| inviato il 27 Febbraio 2014 ore 21:46
In situazioni come questa esponi a destra: fotografia.deagostinipassion.com/p/our_experts/reserved/Angolo-dellesp In pratica: hai esposto per il cielo, e va bene, ma la prossima volta compensa l'esposizione a +1 e poi in PP recuperi le luci. Cerca il limite della tua reflex, potresti scoprire che è possibile sovraesporre molto di più di quello che pensi senza bruciare le alte luci e mantenere un buon dettaglio anche nelle ombre Saluti, Eros |
user15476 | inviato il 27 Febbraio 2014 ore 23:52
Potrei anche scegliere di esporre a ISO 800 1/1000 f/16 (l'idele per fermare il movimento e avere massima DoF) però gli alti ISO potrebbero rendere più difficile l'eventuale recupero luci/ombre. Supponiamo di settare la camera a ISO 400 1/500 f/16 e che sul piccolo LCD sulla destra l'esposimetro inizia a ballare a seconda di cosa inquadriamo (-1 -2 +1 +2 stop etc..), sappiamo che in post poi si recupera buona parte della scena originale e possiamo dare all'immagine la nostra interpetazione (anche in caso di -7 -8 +7 +8 stop rispetto a quello che dice la camera) Che senso avrebbe invece seguire quello che dice l'esposimetro che ci sta restituendo la sua interpetazione? Posso capire l'uso dell'esposimetro se si scatta in JPEG o con le care vecchie diapositive (infatti lo stesso Steve McCurry ammette che ai tempi della Kodachrome scattava solo all'alba o al tramonto e meglio ancora se nuvoloso, in modo da avere un basso scarto di luminosità nella scena, visto la bassa latitudine di posa della diapositiva). |
| inviato il 28 Febbraio 2014 ore 1:00
“ non è vero. in teoria, con due foto esposte nello stesso modo avresti potuto schiarire maggiormente le ombre in quella della nikon, senza ritrovarti il rumore che invece ti ritroveresti con la canon, adottando la stessa PP. Il fatto che il monitor visualizzi 10 stop e quindi 11 bastano e avanzano è altrettanto scorretto, dipende dalla scena che inquadri e da come la vuoi rendere in post. „ totalmente d'accordo. |
| inviato il 28 Febbraio 2014 ore 1:04
Tieni conto però che salendo di iso la gamma dinamica si riduce. Potendo si scatta sempre alla sensibilità nativa del sensore, che è una soltanto; gli iso superiori al valore base sono amplificazioni del segnale A/D. La cosa più logica sarebbe fare una lettura spot per le alte luci e una per le ombre più profonde e scattare cercando di bruciare il meno possibile le alte luci, che poi in pratica è il trucco di esporre a destra. In sostanza in questo modo sfrutti al meglio il sensore; le ombre le recuperi in post perché sono comunque presenti nel raw (ovvio fino a un certo punto). I sensori exmor di Sony in questo fanno il lavoro migliore. |
| inviato il 28 Febbraio 2014 ore 1:10
“ Non vedevi alcuna differenza, zero, stessa fotografia presentata a monitor. E se andavi in fotoritocco ad aprire le ombre, stessa scena, non vedevi differenze pratiche come leggibilità delle ombre. Questo perchè: . il monitor oltre 10 Ev non ci va, come gamma dinamica, nemmeno uno buono, non ti presnta dinamiche sopra il 10 (EV) dunque 11 EV bastano ed avanzano. - aprendo le ombre in fotoritocco, stessa cosa, due EV di più di gamma dinamica danno un contributo aggiunto di segnale utile che è trascurabile, invisibile, e lo danno sui bassi livelli di luminosità, ossia nelle ombre, ma è trascurabile, non si riece a vederlo. In stampa, la cosa si appiattisce ancora di più, dato che su carta oltre 7 Ev di gamma dinamica non si stampano. Detta in altre parole, 11 EV bastano ed avanzano per tutti i tipi di presentazione immagine odierni, carta e monitor, e se la fotocamera ne ha di più, meglio, ma purtroppo non si riesce a vederli in immagine finita praticamente mai. Saluti cordiali „ ma mi spighi cos'è sta gamma dinamica dei monitor? un monitor non fa altro che rappresentare quello che gli dai in pasto.. cos'è, i monitor non riproducono hdr perché hanno più di 10 stop di gamma? non mi pare proprio... |
