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Photoshop: modalita' LAB


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avatarjunior
inviato il 03 Novembre 2011 ore 18:02

OT
il significato del motto è stato decisamente travisato in questo 3d, mi sembra: considerate che Margulis non è un fotografo di reportage, ma un guru della manipolazione d'immagini!!!

con l'iperbole utilizzata intende dire che grazie al saggio utilizzo di photoshop si può veicolare qualsiasi tipo di messaggio partendo da qualsiasi tipo di immagine. Si parla di immagini, non di fotografie come spesso sono intese da una certa parte nostalgica di persone (cioè, diciamo, fotografie verosimili). Ricordo infatti che con photoshop si può fare bel altro che correggere livelli e curve... si può semplicemente stravolgere una immagine da capo a piedi, riscrivendola completamente. In quest'ottica (scusate il termine :) ) le parole di Margulis hanno pieno e compiuto significato, e mi stupisce alquanto il commento di Bafman, che 'conosco' peraltro come utente sempre piuttosto attento alle parole, che definisce 'quotatissimo buffone' un simile personaggio, pur asserendo di conoscerlo.

Bafman, capisco che abbia voluto 'ridicolizzare' un pò la cosa al fine di non far 'travisare' il significato del motto ai neofiti che sentono per la prima volta parlare di Margulis e di LAB... però asserendo simili cose ricadi nell'errore stesso che vorresti far evitare, facendo giudicare come negativa una personalità come Margulis, che di negativo non ha assolutamente niente, come appunto è successo a Gianpietro Uggeri.

Andiamoci piano con l'ironia, purtroppo nella parola scritta non è facile perce× ;-)
/OT

user95
avatar
inviato il 03 Novembre 2011 ore 21:12

...santa pace...

Premesse:
a. Filippo ci scuserà per il perdurare di un (quasi)off-topic
b. Ritengo di avere una buona padronanza della lingua italiana
c. Cerco di non scrivere post lunghi allo sfinimento. ahimè non sempre ci riesco.

Postulati:
- Margulis è il papà di certi filoni di intervento in camera chiara, di indiscussa valenza.
- Questo è un forum di fotografia, per quanto variegato.

-------
Nell'ineccepibile e valido post di Tomcat leggo però nel finale, quasi a magnificare la figura del Margulis, un motto che non conoscevo:
Non esistono pessimi originali ma solo pessimi operatori di Photoshop


Mi vien da ridere. Mi vien da ridere per le volte che pastrocchi senza dignità estetica, compositiva, e di contenuto, si son voluti spacciare per buona foto solo per due botte di dodge & burn, e altra fatica a caso.
E intervengo con una contro-boutade provocatoria, nella semplice equazione che a uscirsene con quella teoria si può passare per buffoni (quotatissimi, se ci si chiama Margulis, ma è secondario). Cool

Aggiungo però quello che realmente penso, ovvero che
a sua discolpa ci sta che abbia usato un`iperbole per sponsorizzare i suoi tutorial, ma il problema è poi che molti ci credono

A sua discolpa piena e non parziale, e con evidente riferimento ai molti appassionati di fotografia qui sul forum... non a chi faccia una qualunque art imaging.

Che dire... nell'onorare la terza delle premesse avrò peccato di ermetismo Sorriso
-------

La tesi mi sembrava comunque intuibile: ovvero che NULLA avrei da obiettare alla valenza di Margulis, ma che trovo infelice quel suo motto calato di forza in ambito fotografico (e qui Alcarin ha ben argomentato).

In altre parole ritengo che possa costituire un alibi per caproni che pensano di impelagarsi in virtuosismi "alla Margulis" su uno scatto indecente con l'intento di renderlo memorabile.

Non è pessimismo ma realismo... pensando a quanti ve ne saranno con senso critico pressochè nullo che a leggere quel motto - difficile che vadano oltre il motto e un paio di tutorial free - si riterranno ulteriormente deresponsabilizzati dall'impegno a monte, dalla ricerca di un significato nello scatto, di una buona composizione, di una buona luce.

