| inviato il 30 Aprile 2025 ore 16:52
@Paolo ti assicuro che il cielo è nero ad occhio ma non in fotografia.
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Ok Kepler, personalmente non me ne sono mai accorto, anche perché è un genere che non pratico e il cielo lo osservo, quelle rare volte che lo osservo, a occhio nudo... vuol dire che seppur dubbioso ho imparato un'altra cosa. |
| inviato il 30 Aprile 2025 ore 20:44
@Giulianophoto: si, vero quello che dici se ti riferisci a fotografare la via lattea volendo ottenere quei ridicoli effetti di superluminosità e chiazze di colori; ma se vuoi fotografare il cielo stellato o la via lattea come la vediamo ad occhio nudo non ? affatto un problema usare la pellicola, invece fare star-trai addirittura è più semplice in pellicola perché fai tutto in un unico scatto, lungo anche molte ore, senza preoccuparti di batteria che si scarica e soprattutto senza dover fare migliaia di scatti da montare in PP. |
| inviato il 30 Aprile 2025 ore 21:08
Diebu in pieno buio la via lattea ha le chiazze anche ad occhio nudo, non sono artefatto di post produzione |
| inviato il 30 Aprile 2025 ore 21:42
Si, certo, altrimenti non si chiamerebbe via lattea se non avesse quel chiarore bianco, ma mica a occhio nudo si vedono quei colori sparati come vengono enfatizzati nelle foto. Infatti l'anno chiamata "via lattea" mica "via aranciata" o "via succo d'uva"  |
| inviato il 30 Aprile 2025 ore 21:48
La Dia kodak E200 andava molto bene "tirata di 2 stop" in sviluppo |
| inviato il 30 Aprile 2025 ore 22:04
@Diebu penso di aver capito ora cosa intendessi con "chiazze", pensavo di parlasse dei punti più scuri invece intendi la saturazione di colori come magenta e arancio in alcune zone.
Pardon |
| inviato il 30 Aprile 2025 ore 22:37
Esatto Kepler, è proprio quello che intendevo. |
| inviato il 01 Maggio 2025 ore 9:01
Ma perché ci tenete tanto a "fotografare quello che si vede ad occhio nudo"?
Specialmente nel campo dell'astrofotografia questo non ha molto senso. Ad occhio nudo vediamo quello che ci serve vedere, mica per forza la realtà. Kepler ha spiegato bene.
La Via Lattea si chiama così perché A OCCHIO NUDO la vediamo bianca, mica perché è bianca davvero.....
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| inviato il 01 Maggio 2025 ore 10:26
Francesco.. magari per puro romanticismo e non per scienza…invece di fare ore di integrazione in banda stretta… qualcuno è più romantico e preferisce la percezione del momento  |
| inviato il 01 Maggio 2025 ore 10:54
La Via Lattea si chiama così perché A OCCHIO NUDO la vediamo bianca, mica perché è bianca davvero.....
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Non proprio.
Si chiama Galassia (dal greco gala-galaktos: latte) perché per i Greci antichi era il latte fuoriuscito dalla mammella di Era mentre allattava uno dei suoi figli... di cui purtroppo non ricordo il nome 
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| inviato il 01 Maggio 2025 ore 11:05
Ercole |
| inviato il 01 Maggio 2025 ore 11:55
Certo Paolo, mi riferivo al commento di Diebu. Comunque il concetto è che la Via Lattea non è bianca anche se ad occhio nudo la "vediamo" (ormai sempre più raramente... ) bianca.
Canopo, capisco il discorso e personalmente lo trovo condivisibile in certe occasioni. Però non credo che il romanticismo debba diventare una norma in nome della quale criticare e svalutare, bollandola come falsa, una fotografia che immortali -per quanto possibile- una realtà fisica più complessa e completa rispetto alla nostra percezione visiva.
Esistono entrambe le direzione ed entrambe valgono, questo è il mio pensiero! |
| inviato il 01 Maggio 2025 ore 16:38
Francesco, assolutamente ti do ragione .. chi vuole cimentarsi con le hubble palette tanto di cappello come chi preferisce il visuale .. frequentando il mondo degli astrofili dal 1998 posso dire che le due cose possono coesistere tranquillamente |
| inviato il 05 Maggio 2025 ore 10:18
“ @Giulianophoto: si, vero quello che dici se ti riferisci a fotografare la via lattea volendo ottenere quei ridicoli effetti di superluminosità e chiazze di colori; ma se vuoi fotografare il cielo stellato o la via lattea come la vediamo ad occhio nudo non ? affatto un problema usare la pellicola, invece fare star-trai addirittura è più semplice in pellicola perché fai tutto in un unico scatto, lungo anche molte ore, senza preoccuparti di batteria che si scarica e soprattutto senza dover fare migliaia di scatti da montare in PP. „
Capisco il tuo punto di vista, ma considera che rispetto al passato i cieli oggi sono molto più inquinati dalla luce artificiale. Il risultato che potresti ottenere con la pellicola, senza le giuste precauzioni, rischia di essere piuttosto deludente. La prima cosa fondamentale è quindi trovare un luogo con un cielo veramente buio.
Sono astrofilo dal 1989 e ti assicuro che la qualità del cielo notturno è peggiorata in modo drammatico. Fotografando su pellicola, è essenziale non solo catturare un buon segnale, ma anche gestire correttamente il bilanciamento dei colori. Un filtro UHC è praticamente indispensabile per migliorare il contrasto del cielo, e va abbinato a un filtro per correggere le dominanti cromatiche, come un Wratten.
Altrimenti il risultato sarà pessimo, neanche passabile.
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| inviato il 05 Maggio 2025 ore 10:29
Secondo me oggi è veramente andare a cercare notte .
Già in digitale a voler fare le cose bene devi tribolare |
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