user15476 | inviato il 28 Febbraio 2014 ore 1:44
“ Tieni conto però che salendo di iso la gamma dinamica si riduce. Potendo si scatta sempre alla sensibilità nativa del sensore, che è una soltanto; gli iso superiori al valore base sono amplificazioni del segnale A/D. „ In effetti si, quindi meglio usare un esposizione tipo ISO 100 1/125 f/16 “ La cosa più logica sarebbe fare una lettura spot per le alte luci e una per le ombre più profonde e scattare cercando di bruciare il meno possibile le alte luci, che poi in pratica è il trucco di esporre a destra. „ Ovviamente sarebbe meglio così, ma forse in una situazione street o fotogiornalismo non c'è il tempo di valutare l'esposizione migliore e misurare la scena.. |
| inviato il 28 Febbraio 2014 ore 14:07
“ La cosa più logica sarebbe fare una lettura spot per le alte luci e una per le ombre più profonde e scattare cercando di bruciare il meno possibile le alte luci „ In realtà non è giusto neache questo perché la lettura spot avviene considerando l'immagine grigia al 18% ma la gamma dinamica non è equidistribuita in alto e in basso, ergo ci sono macchine che bruciano meno le alte luci e macchine che vedono di più in ombra. Se si fa 50% 50% quasi di sicuro parte della gamma dinamica si perderà. |
| inviato il 28 Febbraio 2014 ore 20:42
io direi che è sempre meglio andare a limite delle alte luci cercando di non bruciarle. le luci bruciate non rendono in fotografia, nemmeno con il recupero, se sono abbastanza bruciate. rendono molto di più le zone nere se proprio ci devono essere. |
user15476 | inviato il 28 Febbraio 2014 ore 21:33
Il mio discorso si basa su quella filosofia che intende il RAW, così come il negativo della pellicola, come carta bianca...la post produzione come i pennelli per disegnare quello che si vuole! |
| inviato il 28 Febbraio 2014 ore 22:43
si ho capito ma il risultato migliore lo ottieni partendo dalla perfetta esposizione, no? se non è perfetta puoi recuperare ma il risultato per quanto ottimo non sarà ai livelli di una perfetta esposizione. Hochwart ha già detto che gli esposimetri sono tarati sul grigio medio kodak al 18%, questo vuole dire che l'esposimetro trasforma in grigio tutto quello che legge, sia il bianco che il nero. da qui con l'esperienza si cerca l'esposizione perfetta ( concedimi il termine, a me basta già che sia buona ). con la pellicola, che per altro uso ancora, si espone per una luce medio bassa. leggendo in basso vuole dire che si è già in sovraesposizione rispetto a quello che ci indicherebbe l'esposimetro quando inquadra tutta la scena che vogliamo fotografare ( prendiamo come esempio un paesaggio col cielo ). in realtà questa pseudo sovraesposizione è l'esposizione corretta e sarà invece in sottoesposizione la lettura di tutta la scena inquadrata. tutto questo è in linea di massima ovviamente, come in linea di massima l'esposimetro, a parte in alcune circostanze, tende a sottoesporre. il punto è che quando esponi in questo modo con la pellicola l'alta luce tiene alquanto bene se non va sopra i 5/7 stop ( in base al tipo di pellicola ), il digitale tiene meno, per questo bisogna fare molta attenzione a non andare troppo in una zona medio bassa con la lettura. per questo nascono soluzioni come hdr o esposizioni multiple da fondere insieme che a grandi linee vogliono riproporre il risultato che si otteneva con il sistema zonale di Ansel Adams dove si esponeva per una zona precisa e in base alla sovra o sottoesposizione si sovra o sotto sviluppava ( detta in maniera primitiva ). questo per singolo fotogramma e non per un rullo intero. se vedi le foto in questione sembrano degli hdr ma estremamente perfetti e naturali rispetto a quel che si vede per la maggiore. |