Questo non vuol essere purismo troglodita, non è nostalgia. E' fotografia, detta con umiltà.
;-)

avatarjunior
inviato il 03 Novembre 2011 ore 22:15

Comunque sia, qui trovate il primo capitolo tradotto in italiano del libro di Margulis The Canyon Conundrum and Other Adventures in the Most Powerful Colorspace. Il primo capitolo è solo il punto di partenza, è come fare 2+2, ma non per questo si diventa matematici.
www.megaupload.com/?d=SEWDBZN7
Che lo riteniate un millantatore o un genio, un innovatore o un furfante, ognuno si assume le responsabilità di ciò che pensa. Ma se riterrete che dalla lettura del primo capitolo avrete comunque aggiunto qualcosa al bagaglio delle vostre conoscenze, abbiate almeno l'obbligo morale di ammetterlo, sia pure a voi stessi.
Chi invece non ama la lettura può indirizzarsi ai corsi sulla correzione del colore di Teacher in a box, tenuti da Marco Olivotto.
Opps che svista, Marco Olivotto è discepolo di Dan Margulis.

user95
avatar
inviato il 03 Novembre 2011 ore 22:31

pensavo di essermi spiegato. pazienza

avatarjunior
inviato il 03 Novembre 2011 ore 23:18

Cerchiamo di venire al punto.
Il punto non è se Margulis sia bravo o no. Non è se Margulis sia un professionista eccellente o no. Non è se Margulis abbia un motto che piace o no. E non è nemmeno se Margulis ci sia simpatico o no.
Il punto è un altro ed è questo: in Lab si riescono a fare delle operazioni sulle immagini che effettivamente non si possono fare in Rgb o in Cmyk? Oppure si possono fare meglio o in minor tempo?
Se la risposta è no: bene ci mettiamo il cuore in pace e dimentichiamo il Lab.
Se invece la risposta è sì allora dobbiamo convenire che da qualsiasi parte si guardi il Lab è comunque sinonimo di Dan Margulis.
Ci fa piacere, non ci fa piacere? Sostanzialmente non è importante.
Quello che importa è che il Lab faciliti il nostro/vostro flusso di lavoro. Niente di più niente di meno.
Poi, chi lo riterrà interessante cercherà di approfondire. Chi non lo userà invece non approfondirà e lo butterà nel cestino. Stop.
Tutto il resto è fiato sprecato.

E' ovvio che una foto brutta è e rimane brutta. Potremmo fare tutte le correzioni colore che vogliamo ma sempre brutta rimane.
I "pessimi originali" non si riferiscono a immagini oggettivamente brutte, ma a quelle non perfettamente riuscite. Foto di professionisti, e ribadisco professionisti, che magari presentano una o più dominanti, non facili da eliminare. Parti in ombra che avrebbero dovuto essere più chiare o viceversa. Parti troppo scure che non sarebbero venute bene in stampa. Colori slavati o non evidenziati per i più svariati motivi. Foto che non potevano o non potrebbero essere rifatte o ripetute. Foto o immagini che devono in qualche modo trasmettere un qualche tipo di messaggio.
Queste non sono le foto scattate alla domenica alla vai che vai bene, dove si cerca di metterci una pezza con Photoshop.
Qui abbiamo immagini dal contenuto comunque altamente professionale che però hanno bisogno di essere migliorate per riuscire con la massima qualità in stampa. Margulis era/è un professionista che lavora su questo tipo di immagini. Per questo era/è strapagato.
Tutto qui, nulla più nulla meno.


