| inviato il 27 Settembre 2024 ore 13:54
Il leicameter è stato tarato per le pile nuove? Ricordo che va abbastanza bene in buona luce ma li basta la regola del 16 mentre non è molto affidabile in poca luce o luce mista dove invece servirebbe |
| inviato il 27 Settembre 2024 ore 14:44
Giampietro guarda i siti di ARS Imago o Raset Photo.it poi dipende da dove abiti magari trovo qualcosa anche sul territorio Un po' di storia sulle M4 per amor di chiarezza… la M4 (a detta di qualcuno l'ultima vera Leica) era interamente assemblata a mano da maestri di meccanica (no catena di montaggio) con meccanica interamente in ottone, poi nasce la M5 che si rivela un fiasco commerciale nonostante la macchina sia eccellente così Leica pensa che sia finita l'epoca del telemetro ed investe tutto sulle sue reflex serie R … poi su pressioni del pubblico e su idea della fabbrica canadese (ricordo il grande prestigio di questa succursale dove sono nati alcuni capolavori assoluti di Leica, ma questa è un'altra storia) viene deciso di fare un esperimento e quindi rimettere in produzione la M4 con il mandato di fare una macchina economica per questo sia avvia la prima produzione in serie della storia Leica, viene sostituito la calotta non più in ottone, ma una lega di zinco (poi portata sulle M successive sino alla M6 ed M7, con la M-A, MP e la nuova M6 si è tornati all'ottone) ed una meccanica uguale alla M4, ma con materiali meno nobili … questo esperimento fu un successo e quindi Leica decide di rimettere in produzione in maniera stabile una Leica M e viene prodotta la M4-P (che ha tutte le cornici per come le conosciamo oggi) meccanica eterna in acciaio indurito, ecc (la calotta resta in lega di zinco come dire ok rifarla al top, ma conteniamo i costi del non necessario) … nel frattempo in Germania sulla base della M4-P studiano come inserire un esposimetro e così nasce la M6 e la produzione delle M compresa la M4-P (nata anch'essa in Canada) torna in Germania e … le migliori M4-P sono proprio le canadesi… la M4.2 si porta una nomea di macchina inaffidabile perché i primi esemplari hanno sofferto qualche problema come il rimbalzo anomalo della seconda tendina, ma poi furono richiamate in fabbrica e sostituito l'otturatore con uno più affidabile, un problema per lo più di una acerba produzione in serie, ma tutto fu messo a posto e le M4.2 oggi in circolazione sono affidabili quanto le altre, ma il marchio gli era stato dato e subito dopo l'uscita della M4-P hanno relegato la sorella anziana al ruolo di cenerentola … ma per assurdo essendoci molti meno esemplari di M4.2 nel tempo potrebbe avere più valore |
| inviato il 27 Settembre 2024 ore 16:24
Leica meter tarato per le px625 nuove...Non semplicissimo montarlo, meglio la regola del 16... |
| inviato il 27 Settembre 2024 ore 16:29
Come ogni cosa, ha la sua modalità: una volta afferrata la procedura per montarlo e staccarlo, è ridicolmente facile. Il Leicameter è tutt'altro che una trappoletta. |
| inviato il 27 Settembre 2024 ore 16:55
Ho trovato un video su come montarlo, proverò con calma.... |
| inviato il 27 Settembre 2024 ore 18:09
Eccoti il link al pdf del manuale originale di istruzioni: www.cameramanuals.org/flashes_meters/leica_meter_mr-german.pdf Ma è semplicissimo: imposti il selettore dei tempi della macchina su "B"; Sul leicameter, fai coincidere l'indice a freccia su "B": noterai, a lato del Leicameter, che la ghiera zigrinata ora ha un riferimento, che coincide con una freccia ad angolo retto sormontata da "B"; solleva la ghiera e contemporaneamente fai scorrere l'esposimetro nella slitta porta-accessori. A questo punto, lascia scendere la ghiera zigrinata e vedrai che il piolino posto sotto di essa, entrerà nella tacca praticata nel selettore dei tempi. Fatto. Se vuoi qualcosa di più completo, ecco la traduzione in italiano del