| inviato il 10 Aprile 2024 ore 12:32
"In the rugged landscapes of the Yunnan province of southwest China, I encountered a young man donning a striking Yak fur hat and a traditional jacket." io lo traduco semplicemente: "Nelle regioni selvagge della provincia dello Yunnan, nel sud-ovest della Cina, ho incontrato un giovane che indossava uno straordinario cappello di pelliccia di yak e una giacca tradizionale." Non mi sembra che si dica nulla riguardo la foto, potrebbe aver chiesto al ragazzo di posare, infatti tutti o quasi tutti i ritratti mi sembrano posati, di sicuro non rubati perchè il soggetto era conscio di essere fotografato. Detto questo lo sfondo nero è presente in altre immagini di soggetti simili, potrebbe essere come da te detto ottenuto eliminando lo sfondo reale o in altro modo, in certi ritratti lo sfondo retrostante fortemente sfocato si vede chiaramente essere/sembrare naturale. Mi hai però messo la pulce nell'orecchio e credo che tu abbia ragione ade esempio in questa foto: www.cristinamittermeier.com/gdi-humans/bubblegum la zona nera sotto l'ascella dell'uomo a sinistra mi sembra innaturale. Potenza della post e dei nuovi umani con due piedi sinistri. |
| inviato il 11 Aprile 2024 ore 16:08
Oggi, generalmente, la decisione di quali foto mettere in una mostra, all'interno di un dato progetto, e che disposizione/sequenza fare, lo decide un curatore, sicuramente qui molto ben pagato. Non il fotografo. Può darsi che per il curatore quella foto di apertura abbia un ruolo preciso. Bisognerebbe avere la possibilità di chiederglielo. Uno sbaglio è sempre possibile ma mi sembrerebbe molto difficile. Ho visto forse tutte le mostre di Gallerie d'Italia a Torino, la città in cui abito, e ho visto sempre delle gran belle mostre, anche come allestimento. Tutto sempre molto professionale e di livello. Mi sembra assai improbabile che abbiano commesso un errore, per la narrativa che intendevano allestire, con la foto poi di apertura. Per quanto riguarda lo sfondo, non vedo nulla di male nell'eliminarlo con Photoshop se serve alla lettura dell'immagine. O magari le hanno fatte in uno studio. Anche qui nulla di male. Oppure è stato utilizzato il metodo alla Mc Curry, forse prima maniera: fotografare il soggetto sull'uscio della casa. La luce solare in esterno e il buio nello sfondo delle case sempre piuttosto buie in quei luoghi. Molti fotografi di viaggio usano questo sistema. Andrò a vedere questa mostra |
| inviato il 19 Aprile 2024 ore 11:11
Ciao a tutti. Lo scorso fine settimana sono stato a Torino ed ho visto la mostra. La prima cosa che salta agli occhi è questo nuovo spazio espositivo, veramente bellissimo, sia come allestimento, che come spazi, che soprattutto come illuminazione. Finalmente un grande spazio dedicato alla fotografia in centro a Torino. Quando ci abitavo io non c'era nulla del genere (e mi sa che non c'era neanche Camera o l'avevamo appena aperta).