avatarsenior
inviato il 03 Novembre 2011 ore 23:18

Ho letto il topic ma non i link quindi se ripeto qualcosa di ovvio scusatemi:
Lab Color è la rappresentazione "di mezzo" dei colori che riusciamo a percepire.
Così è detta molto grezzamente e banalmente, provo ad essere più specifico; nei vari problemi di conversione di spazi colorimetrici (Adobe RGB, sRGB, CMYK) si parte dal presupposto che ogni spazio rappresenti in maniera più o meno corretta i colori che riesce a comprendere, cioè il gamut, ossia la quantità esatta di colori che rappresentano uno spazio colorimetrico.
Generalmente sappiamo che lo spazio Adobe RGB è più ampio del sRGB, cioè comprende una quantità di colori maggiore, e sappiamo che il CMYK (la quadricromia di stampa) non coincide pienamente con i suddetti, ragion per cui senza i vari profili ICC di monitor e stampanti le possibilità che uno stesso colore visto su un monitor (quindi in RGB sia questo Adobe o meno) venga riprodotto correttamente in stampa (quindi CMYK) sono poche.
La prendo larga perché non è esattamente un argomento intuitivo MrGreen
Come funzionano i vari RGB piuttosto che CMYK?
RGB (sintesi additiva) la somma dei tre canali in ugual misura alla massima intensità (quindi R 256, G 256, B 256) dà come risultato il bianco assoluto, la sproporzione dei tre canali genera tutti gli altri colori possibili. In pratica si somma la luce dei singoli canali.
CMYK (sintesi sottrattiva) la somma dei tre colori in pari misura e massima intensità da come risultato il Bistro (un colore marrone molto scuro) e con l'aggiunta del 4° canale (K=Nero) si ottiene il nero fondo.In pratica si sottrae la luce ed ovviamente la sproporzione dei suddetti canali crea tutti gli altri colori.
Lab è la rappresentazione "di mezzo" in quanto la più ampia, in pratica racchiude sia il gamut RGB che CMYK ed è lo strumento migliore per la conversione tra i due suddetti.
L sta per Lightness ed infatti rappresenta il canale della luminosità di un'immagine, in pratica se utilizzassimo le Curve di PS, modificando il canale L non interverremmo su nessun colore ma solo sula luce, diciamo come se in RGB spostassimo il canale composito anziché uno dei tre colori....diciamo
a invece rappresenta il canale dei due colori complementari Rosso/Verde, aumentare l'uno significa necessariamente intervenire sull'altro e così b rappresenta il canale dei colori complementari Blu/Giallo.
Generalmente l'utilizzo del Lab permette di variare le cromie, piuttosto che la saturazione di un'immagine in maniera più conservativa, ma soprattutto si traduce come il miglior strumento di conversione da RGB a CMYK con la minor perdita di dati, infatti racchiudendo entrambi gli spazi colorimetrici, il risultato sarà meno devastante ed approssimativo; un esempio lo si può fare aprendo la palette dei colori di PS e cliccando su un colore particolarmente acido tipo un Verde, sicuramente a destra si accenderà un triangolo giallo di Alert sul quale soffermandosi comparirà la scritta che vi informa che il colore non è replicabile in CMYK, cliccando su tale triangolo il programma effettuerà la conversione al colore più vicino replicabile in CMYK, vedrete che sarà completamente diverso.
Ci sono un'enormità di applicazioni di questo spazio, generalmente si presta bene per rendere High Key una foto scattata con un'esposizione corretta.....per tutto il resto Mastercard non basta, ci vuole Dan Margulis MrGreenMrGreenMrGreen
Spero con questa ultima frase ironica e non provocatoria, almeno non volutamente, di non scatenare un putiferio OT, rispetto molto un genio come Dan Margulis, ma a volte cari miei, ci si scanna veramente per poco :cool:
Spero inoltre di aver a modo mio chiarito qualche dubbio e di non aver congestionato un topic a mio avviso interessantissimo

avatarjunior
inviato il 03 Novembre 2011 ore 23:38

Mi permetto di fare un copia/incolla di una risposta di Alessandro Bernardi (altro maestro di Photoshop, discepolo di Dan Margulis e amico di Marco Olivotto, oltre che di vari altri professionisti come D. Barranca, T. Fruet, D. Di Stanio ...) sul metodo Lab.

