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ritorno alla messa a fuoco manuale dopo decenni.. quanto aumenta il pensiero


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avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2025 ore 21:30

"..qualcuno di noi si ritrova in questo pensiero?"

Non il sottoscritto, ed ho anche alcune ottiche a fuoco manuale.

Alla fine per fare una fotografia si tratta di regolare la MaF e che io lo faccia tramite un motorino o a mano, a me non cambia assolutamente nulla.

Non uso praticamente mai l'attivazione dell'AF col pulsante di scatto, uso un altro pulsante, che su Nikon si chiama AF - On, che pigi quello o muova una ghiera che mi cambia? Nulla.

La scelta del diaframma è indipendente dalla regolazione dell'AF ed una delle due scelte fondamentali da fare prima dello scatto: che ci trovi tu di strano a regolare il diaframma?

Se tu scattavi sempre in automatico, in P, di Fotografia ne sai veramente pochino.

avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2025 ore 21:34

AP, quindi fotografare con l'AF non è da micci? MrGreen

avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2025 ore 21:36

E....perché dovrebbe esserlo?MrGreenMrGreen

Oltretutto, mettere a fuoco in manuale senza lo stigmometro è una bella rottura di balle, bisogna usare il Live View e se sei in pieno sole..........

avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2025 ore 21:37

Boh...con te non si sa mai :-P

avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2025 ore 23:19

Penso ad esempio alle foto di fiori e piante e al ritratto contestualizzato dove la selezione delle aree più o meno a fuoco determina un effetto importante sulla lettura dell'immagine. Dico una cosa banale o qualcuno di noi si ritrova in questo pensiero?


Io uso quasi sempre l'autofocus sul punto centrale: metto il punto centrale dove voglio il fuoco migliore, blocco e ricompongo: cosa cambia? Sto sempre scegliendo manualmente il punto della messa a fuoco.
Oltretutto con le vecchie reflex a pellicola con lo stigmometro e microprismi al centro si poteva fare velocemente una messa a fuoco molto accurata, più velocemente di quello che si possa fare con le reflex digitali e anche più comodamente che con le mirrorless. Con i mirini moderni meglio affidarsi all'autofocus, ovviamente sempre ragionando su dove lo punti.

avatarjunior
inviato il 27 Marzo 2025 ore 7:42

grazie a tutti per i commenti, credo quindi di essere abbastanza solitario nella mia esperienza anche se mi pare che ci si sia concentrati sul risultato e non sul momento dello scatto. parlavo di quanto il gesto della messa a fuoco sia per me, nella sua lentezza, uno stimolo a rileggere il contesto e a tradurre meglio l'idea iniziale dello scatto in qualcosa di personale.
ma sono solo MrGreen

avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2025 ore 8:43

Vado controcorrente, anche perché da vicino, dopo la cataratta, ci vedo male, e l'unico momento in cui usavo la messa a fuoco manuale era in macro: viva l'AF, e più preciso e veloce è meglio è.
In contesti dinamici poi, tipo maschere al carnevale di Venezia, invidio molto chi scatta con una moderna ML che ha la ricerca automatica dell'occhio, mentre con le mie reflex ... ciccia.

avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2025 ore 9:04

In contesti dinamici poi, tipo maschere al carnevale di Venezia, invidio molto chi scatta con una moderna ML che ha la ricerca automatica dell'occhio, mentre con le mie reflex ... ciccia.
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Quelle sono le situazioni nelle quali un occhio allenato, allenato soprattutto alla MaF istintiva, supportato da un ottimo vetrino di MaF smerigliaro al laser, un ultra luminoso su tutto il campo senza ausili come lo stigmonetro o i microprismi, per intenderci i vetrini J e K della Canon F-1n, li ho ancora entrambi, assicurano una MaF talmente veloce e precisa che solo l'AF sull'occhio può superare in velocità ed efficienza.
L'unico problema è che bisogna essere allenati e avere la vista perfettamente efficiente Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2025 ore 9:27

La messa a fuoco manuale è solo un rompimento di Pelotas...almeno per me,e ne ho usate di lenti e macchine manuali....
Il cervello lo puoi usare anche con una R1,Z9,A1II, ecc

Tempi e diaframmi quelli sono.... l' inquadratura quella è

Poi se piace si fa', chiaro,il piacere non è sindacabile.


avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2025 ore 12:26

L'unico problema è che bisogna essere allenati e avere la vista perfettamente efficiente


E dici poco ...

avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2025 ore 13:43

Per il mio modo molto agreste di vedere i vari moti fotografici classifico la messa a fuoco manuale ( e di riflesso anche l'esposizione ) in tre gruppi ben distinti:

1)Macchina e ottica tutto abilitato a un buon af ma dove l'utilizzatore legittimamente vuole provare il manuale.

