user6903 | inviato il 26 Settembre 2013 ore 12:20
Ciao Paco, ti ringrazio molto dell'esempio! Questa vecchia fotografia ha qualcosa in piu'! A livello umano, la Stereopsi *o 3D) dell'immagine viene data da entrambi gli occhi, tramite la visione binoculare, infatti i sensori CCD o CMOS o che che sia sono ancora in fase di sviluppo e ben lontani dall'occhio umano che varia da 128 a 570 megapixel a pieno formato, se fosse una reflex digitale. Credo che nel piccolo la differenza si noti gia' nel piccolo con APS-C e FULL FRAME. Tempo fa' per curiosita' provai il sensore FOVEON L'X3 che anche se un CMOS, ha una differenza che permette per ogni pixel di catturare in un unico photosite la luce incidente e di produrre i segnali relativi alle tre componenti fondamentali della luce in modo simile alle tradizionali pellicole e ti posso dire che questa tua immagine si avvicina molto a quelle scattate con quel sistema che e' stato snobbato da molti produttori, forse per interesse o per altro... anche se la tua immagine mi sembra di molto piu' profonda. Complimenti comunque per il quesito, che considero molto interessante e stuzzicante. Chioscio |
| inviato il 26 Settembre 2013 ore 12:23
Se adatti un vecchio obiettivo su una moderna digitale ottieni lo stesso effetto tridimensionalità. Salut |
| inviato il 26 Settembre 2013 ore 12:30
io uso il 58mm 1,4 rokkor ed è molto bello.. lo uso su apsc, sarei curioso di vederlo su full frame.. dev'esser ancora + emozionante |
| inviato il 26 Settembre 2013 ore 12:33
Paco sono estremamente d'accordo con te, questo è il motivo per cui tutt'ora porto con me nello zaino oltre la 5D mk2, la eos 33. La pellicola ha qualcosa, che non riesco a descrivere bene, di più. Tridimensionalità, passaggi tonali, profondità colore, non lo so sinceramente, eppure ci sono scatti, che se fatti con su pellicola, mi piacciono davvero tanto. Sono scatti...diversi. Ma molto belli. Purtroppo credo che solo io e te Paco riusciamo a capirlo. Pensa che più di una volta ho pensato di vendere tutto il "sistema digitale" e tornare a scattare solo a pellicola. Ma la praticità del digitale, la facilità di condivisione e la mia ignoranza nella postproduzione, mi spingono a portare avanti i due mondi parallelamente. L'unica che non è contenta è la mia schiena. |
| inviato il 26 Settembre 2013 ore 14:23
o dipende anche dalla scena "in se"? io queste le trovo molto tridimensionali (anche non avendo sfocato) e sono fatte con il 14mm queste ad alti iso proprio ieri...

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| inviato il 26 Settembre 2013 ore 14:41
Donagh, è ovvio che il 14mm ti dia quei risultati, ci mancherebbe solo che un ultra wide non esaltasse la profondità di un luogo :) |
| inviato il 26 Settembre 2013 ore 14:45
beh ma non sarebbe un test così difficile da fare ... un bel nikkor 50 montato prima su FM2 poi su una D800 e si confrontano i risultati ... |
| inviato il 26 Settembre 2013 ore 15:11
Edobette “ Purtroppo credo che solo io e te Paco riusciamo a capirlo „ bè ora mi sembra che un pochino si esageri...mica è come Kubrick in shining...che la "luccicanza" non tutti cel'hanno e solo pochi riesco a vederla!!! Non sarà un po' un 'aura che all'analogico viene attribuita perchè la digi-reflex ce l'hanno tutti mentre l'analogica no? Ciao LC |
| inviato il 26 Settembre 2013 ore 15:20
No ragazzi, non ci siamo, voi la assimilate ad uno scatto digitale? Donagh, per me i tuoi esempi sono immagini pulitissime e chirurgiche ma non mi danno quella sensazione. Potrebbe essere anche il modo di lavorare il raw, spesso la gente tende ad aumentare la maschera di contrasto che va a distruggere le transazione tra i vari piani focali. Io ne uso poca ma vorrei provare ad azzerarla provando ad accentuare selettivamente la nitidezza solo nella parte a fuoco.... insomma, negli scatti digitali percepisco una certa ruvidità che mi rimane invisibile fino a quando non vedo uno scatto a pellicola, e quindi il mio cervello a quel punto sposta il riferimento ed inizia a vedere il digitale ruvido. Non è così per voi? Per voi la foto che ho postato è normalissima, avreste potuto scambiarlo per uno scatto digitale? |
