| inviato il 11 Giugno 2024 ore 9:52
Uh-Oh... fatto una prova al volo... e il m4/3 strapazza di brutto sia FF che APS-C... Vabbè, dai... riprovo... |
| inviato il 11 Giugno 2024 ore 10:03
Tutti i formati attuali tirano fuori ottime foto, come detto da qualcuno, cambia la profondità di campo, resa alti Iso, gamma dinamica. ormai siamo a livelli molto alti come qualità del file, però non basta solo questo, ci sono altri parametri, però non è stato chiesto questo nel post. |
| inviato il 11 Giugno 2024 ore 10:40
A parte la densità di colore, in ambito digitale, non ho notato differenze nel passaggio dal 6x6 al 24x25 all'aps-c al 4/3, se mi fermo come stampe al 30x40. Stampando però fino al 1,20 x0,80 mt, ho visto che l'opzione migliore in termini di compattezza e trasportabilità rimane l'apsc. Quindi per me rimane vincente l'aps-c e come pellicola il 6x6 |
| inviato il 11 Giugno 2024 ore 10:51
Non è che ha chiesto di stamparle e meno che mai larghe unmetroeventi... E poi che faccio? Gliele spedisco per fargliele vedere?! Ma quando rispondete l'interruttore l'avete acceso o no? |
| inviato il 11 Giugno 2024 ore 11:03
Mah.... penso che oggigiorno, uno smartphone con sensore da 1/7" possa bastare per tutti gli utilizzi. Non vedo differenze tra quello ed una medio formato Phaseone. |
| inviato il 11 Giugno 2024 ore 11:06
Condivido in toto il pensiero di Paco. |
| inviato il 11 Giugno 2024 ore 11:35
1/7" è piccolino. Credo sia un refuso con 1/1,7" E comunque era ironico. Considerare la differenza di formato ma non eventuali condizioni di luce peggiori (in cui davvero il formato maggiore aumenta il suo divario rispetto ai minori) non ha alcun senso. In buona luce va bene anche la compatta del 2002. |
| inviato il 11 Giugno 2024 ore 12:32
“ Non è che ha chiesto di stamparle e meno che mai larghe unmetroeventi... E poi che faccio? Gliele spedisco per fargliele vedere?! Ma quando rispondete l'interruttore l'avete acceso o no? „ Lorenzo non sei tu il protagonista! L'autore del post chiede una cosa. Se il fine ultimo della fotografia è una stampa di una certa dimensione, il formato ha la sua importanza, altrimenti anche un sensore piccolissimo puo' andare bene, senza che si vedano artefatti e rumore. Qualche volta accendilo quell'interruttore. |
| inviato il 11 Giugno 2024 ore 13:21
Insomma, le foto fatte con sensori piccoli mi sembrano decisamente meno naturali di quelle fatte con sensori grandi, soprattutto paesaggi e architettura dove i soggetti lontani appaiono più realistici... |
| inviato il 11 Giugno 2024 ore 13:23
“ Non è che ha chiesto di stamparle e meno che mai larghe unmetroeventi... E poi che faccio? Gliele spedisco per fargliele vedere?! Ma quando rispondete l'interruttore l'avete acceso o no? „ Per me la valutazione di una foto è la stampa, punto. Guardare al 200% a monitor un file digitale per capire se il file è di qualità lascia il tempo che trova e non è di certo una pratica esaustiva. Poi c'è chi se lo fa bastare, buon per lui ma la fotografia seria è altro. |
| inviato il 11 Giugno 2024 ore 15:06
@Thinner Se per te vale quello che vale per me, il problema principale è la separazione dei piani. Con un sensore da un pollice o meno, sta quasi sempre tutto ragionevolmente a fuoco, inesorabilmente... In questa situazione è assai difficile staccare il soggetto, a meno che ciò che c'è intorno non sia molto di taglio o molto lontano, o per qualche miracolo il produttore non abbia corredato il sensorino di obiettivi molto, ma molto aperti come diaframmi. Invece accade il contrario, con formato più grande, e la cosa migliora tanto di più ovviamente al crescere del formato: ad esempio anche con m43 e ottiche belle luminose è facilissimo separare il soggetto dal resto, e anzi, più che si ingrandisce il rettangolo di silicio e più che per molte persone - che non si rendono conto della cosa o non la sanno - diventa un problema mettere a fuoco con precisione ciò che dovrebbe starci. |
| inviato il 11 Giugno 2024 ore 17:11
Sì, so che a parità di apertura il formato più grande ha una profondità di campo meno estesa, ma io parlavo proprio della resa complessiva anche a diaframmi chiusi. |
| inviato il 11 Giugno 2024 ore 18:03
In digitale è una prova che non ha senso o ha un senso assai relativo. E il perché è intuitivo: non esistono due sensori UGUALI ma di formato diverso, perché questa è una omogeneità che si può trovare solo con la pellicola... sempre a patto ovviamente di adoperare la medesima emulsione, perché altrimenti la prova è falsata e comunque non è neppure detto che il formato maggiore vinca in ogni caso. |
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