| inviato il 15 Marzo 2025 ore 8:48
@simpson, io con un tubo di quelli arancioni mi sono fatto l'asciuga negativo, appendo dentro il negativo e non ho più problemi di polvere. @Samuele, per capire gli eventuali problemi dello sviluppo ti conviene cominciare con Una pellicola e Uno sviluppo, se provi continuamente diverse pellicole e sviluppi in caso di problemi non riusciresti a capire come risolverli. Dopo l'iniziale smania di provare tante cose(con tanti problemi che poi ho riscontrato) da qualche anno uso solo il D76 come sviluppo e hp5 e kentemere come pellicola (kentemere che ancora conosco poco, fatti solo 3 rulli, di HP5 invece più di 20) |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 8:55
“ io con un tubo di quelli arancioni mi sono fatto l'asciuga negativo, appendo dentro il negativo e non ho più problemi di polvere. „ Geniale... non ci avevo mai pensato... Bravissimo! |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 9:01
Sviluppo pellicola. La soluzione migliore è mettere la tank nella changing bag, siamo sicuri che il buio sia totale, cosa che non avviene mettendosi nell'armadio sotto una coperta. Benissimo il consiglio di provare prima con pellicole da buttare, all'inizio alla luce, poi, al buio. Le spirali delle tank hanno in genere un caricamento facilitato, vedi le sferette delle Paterson, però è necessario che siano perfettamente asciutte, per esempio è buona norma riporre le spirali fuori della tank per evitare che rimanga umidità residua. L'unica maniera per caricare una pellicola in una Paterson umida, è ficcare tutto a mollo e aiutarsi alternativamente con i pollici, operazione possibile se siamo in una camera oscura dotata di acqua corrente, impossibile se stiamo lavorando con la changing bag. il termometro è necessario perché al cambiare della temperatura cambiano i tempi di sviluppo, e non solo. Meglio utilizzare sviluppi liquidi concentrati: si prepara l'acqua a 20 gradi miscelando calda e fredda, poi si aggiunge lo sviluppo. Inoltre siccome il prodotto diluito si butta una volta usato, si lavora sempre con prodotto fresco. Il lavaggio va tassativamente effettuato, almeno se si vuole conservare la pellicola nel tempo. |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 9:40
Da qualche mese ho iniziato a scattare anche a pellicola, praticamente solo in bianco e nero, ******************************************** Perché solo in Bianco & Nero? Forse che anche in digitale riprendi solo in BW? |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 9:44
Beh Paolo sviluppare ,per non parlare di stampare il colore, e più complicato |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 10:04
Si, va bene, ma la fotografia non è solo sviluppo e stampa dai! Sempre sta' solfa bel BW autarchico... se proprio vogliamo vedere la differenza fra digitale e chimico il negativo, manipolabile quanto e più del digitale, non serve affatto, per assaporare l'essenza della fotografia chimica ci vuole la diapositiva... che si può avere anche in Bianco-Nero. Vabbe'... il mio è solo uno sfogo, anzi è un favellare al vento |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 10:26
La cosa più difficile da ottenere per stampare è un locale veramente buio. Una volta ottenuto, si mette una moneta su un foglio di carta da stampa, la si lascia stare per cinque o meglio, dieci minuti, poi si sviluppa e si fissa. Alla luce bianca l' impronta della moneta non deve essere visibile. Se lo fosse, anche leggermente, il contrasto delle stampe calerebbe inesorabilmente. |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 11:10
Paolo ormai ti conosco e capisco il tuo punto di vista, ai tempi "belli" della pellicola il 70%della mia pellicola era diapositiva. Facevo con gli amici anche caccia fotografica subacquea tutto diapositiva. Ora il modo meno"dispendioso"con la pellicola è il BN se si vuole fare tutto in casa. Il mio prossimo "passatempo" sarà l'inversione di qualche pellicola per ottenere dia in BN, devo prima riesumare il proiettore che onestamente non ricordo più dov'è nascosto.... Kwlit, il problema del buio è abbastanza seccante, su amazon ci sono dei tessuti oscuranti che funzionano, il problema è metterli su in modo decente e relativamente veloce. Ne ho comprato uno e sto facendo delle prove(essendo in affitto non ho molte opzioni di montaggio). |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 11:23
Paolo il limite della Dia è che devi accendere il proiettore Se vuoi appendere un ritratto un paesaggio, o se vuoi regalare un'immagine.....non lo puoi fare ... Che il negativo sia più Manipolabile del digitale.....parliamone. |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 11:34
Di tutto il processo fotografico cosiddetto analogico, l'unica parte non creativa è lo sviluppo della pellicola. Però, siccome è quello che richiede meno attrezzature ed adattamento dell'ambiente, molti si fermano lì e non proseguono con l'installazione della camera oscura. Ritengo che valga la pena sbattersi tanto solo se poi si affrontano le gioie ed i dolori della stampa, altrimenti fa benissimo Paolo a sostenere la diapositiva. Poi, naturalmente, ognuno di noi butta i propri soldini come c..zo gli pare. |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 11:51
Va bene lo sviluppo BW fai da te con i dovuti accorgimenti che ti hanno consigliato fin qui, del resto ne bastano pochi e il gioco è fatto... Altro discorso per la camera oscura che deve essere allestita in pianta stabile in una stanza dedicata, dove entri alla bisogna e trovi l'ingranditore sul piano, le bacinelle li a portata di mano, marginatore, focometro, pinze, molle, bagni di sviluppo, arresto, fissaggio e carta in vari formati... Tutto lì pronto per essere utilizzato, perchè spostare di notte l'ingranditore quando il babbo e la mamma dormono, e appoggiarti sulla lavatrice e mettere le bacinelle a giro alla bell'e meglio si faceva da ragazzi; lo sai quante notti ci ho passato con questo giochino... Ma au jour d'hui non se ne parla nemmeno...infatti è il mio problema, liberare una stanza a casa e allestire sta benedetta Camera Oscura...e finalmente rimettermi a stampare così ammazzo la noia e sto lontano dalla cucina... Le dia? Belle, stupende, ma trovare chi le sviluppa bene per lo meno qui è diventato un problema... |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 12:03
Continuo a rimpiangere le dia agfa (vedi mai che qualche produttore tira fuori qualcosa di simile): pellicola a bobine, sviluppo in casa fra i 20 e i 24 gradi. |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 12:06
Hardy “ Continuo a rimpiangere le dia agfa (vedi mai che qualche produttore tira fuori qualcosa di simile): pellicola a bobine, sviluppo in casa fra i 20 e i 24 gradi. „ Certamente, erano anche molto belle come cromie e lo sviluppo casalingo era alla portata... |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 12:12
Io le agfa non le rimpiango, anzi sono pentito di averle usate perchè quelle di 45 anni fa hanno cambiato colore virando verso un deciso magenta, mentre le ektachrome del solito periodo sono sempre perfette, come naturalmente le kodachrome; anche nelle fuji che usavo successivamente non ho mai trovato slittamenti cromatici: sempre fatto sviluppare le dia da laboratorio esterno, il ciba lo trattavo ma non ne valeva la pena. |
| inviato il 15 Marzo 2025 ore 12:43
Del viraggio delle agfa se n'è parlato ancora. Le mie sono ancora in ottimo stato, a differenza di altre sviluppate presso laboratori esterni. |
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