| inviato il 26 Settembre 2013 ore 15:37
“ Per voi la foto che ho postato è normalissima, avreste potuto scambiarlo per uno scatto digitale? „ C'è da fare un distinguo ovvio...forse dato per scontato, o forse no, il risultato finale di una pellicola ha per forza di cose, data la sua natura chimica, un "look" che il digitale non ha e viceversa...ma è come dire se il vinile ha la stessa pasta del CD...certo che no, sono due supporti diversi, due processi diversi, due risultati diversi. le piccole imperfezioni della pellicola, dal rullo che gira e che lascia flebili segni, i grumi, la grana, le soluzioni chimiche ecc...tutto il processo porta alla fine ad una diversità di prodotti...ma questo è ovvio. Però questo, non influisce sulla tridimensionalità. Venendo infine alla tua domanda, vedendo lo scatto, ed essendo un minimo informati sulle differenze tra analogico e digitale, si vede che lo scatto è analogico, ma facendo caso alle piccole differenze elencate prima, e quindi ad una poco più attenta analisi. Non certo distinguo l'analogico dal digitale solo per i bianche e neri, o dalla loro profondità, perche se io, esperto in post produzione, voglio ridare un look ad un file digitale assolutamente padagonabile ad un analogico....parlo di gente come Salgado, che da diversi anni oramai ha adottato il digitale, e affidando la post produzione ad uno studio che ricrea esattamente la stessa grana, la stessa intensità la stessa gamma tonale ecc...ecc...dell'analogico, e a questo punto le foto "digitali" di salgado, sono completamente indistinguibili da quelle in analogico, con la stessa profondità e tridimensionaliltà. Ciao LC |
| inviato il 26 Settembre 2013 ore 15:53
Sulla tridimensionalità concordo con il discorso di lordcasco fatto precedentemente. Sulla differenza, in stampa, tra digitale e pellicola vi racconto un esperimento interessante che ho fatto. Ero alla mostra di Mc curry a Genova, e lì erano in mostra sia immagini fatte con la digitale che a pellicola (anche se credo che quelle a pellicola fossero scannerizzazioni ). Bene, il mio giochino era indovinare su che supporto originariamente provenissero prima di leggerlo e.. le ho indovinate quasi tutte. La differenza stava nelle alte luci, quelle digitali erano secche specie in foto fatte con illuminazione non controllata sugli incarnati, mentre quelle di provenienza diapositiva avevano una morbidezza molto maggiore. Questa secondo me è la ancora la vera differenza tra digitale ed analogico, a favore del secondo la gestione delle alte luci è più favorevole e è ancora vincente nei ritratti con luce non controllata. Ciao Max |
user30823 | inviato il 27 Settembre 2013 ore 0:00
Vero Max , d'accordo con te , le alte luci nel digitale hanno intensita' e sfumature minori . Anche la gamma dinamica nell' analogico e' maggiore ,anche se le ultime reflex hanno migliorato molto sotto questo aspetto .Meno male il digitale ha tutta questa praticita' altrimenti sarei rimasto volentieri al rullino e alla dia . |
| inviato il 27 Settembre 2013 ore 0:11
"Tesoro sono a casa..." Io consiglio a tutti di fare qualche esperimento, soprattutto nei ritratti in luce esterna, controluce e in ombra. Non so spiegare cosa sia, però io la differenza la vedo. Se non vivessi in una "società digitale", sceglierei ancora la pellicola, soprattutto per il ritratto. Un esempio:
 EF 50mm f/1.4 diaframmato a f/4 con Fuji C 200 iso |
| inviato il 27 Settembre 2013 ore 0:13
probabile una questione di aperture di diaframma e direzione di punto maf |
user30823 | inviato il 27 Settembre 2013 ore 0:22
guarda mi sono gia' "scervellato" tante volte nn riuscendo a capire perche' il digitale nn riuscisse a dare la stessa naturalezza della pellicola . Purtroppo ancora nn ci siamo , vuoi per il taglio delle alte luci ,i sensori ...ma ancora preferisco la granulosa e poco nitida pellicola al digitale |
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