| inviato il 17 Agosto 2025 ore 5:07
Ordunque, signori partecipanti, eccoci al verdetto finale: preparatevi a gioire, indignarvi o a chiedervi perché diavolo avete partecipato. Senza troppe formalità: non mi metterò a commentare le foto che trovo poco attinenti, loffie o inutilmente "simpatiche". Abbiate impazienza. 3° posto: MatthewX - Different way
 Composizione pulita, essenziale, senza elementi di troppo. Mi piace il netto contrasto semantico tra la freccia stradale e la figura che si staglia verticalmente, assumendo quasi una posa innaturale, tesa a sfidare se stessa. Conformismo da una parte ed autodeterminazione dall'altra, che di fatto è un'altra forma di “uscire dal frame”: non solo dal bordo visivo, ma dal quadro sociale delle regole imposte. Semplice ma efficace. 2° posto: Dante58 - In carcere
 Una foto che, nonostante il forte impatto apparente, non indulge nel sensazionalismo. Certo, è un manichino all'interno di un museo della memoria, ma il fatto di vedere un (simbolico) corpo anonimo senza volto genera un'impersonalità percettiva: non assistiamo al dramma di un individuo in particolare ma all'annichilimento definitivo dell'umano (cioè chiunque di noi), che nel sistema carcerario diventa corpo intercambiabile, senza identità. La mancanza di un racconto diretto ci costringe a immaginare quella condizione senza vederla nel frame. Scatto che non può non farmi venire in mente la prigionia come dispositivo di controllo di foucaultiana memoria (avrete letto più o meno tutti Sorvegliare e punire...). 1° posto: Amfortas - Il giudice
 Qui il riferimento che mi sorge spontaneo è il processo di Kafka: Josef K. accusato senza conoscere mai l'imputazione, sottoposto a un meccanismo giudiziario cieco e disumano che lo travolge e lo annichilisce. La scritta “Guilty/Not Guilty” diventa così un paradosso: una scelta binaria che però non appartiene al manichino (al “reo”), bensì al sistema che decide per lui, in assenza di voce, corpo o dignità. Mi piace questo vuoto narrativo, non ci sono indizi sulla colpa, e questa assenza diventa l'elemento più potente: il vero “fuori dal frame” è l'accusa stessa. Sei riuscito a sfruttare una scena che di per sé sarebbe esteticamente abusata e dozzinale (il manichino, il luogo abbandonato) riportando un concetto senza soluzione che è sempre attuale: siamo manichini senza volto, in attesa di una sentenza che non conosciamo e che non possiamo evitare. Kafka lo aveva già capito: la colpa è respirare, l'assoluzione non esiste. Minzioni d'oDore: NeveNera, una foto esteticamente una spanna sopra tutte ma che faccio fatica a ricollegare al tema. Secondo me ne avevi di più attinenti :) Arcodesnudo anche tu non hai voluto giocarti gli assi nella manica, il tizio ombroso disperso in un'anonima psichedelica spirale non lo trovo abbastanza azzeccato. Comunque resti il rompicoglioni numero 1 del forum Boh, direi che posso chiudere e passare la palla al prossimo sfortunato giudice. Statevi accuorti! |
| inviato il 17 Agosto 2025 ore 11:49
Il tema era sicuramente intrigante , molto belle le foto scelte dal giudice , inclusa la menzione per NeveNera . |
| inviato il 17 Agosto 2025 ore 12:20
Complimenti a tutti, un tema non facile da pensare. |
| inviato il 17 Agosto 2025 ore 14:53
France', la tua comunque rimane invidiabile per aver incontrato Antoine :) |
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