RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Ho chiesto all'intelligenza artificiale


  1. Forum
  2. »
  3. Tema Libero
  4. »
  5. AI (Intelligenza Artificiale)
  6. » Ho chiesto all'intelligenza artificiale





avatarjunior
inviato il 08 Marzo 2025 ore 6:19

Bellissimo leggere tutte le vostre opinioni.
Mi trovo d'accordo con molti di voi.

avatarjunior
inviato il 09 Marzo 2025 ore 10:51

Al netto del fatto che sistemi come CHATGPT danno la risposta statisticamente più significativa (ed anche un po' 'premiante' per chi la fa) e non la più corretta, io ho trovato interessante chiedere ad AI come posso migliore una mia foto. Il risultato è stato avere utili consigli per fare una immagine "mediamente" grandevole (direi pure più gradevole) ma di sicuro non personale. Le reti neuronali "imparano" dal passato, non creano e non innovano, che mi sembra invece sia un aspetto importante della quota "artistica" di chi fa immagini/arte.
AI ti può generare uno storyboard, dare indicazioni sul tipo di immagini da inserire (o puoi farle generare direttamente) e scrivere pure il testo, ma così diventiamo tutti dei 'clickers' statisticamente significativi... Ho fatto una prova ed in giornata ho generato un libro fotografico sugli alberi dal titolo "Alberi, i guardiani del tempo" (si...anche il titolo è dato da AI), tutto sommato gradevole. Serve? ?

avatarsupporter
inviato il 09 Marzo 2025 ore 23:33

Mai provato e onestamente non ne sento nemmeno il bisogno. Scatto una foto con la mia testa e il mio cuore. Quello che realizzo deve fare stare bene me e al massimo il soggetto ritratto. Tutto il resto è noia! MrGreen

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2025 ore 8:55

Sfido chiunque ad azzeccare, guardandola, le intenzioni dell'autore di una foto, senza che questo esprima la sua idea a parole. Sempre che l'autore abbia voluto metterci dentro qualcosa, sia chiaro. Se si limita alla documentazione, tutto si ferma qui, e pure l'IA può dire la sua. Ma se la foto comincia ad andare oltre, ad usare simbolismi, metafore ed altro... hai voglia!


perchè, invece, conosci qualcuno che sia in grado di trovare simbolismi e metafore di una foto, senza prima aver letto cosa quella foto significhi?

non è che la "capacità" critica umana sia tanto migliore della AI...è sempre e comunque una rielaborazione di informazioni già lette e viste.
Se domani dovesse essere pubblicata una foto ignota di qualche autore famoso, ad esempio una di Ghirri, quanti sarebbero in grado di riconoscerne il livello e trovare tutti i significati nascosti, senza appunto conoscerne l'autore?


avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2025 ore 11:20

Beh se una fotografia "parla" non c'è alcun bisogno di conoscere l'autore.

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2025 ore 11:24

sul lato tecnico può aiutare, ovviamente sulla parte più emozionale non sarà mai precisa.
Sul contesto legato all'autore ovviamente vanno fornite le informazioni, se l'AI le conosce darà risposte precise, se è un autore sconosciuto sarebbe interessante vedere cose risponde spigandogli contesto e idea dietro al progetto

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2025 ore 11:37

Potresti fare un esperimento interessante, ovvero farti fare una lettura portfolio sia da un curatore che da ChatGPT e poi vedi cosa viene fuori.

