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Il mondo cambia. L'Europa rivoluziona il diritto alla riparazione dei prodotti tecnologici.


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avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2024 ore 11:46

Comunque queste annunciate disposizioni, finalmente a favore di noi "cittadini", proprio prima delle elezioni mi puzzano un po'.....Confuso

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2024 ore 11:49

Gian ma non vedo l'attinenza con le candidature attuali ….che per altro sono a dir poco vergognose in certi casi.

Questo decreto è opera di chi sta la da tempo e non è la prima manovra in tal senso.

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2024 ore 12:42

alle volte si pensa male.... ma magari ci si azzecca MrGreen

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2024 ore 19:45

Davvero il lobo dx non comunica con il lobo sx. Livello confusione mentale: preoccupante. Abbiamo scelto una società dei consumi, abbiamo abbracciato il capitalismo, la produzione finalizzata ad introdurre bisogni indotti e adesso? Ripariamo il vecchio ferro da stiro? Un Europa sempre più senza identità chiara.

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2024 ore 20:15

Edobette si può far girare l'economia senza usare l'obsolescenza programmata.
Il consumismo dovrebbe portare a generare prodotti che convincano i consumatori a comprarli, per qualità, capacità, funzionalità….
Se fai un prodotto praticamente uguale rendendo il precedente non utilizzabile non generi progresso, approfitti dei consumatori.

Senza contare che il progresso dovrebbe anche tenere conto della sostenibilità…

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2024 ore 21:55

I parlamentari europei hanno tempo da perdere...

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2024 ore 22:25

Mac twin, certo e gli asini volano, vabbè ormai abbiamo perso ogni forma di realismo in favore di ideali insostenibili..
Gente che parla di sostenibilità, con l'ultimo modello di iPhone in tasca. Ne conosco a bizzeffe. Prima c'era solo l'occidente. Ora tutto il mondo vuole vivere come viviamo noi occidentali. Ex patto di Varsavia, Cina, India, Brasile. Il pianeta così non c'è la può fare. Ma comunque c'è chi parla di "ritmi sostenibili".
Ma basta, con tutta questa ipocrisia.

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2024 ore 22:47

Edobette sul forum non mi pare sia permesso parlare di politica ed ideologie, in ogni caso non è la UE con queste decisioni a cambiare il destino del mondo, e tanto meno un cellulare.


avatarsupporter
inviato il 27 Aprile 2024 ore 23:40

Rientriamo in topic per favore. Edo, capisco il tuo punto di vista, ma qui si parla di come questa legge potrebbe modificare i comportamenti dei produttori di attrezzature fotografiche.

avatarsupporter
inviato il 27 Aprile 2024 ore 23:41

....Ma non è tutto. Le nuove norme introdotte dalla Ue sono dettagliate e precise. Tra le altre cose, infatti, le aziende tech non potranno impedire che le officine indipendenti utilizzino parti stampate in 3D o di seconda mano per le riparazioni. Né potranno rifiutarsi di riparare un dispositivo che in passato è stato già rimesso a posto da soggetti di terze parti. Infine, per aiutare gli utenti a godere a pieno del loro diritto alla riparazione, l'Unione Europea prevede di lanciare una piattaforma che aiuti gli utenti a trovare officine di riparazione, venditori di prodotti e soggetti che acquistano articoli difettosi. Per quanto ben studiate, però, c'è da considerare che queste norme entreranno in vigore solo dopo che saranno approvate dal Consiglio. Da quel momento in poi, i membri della Ue avranno due anni per adottarle come legge.


Dunque, se verrà definitivamente approvata, la legge non sarà applicata immediatamente, ma ogni stato avrà due anni per adottarla.

avatarsenior
inviato il 28 Aprile 2024 ore 0:04

Il consumismo dovrebbe portare a generare prodotti che convincano i consumatori a comprarli, per qualità, capacità, funzionalità….
Se fai un prodotto praticamente uguale rendendo il precedente non utilizzabile non generi progresso, approfitti dei consumatori.