 Venendo all'argomento della discussione. E' vero che all'inizio della mostra c'è questa foto di questo ragazzino col copricapo che è decisamente mossa, accanto a foto paragonabili ma incredibilmente nitide e ferme. Personalmente non ho trovato questo scatto fastidioso, anzi per certi versi ho trovato più finte altre foto super perfettine. C'è da dire che sicuramente la Mitty è prima di tutto una biologa e un'attivista nell'ambito della conservazione ed è arrivata successivamente alla fotografia che usa come strumento di racconto e sensibilizzazione. Credo che gli aspetti tecnici, la precisione dei pixel, gli interessino abbastanza poco. Tra l'altro in tutta la mostra ci sono molte foto che sarebbero tecnicamente migliorabili (un pò sfocate, un pò mosse, un pò rumorose ecc) accanto ad altre che sono anche troppo perfette. Hanno anche mischiato foto fatte in un arco temporale di 10 anni e si vede la differenza tra le più vecchie e le più nuove. Quindi se proprio vogliamo trovargli un difetto alla mostra è questo alternarsi di foto con stili e caratteristiche un pò diverse, non omogenee. Ma appunto è il messaggio che conta! Un ultimo discorso sulle stampe. Finalmente una mostra con stampe enormi e ben realizzate. Non saprei dire esattamente marca modello della carta ma sicuramente una carta fine art di alto livello, tipo una hahnemuhle cotone, un bellissimo punto del bianco una texture presente ma non invadente. Le foto più piccole avevano un lato lungo di circa 1.2 metri e quelle più grandi saranno state di 3 metri. L'impatto visivo era davvero forte. Ovviamente avvicinandosi alle stampe, e osservando da vicino si vedeva una pasta diffusa dovuta alla mancanza di pixel. Credo che la maggior parte delle foto sia stata scattata con macchine tra i 20 e i 30 megapixel ed alcune erano anche ben croppate. giusto per dare un riferimento una stampa in 3:2 di lato lungo di 1.2m avrebbe bisogno di circa 135 Mpx per essere stampata a 300 Dpi. Intendiamoci anche queste son pippe, ma è giusto per raccontare tutti gli aspetti. |
| inviato il 19 Aprile 2024 ore 11:58
@FotoIn Non ho ancora visto la mostra ma concordo pienamente sull'alta qualità degli spazi espositivi e dell'allestimento di ogni mostra che ho visto alle Gallerie. Escludo quindi che ci sia stato un errore di esposizione per la prima fotografia. “ Ovviamente avvicinandosi alle stampe, e osservando da vicino si vedeva una pasta diffusa dovuta alla mancanza di pixel „ Hai ragione, sono tutte pippe mentali. Le stampe grandi si guardano da lontano.. |
| inviato il 19 Aprile 2024 ore 12:04
“ Hai ragione, sono tutte pippe mentali. Le stampe grandi si guardano da lontano „ Amen! :D |
user203495 | inviato il 19 Aprile 2024 ore 16:53
Mah.Sfocato a parte,nulla di particolare. “ "Negli aspri paesaggi della provincia dello Yunnan, nel sud-ovest della Cina, ho incontrato un giovane che indossava uno straordinario cappello di pelliccia di yak e una giacca tradizionale." „ Di straordinario quindi solo il cappello?E si deve andare sino in Cina per un cappello? No.Nulla che mi colpisca. De gustibus. |
| inviato il 19 Aprile 2024 ore 17:38
Il post era su di una foto sfuocata in una mostra "di livello". Foto che da quanto leggo resta sfuocata, sia da vicino che da lontano. Trattandosi di una foto posata e non di un attimo rubato mi sembrava una osservazione pertinente. Nessuno voleva parlare della nitidezza o meno di stampe da un metro guardate da 3 cm. |
| inviato il 19 Aprile 2024 ore 19:16
A me è più saltato all'occhio la foto ufficiale della mostra..dov'è il cane in primo piano è fuori fuoco perché Quelli a fuoco sono quellidietro...penso che la stragrande maggioranza dei fotografi avrebbe fatto il contrario ..detto ciò mostra di alto livello..se a qualcuno interessa su Disney plus c'è una serie sui fotografi e la prima puntata è sua..dove si vede che usa un Coredo Sony e sfoggia sul polso un bel rolex Daytona..e viaggia su una banrca da paura.... |
| inviato il 19 Aprile 2024 ore 21:38
Nello stesso spazio avevano esposto Gregory Crewdson foto enormi e nitidissime. Certo che con antropologia culturale non avevano nulla a che vedere.... chissà se ha il Rolex. |
| inviato il 20 Aprile 2024 ore 0:00
Ma è lì in quanto Mittermaier o come compagna di Nicklen? |
| inviato il 20 Aprile 2024 ore 5:56
