| inviato il 01 Luglio 2025 ore 16:15
"Perfetta rappresentazione di Milano : molta scena, poca sostanza" Si possono trovare mille difetti a Milano, ma non che sia di poca sostanza. Giusto come esempio, darei un'occhiata al PIL. Clara |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 16:39
col treppiedi, le forze di polizia municipale ( o statale) ipotizzano che si stiano realizzando foto da "professionista e destinate alla vendita" e pertanto si "dovrebbe" pagare l'utilizzo di suolo pubblico, avendo istallato una sorta di "struttura semi permanente" per tali usi. Altro discorso è il fotografare edifici su cui vige ancora il "diritto di autore", ovvero del progettista o architetto ( credo siano 70 anni ?? ). Ovviamente si lega al primo punto "foto di professionista", destinate alla vendita . Ci si potrebbe sempre impuntare dimostrando che le foto sono a carattere ludico, informativo e divulgativo e nulla verrà ricavato da pubblicazioni. Ovvero, discorso lungo , tutto da dimostrare nelle dovute sedi , etc etc... |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 16:45
“ Si possono trovare mille difetti a Milano, ma non che sia di poca sostanza. Giusto come esempio, darei un'occhiata al PIL. Clara „ E' una città che ti da da lavorare ma nello stesso tempo non ti permette di viverci (o ti relega nella periferia più esterna),quindi è contraddittoria ed è solo apparenza Una città che si sta spopolando della propria classe media perchè il costo della vita è insostenibile è una città appunto solo di facciata e di poca sostanza (o di molta sostanza per i più abbienti,dipende quale lato della medaglia si osserva,ma io parlo da persona comune,non da amministratore delegato,manager o notaio) Senza parlare dei servizi,belli e funzionali sulla carta,discorso ben diverso nella pratica Ma siamo OT |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 17:00
Stylo ha ragione spesso sembra tutto figo, perfetto, un livello altissimo, ma la realtà é un po' diversa e di esempi ce ne sono tanti anche fotograficamente parlando |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 17:01
“ credo siano 70 anni ?? „ 70 dalla morte dell'autore. |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 17:04
ecco, quindi 70 + bonus Vita |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 17:41
Il discorso cavalletto come occupazione del suolo pubblico è una cosa. Il poter fotografare edifici è un'altra. Il cavalletto e occupazione di suolo pubblico è una questione fisica, se non appoggia sul suolo non possono fare nulla esempio monopiede che lo metti sul tuo piede e non sul suolo. Per assurdo se sei in un furgone e sei posteggiato correttamente non possono fare nulla. La vendita delle foto non centra nulla. Il discorso edifici è una questione diversa e va cercata nella non possibilità di usare immagini dell'edificio in nessun tipo e modalità, hanno una certificazione che vieta la riproduzione dell'immagine dell'edificio. Si possono trovare anche case in alcuni borghi fuori dalle città in cui c'è un cartello con il divieto e un Qcode che riporta a una pagina in cui ci sono tutte le indicazioni del caso. Inoltre come detto ci sono poi restrizioni degli architetti come si dice sopra. Se poi si deve usare come pubblicità l'immagine di un edificio, va sempre chiesto il permesso di farlo sia pubblico che privato, questo se non si vuole trovarsi poi in tribunale citati dal proprietario o dall'ente proprietaria. |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 18:00
Ivo, è quello che ho detto io, ma l'occupazione del suolo, te la contestano nel momento in cui ipotizzano che tu lo stai usando per fine di lucro. Se tu sei un Professore in gita con la classe e per una foto, monti il cavalletto, nel 99% dei casi non ti diranno nulla. Se invece sei un sedicente fotografo che scatta ai passanti, offrendo loro le foto in cambio di denaro, ecco che possono chiedere un affitto del suolo. Ma se un papà, scattasse una foto alla sua famiglia, sfido a trovare un pubblico ufficiale che vada a contestare l'occupazione del suolo per una foto di famiglia. |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 18:09
L'occupazione del suolo pubblico (e quindi la sua contestazione) non è legato al presunto lucro dell'attività che si sta svolgendo. Pertanto se non si viene redarguiti o multati è solo questione di fortuna e non una cosa di carattere giuridico Comunque se la vogliamo vedere prettamente da un punto di vista logico è anche giusto regolamentare l'utilizzo del treppiede. Se ad esempio in piazza Duomo o in galleria a Milano tutti i turisti si mettessero con un treppiede sarebbe un delirio,oltre che potenzialmente pericoloso Quindi penso sia normale aspettarsi un'applicazione ferrea della regolamentazione in un posto del genere,piuttosto che in una via deserta,dove appunto il chiudere un occhio è una cosa di buon senso |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 18:18
Allora, non c'è scritto su nessun codice civile che un treppiede non si può usare su suolo pubblico, quindi tutte le affermazioni in tal senso, non hanno fondamento giuridico. Quello che può implicare una contestazione, sono la durata, le dimensioni occupate e l'attività svolta. Quindi, foto palesemente ludiche , veloci e senza fini di lucro, nessuno potrà mai contestare. Evidente occupazione prolungata del suolo, con sospetta attività per scopo di lucro, sarà sicuramente ripresa. Come in ogni cosa, ci vuole buon senso e sapere ciò che si sta facendo. |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 18:23
Stylo, giustamente anche il posizionamento del cavalletto in aree densamente affollate, rappresenta un pericolo per la viabilità e la sicurezza dei passanti, essendo anche un oggetto pesante e metallico. Ma questo è più per la sicurezza. È come girare con un badile in mano in una piazza. Ci vuole buon senso, ovviamente |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 18:43
Vero non esiste una norma nazionale ma alcuni comuni vogliono comunque comunicazione anche in caso di uso amatoriale come appunto Venezia |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 18:44
Lorenz io parlavo di regolamento comunale (stiamo parlando di Milano) e non mi risulta,che io sappia,l'esistenza di alcuna distinzione sull'attività svolta (ma posso anche sbagliare). Quindi anche semplice il turista rischia di essere multato (ma spesso viene solo redarguito) |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 18:47
Matteo, sicuramente a Venezia vogliono sapere chi fa un certo tipo di foto e tutti possiamo capire anche perché. Poco spazio, folla esagerata, stradine strette, e poi sicuramente se individuano anche dei professionisti, io ci scommetto che chiederanno loro un affitto del suolo pubblico, come per un qualsiasi commerciante ambulante che posa un banchetto per vendere qualcosa. Sempre se gli danno il permesso... |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 18:50
Stylo, il discorso per il fotografo professionista che piazza un cavalletto in mezzo ad una strada, è lo stesso discorso che si può applicare a un bar che mette due sedie fuori sul marciapiede oppure ad un ambulante che mette un tavolino per vendere delle collanine. Sicuramente non chiede l'affitto del marciapiede a due vecchiette che mettono due sedie impagliate fuori durante l'estate |
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