| inviato il 09 Febbraio 2025 ore 19:44
Paolo, per curiosità, da dove hai ricavato l'informazione che le stampe Cibachrone temono l'acqua? ********** ********** È capitato a me tanti anni fa. Mostrando un Ciba a un amico questi, parlandoci vicino, ci fece cadere sopra una goccia microscopica di saliva che io provai immediatamente a rimuovere con del cotone idrofilo... il risultato fu che mancò poco che quel puntino venisse via col cotone e ripeto, era una goccina di saliva quasi invisibile. | 
| inviato il 09 Febbraio 2025 ore 20:06
Caspita, non me l'aspettavo proprio. | 
| inviato il 09 Febbraio 2025 ore 22:28
Il Cibachrome è nato nel 1963. PS ma dove è finito? “ “ È capitato a me tanti anni fa. Mostrando un Ciba a un amico questi, parlandoci vicino, ci fece cadere sopra una goccia microscopica di saliva che io provai immediatamente a rimuovere con del cotone idrofilo... il risultato fu che mancò poco che quel puntino venisse via col cotone e ripeto, era una goccina di saliva quasi invisibile. ? „ “ Sicuramente questo tuo amico mangiava male e aveva problemi di digestione e ovviamente di alitosi. Ma forse stai scherzandoSorriso Mio padre mi diceva sempre che il Cibachrome era inattaccabile ed indistruttibile e non era necessario proteggerlo con un vetro. E aveva ragione, stampe sue del 1950 circa sono ancora belle integre e fanno bella mostra sulle mie pareti. Io non ho mai lavato il Ciba con l'acqua, ma sono convinto che l'acqua non ne danneggi la struttura. Questa sera ho messo in una bacinella con acqua una stampina 10x15 per prova filtri e lì la lascerò sino a quando non vedrò eventuali problematiche. Vi terrò informati. „ Si deve essere accorto che qualcosa non andava “ Mio padre mi diceva sempre che il Cibachrome era inattaccabile ed indistruttibile e non era necessario proteggerlo con un vetro. E aveva ragione, stampe sue del 1950 circa sono ancora belle integre e fanno bella mostra sulle mie pareti. „ | 
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 7:41
Se a qualcuno interessasse ho ancora una sviluppatrice a tamburo motorizzata e termostatata della Hobbylab | 
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 12:29
Il Cibachrome è nato nel 1963. ********** ********** Ivano addirittura nel 1963? A me nei primi anni '80 la descrivevano come una novità recentissima! ---------------------------------------------------------------------- PS ma dove è finito?? ********** ********** eh... purtroppo l'hanno estinto ---------------------------------------------------------------------- | 
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 12:52
@PaoloMcmlx con parole di Vikipedia questa è la storia in sintesi molto stringata. "Il procedimento Ilfochrome a distruzione di coloranti azoici nacque nel 1963 come Cibachrome (i primi studi, poi proseguiti in collaborazione con la Ilford, furono condotti infatti dalla Ciba, che nel 1969 avrebbe poi acquistato la Ilford). Nel 1989 la Ilford Photo ne cambiò il nome in Ilfochrome Classic su richiesta della Ciba-Geigy, che, dopo aver venduto la Ilford, non aveva più interessi in campo fotografico." Come sempre ci sono di mezzo i passaggi dei vari Brand, il procedimento nacque in Ciba poi con la comparsa di Ilford, dove alcune pellicole avevano il nome di Ilfochrome, iniziarono le varie tipologie di cambio di nome. Quindi dopo il 1989 il suo nome è cambiato in Ilfochrome, ma si è sempre chiamato Cibachrome anche nei laboratori di stampa e sviluppo dove i più precisi specificavano chiamadolo Cibachrome e tra virgolette Ilfochrome. Poi col digitale la stampa è andata scemando fino ad estinguersi. Dove è andato a finire intendevo il post che c'era e poi sparito in cui si diceva quello che ho quotato   si deve essere accorto della castroneria che aveva scritto | 
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 13:33
Dove è andato a finire intendevo il post che c'era e poi sparito in cui si diceva quello che ho quotato si deve essere accorto della castroneria che aveva scritto ********** ********** Ah ecco... perché se è quello che dico io di castronerie ne dice parecchie... anzi direi che solo quelle formula | 
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 13:53
per quanto mi ricordo Ilford lo propose nella metà degli anni '70 | 
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 14:38
