| inviato il 04 Ottobre 2024 ore 9:45
Eh troppo buono, sono arrivato molto dopo una valanga di tue informazioni preziose! |
| inviato il 04 Ottobre 2024 ore 9:49
Cmq senza info possiamo fare poco. |
| inviato il 04 Ottobre 2024 ore 9:57
La conservazione dei dati informatici è sempre stata un problema. Un tempo, per grandi moli di dati, si usavano esclusivamente nastri magnetici, il cui contenuto, ogni tot anni veniva scaricato, controllato e poi riversato su un supporto nuovo. Per usi casalinghi, credo che la cosa migliore oggi sia usare in più copie dischi meccanici di buona qualità, possibilmente da 3,5". Sinceramente gli SSD sono uno spreco. Io i cd, per sicurezza, li riverserei. |
| inviato il 04 Ottobre 2024 ore 10:37
“ Si tratta di dischi 'Gold', di varie marche, poi scomparsi dal mercato, registrati alla folle velocità di 1x, con masterizzatori SCSI e IDE. „ 1x è la soluzione migliore, chiaramente è inapplicabile per esempio ad un DVD. I dati che porto io sono dati medi legati a statistiche fatte per uso aziendale, dove anche perdere un solo byte potrebbe avere conseguenze enormi, sia legali, sia di contenuto, immagina al saldo del tuo conto in banca! Un po' come l'MTBF dei dischi meccanici. Alcuni vendor forniscono dati di MTBF di 10 anni. Ossia statisticamente avrai un guasto ogni 10 anni, che preso singolarmente è un dato ottimo. Peccato che se di dischi ne hai 10, hai mediamente un guasto ogni anno, se ne hai 120 hai un guasto al mese e così via… Noi abbiamo numeri molto più alti per cui puoi immaginare la situazione. Come ci si protegge? Duplicando il dato e nei casi più critici anche triplicandolo. A casa ho due dischi con le stesse foto, quindi due copie degli stessi dati, una terza copia la tengo da parenti che vivono ad una discreta distanza. E' una pratica eccessiva, al limite del paranoico, però è l'unico modo per garantirsi i dati preziosi. Altro discorso sul formato di ciò che salviamo, ma qua si aprirebbe un OT troppo grande… cerchiamo di aiutare l'opener a capire cosa gli è capitato. |
| inviato il 04 Ottobre 2024 ore 10:41
“ Io ho diversi CD audio masterizzati nei primi anni '90, che suonano alla grande. Idem se parliamo di files dati. Si tratta di dischi 'Gold' „ Tanta roba i "GOLD" 1-2X. Costavano un botto all'epoca, ma ancora oggi sono leggibili, poi c'è stato l'assalto nel mercato dei dischi con materiali economici e sempre più di dubbia qualità e si sono visti i risultati... |
| inviato il 04 Ottobre 2024 ore 10:46
“ Sinceramente gli SSD sono uno spreco. „ Sono uno spreco entro certi limiti, ci sono due vantaggi non di poco conto. Pesi e dimensioni e maggiore resistenza ad eventuali urti. I dischi meccanici, anche quelli fatti meglio, hanno ovviamente delle parti in movimento e soffrono molto di più eventuali scossoni, specie se accadono quando stanno lavorando. Non siamo più al tempo che dovevi ricordarti di parcheggiare le testine prima di spegnere il computer per fortuna, però hanno una fragilità intrinseca superiore. Ultima cosa, la necessità di alimentazione di qualità superiore, cosa non sempre realizzabile con le porte del PC. Quando vado in vacanza, mi porto appresso un SSD da 2TB, questo: https://www.amazon.it/gp/product/B0CPSBP3SQ/ Lo attacco ad un hub wifi e con un bottone copio tutte le foto dalla SD al disco. Chiaro, costa 159 euro, ma lo metti in tasca insieme all'hub wifi e sei a posto. L'hub è questo: https://www.amazon.it/NEWQ-Filehub-AC750-wireless-cellulare/dp/B09T9QK |
| inviato il 04 Ottobre 2024 ore 10:55
Comunque, come si suol dire… Andrea Ledda “esci” questi file! Si scherza eh, però poter vedere il file e provare ad aprirlo con vari sistemi operativi e/o software, potrebbe essere di grande aiuto. |
| inviato il 04 Ottobre 2024 ore 11:35
“ Tanta roba i "GOLD" 1-2X. Costavano un botto all'epoca, ma ancora oggi sono leggibili, poi c'è stato l'assalto nel mercato dei dischi con materiali economici e sempre più di dubbia qualità e si sono visti i risultati... „ @Danilo Simonetti Spinto dalla curiosità, sono andato a pescare tra le 'rimanenze' di un tempo passato ed ho trovato 2 CD ancora vergini. Proverò a masterizzarli, sempre per curiosità.