manuale originale, fatta da un bravo appassionato: • MONTAGGIO: Si deve regolare il disco dei tempi delle Leica M2, M3, M4, M4-2 e M4-P oppure delle Leica speciali M1, MD, MDa e MD-2 sulla posa B e si deve girare il disco zigrinato sul tettuccio dell'esposimetro fino al suo arresto. A questo punto si deve tirare un po' in alto il disco zigrinato stesso e poi si deve continuare a girarlo in direzione della freccia. Al termine, si infila il piedino dell'esposimetro nella slitta porta accessori della macchina. Dopo avere inserito il piedino dell'esposimetro nella slitta porta accessori della macchina, si deve ruotare nuovamente il disco zigrinato del Leicameter MR, stavolta nel senso opposto a quello indicato dalla freccia, fino a quando il disco zigrinato non si abbassa e si ingrana con una tacca. Allora si realizza l'accoppiamento tra l'esposimetro e il disco dei tempi della macchina. Per regolare la sensibilità ISO/ASA/DIN si gira un pulsantino posto sul disco zigrinato fino a quando i valori desiderati non appaiono nelle finestrelle. I tempi di esposizione si leggono in corrispondenza dell'indice triangolare nero. • SMONTAGGIO: Si deve girare il disco zigrinato sulla posa "B", spingerlo in alto e disinnestarlo girando nella direzione indicata dalla freccia. • CAMPI DI MISURA E ANGOLO DI LETTURA DELLA CELLULA: Il Leicameter MR dispone di due campi di misura. Quello “rosso” riguarda le basse luminosità, quello “nero” le alte luminosità. La rotella di commutazione dei due campi si trova sulla sinistra del tettuccio dell'esposimetro, vicino al tasto di misurazione che è di colore nero. All'aperto è meglio lasciare impostato il campo nero, per evitare abbagliamenti della cellula. Viceversa, per pose notturne si deve selezionare il campo rosso. L'angolo di misura del Leicameter MR corrisponde alle cornicette delimitatrici per l'inquadratura del 90 mm, poste nel mirino della macchina; tali cornicette vanno, pertanto, puntate sul soggetto, all'atto di effettuare la misura dell'esposizione. • USO DEL LEICAMETER MR: Se si usano obiettivi da 35 mm o da 50 mm, si devono selezionare le cornicette del 90 mm. Per farlo, occorre premere la levetta di selezione manuale delle cornicette, la quale si trova sul frontale sinistro della macchina. Col dito medio della mano sinistra si spinge la levetta verso l'interno, in direzione del bocchettone d'innesto, facendo comparire nel mirino le cornicette di inquadratura del 90 mm. Quindi, traguardando nel mirino, si puntano le cornicette del 90 mm verso il soggetto da misurare, indi si spinge, con l'indice della mano sinistra, il tasto di misurazione dell'esposimetro fino al suo arresto. Dopo circa due secondi si deve rilasciare lentamente il tasto di misurazione. L'ago del galvanometro indicherà i valori di tempo e diaframma corretti, da riportare sulla ghiera dei tempi della macchina e sulla ghiera dei diaframmi dell'obiettivo. Il Leicameter MR si può anche usare staccato dalla macchina, come se fosse un esposimetro separato, anche se si dispone della sola lettura in luce riflessa. In questo modo sono possibili le misure selettive a 15 - 20 cm dal soggetto. Dal momento che la cellula è al C.d.S. occorre tenere presenti i suoi limiti, per poterla usarla correttamente. La lettura del Leicameter MR è solo riflessa per cui conviene effettuare delle misure per sostituzione, allo scopo di simulare la lettura in luce incidente luce incidente. La batteria è una PX625 da 1,35 volt all'ossido di mercurio. Girando il disco zigrinato, per porre un diaframma in corrispondenza dell'ago del galvanometro, si leggerà il tempo di posa corrispondente, indicato dal triangolino nero. Volendo, si può portare un determinato tempo di posa in corrispondenza del triangolino nero e leggere il giusto diaframma, indicato dall'ago del galvanometro. La prima opzione è quella a priorità