza il quale il problema potrebbe sorgere anche con un ottica f/8 e che potrebbe comportare altre difficoltà legate al mosso per mancanza di luce etc. Sfruttare una apertura top come un 1.2 in un ritratto richiede chiaramente pratica, ma questo riguarda tale apertura non l'ottica che può essere usata a molti altri diaframmi, e di certo se non si dispone di ottiche luminose la pratica non si può chiaramente fare. Qui tra l'altro non parliamo di ottiche luminose, perché il 18-55 è una delle più buie in circolazione, quello che serve è quindi un maggiore approfondimento della tecnica non certo un autolimitazione presupponendo un inutilità di lenti più luminose. Chiedersi, anzi convincersi che un ottica più luminosa di 3.5 sia inutile per le proprie conoscenze non porta ad una crescita ma ad un blocco, non credi? |
| inviato il 28 Dicembre 2011 ore 1:32
L'incomprensione di base secondo me rimane nell'esperienza limitata di cosmo, i cui dubbi sono ben legittimi, ma se avesse la possibilità di scattare qualche giorno con un fisso f/1.4 o uno zoom tele 2.8, capirebbe da sè le posizioni di mac. Sfruttare la pdc ridotta di una lente luminosa non è facilissimo, ma una volta presa la mano si impara a giocare anche su grandi aree di "micro"sfocato, che - se si evita di guardare gli scatti al 300% - sono il sale della fotografia (almeno per alcuni generi). Poi sbagliare il fuoco anche di un cm (i.e mancare l'occhio) porta spessissimo a buttare lo scatto, ma le immagini buone sono spesso ben superiori a qualsiasi scatto "da compattina".. E poi cosmo, non prendere alle lettera quei dati sulla pdc calcolata, se un 85L a TA a 1m (per fare un esempio estremo) ha 0.995 - 1.005 m di pdc, non significa che l'immagine scompare esattamente a 1,01 m, ma sarà ben leggibile anche 4-5cm oltre i limiti, pur non essendo a fuoco, ed è questo che dona quell'aria di tridimensionalità, spaziosità allo scatto, imitando anche la reale percezione di profondità dell'occhio. Tanto per fare altri es., hai mai notato al cinema quanto è sfocato lo sfondo, quando sono inquadrati gli attori in primo piano o mezzobusto? Vedrai che anche un 50ino ti regalerà grandi tante nuove esperienze, tanti scatti da buttare ma anche grandi soddisfazioni.. |
| inviato il 28 Dicembre 2011 ore 8:21
Appoggio Anext ! Una delle primissime lenti che ho avuto è stato il 50 F/1,4 Ma anche l'/1,8 va benissimo,non c'è cosa migliore che provare per convincersi della differenza con uno zoom base e per capire l'applicazione del diaframma sul campo. Poi magari uno non farà mai foto che necessitano grandi aperture,(non penso che sia fondamentale ad es per i paesaggisti)ma avere la capacità di saperle usare (anche in maniera non estrema,vedi 85L o 50 F/1) è sempre una cosa interessante e positiva per un fotografo di qualunque livello. Io ad es ho su FF il 135L,ammetto che è una bella spesa specialmente se l'uso è, come il mio, amatoriale; eppure ti assicuro che un ritratto a F/2 se ben riuscito è decisamente appagante,lo stesso a F/5,6 garantirebbe una lettura dello sfondo maggiore distogliendo interesse al ritratto stesso. Lo so,son sottigliezze,ma son proprio quelle che enfatizzano certi tipi di foto. |
| inviato il 28 Dicembre 2011 ore 8:42
Questo una volta difficilmente accadeva perché le macchine fotografiche erano ben lontane dall'essere automatiche, la lente di base fornita tipicamente con una reflex era il 50 1.8, la risoluzione non era nel dizionario di chi vendeva ne di chi comprava e le foto dovevano essere stampate, normalmente su un formato che nascondeva qualunque imperfezione. Presto si imparava a capire diaframma/tempo, e dopo poco si concepiva l'importanza di ottiche luminose (dato che già 400iso erano pellicole tirate). |
| inviato il 28 Dicembre 2011 ore 8:52
sì..possiamo dire che una volta la fotografia era molto meno 'user friendly' ... |
user1802 | inviato il 28 Dicembre 2011 ore 9:27
“ Per quel che mi riguarda le ottiche sotto f/3.5 sono da lasciare ai professionisti (o a chi a € che avanzano), sorry. „ Mah... un 35 1.8 non è che costi un gran che! Obiettivi piu vecchi e d'occasione te li porti a casa con pochi soldi come per esempio il 50 1.4 Super Takumar. Non è ne questione di professionalità ne di soldi ma unicamente da quello che vuoi realizzare come immagine. Personalmente non monto uno zoom sulla mia macchina da non so quanto tempo (tranne il 10-20) altrimenti giro solo con il 35 e il 50 fisso. Perchè? Beh... perchè mi piace così e non perchè costano gli obiettivi. |
| inviato il 28 Dicembre 2011 ore 9:43