Il discorso intero lo trovate qui: photoshopitalia.groups.adobe.com/index.cfm?event=post.display&postid=3
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Mi permetto di risponderti sulla faccenda del LAB che è un argomento abbastanza ostico ai più perché richiede un certo cambio di mentalità rispetto ai metodi colore tradizionali (RGB e CMYK).

Premesso che il canale della L rappresenta solo la luminosità dell'immagine (definizione non rigorosamente scientifica, ma comunque efficace ai fini pratici) i canali A e B del LAB sono particolari in quanto sono canali a colori contrapposti. Possibile? Certo, dato che il LAB è un metodo colore *ideale* e, in quanto tale, rappresenta i colori in modo molto differente da come potrebbe fare qualunque periferica RGB o CMYK.

La prima cosa da capire è che Il canale L può assumere valori da 0 (nero assouto) a 100 (bianco assoluto) indipendentemente dai valori di A e B. Quindi per fare un esempio, un'area dell'immagine può avere valori assolutamente strani come 0L -128A -128B che, nello strano linguaggio del LAB, sarebbe un colore scuro come l'assenza totale di luce ma allo stesso tempo di un rosso intenso come un raggio laser. Lo stesso dicasi se un'area avesse valori come 100L -128A -128B: sarebbe un colore luminosissimo come il sole di mezzogiorno e di un rosso intenso come il raggio laser di prima. Attenzione sono colori ideali, non riproducibili da nessuna periferica e forse anche non presenti in natura, ma nel LAB sono possibili colori pazzeschi come questi.

Tornando con i piedi per terra vediamo meglio i canali A e B.

Il canale A racchiude al suo interno tutti i colori che vanno dal Verde al Magenta (attenzione, sono colori diversi dal verde dell'RGB e dal Magenta del CMYK). In altri termini, questo canale quando è più scuro del 50% di grigio assume valori negativi, e più sono negativi più il verde sarà intenso. Quando invece è più chiaro del 50% di grigio assume valori positivi, e più sono positivi, più il Magenta sarà intenso.

A differenza della L, la A può assumere 256 valori diversi, l'unico modo è che sono stati distribuiti in modo un po' originale, ovvero sono stati divisi in due metà, una negativa (da -128 a 0) e una positiva (da 0 a +127). Quindi, quando un'area di un'immagine assume valori negativi (es. una vegetazione che ha -25A) avrà un colore tendente al verde. Quando un'area assume valori positivi (es. un incarnato che ha +19A) avrà un colore tendente al Magenta. Se ha valori uguali a zero non ha né Verde né Magenta.

Il canale della B ragiona allo stesso modo della A, solo che i colori contrapposti sono il Blu (valori negativi) e il Giallo (valori positivi). Anche qui bisogna tener presente che il Blu è un blu diverso da quello dell'RGB e il Giallo è diverso da quello del CMYK. Sempre per fare un esempio, un cielo avrà un valore molto negativo nella B (es. -37B) e un fiore come un girasole avrà un valore molto positivo (es. +35B). Se ha valori uguali a zero non ha né Blu né Giallo.

Quando i canali A e B si combinano, si ottengono i colori Cyan (valori negativi di A e B) oppure Rosso (valori positivi di A e B). Sempre per fare un esempio, un cielo in una giornata di pieno sole avrà valori un po' negativi nella A e molto negativi nella B. Un viso avrà invece valori un po' positivi sia in A che in B.

Spesso mi riferisco ai valori combinati di A e B come a quelli di un conto corrente bancario: se entrambi scendono sotto lo zero hai colori freddi, se entrambi hanno valori positivi hai i colori caldi. Quando sia A che B hanno valori uguali a zero, hai i colori neutri. Quanto questi colori siano intensi dipende dal loro valore nella L.

Se vuoi avere un'idea di come funziona un'immagine in LAB puoi fare due prove che aiutano molto a capire come funziona il LAB.

