| inviato il 15 Marzo 2014 ore 21:35
“ nella sostanza cos'è? „ the difference between men and boys is the price of their toys :-) |
user36220 | inviato il 15 Marzo 2014 ore 21:39
Bella è bella, ma l'affidabilità del Gruppo Fiat non è proprio il massimo, io prima di acquistarla aspetterei un pò di tempo, per vedere come si comporta sotto questo punto di vista. E, comunque, mai passerò da un 6 cilindri a 4 |
| inviato il 15 Marzo 2014 ore 22:35
e spendili sti soldi!!! |
| inviato il 16 Marzo 2014 ore 11:49
Ma poi, quanto costa? PS: vedo il listino Alfa e scopro che vogliono ca. 54.000 euro, non ho idea se l'allestimento sia completo o bisogna infarcirla di optionalssssss e sborsare una manovra finanizaria. Certo, a quelle cifre ci sono anche le Lotus... |
| inviato il 16 Marzo 2014 ore 20:27
Certo, l'affidabiità e la qualità non sono state ultimamente il cavallo di battaglia del gruppo, ma i rumors provenienti dal mercato dicono che i motori sono generalmente ottimi e gli allestimenti lo sono meno... Quindi, tenendo conto che si tratta di fatto di una serie limitata, costruita con componentistica ad-hoc e su linee Maserati, forse si può essere ottimisti. Piuttosto, mi sono fatto quattro conti sui listini del gruppo e le prospettive sono molto allarmanti. Alfa Romeo: 3 modelli (MiTo, Giulietta, 4C); Lancia: 3 modelli (Ypsilon, Musa, Dedra) di cui 2,5 quasi invendibili per obsolescenza, più due Chrisler camuffate (Thema, vecchia come Noè, e monovolume); Fiat: 5 Modelli (Panda, Grande Punto, Bravo, Idea, Multipla) più un cimelio archeologico (Punto classic), una Chrisler camuffa (Freemont) e una monade ontologicamente indefinibile (Croma: ma la fanno ancora?). In totale, 16 modelli di cui non più di tre-quattro commercialmente vivi, su tre marchi. La mia domanda è la seguente: la 4C dovrebbe essere il testimonial, il veicolo di immagine, la punta dell'iceberg di che cosa? Temo vivamente che finirà per essere un esercizio sterile, una piccola meraviglia fine a se stessa. Sic! |
| inviato il 02 Aprile 2014 ore 18:03
è senza servosterzo... per me può anche rimanere li :P meglio una lotus |
| inviato il 14 Aprile 2014 ore 1:40
Pesa 900 kg...riuscirai ben a sterzare, anche senza tecnologie amiche!! Quanto alle Lotus, sono probabilmente più collaudate ma la 4C mi sembra più estrema,più leggera,più corsaiola, più glamour con il telaio in pannelli compositi e un motorotto turbo. Piuttosto, per arrivare a quei livelli di esasperazione, non vale forse la pena di raschiare il fondo del barile e considerare una Caterham? |
| inviato il 14 Aprile 2014 ore 23:41
Se non ci sta il passeggino allora non fa per me. |
| inviato il 30 Aprile 2014 ore 19:09
@ Semt : Questa storia della poca affidabilità del gruppo fiat è diventata ormai più un luogo comune che una verità e te lo dico per esperienza vissuta da autoriparatore da ormai 20 anni e non per sentito dire o per aver avuto un'auto Fiat o di un'altra casa disastrata e piena di difetti... @ Andrea Ferrari: nel gruppo Fiat ci sono Panda, 500, 500L e XL, Bravo, Punto, Qubo, Doblò e Freemont...Punto classic è da una vita (2005) che non c'è più cosi come Croma, idea e Multipla e ormai anche 16. La 4c di sicuro non sarà l'auto che farà risorgere il biscione, così come anni fa non lo era stata la 8c, ma sicuramente è un buon esercizio sia di stile che di meccanica utile per tenere alta l'aspettativa dei numerosi estimatori dell'alfa nel mondo, per i nuovi modelli. E' l'auto che ti fa dire "allora ci credono ancora nell'AlfaRomeo" . Di sicuro è una vettura impegnativa, sia come costi d'acquisto sia come costi di mantenimento ..ma di sicuro farà felice i fortunati che se la sono presa o se la prenderanno in futuro... |
| inviato il 30 Aprile 2014 ore 22:57
Provata: 4C Linea veramente la top, fantastica proprio da Italiana come solo noi sappiamo fare Interni veramente scarsi da pura FIAT, potevano fare meglio visto il prezzo, vedere la concorrenza ! Motore, troppo pistaiolo per l'uso quotidiano, i 240CV sono molto in alto Pregio ? spinge e non tira è un POSTERIORE Ovvio che con il traffico ordierno e i limiti sono macchine contraddittorie, ma c'è gente malata come me che odiano con tutto il cuore i DIESEL e che proprio non possono avere meno di 200CV .... anzi meglio se un po' di più ! è un po' come la fotografia se ti piace e ti appassioni esageri un po' |