Nei laboratori commerciali iniziò a comparire nel 1980. Nei laboratori professionali non credo era tanto usato, anche perchè allora in stampa si mandavano i fotocolor quindi non serviva la stampa. Poteva servire per fare Moke-up ma era un uso sporadico. A mio ricordo che coincide con gli anni 80, a Milano c'erano due laboratori di sviluppo e stampa e altri due di duplicazione fotocolor fino a formato 20x25. Dove il Cibachrome era possibile stamparlo. | 
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 15:12
Nei laboratori commerciali iniziò a comparire nel 1980. ************ *********** Quindi quando - fra il 1983 e il 1984 - ne sentii parlare io per la pima volta, era davvero una novità | 
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 17:17
“ ma si è sempre chiamato Cibachrome anche nei laboratori di stampa e sviluppo dove i più precisi specificavano chiamadolo Cibachrome e tra virgolette Ilfochrome. „ A voler essere ancora più precisi: per un perido la Ilford mantenne il diritto di chiamarlo "Cibachrome" specificando però che era della Ilford, quindi dietro alle stampe (e sulle confezioni) venva scritto "Cibachrome by Ilford"; poi, scaduto tale diritto, il nome venne cambiato in Ilfochrome (le ultime versioni che ricordo, perché ne ho commissionate parecchie, si chiamavano "Ilfochrome Classic Deluxe). | 
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 17:31
Come ho scritto sopra era il 1989 che venne cambiato il nome come volere della CIba che una volta venduta la Ilford non aveva più interessi nel campo fotografico. Fino al 1989 Si è chiamato Cibachrome. Però nei listini dei laboratori continuavano a chiamarlo Cibachrome ed anche tra i fotografi sia professionali che amatoriali. Il nome fu cambiato sulle confezioni della carta fotografica che non era visibile al pubblico che ha continuato a chiamarlo col vecchio nome. | 
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 17:39
Io ho visto vecchie stampe a casa di una mia ex-compagna (fatte a Milano) timbrate dietro "Cibachrome by Ilford", parliamo degli anni '90 credo; le mie e quelle di mio papà non hanno mai avuto quel timbro. Le vecchie confezioni erano marchiate "Ilford - Cibachrome... e il tipo specifico" (basta fare una ricerca su Google per vedere molti esempi), vero che non erano visibili a chi commissionava le stampe rin laboratorio, ma lo erano a chi le acquistava per stampare in casa. | 
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 18:08
Beh, sì, io andai ad una fiera di fotografia inizi anni '80, proprio inizi, non ero ancora sposato infatti, e c'era uno stand per le dimostrazioni del Cibachrome. Sembrava tutto facile. Lo spacciavano per semplicissimo! Comprai subito drum e filtri oltre ai chimici . Colori stupendi, grande stabilità nel tempo ( ancora oggi ho stampe perfette), purtroppo costi alle stelle per me che ero uno studente universitario squattrinato. E non era facile ottenere la perfezione dei colori : troppe variabili e rifare una foto ( il classico e anomalo formato 20x25 ) costava un bel po'. Insomma, all'epoca si poteva stampare in proprio con buoni risultati, facilità e costi accettabili solo il B/N. Il colore era anche col Cibachrome un po' complesso.Per il colore ho dovuto aspettare l'era digitale: da 15 anni finalmente posso stampare il colore con risultati accettabili e padronanza della tecnica. Non ricordavo, però, questa grande sensibilità all'acqua del Ciba riferita da Diebu. | 
user268263 | inviato il 11 Febbraio 2025 ore 0:28
Sì, ho fatto un po' di confusione Però, la stampina Ciba è ancora in acqua e non mostra segni di sofferenza. Presa un'altra stampina Ciba adibita per le solite prove che facevo per la filtratura e dopo aver sbucciato una cipolla ho lasciato cadere sulla superficie una lacrima; infine, sempre sulla solita stampa ho lasciato cadere un pochino di saliva. Nessun deterioramento. Le me lacrime e la mia saliva sono perciò purissime e la stampa si è salvata... L'amico di Paolo aveva forse mangiato topi morti oppure Paolo racconta le favolette per darsi un tono. Morale della storia: La stampa Ciba non subisce alcun deterioramento a contatto con acqua. Paolo ha scritto sciocchezze. Infine, tempo permettendo, vi mostrerò tutta l'attrezzatura Ciba necessaria e anche qualche stupenda stampa Ciba. Fatti...non le solite sparate da WEB. |
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