1. Prendi una foto, convertila in scala di grigio e poi convertila in LAB. Guarda i canali: la L è più o meno uguale a come ti appare la foto, A e B sono grigi al 50% perché non c'è alcun colore. Ora prendi un pennello bianco con opacità al 50% e prova a dipingere solo nel canale della A: riattivando la visualizzazione di tutti i canali noterai che hai reso alcune zone di colore Magenta. Se provi a fare la stessa cosa, sempre nella A, con un pennello nero al 50%, le zone dipinte avranno un colore verde. Se fai la stessa cosa nella B, noterai che con il pennello bianco hai reso le zone gialle, con quello nero la zone blu. Dove le pennellate bianche si sovrappongono avrai il rosso, dove si sovrappongono quelle nere, avrai il cyan. Questo è quello che puoi vedere nel fantastico video di Marco dove, invece di un pennello, lui usa lo strumento Scherma e Brucia per ottenere un risultato simile.

2. Prendi una foto con vari tipi di colori (un cielo, una vegetazione, un fiore come una rosa rossa o un girasole, un viso ecc.), convertila in LAB e chiedi a Photoshop di mostrarti i canali con i loro colori reali, andando nelle Preferenze, pannello Interfaccia e selezionando la voce "Mostra i canali a colori". Se attivi la visualizzazione solo dei canali A e B noterai che sono visibili solo i colori, non la loro luminosità.

E' un po' ostico da comprendere, ma questo modo di rappresentare i colori offre svariati vantaggi.

A. Quando devi valutare se un oggetto è neutro, basta guardare nelle Info solo i valori di A e B e assicurarsi che siano prossimi o uguali a zero. Se assumono valori negativi hai una dominante fredda, se hai valori positivi hai una dominante calda. B. Valutare i colori in assoluto è molto più facile perché basta guardare solo i valori di A e B invece di una terna di valori di tre cifre come nell'RGB, oppure quattro numeri come nel CMYK.

Detto questo la domanda è: come faccio a sapere quali sono i valori corretti per un viso, un cielo, una vegetazione, ecc?

I parametri sono stati definiti da Margulis tempo fa e te li riassumo qui di seguito:

VISI I visi hanno sempre sia A sia B positivi. Fatta eccezione per i bambini piccoli e i caucasici (razza bianca) di pelle chiara, B è in genere più positivo di A. Dipende anche dal tipo di incarnato e dal tipo di foto, ma in genere questa è una buona regola. Talvolta puoi avere anche A leggermente maggiore di B: in quel caso l'incarnato avrà una colorazione più rosea. Valori di A e B troppo distanti tra loro indicano che l'incarnato diventa troppo feddo (es. A>B di 20 punti) o troppo caldo (es. B>A di 20 punti).

VEGETAZIONE NATURALE La vegetazione naturale ha un A negativo e un B positivo. Il B è quasi sempre più lontano dallo zero di quanto lo sia A, in genere è compreso tra 1,5 e 2,5 volte il valore assoluto di A (es. -25A 48B). Quando B scende al di sotto di 1,5 volte la A in valore assoluto, hai una vegetazione troppo azzurra, quando sale oltre 2,5 volte la A, hai una vegetazione troppo gialla.

CIELI Dato che i cieli sono in genere blu, sono costituiti da un B pesantemente negativo. A è prossimo allo zero poiché i cieli non sono né fortemente verdi né magenta. I cieli sono comunemente con A leggermente negativo, producendo un colore che è un blu tendente al ciano, ma occasionalmente A è leggermente positivo. Su quanto B debba essere negativo non esiste una regola ferrea perché dipende da quanto è intenso il cielo (es. una foto scattata con il polarizzatore ha il cielo molto più blu di una normale).

Altra regola importante riguarda i colori fuori gamma. Dato che il LAB è un metodo colore che può esprimere tutti i colori visibili da un osservatore umano medio, è molto facile generare dei colori che cadano al di fuori della gamma stampabile dalla quadricromia e, in alcuni casi da quelli riproducibili da spazi colore un po' ristretti come l'sRGB o anche più ampi come l'Adobe RGB. Valori di A inferiori a -65 o superiori a +75, e valori di B inferiori a -55 o superiori a 85 in genere non sono riproducibili dalla quadricromia (stampa Offset di buona qualità). Più le condizioni di stampa peggiorano e più questi intervalli si riducono.
E' buona regola tenere sempre attivo l'avviso di gamma di Photoshop in questi casi, per evitare di generare colori fuori gamma.
Il discorso è lungo e articolato ma spero di averti chiarito almeno i principi di base per il LAB.
Buon lavoro! Alessandro
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avatarjunior
inviato il 04 Novembre 2011 ore 4:36

Diciamo che la discussione si e' fatta un po troppo teorica per i miei gusti :)

Che ne dite di fare qualche esempio pratico di problemi da risolvere e di come cambia il risultato usando il LAB?
Oppure di cosa si puo' realmente correggere solo passando a LAB?

Vorrei insomma capire se l'elaborazione in LAB deve diventare un must in una post production generale, e allora vale davvero la pena approfondirla, oppure se e' da usare solo in casi particolare.

Grazie

avatarjunior
inviato il 04 Novembre 2011 ore 10:12

NULLA avrei da obiettare alla valenza di Margulis, ma che trovo infelice quel suo motto calato di forza in ambito fotografico

hai colto perfettamente nel segno quello che volevo dire, assolutamente d'accordo in quest'ambito :)

dunque, tornando un pò in topic... diciamo che lo spazio LAB per essere veramente compreso ha bisogno un pò di solide basi teoriche, perchè non è proprio uno scherzo: se ci paciocchi a caso, otterrai solo cose a caso o perdite di tempo.

cmq, per rispondere un pò banalmente e terra-terra come richiedi, anche se ciò significa ribadire concetti già espressi in forma più ampia prima di me, ricorda il concetto-base che hai la possibilità di operare solo sul canale della luminosità senza toccare gli altri. Così facendo, ad esempio ('pratico'), puoi dare lo sharpen (che altro non dovrebbe toccare se non i contrasti e micro-contrasti) solo sul canale della luminosità, evitando (o minimizzando) l'insorgere di fastidiosi artefatti, proprio perchè sharpenizzi su un canale che non coinvolge i colori.

Idem nel caso di tutte quelle elaborazioni un pò pesanti in ambito PS che coinvolgono la luce e non dovrebbero coinvolgere invece il colore: luci/ombre, ma anche semplici livelli ecc: come ben saprai, tutte le volte che vai a toccare queste variabili, capita spesso di veder insorgere degli artefatti più o meno antipatici (macchiette di colore spurio), simili se vogliamo al cosiddetto 'rumore' (coloro che prima hanno scritto esaurienti papiri mi perdonino x questo mio uso scorrettissimo della parola, ma è x capirsi). Bene, lavorando in LAB, tutto ciò diminuisce sensibilmente, perchè puoi fare queste operazioni solo sul canale della luminosità quindi senza l'insorgere di strani artefatti colorati.

E' veramente utile? A livello generico praticamente sembra imprescindibile, in realtà è utile (come ogni cosa complessa) solo se lo sai usare bene. Infatti considera che per elaborare una foto devi prima convertirla in LAB, poi la elabori in LAB, che è uno spazio colore un pò alieno e non semplice da usare, e poi riconvertire lìimmagine in una spazio colore per comuni mortali, perchè non puoi certo esportare un jpg in LAB. Quindi nelle conversioni rischi di trovarti degli artefatti di conversione, che bisogna evitare usando altri particolari accorgimenti durante l'elaborazione LAB Confuso

Cmq x dare un pò di teoria, nota che in realtà PS lavora proprio in LAB, e quindi non fai altro che usare lo spazio colore che usa natvamente PS nei suoi algoritmacci di conversione.