So di stare toccando un argomento sacro ai più, perciò capisco che la mia voglia di mettere in discussione possa dare fastidio, di questo mi scuso. Sia comunque chiaro che quanto scrivo è solo per spiegare cosa non capisco: la mia NON è una presa di posizione, ma solo un invito, per chi avesse voglia di accettarlo, a vedere le cose da un punto di vista differente. Nella storia, ogni tanto, questo atteggiamente ha portato qualcosa di buono (molto più spesso ha acceso dei roghi per bruciare gli eretici ma spero che non sarà questo il caso  ). “ ... situazioni uguali devono essere trattate in maniera uguale; situazioni diverse in maniera diversa ... „ Grazie, è quello che sto cercando di dire. “ ... cosmosub ... i cui dubbi sono ben legittimi ... „ Eh, grazie! “ ... se avesse la possibilità di scattare qualche giorno con un fisso f/1.4 o uno zoom tele 2.8, capirebbe ... „ Ho provato, con un PENTACON 50 f/1.8 (recuperato dalla mia gloriosa Praktica) che utilizzo con un anello adattatore; ho fatto la stessa foto (le due abat jour in prospettiva sui comodini in camera da letto) sia col 18-55 che col Pentacon: naturalmente la differenza nella sfocatura della lampada in secondo piano è evidente ma 'azzeccare' la messa a fuoco (manuale) della prima col Pentacon è stata un impresa. Chiudendo il diaframma la messa a fuoco è risultata più agevole, ovviamente, a discapito della sfocatura dello sfondo. Con questo naturalmente non voglio dimostrare che lo sforzo non valga il risultato ma solo che l'impiego di un ottica luminosa abbia senso solo in specifici contesti. “ ... son sottigliezze, ma son proprio quelle che enfatizzano certi tipi di foto ... „ Rovesciando il concetto, specifici contesti necessitano di curare questo tipo di sottigliezze attraverso l'impiego di ottiche luminose. Un paesaggio può richiedere un obbiettivo con un grande angolo di campo, anche se implica delle difficoltà nel gestire la distorsione che introduce. Secondo me questo non rende un obbiettivo grandangolare migliore di un altro, ma solo adatto all'uso che se ne intende fare. Analogamente un ritratto di moda, o un ritratto professionale, può necessiatare la gestione ... millimetrica della pdc, anche se implica delle difficoltà nella sua gestione. Secondo me anche in questo caso un obbiettivo f/1.8 non è necessariemente migliore di uno f/3.5. In che senso? Sarebbe come ridurre tutti i parametri di valutazione di un ottica alla mera luminosità mentre, sentitevi liberi di contraddirmi, credo di aver compreso che non sia così. Come giustificare altrimenti un'ottica professionale come il CANON EF 70-300mm f/4-5.6 L IS USM che citavo sopra, che costa oltre 1000€ pur senza poter vantare grande luminostà o apertura costante lungo tutta la focale? Capito il punto? “ un ottica luminosa permetterà di portare più foto di quella non luminosa „ Relativamente, non mi sembra una regola: cosa vuol dire portare più foto? Aprire il diaframma più di quanto permetterebbe un f/3.5? Ok. Ma quanto si riduce la pdc aprendo a f/1.4? Qualche cm?? Voglio vedere a portare a casa la foto di Forti del ragazzino che, di notte, a 2~3m di distanza, beve in una fontanta con l'obbiettivo aperto a f/1.4. E adesso diamo il via al massacro. |
| inviato il 28 Dicembre 2011 ore 10:25
Cosmo continui a chiuderti nelle tue convinzioni quando la conoscenza della materia è ancora troppo lontana e da approfondire. Il 70-300 non è un ottica professionale al top è semplicemente un compromesso di qualità, è stato fatto per mantenere una buona trasportabilità ed un costo accettabile su uno zoom con una focale mediamente lunga. Se esistesse un ottica 70-300 con diaframma f/4 sarebbe certamente di maggior pregio, più pesante ma indubbiamente superiore per capacità. Un obiettivo f/1.8 potrebbe non essere migliore di uno f/3.5 certo, ma normalmente questo avviene per altri motivi ovvero una "specializzazione" dell'ottica, es. un macro rispetto ad un ottica normale. Detto ciò la differenza FONDAMENTALE è che la fotografia prende vita dalla luce e requisito fondamentale è che sia sufficienetemente disponibile, uno stop equivale al DOPPIO della luce in entrata ed è pertanto importante disporne qualora ce ne fosse bisogno. Invece di preoccuparti di fare i calcoli su quanta pdc avresti con un ottica 1.4 (senza per altro chiarire su che formato, a che distanza e con che focale), dovresti cercare di fissarti nella testa che l'ottica 1.4 SI PUO' CHIUDERE A DIAFRAMMI PIU' CHIUSI, UNA f/3.5 NON SI PUO' APRIRE! Un post simile dovrebbe servire a far capire a chi inizia cosa approfondire non cercare di pontificare su un concetto che non ha alcun fondamento, spero riesca a comprenderlo perché le tue risposte continuano in un verso decisamente poco formativo. |
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