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Accortezze nell'uso di fotocamere Bigmpx (61 mpx), parteII


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avatarsenior
inviato il 11 Agosto 2024 ore 12:29

Riproduco qui sotto, quasi per intero, l'ultimo intervento che ho trovato sul sito Ultrasony, riguardante appunto la sony A7RIV.
Mi sono permesso di correggere l'accentuazione dei vari perchè in perché

avatarsenior
inviato il 11 Agosto 2024 ore 12:31

"Vorrei parlare qui della risoluzione della R4. Sono 61megapixel, ossia la più alta risoluzione mai installata su una fotocamera Full Frame. Se non vogliamo parlare del numero totale, parliamo pure del valore lineare: quasi 9600 pixel sul lato lungo! Non è l'unico elemento rivoluzionario di questa macchina, ma mi ha affascinato per il modo in cui (non) è stato capito da alcune persone.

In particolare le truppe cammellate Nikon sono insorte per negare l'importanza di questo aumento sostenendo che si tratta di un aumento “ininfluente”. Negare l'importanza degli aumenti incrementali porta necessariamente a sostenere che una fotocamera da 61mpx funziona bene come una delle prime digitali da 2mpx!



Ma quello che mi affascina di più è la difficoltà di alcune persone di capire il fatto che scostamenti anche infinitesimali conducano a scostamenti “finiti” e quindi misurabili.

Non è una difficoltà nuova e il famoso paradosso descritto da Aristotele quando a sua volta descrive il concetto di Zenone (a sua volta derivato da Parmenide) dimostra questa difficoltà. In sostanza Zenone sosteneva che Achille che corre non avrebbe mai raggiunto una tartaruga che “cammina” perché a ogni suo spostamento sarebbe corrisposto uno spostamento della tartaruga.

Devo dire che il “paradosso di Zenone”, come viene comunemente chiamato, è in realtà molto interessante perché è stato uno dei primi a individuare il concetto di infinitesimo. L'errore però è stato quello di non capire che non tutti gli infinitesimi …nascono uguali. Se prendiamo la definizione basica di velocità ossia v=ds/dt (ricordo che ds/dt come tutte le derivate è un limite, in questo caso per l'incremento temporale che tende a zero) e la applichiamo a due corpi che si muovono con velocità diverse dovrà necessariamente essere che per ogni dato intervallo di tempo dt i valori ds1 e ds2 saranno diversi.

Il campo del calcolo infinitesimale sarebbe stato poi meravigliosamente spiegato da Newton, l'Anglo che tanta ala vi stese, in quasi contemporanea col buon Leibnitz, che però non raggiunse mai la purezza della dimostrazione di Newton, forse perché era troppo occupato a litigare con Spinoza e a scrivere le sue dimostrazioni sull'esistenza di Dio…lavoro che ahimè avrebbe lasciato ben pochi frutti all'umanità…forse perché fundamentally flawed?

Tornando a noi, non vedo l'ora di poter provare la R4 e di descrivervi le mie impressioni.



Per ora vi lascio con un'altra a chicca: le truppe cammellate Nikon hanno divulgato un nuovo Bollettino di Guerra: le SONY (tutte le SONY!) producono un incarnato magenta anche usando i RAW.

Lo so, è un brutto colpo per noi utenti SONY, ma riprendiamoci pensando che almeno noi conosciamo il significato di profilazione colorimetrica di una periferica e sappiamo che i RAW non hanno colori, quelli vengono “creati” dai profili che possono essere creati ed editati a proprio gusto.

Volendo posso creare un profilo che renda il cielo verde, la pelle blu e l'invidia…quella purtroppo resta sempre VERDE con qualsiasi profilo

avatarsenior
inviato il 11 Agosto 2024 ore 14:11

Ma non dirmi che ti basi sul peso del file, perchè non ha alcun senso

non è riportato il peso del file ma il numero di pixel di cui è composto.
ma che è 'sto byoblu?

è una lunga storia in cui non faccio parola nello spiegarti perchè sono stato diffidato da juza su commenti in tema libero o comunque non di pertinenza strettamente fotografica pena il mio bannamento definitivo dal forum.

avatarsenior
inviato il 11 Agosto 2024 ore 16:43

@Andrea i convertiti finiscono sempre per eccedere! Dopo anni di Nikonland da perfetto fanboy Nikon, ha scoperto la prima serie ML Sony. Coup de foudre. Gli antichi amici Nikon chiamati truppe cammellate. Quello che scrive su Newton è una sciocchezza. Leibniz matematicamente ha introdotto una notazione superiore. Chiaro che se scrivi che la velocità è data da v=ds/dt non ti rendi conto che questa è la notazione di Leibniz. Mancanza di cultura storica.
Un esempio pazzesco.
Con una funzione y=f(x) e la sua inversa x=g(y), la derivata g'(y) è data da:
g'(y)=1/f'(x).
Con la notazione di Newton ti attacchi al tram, con Leibniz è semplicemente:
dx/dy=1/dy/dx=dx/dy
Vi ho convinti?;-)

avatarsenior
inviato il 11 Agosto 2024 ore 21:12

non è riportato il peso del file ma il numero di pixel di cui è composto.


Caspita hai ragione, non ci avevo mai fatto caso.

Comunque non cambiano le cose perchè tutte le foto delle mie gallerie non sono ridimensionate; se sono decisamente più piccole di 42MP è perchè sono state ritagliate parecchio. Quindi sono rappresentative della resa dell'obiettivo sul sensore utilizzato, almeno nella zona centrale; d'alta parte le foto che ho nelle gallerie sono state inserite proprio con questo scopo: far vedere la resa di un vecchio obiettivo oggetto di una discussione.

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2024 ore 8:45

Siccome il fine ultimo del mio scattare foto è la stampa (anche se il ragionamento che sto per esporre vale anche per il caso di schermi a 4K(ca. 8 Megapix) e non la pubblicazione mi domandavo come il fattore del mosso che, secondo alcuni, sarebbe il principale caveat e la principale controindicazione nell'uso delle bigmegapixellate da 61M possa influenzare la resa in stampa (il secondo caveat che era emerso era il possibile calare del contrasto al salire delle frequenze campionate, se intendo bene).



Mah, di una fotocamera megapixellata si dice giustamente che permette crop estremi, pertanto un obiettivo fisso diventa multifocale, in particolare si 'evolve' in teleobiettivo. Quindi non è che la megapixellata abbia più micromosso di una normopixellata, semplicemente ha lo stesso micromosso che avrebbe una normopixellata su cui è montato un teleobiettivo, per cui i tempi di sicurezza vanno considerati diversamente. Mi sbaglio?

Questa considerazione mi viene sempre anche quando sento l'espressione "reggere gli iso", come se una fotocamera avesse in sé questa misteriosa proprietà (simile nel mistero epistemologico al 'flogisto'), che invece dipende soltanto da quanta luce può arrivare al sensore.

Sulla stampa. Credo che la stampa deve fare i conti con le possibilità dell'occhio umano, invece è un discorso che non sento mai. Forse davvero L'uomo è antiquato, come scriveva Gunther Anders.

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2024 ore 8:56

Ah beh se si vede sotto questo punto di vista è sicuramente così, se monto un 50mm e lo taglio a mo' di 100mm e poi stampo è chiaro che vedrò il mosso come se avessi montato un 100mm su normo pixellata.
È un punto di vista che non avevo valutato perché non mi verrebbe in mente di comprare una FF 61,Mpix per poi usarla in Aps-C o anche meno se non in casi eccezionali.

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2024 ore 8:59

È un punto di vista che non avevo valutato perché non mi verrebbe in mente di comprare una FF 61,Mpix per poi usarla in Aps-C o anche meno se non in casi eccezionali.


Devi per forza usarla come Aps-c, altrimenti non potresti vedere le immagini in tutto il dettaglio: si usano in Aps-C nel momento della fruizione dell'immagine, che dunque non viene croppata dal fotografo ma dall'osservatore quando la 'percorre'.

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2024 ore 9:00

Io se mai faccio più spesso il contrario (nelle foto con soggetti statici), tre scatti e poi unisco in fotopanoramica e passo da 30 a 60 megapixel e da 50mm a 35mm

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2024 ore 9:05

E la fotopanoramica la stampi riducendola, oppure la percorri con lo sguardo avvicinandoti?


avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2024 ore 9:05

a mio parere Canti Del Caos dice bene.
una volta esisteva la regola che il tempo d'esposizione dovesse avere come cifra in denominatore la lunghezza focale (per evitare mosso e micromosso).
Tanto per intenderci, scatto con un 50mm e quindi non devo essere più lento di 1/50 (parlo del sensore 24mm x 36mm).
Questa regola però ha oggi corollari molto importanti:
1. vale per dimensioni di fruizione non superiori al 15x10cm (che sia stampa o minischermo)
2. vale per soggetti statici, una racchettata a tennis con 1/50 è una scia.
3. non prendeva in considerazione la stabilizzazione perchè ancora non c'era (stabilizzazione inutile nei soggetti in movimento, fatta eccezione per la modalità per panning ma quello è un altro discorso).
Quindi
oggi si parla di stabilizzazione 4x. Significherebbe che là dove usavi 1/500 potresti usare 1/30.

Allora facciamo un esempio pratico:
sto scattando con una 60Mpixel e uso un 50mm. Riprendo una statua (soggetto statico)
Voglio che il rettangolo di fruizione (stampa o schermo che sia) misuri 120cm x 80cm oppure
che un suo ritaglio, tanto da usare l'ottica come fosse un 100mm, misuri 60cm x 40cm (non cambia nulla ai fini dei difetti visibili perchè è esattamente il crop della 120x80).
Domanda:
che impostazioni?
allora, nella regola il lato lungo era 15cm quindi 120:15= 8 (devo essere 8 volte più veloce)
ma ho dalla mia uno stabilizzatore 4x, quindi 8:4= 2 (quindi devo essere solo 2 volte più veloce).

Quindi per fare questa foto con il 50mm il tempo di sicurezza è 1/100.

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2024 ore 9:12

"Devi per forza usarla come Aps-c, altrimenti non potresti vedere le immagini in tutto il dettaglio"

Sì, se parliamo di stampa in 60*90 è probabile che succeda come tu dici: se le guardo da distanza di un metro e passa probabilmente non ne afferro a pieno il dettaglio mentre se mi avvicino a mezzo metro sto "croppando" con il visus.

Ma se i 61 megapixel li uso per stampare in A3+ sto ricampionando ottenendo una qualità leggermente migliore di quella di una stampa nata da una FF di 21 megapixel, ma correggetemi se sbaglio.
Ancor di più vale questa logica se io all'immagine devo apportare delle modifiche, ruotare leggermente, correggere distorsioni, correggere linee cadenti. In 61 Mpixel lo faccio sicuramente con meno danni che se lo facessi in 21 o 24 o 30 Megapixel

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2024 ore 9:16

Ancor di più vale questa logica se io all'immagine devo apportare delle modifiche, ruotare leggermente, correggere distorsioni, correggere linee cadenti. In 61 Mpixel lo faccio sicuramente con meno danni che se lo facessi in 21 o 24 o 30 Megapixel

non ne sarei così sicuro.
se applico una correzione del 10% sulla distorsione a barilotto spappolo esattamente come sulla 21 o 24mpx.
Magari sulla rotazione invece è vero che si fanno meno danni.

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2024 ore 9:26

Non credo. Correggere una distorsione è esattamente come ruotare un intero file solo che applichi rotazioni ad angoli progressivamente diversi partendo dall'estremo dell'inquadratura e andando verso il centro. Più pixel hai a disposizione meglio è.

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2024 ore 10:53

Ma se i 61 megapixel li uso per stampare in A3+ sto ricampionando ottenendo una qualità leggermente migliore di quella di una stampa nata da una FF di 21 megapixel, ma correggetemi se sbaglio.
Ancor di più vale questa logica se io all'immagine devo apportare delle modifiche, ruotare leggermente, correggere distorsioni, correggere linee cadenti. In 61 Mpixel lo faccio sicuramente con meno danni che se lo facessi in 21 o 24 o 30 Megapixel


Purtroppo (per me) diventano discorsi molto difficili che coinvolgono competenze scientifiche che mi mancano. So che ridimensionare l'immagine in un certo modo - mi pare il 'binning' - porta un miglioramento del rapporto segnale-rumore. Quindi sì: l'immagine migliora (in alcuni casi anche più che leggermente). E' un miglioramento misurabile, oggettivo.

Poi ridimensionare l'immagine, al di là dell'ipotesi del binning, cambia la percezione dell'immagine: meglio? peggio? forse questo se è un miglioramento, è soggettivo.



Ma, preliminarmente dovremmo chiederci cosa vogliamo dall'immagine? quale tipo di immagine ci pare 'percettivamente' bella?

Personalmente preferisco due tipi di stampe:

- Stampe piccole (circa da A5 a A3) cioè il formato che potremmo dire del libro. - è il formato prediletto da Guido Guidi che stampa a contatto i negativi del suo banco ottico.

- Stampe grandi, poniamo dal 100 x 70 cm in poi. Queste ultime non le ho mai fatte (Domine, non sum dignus), però so come le vorrei perché ebbi un'epifania davanti a questa fotografia incorniciata (vi mostro l'intera installazione):

www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4061978

che era per me, lo ricordo ancora nonostante gli anni, percettivamente bellissima. Io credo di averla trovata come una sorta di 'patria percettiva' proprio perché la stampa di grande formato si sposava con la limitatezza dell'informazione: credo fosse addirittura una stampa ricavata dal girato di una cinepresa. Quel matrimonio esaltava la peculiarità della fotografia di registrare la realtà, ma senza soffocarla nell'iperanaliticità della fotografia odierna. E ecco che l'immagine 'grande' - che trovo di solito volgarotta - in quelle condizioni vola - mi pare sia il gusto di Alex Majoli e Salgado.

Il discorso che ho fatto è estetica? forse si, a me piacciono tipi di stampe che offrono una certa estetica. Quindi ricapitolando preferisco:
- stampa dettagliatissima ma nei limiti di un formato libro;
- stampa meno dettagliata proprio perché stampata grande.

E a voi che cosa interessa?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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