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Io sono del parere che il contenuto/messaggio di una foto non cambia in base alla tecnologia usata per crearla... Poi sono il primo a dire che la resa analogica pura con stampa da ingranditore in mano non si replica pari pari in digitale.... Il termine che io uso .... è diversa se si scannerizza le 2 tecnologie si avvicinano
A volte Juza l'ha fatto, in effetti. Ma questo richiede una query spendendoci un po' più di tempo: e spesso non merita manco di perdercelo, quel tempo, sulla questione.
Peccato perché finora la questione era rimasta civilissima, affrontata in modo interessante e pacato.
in epoca analogica utilizzavo spesso la pellicola Ilford Delta 400, grana piccola e appena visibile, resa complessiva ottima. www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3477106&l=it in digitale i sensori che preferisco per il B&N sono: - gli xtrans, con PP con Silkypix in B&N direttamente dal Raw. - la Nikon D200 a 1600 iso, scatto in raw, conversione in B&N con Silkypix e parametri di controllo rumore portati a 0, la grana che nativamente esibisce la D200 è fine e piacevole, credo migliore di quella che si ottime dal jpg originale.
Per quella che è la mia esperienza, l'aspetto più difficile nel 'simulare' la resa del B/N su pellicola non è tanto la qualità della grana in sé; ci si può anche avvicinare e con relativa facilità.
Il vero problema è la gestione dei bordi e della 'durezza' che in generale il digitale esibisce rispetto alla pellicola. E riuscire a gestire questa caratteristica è tutta un'altra impresa. E' un mix di effetti dovuti alla struttura del sensore (CFA e LPF), oltre a parametri di sviluppo come la nitidezza (intesa come contrasto localizzato, in qualunque forma la si consideri). A questo aggiungiamo l'iper-risolvenza e l'iper-(micro)contrasto delle lenti moderne e ci si rende conto di quanto sfaccettata sia la questione.
Per mia esperienza, però, se si riesce ad avvicinarsi alla morbidezza della pellicola, la questione grana è assolutamente gestibile, anche in stampa (con molta esperienza ed empirismo).
“ PaoloMcmlx Questa è una cosa che non ho mai capita. Per quale motivo il Bianco&Nero chimico, che di per sé è molto meno complesso del Colore chimico, dovrebbe essere inferiore al Bianco&Nero digitale e questa stessa regola, al contrario, non dovrebbe valere per il Colore? „
Daje!
Ci sono fotografie che si prestano di più e fotografie che si prestano di meno, così come ci sono situazioni cxhe si prestano di più e situazioni che si prestano di meno... Personalmente mi piace il bianco e nero (guardarlo), ma non lo fotografo quasi mai (non mi viene neanche in mente, neanche quando parto con l'idea di farlo); trovo però un errore quello che si fa comunemente di virare in BN una foto a colori venuta male con la speranza di dargli una possibilità, quelle poche volte che mi capita setto la macchina in BN (jpg + raw) e vedo di trovare il giusto scatto già senza colori.
Per quanto riguarda la resa... su digitale non simulo un bel niente, se ho un bel sensore che mi da un'immagine pulita non vado a metterci grana così come se scatto a pellicola con un rullino BN non vado a digitalizzare per "ripulire" la grana, semplicemente cerco di ottenere il massimo da quello che ho.
Ultima cosa, oramai il digitale c'è ed è una realtà "abbastanza" consolidata quindi non vedo perchè non si possa usare come si vuole, la macchina ha preso piede dopo il cavallo ma ci si sposta lo stesso, no?
“ Per quanto riguarda la resa... su digitale non simulo un bel niente, se ho un bel sensore che mi da un'immagine pulita non vado a metterci grana così come se scatto a pellicola con un rullino BN non vado a digitalizzare per "ripulire" la grana, semplicemente cerco di ottenere il massimo da quello che ho. „
Diciamo che il parallelismo con l'analogico ha più funzione pratica che concettuale. La pellicola ha definito un riferimento (come resa), rispetto al quale ci muoviamo; e non può essere altrimenti, dal momento che storicamente è venuta prima.
La fotografia è un linguaggio e come tale può (dovrebbe) considerare ancora oggi tutti gli aspetti che ne sono parte; la grana è semplicemente parte del linguaggio e lo è sempre stato.
Se uno volesse entrare nel tecnico, poi, io credo che un minimo di grana sia sempre essenziale, in stampa più che a monitor, per dare una sensazione materica e organica allo scatto. Se ci si pensa, quasi tutto nel mondo 'reale' ha una trama, che si tratti della pelle, di un tessuto o di un muro, e riuscire a trasferire quella sensazione in una stampa fotografica non è impresa scontata; in questo, credo che la grana possa aiutare. Con pellicola, questa percezione era data per scontata, non potendo fare a meno del costituente stesso dell'immagine.
“ la grana è semplicemente parte del linguaggio e lo è sempre stato „
Frank, la grana nella pellicola è solo un inconveniente... Inconveniente al quale (almeno fino all'avvento delle pellicole T-Grain) non si poteva far fronte... penso che tutti ne avrebbero fatto volentieri a meno.
Poi che ORA lo sia diventato (parte del linguaggio) è vero...
Secondo me lo è sempre stata una parte del linguaggio.
Poi ci può essere o non essere
Ho ammirato dei BN -pellicola- da grande formato che erano perfetti per contrasto, gamma tonale ed assenza di grana, come ho ammirato anche foto sgranate
La grana è parte integrante dell'immagine, come oggi -lasciatemelo dire- ne fa parte il noise.
Ed allora: perché non sfruttarlo?
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