| inviato il 01 Maggio 2014 ore 23:56
@Macci: scusa le dimenticanze, mi sembra però che la mia unica omissione significativa sia stata la 500 nelle sue declinazioni, la Freemont c'era (è una Chrysler camuffa, e con quei modelli la casa di Detroit non stava certo sbaragliando i mercati...) e per quanto riguarda Qubo, Doblò, 16 e Bravo se stiamo fuori dalle versioni commerciali fanno le vendite di un'auto elettrica. Ho visto ultimamente che Alfa Romeo ha velleità innovative e vitali che saranno le benvenute: 4-5 nuovi modelli, una piattaforma a trazione posteriore/integrale che dovrebbe originare una berlina media dal magnifico nome - Giulia - e altri veicoli di nicchia che a mio avviso sono nel DNA della casa (forse una nuova spider/coupe, un suv medio, e speriamo molto altro). Tutto prodotto in Italia e - speriamo - esportato in USA dove AR è ancora un mito e un pezzo di storia e dal 2006 il mercato degli appassionati si sta chiedendo che fine abbia fatto. Se 4C è il prodromo dell'inversione di tendenza che farà sì che l'accordo Fiat-Chrysler serva a esportare (finalmente...) tecnologia italiana in USA anzichè archeologia USA in Italia, evviva!! |
| inviato il 01 Maggio 2014 ore 23:57
@Macci: scusa le dimenticanze, mi sembra però che la mia unica omissione significativa sia stata la 500 nelle sue declinazioni, la Freemont c'era (è una Chrysler camuffa, e con quei modelli la casa di Detroit non stava certo sbaragliando i mercati...) e per quanto riguarda Qubo, Doblò e Bravo se stiamo fuori dalle versioni commerciali fanno le vendite di un'auto elettrica. Ho visto ultimamente che Alfa Romeo ha velleità innovative e vitali che saranno le benvenute: 4-5 nuovi modelli, una piattaforma a trazione posteriore/integrale che dovrebbe originare una berlina media dal magnifico nome - Giulia - e altri veicoli di nicchia che a mio avviso sono nel DNA della casa (forse una nuova spider/coupe, un suv medio, e speriamo molto altro). Tutto prodotto in Italia e - speriamo - esportato in USA dove AR è ancora un mito e un pezzo di storia e dal 2006 il mercato degli appassionati si sta chiedendo che fine abbia fatto. Se 4C è il prodromo dell'inversione di tendenza che farà sì che l'accordo Fiat-Chrysler serva a esportare (finalmente...) tecnologia italiana in USA anzichè archeologia USA in Italia, evviva!! |
| inviato il 02 Maggio 2014 ore 11:57
Concordo con te Andrea, la forza dell'Alfa per sua fortuna è il nome, sinonimo di sportività italiana. DEVE essere fatta in Italia a tutti i costi. Guardiamo in casa VW Audi: Lamborghini e ducati ormai sono tedesche...ma solo nel portafoglio azioni perchè per il resto sono fatte in Italia con spirito, idee e tecnologia nostrana...dopotutto chi compra questi marchi lo fa per amore dellla sportività e italianità che queste case rappresentano...Ora la nostra tecnologia in USA ha ridato vigore a Jeep e Chrysler con nuovi motori, nuove linee, nuovi pianali...sul pianale Modulabile Compact di Giulietta è nato il nuovo Cherokee, la dodge Dart, e altri modelli che non ricordo...ora speriamo che con i proventi della crescita dei suddetti marchi in USA si ridia vita all'amata AlfaRomeo |
| inviato il 02 Maggio 2014 ore 22:23
Eeeeeeh, caro Macci, ci stiamo incamminando su un terreno quanto mai sdrucciolevole... Il caso Fiat è emblematico di una cultura provinciale e di una visione minoritaria del patrimonio di competenze italiano, che forse è uno dei cardini del nostro declino. I grandi soggetti imprenditoriali internazionali vengono in Italia a fare man bassa dei nostri gioielli: Lamborghini e Ducati, ma anche l'interesse di VW per Alfa, Yazaki che si è presa Cablelettra, i grandi gruppi logistici mondiali che hanno fatto la spesa in Italia, i cinesi che si sono comperati Colnago e De Rosa (vertici assoluti nella produzione di biciclette), i marchi della moda acquistati all'estero, tutto il mondo della cosmetica che si appoggia a terzisti italiani perchè senza il "made in Italy" vendi male, Ferrari che per non so quante volte di fila è stato dichiarato il marchio industriale più influente del mondo. E fino a pochi mesi fa, un ministro dell'economia che pretendeva misure protezionistiche perchè l'industria italiana doveva fronteggiare la concorrenza del ciarpame cinese... |
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