| inviato il 22 Settembre 2013 ore 23:41
A parte le torri che per forza di cose mantengono l'effetto delle linee cadenti in tutti gli altri esempi di architettura le trovo orribilmente antiestetiche.. io adoro le foto molto precise con linee corrette.. insomma alla Gabriele Basilico.. il più grande rimpianto del banco ottico è proprio quella possibilità di correzione. Il ts-e già aiuta molto e poi con ancora un po' di correzione prospettica si può tentare di arrivare ad un qualcosa di simile.. |
| inviato il 23 Settembre 2013 ore 8:20
Questo è un ottimo esempio di quello che sostenevo, le linee cadenti sono inserite in un progetto geometrico preciso.
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| inviato il 23 Settembre 2013 ore 9:36
Bhe qui va benissimo.. anzi è molto bella.. ovviamente qui non si può neanche pensare di correggerle.. Io le ritengo un grosso difetto quando è possibile correggerle e non lo si fa per mancanza di mezzi tecnici e/o perchè si ha inquadrato male.. ben vengano gli usi creativi come questi! |
| inviato il 23 Settembre 2013 ore 10:13
Questo è uno splendido esempio. Bellissima. Stefano |
| inviato il 23 Settembre 2013 ore 11:06
Ragazzi, non mi ero accorto che la foto è senza firma, per evitare fraintendimenti meglio specificare che non è mia ma di Stefano Gazzarri, bravo utente di questo forum. |
user22061 | inviato il 23 Settembre 2013 ore 16:21
Grazie del contributo a Max Lucotti, Stenogau e Gabrielemarcobianco. Credo che catalizzerete qualche richiesta di commento vista la vostra disponibilità e competenza .... Mi pare molto chiaro e definito il concetto. Per giustificare linee cadenti bisogna progettare una foto ed un effetto. Raramente sono tollerabili a mio parere, soprattutto se impreviste. Per la foto di Stefano Gazzarri un plauso perchè è splendida. La discussione continui....Un saluto. |
| inviato il 06 Maggio 2016 ore 18:25
Riprendo un argomento già discusso, e visto che a suo tempo non ha avuto seguito, ho pensato di utilizzare lo spazio rimanente. L'idea è venuta osservando foto di architettura postate assai spesso sul forum, e che mostrano splendidi scorci cittadini sistematicamente ripresi, o quasi, senza la minima cura per questo problema. Non mi permetto di discutere su interventi più o meno intenzionali atti a rappresentare una realtà distorta per attirare l'attenzione, o per progetti artistici, e su questo punto ognuno è responsabile delle proprie scelte. Mi riferisco piuttosto a documentazione di splendidi palazzi, chiese, piazze, … sistematicamente mortificati da una insufficiente attenzione per questo aspetto. Mi rendo conto che per rimediare occorrono tempo, lavoro e soprattutto molta attenzione, ma mi riesce inconcepibile accettare ciò che troppo sovente appare sulle pagine di questo bellissimo sito, e soprattutto non rende giustizia a scorci a dir poco ammirevoli. Sono consapevole dell'esistenza di ottiche dedicate, costo a parte, ritengo tuttavia che con un pochino di lavoro sia possibile ottenere risultati soddisfacenti. Qui mi fermo attendendo le vostre opinioni. Grazie a coloro che interverranno. |
| inviato il 06 Maggio 2016 ore 22:58
Mi fa piacere leggere una discussione del genere .. Prestare attenzione a queste cose è sicuramente cosa importante da non sottovalutare. La prima volta che ho sentito delle linee cadenti ero ancora uno studente alla facoltà di Architettura .. Quello che ci spiegarono a lezione, ed è ovvio in effetti, è che oggi più che in passato (ma anche allora) si realizzano edifici non sempre con pareti verticali e perpendicolari alla linea di terra, e se non esistesse un metodo di rappresentazione dell'architettura in cui il punto di osservazione resta sempre perpendicolare a terra, come distingueremmo architetture con facciate inclinate da quelle con facciate dritte ma rappresentate con linee cadenti? Ecco da dove nasce la necessità di creare una convenzione nella rappresentazione dell'architettura. Se guardando l'immagine l'architettura ha le pareti curve posso sapere per certo che è stata concepita curva. Se le ha inclinate in rappresentazione saprò che è così nella realtà. Se le ha dritte allora so che è perpendicolare anche nella realtà. Questo per noi studenti di architettura valeva tanto nei disegni che facevamo delle architetture esistenti da studiare quanto nelle rappresentazioni dei nostri progetti. Dagli schizzi a mano ai disegni geometrici, dai rendering alle foto dell'esistente. Che il "problema" della rappresentazione venga posto in un sito di fotografia, da persone che non hanno studiato architettura, non può che farmi piacere, anzi avete davvero la mia stima. Penso sia utile estendere questo metodo rappresentativo dell'architettura anche alla fotografia d'architettura ma non è sempre facile per diversi motivi: - chi non ha studiato architettura non sempre si pone il problema (eccetto voi ovviamente); - chi si pone il problema non sempre riesce a risolverlo (metti di dover rappresentare un edificio