2)Macchina e ottica tutto abilitato a un buon af ma dove l'utilizzatore ben agghindato da "pro" ostenta le sue abilità in manuale perché si sente elevato a un livello superiore e quindi abbandonate le vesti da miccio.

3) Macchina anche moderna ma dove l'utilizzatore intende mettersi in gioco utilizzando dei buoni vetri manuali e quindi cercare l'immagine in cui crede da presentare poi senza alcun dato exif e nessun accenno ai mezzi usati e dove i tempi necessari passano in ultimo posto oltre a non essere interessato alle classifiche miccio/non miccio e ancor meno a quello "pro"/"non pro".Sorriso

avatarjunior
inviato il 27 Marzo 2025 ore 13:54

grazie a tutti per i commenti, credo quindi di essere abbastanza solitario nella mia esperienza anche se mi pare che ci si sia concentrati sul risultato e non sul momento dello scatto. parlavo di quanto il gesto della messa a fuoco sia per me, nella sua lentezza, uno stimolo a rileggere il contesto e a tradurre meglio l'idea iniziale dello scatto in qualcosa di personale.
ma sono solo MrGreen


Che ci si concentri sul risultato è normale, sennò che scattiamo a fare ? Per il gusto di premere il pulsante ?
Cioè va bene pure essere concentrati sul momento dello scatto ma se poi quando torno a casa/studio/quello che è lo scatto non va bene ci faccio poco col momento dello scatto.
AF/MF.... P, A, M, S
Alla fine tutto tutto deve o dovrebbe ruotare attorno al fatto che è il risultato quello che cerchiamo.

AF/MF, a volte mi trovo meglio con l'AF a volte meglio con MF e comunque i fattori che ci girano intorno sono molteplici anche il fatto di reinquadrare può non essere l'optimum in certe situazioni e/o condizioni di inquadratura.

avatarjunior
inviato il 29 Marzo 2025 ore 8:23

Concordo e aggiungo, almeno per me, che c'è molta più soddisfazione nel riuscire a fare una foto come la si era pensata piuttosto che scegliere una foto tra decine di scatti fatti a raffica.

avatarsenior
inviato il 29 Marzo 2025 ore 9:27

Concordo e aggiungo, almeno per me, che c'è molta più soddisfazione nel riuscire a fare una foto come la si era pensata piuttosto che scegliere una foto tra decine di scatti fatti a raffica.
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E lo vieni a dire in un posto dove c'è gente che mena vanto di scattare 5/6000 foto, in una singola uscita, per tirarne fuori giusto due di numero? MrGreen


avatarsenior
inviato il 29 Marzo 2025 ore 9:39

Secondo me, tutto dipende dal contesto in cui si fotografa.
Se sto facendo un'uscita dedicata alla fotografia, con l'unico obiettivo di scattare quelle 36 foto disponibili, allora il limite può diventare uno stimolo utile: mi costringe a concentrarmi di più e a scegliere con maggiore attenzione cosa fotografare.

Al contrario, se il mio scopo è documentare al meglio un luogo o un evento — cioè tornare a casa con la miglior foto possibile di quel contesto — allora non credo che avere un numero limitato di scatti sia d'aiuto. Quando non si ha il controllo su ciò che accade intorno, è impossibile sapere quale sarà il momento migliore: potrebbe essere quello che sto vivendo ora, quello che arriverà tra cinque minuti o, peggio, quello che è già passato.

PS: che non significa fare raffiche di migliaia di foto, possono comunque essere sempre ragionate anche senza avere un limite oltre il quale, ragionamento o meno, non posso più scattare

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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