| inviato il 09 Agosto 2025 ore 11:03
A me non mi perquisisce nessuno, e magari non mi fanno accedere ai servizi, ma quella sarà una lunga giornata per il perquisitore perché mi piazzo lì di fianco e scateno un putiferio, in presenza del mio avvocato, mia moglie |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 11:08
Juliana - Non sono pratico di stabilimenti balneari e di perquisizioni, avrai sicuramente ragione, ma non è che la perquisizione la propongono e non la impongono? La proposta di accertare cosa un bagnante si porti in borsa, seppure come condizione per accedere allo stabilimento, mi sembrerebbe un qualcosa di un po' meno grave di una vera e propria perquisizione coatta. Sbaglio? Certo che se capitasse a me che qualcuno metta le mani su cose di mia proprietà, la chiamata alle forze dell'ordine la farebbero loro… dopo la mia reazione. |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 11:20
“ Questo è un fatto gravissimo, ed è un reato non un'infrazione, solo agenti di polizia giudiziaria, dopo essersi qualificati, possono perquisire una persona, „ è vero quello che dici in linea generale, ma attenzione ai termini. Perquisizione è BEN diverso da controllo. Se accedi a luoghi privati, o comunque dati in concessione, accetti implicitamente una serie di regole che possono anche prevedere la verifica che tu non stia infrangendo una norma del regolamento. Tipico esempio, il pagamento di una "multa" nel caso di parcheggio scorretto di un centro commerciale. Certo, ti puoi comunque opporre alla visione del contenuto della borsa (che è ben diverso dal concetto di perquisizione), ma a questo punto diventa diritto del gestore allontanarti o non concederti l'accesso. A maggior ragione se questo prevede un pagamento, perchè il pagamento è una chiara e incontestabile accettazione del regolamento. Del resto, pensiamo a cosa succede in aeroporto o quando si voglia accedere ad un museo: o fai vedere cosa c'è nella borsa (che NON è perquisizione), oppure non entri oppure la lasci fuori. C'è però anche da dire una cosa...sfido a trovare una legge nazionale che definisca quanto debba essere la fascia libera, che non possa essere oggetto di concessione. Secondo me, a differenza di TUTTI gli altri Paesi con coste, non esiste. Lo stato non ha definito una fascia minima. La regolamentazione delle spiagge è forse lo stato dell'arte dello schifo italico in termini di legge, lasciato totalmente allo sbando e in mano alle mafie locali. |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 11:22
Allora, anche un ufficiale giudiziario non impone la perquisizione, la propone, a meno che non vi sia un motivo fondato di ordine pubblico o di sicurezza per i presenti, ci si può rifiutare e richiedere la presenza di un legale, ma un "civile" non DEVE nemmeno proporla, non ne ha le prerogative, è come se un tabaccaio proponesse di effettuarti una visita oculistica, non ha i titoli per farlo. Il controllo, che è diverso dalla perquisizione, può esser effetuato solo da personale adibito a tale scopo, e solo per motivi di sicurezza stabiliti dall'autorità giudiziaria, mai da un privato, per qualsiasi ragione. I panini e le bibite non costituiscono fattore di turbativa dell'ordine pubblico. |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 11:52
Vulgus vult decipi, ergo decipiatur. |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 12:01
Quicumque ignorantiam tolerat, ab ea opprimetur. |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 12:11
Vero Juliana, ma esistono delle situazioni specifiche: in una discoteca, qualora ( come in tuttoi i casi menzionati) sia chiaramente indicato prima ti si può richiedere ( come se fosse un contratto) di dimostrare che non hai con te oggetti che possano creare danni, droghe e altro. E volontariamente tu puoi aderire alla richiesta. In caso contrario nessuno può perquisiti. Lo stesso avviene per i lidi ( dove sia chiaramente indicato) dove la scusante indicata dalla legge sarebbe quella di assicurare la sicurezza alimentare del luogo e anche non nuocere a chi esercita la somministrazione di cibi e bevande nella struttura. In ogni caso si configura solo una adesione volontaria come negli aeroporti e mai, da quello che si comprende, come una perquisizione coatta che non è possibile |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 12:11
Quindi copia della denuncia ai cc va inviata alla capitaneria di porto ed ai vigili urbani. Poi vedi come si calmano. |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 12:11
Nessuno guarderebbe nelle mie borse, nemmeno al supermercato lo concedo. |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 12:19
“ dove la scusante indicata dalla legge sarebbe quella di assicurare la sicurezza alimentare del luogo ... „ E come dimostri che il panino e la bibita possano mettere il pericolo la sicurezza alimentare, li porti ad analizzare? Per legge non si può perquisire una persona se non si è ufficiali di polizia giudiziaria e non si può impedire di portare e consumare cibo proprio negli stabilimenti balneari, solo questo ha valore, tutto il resto è violazione della legge, ed è reato. |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 12:36
“ Certo, ti puoi comunque opporre alla visione del contenuto della borsa (che è ben diverso dal concetto di perquisizione), ma a questo punto diventa diritto del gestore allontanarti o non concederti l'accesso. A maggior ragione se questo prevede un pagamento, perchè il pagamento è una chiara e incontestabile accettazione del regolamento. „ E' qui che cadi in errore, in un luogo privato puoi redarre un regolamento a tuo piacere e fare entrare chi vuoi e scacciare chi vuoi, li è proprietà del demanio e se tu prendi la concessione e gli mostri un regolamento tuo che prevede regole fatte da te per lucrare maggiormente la concessione mica te la danno, loro chiedono la concessione e tacitamente fanno credere di far rispettare il regolamento unico che vale per tutto il territorio costiero italiano demaniale mentre poi applicano il loro, ma dopo e all'insaputa del proprietario. |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 12:43
“ in un luogo privato puoi redarre un regolamento a tuo piacere e fare entrare chi vuoi e scacciare chi vuoi, „ Solo se il luogo non è aperto al pubblico, un locale pubblico, negozio, bar, supermercato... è soggetto alle leggi dello stato non all'umore del proprietario o del gestore, inoltre anche nei i luoghi privati chiusi al pubblico non puoi fare ciò che vuoi, per esempio, malmenare dei testimoni di Geova, che hai maldestramente fatto entrare a casa tua, per poi pentirtene è reato |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 13:19
È vero quello che dici, ma se esiste un regolamento puoi "chiedere" che venga rispettato, questo dice la legge. Ovviamente non puoi perquisire ma "chiedere" che sia applicato il regolamento. Dopo, se pensi che la violazione ci sia e possa ledere diritti altrui, puoi essere tu gestore di richiedere l'intervento della polizia. Ovviamente questo è quel che dice la legge, poi, per un panino..... Comunque il tutto deve essere chiaro e legato ad un regolamento visibile |
| inviato il 09 Agosto 2025 ore 13:27
Faccio un altro esempio: la mia famiglia, tra le altre cose, gestisce un B&B. C'è il regolamento della "casa" che compare tra le notizie che AIRBNB dà sulle schermate delle prenotazioni. Se le persone non si attengono ( rumore oltre una certa ora, divieto di fumare e altre cose) noi possiamo richiamarli perché hanno violato delle regole (certo non astruse), potremmo fare una denuncia o lamentarci con AIRBNB che può inserire una nota negativa nel profilo ed è possibile avere anche risarcimenti in casi estremi. Certo, non posso entrare nella loro stanza | |

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