storico in una strada stretta, non sempre c'è lo spazio che servirebbe per tenere la reflex in bolla, e se non hai un tse ecco le linee cadenti); - edifici troppo alti; - volontà artistiche (spesso il fotografo vuol fare una foto "artistica", ma la foto d'architettura in realtà dovrebbe essere tecnica: ovvero solo un mezzo di rappresentazione dell'architettura che è la vera opera d'arte). Il fotografo in questo caso quindi cambia il soggetto che non è più l'architettura rappresentata ma diventa soggetto la rappresentazione. Esistono poi dei modi per correggere in pp questo "difetto" (?!) .. Ovviamente, si. Ma si perde in qualità del fotogramma .. Il modo perfetto per rappresentare un'architettura sarebbe con un obiettivo normale da "lontano", ma come detto non sempre è possibile in fotografia. Problema che non esiste nella rappresentazione architettonica del disegno tecnico (che sia a mano o al PC). |
| inviato il 06 Maggio 2016 ore 23:34
Daniele ti ringrazio per aver recepito la questione, ma mi rendo conto di far aver fatto piovere sul bagnato, almeno nel caso tuo. D'accordo che non tutti abbiano avuto la fortuna di studiare architettura, e sta bene che esistano situazioni ambientali non facili da risolvere. Non finirò mai di stupirmi di fronte a circostanze relativamente facili e tranquillamente ignorate. Ed anche intervenendo in post la qualità rimane comunque perfettamente accettabile, in particolare con i moderni sensori piuttosto densi. Salvo casi particolari dove forse è preferibile cercare altra angolatura, ossia altro scatto nei limiti del possibile. Rimane il fatto che, esempi quotidianamente postati non mancano, e nessuno se ne preoccupa. Sarà colpa mia che sono di altri tempi. Ciao |
| inviato il 07 Maggio 2016 ore 5:05
Sicuramente questa discussione farà pensare qualcuno che l'ha letta.. Però davvero penso che molti neppure ci pensano a questo problema, per ignoranza no menefreghismo. |
| inviato il 07 Maggio 2016 ore 10:38
Daniele: partendo dai tuoi esempi (bellissime quelle di Pisa), la foto di Piazza del Duomo di Siena non è stata "raddrizzata" o mi sbaglio, temo non otterrebbe l'OK di Stenogau. Personalmente mi piace scattare foto di paesaggio urbano, ma ammetto di non essermi mai posto il problema di correggerle. |
| inviato il 07 Maggio 2016 ore 10:51
Grazie Daniele per la partecipazione. Nei primi due casi gli esempi sono eclatanti, negli altri due la mancata attenzione per questo aspetto avrebbe mortificato assai i monumenti, con buona pace di chi li ha edificati. Non ho alcuna intenzione di fare una crociata per questo problema, mi piacerebbe solo sollecitare l'attenzione generale. Esistono utenti di questo forum che prestano molta attenzione al rigore compositivo, anziani di età ed anche giovani, di conseguenza non si tratta di una faccenda per soli 'nostalgici incalliti'. Tali signori operano con strumenti alla portata di tutti, e se il problema della perdita di qualità, in linea teorica, è reale, evidentemente costoro non si fanno problemi oltre misura. Provare per credere. Ovvio che necessita cautela ed attenzione. Ciao P.S. leggo ora l'intervento di Ruben, e secondo me la foto di Piazza del Duomo di Siena è stata raddrizzata, tuttavia non è questo il problema. Ognuno opera come crede, e la sola cosa importante è il risultato. Se non mortificante l'originale, tanto meglio. |
| inviato il 07 Maggio 2016 ore 11:19
Per me lo strumento "raddrizza linee cadenti" è troppo abusato fino al limite dello stravolgere la realtà (classico esempio la foto del Duomo a Siena). L'occhio umano non è assolutamente un'ottica ortoscopica perfetta e quindi, in un pianeta dove conviviamo con le 3 dimensioni, non potrà MAI vedere 2 linee perfettamente parallele....ovvio non abbiamo una focale di un ultrawide, ma se l'avessimo anche noi, volgendo lo sguardo, vedremmo linee cadenti a gogo....ciò non toglie che anche con la focale del nostro occhio, guardando dalla base verso l'alto un grattacielo a forma di parallelepipedo perfetto noi vedremo linee cadenti e non parallele, idem viaggiando su una strada perfettamente rettilinea che si perde all'orizzonte e così via.....cambiano le entità degli angoli in gioco in base alla lunghezza focale, ma 2 linee perfettamente parallele non le vedremo mai.....è per quello che un'immagine perfettamente "parallelizzata" poteva esistere solo una volta sui tecnigrafi oppure oggi su un cad ( visto che si parlava anche di architettura) ma MAI nella realtà. Personalmente raddrizzo sovente pure io le immagini degli uw, senza arrivare mai, però, al parallelismo e, soprattutto mai oltre.........tornando all'immagine del Duomo di Siena, ma davvero la trovate così naturale?.... |
| inviato il 07 Maggio 2016 ore 11:29
Stenogau: il mio nome è senza la S finale. Rigel: “ tornando all'immagine del Duomo di Siena, ma davvero la trovate così naturale? „ no, infatti ho fatto i complimenti solo per le foto di Pisa. |
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