Quindi:
_ se lo usi poco e come strumento base, ti ritroverai con risultati non eccelsi e perdite di tempo notevoli (più che altro per le conversioni)
_ se lo usi bene, con cognizione di causa e capacità, ottiene file molto più puliti, ben fatti e privi di artefatti e ti aprirà pian piano le porte di un mondo nuovo ove potrai intervenire sulla foto in maniera molto più profonda (vedi esempi di Tomcat) senza danneggiare irrimediabilmente l'originale come invece succede usando RGB o CMYK.

ciao ciao :)

avatarjunior
inviato il 04 Novembre 2011 ore 11:55

Un esempio di come si può utilizzare il Lab per migliorare la nitidezza di un'immagine si può trovare qui:
www.megaupload.com/?d=BFBDIQ16
Tratto dal libro Photoshop CS3 per la fotografia digitale di Scott Kelby.
Il libro si trova su Google libri (almeno una parte).

avatarjunior
inviato il 04 Novembre 2011 ore 17:24

Vorrei far notare che il periodo di grande auge delle tecniche di Margulis è definitivamente tramontato. In parte per i nuovi motori di PS e ACR (per esempio sullo sharpening su RAW) che rende inutili i workaround in Lab, in parte per i nuovi enormi gamut raggiungibili in stampa inkjet professionale (con volumi di gamut superiori a 1,000,000 su Colorsync) e in parte per le nuove fotocamere.
Io non ci perderei molto tempo. Ormai fa parte dell'archeologia grafica.
Inoltre per le misure di compatibilità citati (valori Lab per la pelle, cielo, ecc) è molto meglio far le letture in CMYK (senza passare a CMYK ma solo impostando il contagocce su CMYK) perchè si riesce a discriminare molto meglio "il buono dal cattivo" avendo tre variabili significative (CMY) invece di due (a,b)
Il passaggio a CMYK poi è da escludere visto che distrugge il gamut e quindi la gamma cromatica.

avatarjunior
inviato il 04 Novembre 2011 ore 17:42

Per chi non vuole utilizzare il Lab per la correzione delle dominanti può sempre utilizzare questo metodo che trovo, anche se non propriamente rapido, molto ma molto performante in termini di risultati.
www.photoactivity.com/Pagine/Articoli/044NoDominanti/NoDominanti.asp
Roby

avatarjunior
inviato il 04 Novembre 2011 ore 22:01

Vorrei far notare che il periodo di grande auge delle tecniche di Margulis è definitivamente tramontato. In parte per ...

Trovo tutto molto interessante, però non c'ho capito niente.
Vorresti, potresti, essere più chiaro "ad usum delphini". Grazie.

avatarjunior
inviato il 04 Novembre 2011 ore 22:27

" Vorrei far notare che il periodo di grande auge delle tecniche di Margulis è definitivamente tramontato. In parte per ..."
Trovo tutto molto interessante, però non c'ho capito niente.
Vorresti, potresti, essere più chiaro "ad usum delphini". Grazie.


Prendiamo la questione dello sharpening che è stata citata come esempio di utilità dell'applicazione del metodo Lab. Il nuovo motore di ACR possiede algoritmi totalmente nuovi per lo sharpening che superano sia lo USM sia lo Smart Sharpening perchè lavorano in coppia con la demosaicizzazione e in ambiente ancora con gamma=1, quindi prima della codifica a gamma 2.2 o 1.8 (ProPhoto). In pratica si riesce a ottimizzare lo sharpening di acquisizione minimizzando gli effetti "collaterali". In output poi (per la stampa) LR3 possiede di nuovo un algoritmo che purtroppo non c'è ancora in PS ed è spesso citato come state of the art (su PS si possono usare i vari toolkit di terzi). Resta lo sharpening intermedio, diciamo creativo, ma a questo punto si vede che non serve il Lab.
;-) Se permane la situazione "non c'ho capito niente" dimmelo che forse sono io che mi spiego male Sorry. Ciao

avatarjunior
inviato il 04 Novembre 2011 ore 22:33

Se permane la situazione "non c'ho capito niente" dimmelo che forse sono io che mi spiego male

La situazione non è dovuta al fatto che tu ti spieghi male, ma alle mie conoscenze che sono scarse. Triste Ciao.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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