| inviato il 18 Aprile 2024 ore 15:26
Ho visto tutte le foto premiate. Mi sembra che finalmente ci si stia un po' allontanando dalla solita foto di denuncia reportage su uno dei vari fronti di guerra,Dentro il campo di battaglia . C'è però un problema. A parte la foto vincitrice ( per me profondamente toccante ), la maggior parte sono parte di progetti che vanno spiegati per comprenderne la bellezza. E qui sta il problema. É come una grande percentuale dell'arte contemporanea che la capisci solo se c'è l'autore che te la spieghi. Tornando alla foto vincitrice trovo che sia di una potenza toccante : ne bella ne brutta, … potente. Ps : all'autore del post faccio una tirata di orecchie : chiedere a un utente di non fare politica quando sei il primo che la ha fatta nei tuoi interventi é abbastanza ridicolo. Questa foto è politica, e il tuo commento sul genocidio di Gaza ( cosa che penso anche io ) è ancora più politico.il filmato che hai allegato é ulteriormente politico. Io se fossi in te fare qualche passo indietro, e cancellerei qualcosa. Un saluto. |
| inviato il 18 Aprile 2024 ore 15:29
“ A parte la foto vincitrice ( per me profondamente toccante ), la maggior parte sono parte di progetti che vanno spiegati per comprenderne la bellezza. E qui sta il problema. É come una grande percentuale dell'arte contemporanea che la capisci solo se c'è l'autore che te la spieghi. „ sono d'accordo |
| inviato il 18 Aprile 2024 ore 15:38
“ Davvero pensi che una donna (che ha un nome: si chiama Inaas Abu Maamar) che stringe il cadavere della nipote, possa essere in posa? „ Non ho alcun elemento per esserne certo. Lo esprimo come dubbio. Lo dico perché si sono già contati molti casi in cui le vittime di una violenza a cui non possono rispondere usano (lo farei anch'io…) il fotografo e la sua fotografia per inviare un grido di dolore al mondo. È una forma di denuncia, di reazione alla propria impotenza. In un certo senso sono co-autori della foto. Ed è giusto così. Ripeto: magari non è questo il caso… |
| inviato il 18 Aprile 2024 ore 15:42
Per avvalorare questa tesi, Alex Majoli sostiene che i soggetti sanno sempre di essere fotografati. É un dubbio lecito. |
| inviato il 18 Aprile 2024 ore 15:44
Molto interessante al riguardo il progetto fotografico Passengers di Chris Marker se qualcuno volesse approfondire... |
| inviato il 18 Aprile 2024 ore 15:44
“ la maggior parte sono parte di progetti che vanno spiegati per comprenderne la bellezza. E qui sta il problema. É come una grande percentuale dell'arte contemporanea che la capisci solo se c'è l'autore che te la spieghi. „ Secondo me avveniva anche in passato nel fotogiornalismo. Ogni storia ha un retroscena che va spiegato per comprendere il significato dell'immagine. Anche per questo mi interessano i lavori della categoria OpenPhoto, perché integrano diversi linguaggi e possono in parte superare questo gap. |
| inviato il 18 Aprile 2024 ore 17:59
Certo che la foto vista dall'esterno è toccante. Ma se ribalto la situazione e mi immedesimo in quella donna, cosa penserei se mai avessi modo di leggere un giornale con questa notizia? Che il mio immenso dolore è servito per cambiare le cose? Purtroppo siamo così assuefatti alle immagini che anche quelle con un grande messaggio non ci toccano più. Quindi, perchè premiare uno scatto di questo tipo? Che valore ha quel premio? Cambierà le cose? O renderà tristi e malinconiche alcune centinaia di persone per 3 secondi e nulla più? Stiamo vivendo un periodo molto difficile, critico e per certi versi "nuovo" (nelle modalità) nella storia, ma nemmeno immagini come queste provocano quell'empatia che può spingerci a scendere in piazza e gridare che vogliamo la pace, per tutti, che non vogliamo più assistere a scene di questo tipo, che vogliamo il dialogo, il negoziato e non le armi! Non posso quindi commentare uno scatto che per me non andava scattato, nè tantomeno premiato. |
| inviato il 18 Aprile 2024 ore 18:05
Ho sempre seguito e apprezzato il WPP però negli anni ammetto che il mio interesse é un poco scemato. Molte foto sono pensate per andare oltre al racconto e alla documentazione ma per essere esposte anche in gallerie. Questo a portato per me sempre più a una certa estetica del dolore che va oltre il racconto ma aggiunge simbolismi avulsi dal contesto |
| inviato il 18 Aprile 2024 ore 18:08
“ Purtroppo siamo così assuefatti alle immagini che anche quelle con un grande messaggio non ci toccano più. „ questo è purtroppo vero |
| inviato il 19 Aprile 2024 ore 6:23
La foto che ha vinto è, a parer mio, bella. Però.............anche se a pensare male si fa peccato, il più delle volte ci si prende: a me quella foto dà tanto l'impressione di scena messa su ad arte. Cosa che comunque non cambia il fatto che sia una bella foto, però.......... mi fa decadere la mia considerazione sul World Press Photo Contest. Sempre secondo me, è inutile stare criticare o a berciare sul fatto che i civili muoiono in guerra, perché la guerra si fa, semplicemente, proprio per quello, per ammazzare gli altri, è solo un omicidio di massa legalizzato. Militarmente, anche i civili sono un ovvio bersaglio lecito, perché sono loro che alimentano i militari al fronte, con reclute, armi e logistica: è sempre stato così, dai tempi della clava ad oggi, e pensare che la situazione oggi o in futuro cambi è errato, perché illogico. |
| inviato il 19 Aprile 2024 ore 6:31
La foto onestamente non mi dice nulla. Sembra posata ed artificiale |
user259401 | inviato il 19 Aprile 2024 ore 7:34
ultimo libro comprato una vera delusione |
| inviato il 19 Aprile 2024 ore 8:31
“ Davvero pensi che una donna (che ha un nome: si chiama Inaas Abu Maamar) che stringe il cadavere della nipote, possa essere in posa? „ davvero pensi che quella donna si chiami inaas abu maamar e che stia stringendo il cadavere della nipote? peraltro, come già scritto, questa scena è già stata ormai parecchio sfruttata...ad ogni guerra c'è sempre l'immancabile foto della donna che piange un bambino morto. E' una "denuncia" troppo di parte e mi puzza sempre tanto di propaganda, soprattutto quando appare palesemente costruita come questa. quel giorno che vedrò una donna araba che piange un bambino israeliano morto, o viceversa, allora si che mi potrei commuovere. |
| inviato il 19 Aprile 2024 ore 8:59
va be, cosa cambia, mi pare che la fonte sia sempre l'autore della foto....l'oste che racconta del suo vino |
|

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |