| inviato il 25 Giugno 2024 ore 19:36
Piatta non significa nulla. A dare l'idea della terza dimensione è soprattutto la qualità della luce |
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 19:47
Appunto, il formato che si usa conta molto relativamente. Ovvio che più è grande il sensore più è facile staccare i piani sfocando lo sfondo, ma se ti affidi solo a quello sai che palle... foto tutte uguali col "magico sfocato" dello sfondo. Oltretutto anche se i piani sono ben separati se i colori e la luminosità, soprattutto nell'equilibrio tra soggetto e sfondo, non sono giusti la foto crolla miseramente, anche se i piani sono ben separati tra roba a fuoco e roba sfocata. C'è da imparare dalla fotografia dei vecchi film in bianco e nero, dove i direttori della fotografia creavano la tridimensionalità con la direzione della luce e con lo stacco della gamma tonale (toni scuri sul soggetto e chiari per lo sfondo o viceversa), e del "magico sfocato" quasi sempre se ne stracatafottevano. |
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 20:18
Quando uso una FF non lo faccio mai per avere più sfocato, ma per altri motivi. Anzi, la maggior parte delle volte che scatto con una FF mi trovo sempre un po' a corto di profondità di campo e spesso penso che mi piacerebbe avere la stessa profondità di una M4/3 con la gamma dinamica di una FF... |
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 20:20
Discussione già affrontata in passato.... Lo sfocato è un brutto inganno alla mente per dare tridimensionalità. Veloce comodo ma .... La tridimensionalità più "nobile" si ha con il giusto uso di luci e ombre... La pittura insegna..... |
user207727 | inviato il 25 Giugno 2024 ore 20:29
“ La tridimensionalità più "nobile" si ha con il giusto uso di luci e ombre... „ e, aggiungo, una composizione molto curata. |
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 20:36
Certamente |
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 20:38
Il m4/3 è criticato solo da chi non lo usa... E non è poi neanche tanto in difficoltà con poca luce... basta avere un'ottica luminosa (e in catalogo tra Olympus e Panasonic ce ne sono parecchie) E c'è (come ben sai) il "classico" 45/1.8 che rimane un campione di rapporto qualità prezzo... Qui a 2500 iso... scattata pochi minuti fa con la luce della sera proveniente da una finestra a circa 4 metri...
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| inviato il 25 Giugno 2024 ore 20:39
"La tridimensionalità più "nobile" si ha con il giusto uso di luci e ombre... La pittura insegna....." Quello che ho sempre pensato |
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 20:43
la tridimensionalità buona è quella sensazione di profondità che fa percepire correttamente forme, dimensioni e posizionamento nello spazio dei corpi. a mio modesto parere lo sfuocatone del FF a diaframmi esagerati è l'esatto opposto di ciò: è una annullamento dei piani intermedi dove esiste solo il piano focale e il nulla... che possa piacere, non lo metto in dubbio ma che sia "tridimensionale" osservare delle sagome bidimensionali, no. OVVIAMENTE è possibile chiudere i diaframmi, ci mancherebbe. a me del M43 piace proprio la facilità con cui si ottengono immagini verosimilmente tridimensionali sfruttando al massimo luce ambiente e diaframmi ampi.. “ "La tridimensionalità più "nobile" si ha con il giusto uso di luci e ombre... „ innegabile aggiungo che non esiste curatore, editor, o qualsiasi altra (vera) figura professionale che si deve esprimere sul contenuto di un lavoro che muoverà mai osservazioni sulla presunta mancanza o abbondanza di pdc o mancanza di sfuocato. |
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 20:52
A mio parere il fattore che meglio distingue il ff dal apsc al m4/3 è la lavorabilita in postproduzione del file..più il sensore e' grande e più il file è lavorabile e più qualità finale si riesce a ottenere. C'è comunque da dire che oggi la lavorabilita' dei raw ha raggiunto alti livelli, forse anche grazie al miglioramento dei software. Per quando riguarda la tridimensionalità concordo con chi scrive che dipende sostanzialmente dalla luce e dalla capacità del fotografo di usarla. Devo anche dire che lo "sfocatone" da ff non si può vedere. Inguardabile. Lo si usa quando non si è capaci di fare composizione |
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 21:14
“ Piatto o no dipende tanto dall'obiettivo che si usa e dall'apertura. Si sono fatti confronti su confronti negli anni. La differenza c'è, non è giorno e notte come tanti vorrebbero far credere, ma c'è. Poi dipende tutto da quello che si cerca. „ +1 Si la differenza c'è e a parità di angolo di campo è sempre meno percepibile mano a mano che si chiude il diaframma. Spesso sono uscito con l' 85 f1.8 su FF e con il 45 f1.8 su m4/3, a TA la differenza di stacco è abbastanza evidente anche per distanze nelle quali il soggetto umano entra tutto nel fotogramma, ad f5.6 cominciano a diventare meno evidenti fino ad essere indistinguibili dopo f8/f11 |
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 21:32
Ma no non è così piatto dipende dalla lente e da come viene sviluppato il file come nitidezza…. |
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 21:47
Condivido pienamente quanto detto da Mirkopetrovic: "Credo che sulla tridimensionalità o piattezza influisca non solo la pdc ma anche la profondità dei colori. Una foglia non è solo verde ma in se ha tante sfumature e gradazioni di verde nei chiaroscuri che messe insieme danno la sensazione dei volumi" Una grande dimensione del sensore migliora la gamma delle sfumature. Ma non solo: ho notato che certi vecchi obiettivi fissi di qualità hanno una resa tonale migliore rispetto a uno zoom attuale di qualità. Credo dipenda dal numero di lenti. Probabilmente 15 lenti perdono qualcosa per strada rispetto a 6 lenti. |
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