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| inviato il 04 Ottobre 2024 ore 12:00
@Photoludus Vai vai, facci sapere Queste sono già versioni "moderne", vedo 8X. Quelli di prima uscita, ammesso di trovarne ancora uno, non credo siano masterizzabili oggi, il firmware non lo riconoscerà nemmeno o lo farà in modalità di "compatiiblità", tarando il laser come meglio crede e con probabili risultati non all'altezza (anche perchè i masterizzatori nuovi non credo che scrivano a meno di 4X minimo). I primi dischi 1X pesavano anche di più, la foglia dorata era probabilmente più consistente e più di valore. Dovrei averne uno masterizzato all'epoca, se lo trovo provo a vedere se è ancora leggibile. Lo pagai, se non ricordo male, 27.000 lire e me lo masterizzò un tizio che aveva comprato uno dei primi masterizzatori usciti, dal prezzo inenarrabile. |
| inviato il 04 Ottobre 2024 ore 12:08
“ poi c'è stato l'assalto nel mercato dei dischi con materiali economici e sempre più di dubbia qualità e si sono visti i risultati... „ C'è chi, almeno una volta nella vita, ha masterizzato su CD-R della Princo, e chi mente “ Pierino64:però poter vedere il file e provare ad aprirlo con vari sistemi operativi e/o software, potrebbe essere di grande aiuto. „ Si, sarebbe utile poter analizzare almeno uno dei file incriminati. |
| inviato il 04 Ottobre 2024 ore 12:33
Ho appena ritrovato nei meandri dei cassetti un Traxdata Gold come quello della foto (che è un 6X), dove avevo etichettato la data di masterizzazione (1997) ed è perfattamente leggibile, ho aperto file e cartelle zippate, tutto perfetto senza tentennamenti della testina. 27 anni e i dati sono perfetti! Dovrei ritrovare il primo che masterizzai in vita mia, conteneva i dati dell'Amiga, quello sarebbe il più vecchio che ho ed è antecedente al 1997 (ma su disco top), il problema è ritrovarlo... |
| inviato il 04 Ottobre 2024 ore 12:33
@Danilo Simonetti “ Lo pagai, se non ricordo male, 27.000 lire e me lo masterizzò un tizio che aveva comprato uno dei primi masterizzatori usciti, dal prezzo inenarrabile. „ All'epoca io avevo un Ricoh, maledizione a lui, SCSI che registrava l'audio, ma pieno di piccolissimi rumori impulsivi (tic). Lo pagai la folle cifra di 1.095.000 lire , in kit con il controller Adaptec AHA1520. Ogni volta che sciupavo un CD, le maledizioni fioccavano Con i dati, invece, faceva il suo sporco lavoro. Tornando ai miei superstiti CD Gold, contrariamente a quanto scritto sulla confezione, anche se cambia poco, sul disco c'è scritto 1, 2, 4 e 6x
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| inviato il 04 Ottobre 2024 ore 12:41
“ Dipende anche dal masterizzatore usato: se per disgrazia aveva il laser leggermente starato, si farà molta fatica a leggere il supporto su un lettore correttamente funzionante. „ I firmware dei masterizzatori già contenevano all'interno le tarature per i supporti più comuni di marche note. Quelli di sotto marca venivano gestiti in modalità di compatibilità e con risultati dettati dal caso (a volte i sotto marca sconosciuti erano anche rimarchiature di scarti di marche note, usati per le iniziali tarature nel macchiario di stampaggio, a volte erano invece roba cinese in tutto e per tutto), poi se il laser era starato o di bassa qualità, allora i risultati erano scarsi. Ho buttato via diversi dischi masterizzati con audio perchè in parte danneggiati. Non parliamo poi dei cd audio, masterizzati a centinaia in parallelo, che vendevano di sottobanco ad ogni angolo o spiaggia |
| inviato il 04 Ottobre 2024 ore 12:43
“ sul disco c'è scritto 1, 2, 4 e 6x „ E' lo stesso 27enne che ho appena letto io sul lettore DVD, perfetto, segno di alta qualità! Mi ricordo il Ricoh in kit con il controller scsi, mi pare di averlo avuto anche io, ne ho passati parecchi, saltai solo la prima generazione, la 1X perchè costavano una fucilata, iniziai dai 2X. Per farmi masterizzare il mio primo cd, all'epoca dei primi 1X, un amico mi chiese 15.000 lire per il servizio, doveva rientrare nei costi Ovviamente lavoro senza garanzia, se lo avesse bruciato erano cavoli miei e i 27.000 lire del disco andati in fumo. |
| inviato il 04 Ottobre 2024 ore 12:51
“ I firmware dei masterizzatori già contenevano all'interno le tarature per i supporti più comuni di marche note. „ Verissimo! Io aggiornavo sempre il firmware dei tanti masterizzatori avuti, la maggior parte SCSI, proprio per consentire l'utilizzo dei nuovi supporti, altrimenti non riconosciuti. Ho avuto Plextor, con il Caddy Plextor 8x 20x, Yamaha, vari modelli, tra cui uno IDE con l'adattatore SCSI, originale Yamaha, attaccato dietro (che ancora conservo in garage). Mi pare si chiamasse CRW-F1, che faceva pure i tatuaggi su alcuni CD, ma mai usato. Poi arrivarono i CD-RW ed i DVD Che tempi! |
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