| inviato il 19 Giugno 2013 ore 21:54
Grazie Stefano! Guidoz, la temperatura influisce molto sul rumore di un'immagine digitale: se riuscissimo a raffreddare un sensore (CCD o CMOS) a temperature molto basse non avremmo quasi rumore. Infatti gli astronomi raffreddano i loro sensori a -120 gradi o anche di più; sono costretti a farlo visto che riprendono oggetti debolissimi e quindi il cui flusso di fotoni è molto piccolo. Puoi fare la prova scattando una foto con la tua reflex digitale ad un soggetto in inverno, a temperature vicine allo zero, e poi con gli stessi ISO ripetere la foto in estate allo stesso soggetto. Probabilmente la differenza si nota meno con i moderni sensori, ma per esempio con la 5D si nota nettamente. Ciao. |
| inviato il 19 Giugno 2013 ore 21:56
“ la temperatura influisce molto sul rumore di un'immagine digitale: se riuscissimo a raffreddare un sensore (CCD o CMOS) a temperature molto basse non avremmo quasi rumore. Infatti gli astronomi raffreddano i loro sensori a -120 gradi o anche di più; sono costretti a farlo visto che riprendono oggetti debolissimi e quindi il cui flusso di fotoni è molto piccolo. Puoi fare la prova scattando una foto con la tua reflex digitale ad un soggetto in inverno, a temperature vicine allo zero, e poi con gli stessi ISO ripetere la foto in estate allo stesso soggetto. Probabilmente la differenza si nota meno con i moderni sensori, ma per esempio con la 5D si nota nettamente „ Apperò, buono a sapersi per astroscatti |
| inviato il 19 Giugno 2013 ore 21:59
capisco, questo non lo sapevo proprio... sapevo di sensori surriscaldatie hot spot... ma a questi livelli non pensavo |
| inviato il 19 Giugno 2013 ore 22:11
Anche io in un topic di un pó di tempo fà avevo postato un recupero di circa 6 stop con la 6d, é un sensore spremibilissimo, vai tranquillo che il banding é un problema del passato |
| inviato il 19 Giugno 2013 ore 22:23
Grazie Claudio. Un recupero di 6 stop è favoloso. |
| inviato il 19 Giugno 2013 ore 22:43
Beh ovviamente nn é indolore, il rumore vien fuori ci mancherebbe nn lo userei certo per stampe :-D peró un paio di stop si tira su senza patemi d'animo, anzi a cuor leggero proprio ;-) |
| inviato il 19 Giugno 2013 ore 22:56
Scusate un attimo, ma il banding non è quel fenomeno che fa apparire il gradiente di colore tra diverse zone come se fosse a scatti? Per intenderci cosi home.comcast.net/~KennethBerry/banding.jpg Beh se cosi fosse: a) le foto postate sono piene di banding b) il banding non si valuta con foto a bassa risoluzione, ma si dovrebbero vedere i file originali (non jpeg, magari tiff) c) ho letto che si tratta di un problema di rappresentazione che potrebbe derivare anche dal monitor che si usa. Ovviamente anche la compressione del file influisce. Se mi sbaglio correggetemi, se non mi sbaglio...beh...fate come vi pare  |
| inviato il 19 Giugno 2013 ore 22:58
Vedo il post solo ora, possiedo la 6D da qualche mese e posso confermare quanto ti hanno giá detto, recuperi senza patemi fino a 5-6 stop Un saluto |
| inviato il 19 Giugno 2013 ore 23:07
Pavone sto con il cellulare ma da come descrivi il fenomeno sembrerebbe più un esempio di posterizzazione. Il banding é rappresentato dal fatto che appaiono bande verticali (solitamente) nelle zone in ombra. A capocchia direi si tratti di un fenomeno relativo alla conversione del segnale da analogico a digitale. In questo Canon é migliorata molto in questo aspetto. |
| inviato il 19 Giugno 2013 ore 23:14
Credo di aver capito. Quello che ho postato io è un esempio di colour banding, mentre qui si parla di noise banding che è diverso. Chiedo scusa per il mio post sopra, ma credevo si parlasse di colour banding. |
| inviato il 20 Giugno 2013 ore 0:29
Grazie per la puntualizzazione, Claudio. Grazie per il tuo intervento, Meghisti. Si, pavone, nella domanda iniziale mi riferivo al fenomeno che ha descritto Ermoro. Non sono un esperto di questi fenomeni e tantomeno della loro nomenclatura, ma per banding intendo le righe (o bande) orizzontali o verticali di rumore di lettura del sensore. La vecchia 5D ne è affetta e si nota principalmente nelle ombre con alti ISO e a temperature maggiori di 15-17 gradi centigradi, a tal punto che nelle notti con temperature di 18-20 gradi, ho dovuto buttare tutte le foto in cielo della Via Lattea. |
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