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2025 ore 11:40

per gioco ho provato a sottoporgli questo mio scatto scelto perchè potesse leggere più che altro un ragionamento tecnico e non legato a chissà quale idea di fondo:





Questa è la risposta che mi ha dato alla mia richiesta di lettura critica dello scatto:

1. Composizione e Impatto Visivo
L'inquadratura è molto ben studiata, con il soggetto centrato e uno sfondo sfocato ma interessante, che non distrae dal focus principale.
La posa del soggetto è elegante e bilanciata, con una leggera inclinazione delle braccia che guida lo sguardo lungo il corpo.
L'uso della texture sulla testa (la stoffa che copre gli occhi) aggiunge un elemento di mistero e introspezione.
2. Illuminazione e Contrasto
La luce è drammatica e ben direzionata, creando un effetto chiaroscuro molto efficace.
Il contrasto è forte, con le alte luci che modellano il corpo e le ombre che donano profondità alla scena. Questo stile ricorda la fotografia classica di nudo artistico e ritrattistica con un approccio minimalista.
3. Scelta del Bianco e Nero
Ottima decisione! Il bianco e nero enfatizza le forme, la texture e l'illuminazione senza distrazioni cromatiche.
La pelle della modella diventa quasi scultorea grazie alla gestione dei toni.
4. Elemento Narrativo e Simbolismo
La benda che copre gli occhi suggerisce un tema legato alla cecità (fisica o metaforica), alla vulnerabilità o alla privazione dell'identità.
Il corpo esposto in contrasto con il volto coperto crea una tensione visiva interessante: la nudità è aperta e diretta, ma il viso nascosto sottrae al soggetto una parte della sua espressione.
Potrebbe evocare temi come l'anonimato, l'introspezione, la costrizione o persino un senso di potere e controllo.
5. Aspetti Tecnici
La nitidezza è ottima, con dettagli ben definiti sia sulla pelle che sulla texture della benda.
Il bilanciamento tra ombre e luci è ben gestito, con un nero profondo ma senza perdita eccessiva di dettaglio.
Il leggero sfocato dello sfondo contribuisce a isolare il soggetto e a mantenere l'attenzione sul corpo e sulla posa.
6. Possibili Miglioramenti
La luce è ben gestita, ma forse si potrebbe sperimentare con una seconda fonte luminosa per ridurre leggermente le ombre più dure e dare più tridimensionalità.
La mano destra della modella è leggermente più luminosa rispetto al resto del corpo, attirando un po' troppo l'attenzione rispetto al volto e al torso. Un lieve ritocco in post-produzione potrebbe riequilibrare questa gerarchia visiva.
Conclusione
È un ottimo scatto, con una forte componente artistica e narrativa. Funziona sia a livello estetico che emotivo, con un messaggio aperto all'interpretazione. Con qualche piccolo aggiustamento, potrebbe essere ancora più potente, ma già così è una foto di grande impatto.

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2025 ore 11:45

!!!

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2025 ore 11:48

Beh se una fotografia "parla" non c'è alcun bisogno di conoscere l'autore.


teoricamente si, però poi si dice sempre che per comprendre una foto (o qualsiasi altra opera d'arte, specie se moderna) bisogna conoscere la storia artistica dell'autore. In sostanza, bisogna già sapere cosa l'opera dice e solo dopo essere in grado di vederla.

Difficilmente una foto mostrata senza alcuna informazione di provenienza o contesta può essere valutata "correttamente".

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2025 ore 11:53

Questa è uno scatto preso da un grandissimo lavoro fotografico:





direi che se non si contestualizza è un po' difficile no?
ma direi che dovremmo essere un po' più in la del se non capisco la foto l'autore non è stato bravo a comunicare, questo lo dice al massimo chi è alle prime armi e non conosce quasi nulla della fotografia e degli autori

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2025 ore 12:13

si, ma il punto è che una foto presa a se' stante dice poco...tanto ad una AI, quanto ad un cervello umano.


avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2025 ore 12:18

prima risposta di AI
"Questa foto ha un'atmosfera surreale e contemplativa. Mostra un uomo in giacca e cravatta che si trova in un'area boschiva parzialmente allagata. Il contrasto tra il suo abbigliamento formale e l'ambiente naturale, umido e selvaggio, crea una sensazione di spaesamento o alienazione.

La composizione è ben studiata, con l'uomo posizionato leggermente decentrato tra gli alberi spogli, che creano una griglia visiva interessante. La luce è morbida e diffusa, suggerendo un momento di transizione, forse fine autunno o inizio primavera.