Ora: probabilmente ci sarà un motivo, che a me è sfuggito, sul motivo per cui una foto di qualità inferiore alle altre venga esposta. Ma il dubbio di una svista da parte di qualche gallerista/società che cura gli allestimenti mi rimane.... ********************** Evidentemente l'intensità dello sguardo, e con esso il senso di grande partecipazione emotiva, di compostezza e di orgoglio che il giovane protagonista dimostra, va molto oltre la semplice sfocatura. Oppure, molto semplicemente, è una fotografia che per l'autrice ha una valenza particolare, insomma possono essere tanti i motivi per i quali questo ritratto è stato piazzato in così bella mostra. A me personalmente piace. |
| inviato il 20 Aprile 2024 ore 6:20
Hai ragione, sono tutte pippe mentali. Le stampe grandi si guardano da lontano.. ******************* Vero. Ma si perde l'effetto presenza. In altre parole un manifesto di 6 metri per 3 è fatto per essere montato a diversi metri di altezza rispetto al piano di chi osserva, quindi è così grande perché altrimenti non lo si noterebbe. Se al contrario una fotografia di grandi dimensioni, diciamo due metri per tre, è piazzata il basso ciò implica una sorta di invito a osservare quella immagine da vicino quasi a voler immergersi in essa, come se l'osservatore fosse presente nel momento della ripresa insomma... e a questo punto la questione cambia e l'immagine DEVE necessariamente, anzi forzatamente essere nitida. Molto nitida. |
| inviato il 20 Aprile 2024 ore 17:56
La foto del ragazzo è mossa e non sfocata!!! “ Evidentemente l'intensità dello sguardo, e con esso il senso di grande partecipazione emotiva, di compostezza e di orgoglio che il giovane protagonista dimostra, va molto oltre la semplice sfocatura. Oppure, molto semplicemente, è una fotografia che per l'autrice ha una valenza particolare, insomma possono essere tanti i motivi per i quali questo ritratto è stato piazzato in così bella mostra. „ perfettamente d'accordo. “ Se al contrario una fotografia di grandi dimensioni, diciamo due metri per tre, è piazzata il basso ciò implica una sorta di invito a osservare quella immagine da vicino quasi a voler immergersi in essa, come se l'osservatore fosse presente nel momento della ripresa insomma... e a questo punto la questione cambia e l'immagine DEVE necessariamente, anzi forzatamente essere nitida. „ secondo me van viste da una certa distanza quelle grosse, ma si ti vine voglia di vedere anche il dettaglio. sicuramente una stampa 2x3 non viene nitida con nessuna fotocamera conosciuta a scatto singolo. “ Ma è lì in quanto Mittermaier o come compagna di Nicklen? „ di lei e basta. gallerieditalia.com/it/torino/mostre-e-iniziative/mostre/2024/03/14/cr |
| inviato il 20 Aprile 2024 ore 18:38
secondo me van viste da una certa distanza quelle grosse, ma si ti vine voglia di vedere anche il dettaglio. sicuramente una stampa 2x3 non viene nitida con nessuna fotocamera conosciuta a scatto singolo. ********************* Dici? Beh... dipende! E dipende esenzialmente dal supporto di registrazione. Me ne ne sono accorto la prima volta che ho osservato una Rollei Ortho 25 sottoposta a trattamento di inversione. Osservandola con l'ausilio del mio Loupe Canon 8X L dava l'impressione di essere si molto dettagliata, ma onestamente non mi sembrava tanto più dettagliata di un comune fotogramma di Velvia. Proiettata 50X - 1,2x1,8 metri - si vedeva che era più dettagliata della Velvia, ma non tanto quanto mi sarei aspettato da una emulsione accreditata di una Risoluzione più che doppia rispetto alla Velvia. Onestamente mi aveva un po' deluso e non ci ho pensato più. Tre anni dopo un fotogramma di questa pellicola, inserita in una dissolvenza incrociata mi è ricapitata sotto gli occhi quasi per caso. Stavolta però proiettavo in un ambiente molto più grande rispetto a casa mia, e in questo caso il lato lungo era di quasi tre metri, 2,93 per la precisione e beh... mi si è aperto un mondo. Osservati da mezzo metro di distanza quei fotogrammi, erano quattro o cinque in tutto, mostravano oltre a una grana quasi del tutto inesistente anche un dettaglio assolutamente straordinario. Devo dire che solo allora mi sono davvero reso conto di quale sia la reale destinazione d'uso di certe pellicole. |
| inviato il 20 Aprile 2024 ore 19:37
Mossa o sfocata poco cambia. Anzi, se possibile peggio. Quindi è accettabile mettere su una personale con una foto di quella qualità? Un ritratto posato mosso? |
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