| inviato il 01 Marzo 2014 ore 16:50
Su di una EVF è ancora più semplice dato che puoi vedere l'istogramma in tempo reale. Così vedi perfettamente il limite massimo dell'esposizione a destra. |
user15476 | inviato il 01 Marzo 2014 ore 19:08
“ si ho capito ma il risultato migliore lo ottieni partendo dalla perfetta esposizione, no? „ “ se non è perfetta puoi recuperare ma il risultato per quanto ottimo non sarà ai livelli di una perfetta esposizione. „ Il fatto è proprio questo, bisogna vedere cos'è questo risultato migliore e non è detto che sia correlato ad una perfetta esposizione. Inoltre, in certe occasione non c'è il tempo di stare a misurare per ottenere l'esposizione perfetta altrimenti ci sfugge il momento carpe diem . Per il resto bisogna tenere presente questa minore versatilità del digitale a gestire le alte luci rispetto alla pellicola. |
| inviato il 01 Marzo 2014 ore 19:50
“ Il fatto è proprio questo, bisogna vedere cos'è questo risultato migliore e non è detto che sia correlato ad una perfetta esposizione „ non ne sto facendo una questione di interpretazione, ma una questione tecnica, qualunque sia l'interpretazione dovrebbe partire da una buona lettura. faccio un esempio: in una scena di forte contrasto puoi decidere di interpretare sulle alte luci o sulle basse ( lasciamo un attimo perdere tutte le possibilità di esposizioni multiple, hdr ecc. ). supponiamo di volere la nostra interpretazione basata sulle alte luci a discapito delle basse per poterle lasciare nere. chiaramente ci vuole l'esposizione "perfetta" sull'alta luce. se sbagliamo di un diaframma questa esposizione noi il risultato lo potremmo verosimilmente ottenere lo stesso, sarà buono ugualmente partendo dall'elasticità di un raw ma secondo me sarà ancora migliore se questo elastico non lo tiriamo troppo a destra e a manca. i“ n certe occasione non c'è il tempo di stare a misurare per ottenere l'esposizione perfetta altrimenti ci sfugge il momento carpe diem „ certamente, questo è un altro discorso ancora. il reportage insegna in questi termini; la foto più famosa di Bresson è l'omino in silhouette che salta la pozzanghera d'acqua con la scala per terra; se analizzi quella foto è tutto fuorché la corretta esposizione, anzi è così sballata di almeno un paio di stop che si vedono in maniera pronunciata gli interventi di camera oscura. eppure è la foto del secolo. ma siamo d'accordo, in qualche modo diciamo le stesse cose; la latitudine di posa prima della pellicola e poi del digitale co consente di esporre in maniera non perfetta che il risultato ce lo portiamo a casa buono ugualmente.....ma con l'esposizione perfetta è meglio non si capisce se il fotografo prima è creativo e poi tecnico o viceversa, di sicuro deve essere entrambi. con tutta probabilità prima è creativo ma se poi non studia la tecnica la sua creatività non viene espressa nel migliore dei modi....ma puntualmente può uscire la foto del secolo. in un intervista ultimamente sentivo dire che il pittore non può fare un capolavoro accidentale mentre al fotografo può capitare un capolavoro accidentale. |
user15476 | inviato il 01 Marzo 2014 ore 20:35
“ ma siamo d'accordo, in qualche modo diciamo le stesse cose; la latitudine di posa prima della pellicola e poi del digitale ci consente di esporre in maniera non perfetta che il risultato ce lo portiamo a casa buono ugualmente..... ma con l'esposizione perfetta è meglio „ Si, alla fine il succo del discorso è questo Penso a HCB con la sua Leica a telemetro senza automatismi e all'omino che salta la pozzanghera, non c'è tempo di decidere esposizioni o altro, bisogna fermare quel momento che non torna più...al resto poi ci penserà lo stampatore |
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