Senza contare che il progresso dovrebbe anche tenere conto della sostenibilità…


Mi trovi totalmente d'accordo.
Da un lato ci vuole una ricerca costante per alimentare il mercato con prodotti veramente innovativi, dall'altro bisogna dare la possibilità ai consumatori di poter riparare ciò che già posseggono, e questo in accordo anche con le regole di sostenibilità ambientale che saranno giustamte sempre più stringenti.

avatarsenior
inviato il 28 Aprile 2024 ore 2:44

Il consumismo genera bisogni indotti per vendere. Non segue nessun ideale di miglioramento della condizione del consumatore. Segue il mercato. La ricerca e lo sviluppo viene alimentata dagli introiti che le case costruttrici fatturano. Se non vendono, non possono mantenere il sistema industriale, quindi riducono il personale, riducono i finanziamenti per il settore ricerca e magari falliscono, altro che proporre nuovi prodotti. Purtroppo non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Faccio un esempio, molto basilare. Se vendo un miliardo di smartphone, in 5 anni, posso portare il prezzo del singolo prodotto a 150€. Ma se ne vendo 10000, il prezzo finale sarà sicuramente il doppio se non il triplo. È chiaro però che un miliardo di smartphone inquinano più di 10000.
Non è politica, ma sono economia di scala.

avatarsenior
inviato il 28 Aprile 2024 ore 7:23

Il problema è che riparare ti costa più del nuovo, quindi a chi vogliono prendere in giro. Invece dovrebbero riciclare seriamente.

avatarsenior
inviato il 28 Aprile 2024 ore 7:46

Argomento complesso.
Certo che se dopo 9 anni mi si rompe la camera, ci penso se farla riparare.
Però non tutte le camere sono uguali.
Una D750 del 2014 è diversa da una D3500 del 2018 (per restare in Nikon).
Magari la D3500 l'avrei cambiata comunque, la D750 è ancora una signora macchina.
In maniera analoga, se mi si rompe la soundbar, o la TV (tipo, vi è mai saltato il circuito di alimentazione di un 65” 4k Philips dopo 3 anni senza nessuno che ve lo possa aggiustare?) sono contento di poterlo far mettere a posto.

Spenderei a cuor leggero molto più di quello che spendo attualmente per comprare un dispositivo elettronico, prendendone uno migliore, se fossi sicuro della sua riparabilità nel tempo: avrei un oggetto migliore e una tenuta del mio investimento nel tempo.
Adesso ogni giorno dopo i due anni lo vedo come un giorno regalato…

avatarsenior
inviato il 28 Aprile 2024 ore 8:59

Se vendo un miliardo di smartphone, in 5 anni, posso portare il prezzo del singolo prodotto a 150€. Ma se ne vendo 10000, il prezzo finale sarà sicuramente il doppio se non il triplo. È chiaro però che un miliardo di smartphone inquinano più di 10000.
Non è politica,


Seguendo il tuo ragionamento, un IPhone dovrebbe avere un prezzo massimo di 300€ dato che se ne vendono centinaia di migliaia.

La realtà è che tengono un prezzo artificiosamente alto, non tanto dovuto ai costi di sviluppo, ma per massimizzare gli utili. C'è gente che da Apple compra anche il più inutile dei prodotti, e li cambia ogni anno con la nuova uscita, perché è “Apple”.

Ma questo giochino lo fanno un po' tutti se possono. Quando funzionava nei primi anni 2000, Canon e Nikon mettevano sul mercato ogni anno macchine totalmente identiche, se non per piccoli dettagli (2Mpx in più???), e la gente correva a comprare, e i prezzi credimi non erano da discount.

Ci sono solo due modi per vendere a prezzi ingiustificatamente alti, sfruttare il marchio (vedi i grandi marchi della moda, ad esempio), produrre prodotti high-end o far cedere con il marketing che lo siano.

Costringere il consumatore a cambiare per obsolescenza programmata del prodotto, senza dare la possibilità di scelta al consumatore se riparare il prodotto o comprarne uno nuovo, è una tecnica non corretta, per usare un eufemismo.

Nel modo consumista come lo conosciamo oggi, questo avviene, ma non è più sostenibile, sia per noi che per il pianeta, e mi fa piacere che la UE stia andando in questa direzione.

Tornando all'attrezzatura fotografica, se ho un obiettivo degli anni '90, pagato al tempo una barca di soldi, che restituisce risultati qualitativi (per me) notevoli, in caso di rottura devo avere la possibilità di poterlo riparare, mi sembra un concetto elementare. Se poi vorrò invece comprarmi l'ultimo modello me lo compro, ma deve essere una scelta mia.

Chiudo con una battuta.
Ormai tutti si riempiono la bocca con AI, stampa 3d in grado di realizzare case in 2 giorni, ecc…, e poi siamo qui a raccontarci che c'è il problema di reperibilità dei pezzi di ricambio?

Per carità se vogliamo prenderci in giro va bene…

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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