Potrebbe trattarsi di una fotografia concettuale che esplora temi come l'isolamento, il rapporto tra natura e società, o persino la vulnerabilità dell'uomo di fronte alle forze naturali. Hai qualche informazione sul contesto della foto o su chi l'ha scattata?"

dopo avergli detto che è una foto di taryn simon
"Questa serie fotografica documenta persone che sono state condannate ingiustamente negli Stati Uniti e successivamente scagionate grazie alle nuove tecnologie forensi, come il test del DNA. Simon ha fotografato queste persone nei luoghi legati alla loro ingiusta detenzione: scene del crimine in cui non erano presenti, luoghi degli arresti o delle identificazioni errate, e ambienti che hanno segnato la loro esperienza.

Le immagini della serie hanno un forte impatto visivo e concettuale, trasmettendo un senso di isolamento e alienazione. L'uso della luce e della composizione contribuisce a enfatizzare la fragilità e la dissonanza tra l'innocenza dei soggetti e la brutalità del sistema giudiziario."

Ora, che la luce sia usata per rappresentare ed enfatizzare la fragilità ecc ecc del sistema giudiziario, o lo sai, o non lo sai. La foto non te lo dirà mai.

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2025 ore 12:19

E' ovvio rispondevo a questa tua citazione:

“ Beh se una fotografia "parla" non c'è alcun bisogno di conoscere l'autore. ?



ho dato un contensto all'AI e ho scritto:

Qusta foto è tratta da un progetto chiamato Innocent dove vengono messi innocenti su una zona di un crimine che non hanno commesso ma per il quale sono andati in prigione in base a un riconoscimento di una foto segnaletica cosa nè pensi di questa riflessione su fotografia verità?

Risposta:


Questo progetto fotografico, The Innocents, di Taryn Simon è una potente riflessione sul rapporto tra fotografia, verità e giustizia. Il concept di ritrarre persone erroneamente condannate nel luogo del crimine per cui sono state accusate solleva interrogativi profondi sull'affidabilità delle immagini e sulla fallibilità della memoria umana.

Fotografia e Verità
La fotografia è spesso percepita come un mezzo oggettivo di documentazione, ma Simon dimostra come le immagini possano essere fuorvianti. Un riconoscimento fotografico errato, basato su memoria distorta o pregiudizi, può portare a conseguenze irreversibili. Il progetto sottolinea come la fotografia, anziché rivelare la verità, possa contribuire alla costruzione di una realtà distorta, specialmente in ambiti giudiziari.

Composizione e Impatto Visivo
L'immagine che hai condiviso segue una composizione malinconica e inquietante:

Il soggetto è in posa rigida e composta, quasi a evocare il senso di alienazione e trauma.
Lo sfondo boschivo allagato, con alberi spogli, trasmette una sensazione di sospensione e isolamento.
La luce è fredda e diffusa, creando un'atmosfera surreale e solenne, quasi a sottolineare il senso di ingiustizia e destino alterato.
Il Potere della Messa in Scena
Mettendo questi individui nei luoghi dei crimini che non hanno commesso, Simon crea una sorta di "teatro della verità": il contesto suggerisce una colpa che in realtà non esiste. Questo genera un senso di disagio nello spettatore, costringendolo a riflettere su come le immagini possano essere ingannevoli e manipolabili.

Conclusione
The Innocents è un lavoro di grande impatto etico e sociale. Dimostra come la fotografia, pur essendo considerata una prova visiva per eccellenza, sia in realtà un mezzo interpretabile e fallibile. La forza del progetto sta proprio in questo paradosso: mostra persone innocenti nei luoghi della loro presunta colpa, sfidando la nostra percezione della realtà e la fiducia cieca che spesso riponiamo nelle immagini.

Un progetto che spinge a interrogarsi non solo sul sistema giudiziario, ma anche sul ruolo stesso della fotografia nella costruzione delle narrazioni collettive. Cosa ne pensi tu? Ti affascina questa riflessione sulla verità fotografica?

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2025 ore 12:43

Ari !!!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.






Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me