dei diaframmi, la seconda è quella a priorità dei tempi. Il punto rosso tra il tempo di 1/30" e di 1/60" indica il tempo di sincro x pari ad 1/50". Per le misurazioni in posa B conviene togliere il Leicameter dalla macchina e usarlo a mano. • ALIMENTAZIONE: Una pila all'ossido di mercurio PX625 da 1,35 volt. Il Leicameter MR purtroppo non può usare l'adattatore Kanto MR-9 per sostituire la batteria all'ossido di mercurio da 1,35 volt: infatti, sebbene l'adattatore, che ha le stesse dimensioni fisiche della classica PX625 all'ossido di mercurio da 1,35 volt entri all'interno del vano batteria, non è poi possibile chiudere lo stesso. Per la sostituzione, occorre usare o la batteria MRB625 allo zinco – aria da 1,35 volt della Weincell, oppure una batteria per protesi acustica 675, sempre allo zinco – aria da 1,4 volt. Un'alternativa è quella di utilizzare una batteria PX625S all'ossido d'argento da 1,55 volt: in questo caso, dal momento che le batterie all'ossido di mercurio e quelle all'ossido d'argento hanno la medesima stabilità nell'erogazione della tensione, lungo tutta la vita utile della batteria, è sufficiente impostare una diversa sensibilità ISO, per risolvere il problema della diversità di voltaggio." |
| inviato il 28 Settembre 2024 ore 6:20
Como? |
| inviato il 28 Settembre 2024 ore 16:44
Grazie Enzo delle preziosissime informazioni, stasera monto il meter e domani faccio qualche foto bn..Prezioso il tuo intervento…P.S. Il meter è stato revisionato e tarato per 1,5 Volts pila PX625 |
| inviato il 28 Settembre 2024 ore 17:46
Vai tranquillo: anche io, sulla mia M4 ho un Leicameter-MR, che va benissimo. Oltretutto, il campo di misurazione equivale al campo inquadrato dal 90mm. quindi con una discreta prevalenza al centro. Metrawatt non produceva porcherie e Leitz non commissionava trappolini inutili. Specie col bianconero, non è necessario, all'aperto ed in una giornata normalmente luminosa, essere precisissimi con l'esposizione, a meno di riprese che debbano essere accurate. Però il Leicameter essendo montato sul corpo macchina, è già lì pronto all'occorrenza, senza dover frugare nella borsa per tirar fuori il Lunasix o il Sekonic... |
| inviato il 30 Settembre 2024 ore 8:16
Enzo, sei preziosissimo.....Nei vecchi rullini era stampata con disegni la regola del 16, ricordate? Di solito, complici le correzioni dei laboratori di sviluppo/stampa, difficilmente si sbagliava.... |
| inviato il 30 Settembre 2024 ore 8:56
“ Nei vecchi rullini era stampata con disegni la regola del 16, ricordate? „ Come sarebbe a dire "ricordate"? Guarda che qua c'è ancora chi, la regola del 16, la usa ancora regolarmente. Ogni tanto, magari nelle giornate nuvolose come quella odierna, mi affaccio alla finestra e provo a "leggere" la terna esposimetrica ad occhio (che dopo verifico con un esposimetro) E' un buon allenamento... ti permette di capire quando l'esposimetro delle macchine moderne prende fischi per fiaschi. “ Di solito, complici le correzioni dei laboratori di sviluppo/stampa, difficilmente si sbagliava.... „ Nella stampa sì... nello sviluppo non credo correggano un bel niente (come potrebbero?) |
| inviato il 30 Settembre 2024 ore 9:07
Concordo con Lorenzo … anche io faccio il medesimo esercizio spesso, aiuta a mantenere l'occhio allenato a leggere la luce |
| inviato il 30 Settembre 2024 ore 9:41
Con le fotocamere che non hanno esposimetro, uso anch'io spesso la regola del 16 Quando ho qualche dubbio tiro fuori dalla borsa questo minuscolo, purtroppo anche non economico, gioiellino
 |
| inviato il 30 Settembre 2024 ore 10:12
Noi eroici usiamo ancora il Leningrad 4 al Silicio... |
| inviato il 30 Settembre 2024 ore 11:47
Con negative colore o BW nel dubbio basta sovraesporre un poco e ci si prende sempre… Diapo no ovviamente |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |