| inviato il 20 Marzo 2024 ore 10:31
Ricordiamoci un'altra cosa: l'evoluzione della pellicola è ferma all'introduzione dei Granuli Tabulari, ossia a quarant'anni fa, la tecnologia digitale invece CORRE da + o -quarant'anni; ne dobbiamo ancora parlare? |
| inviato il 20 Marzo 2024 ore 10:59
“ questo è sempre e comunque un numero FINITO, mentre con la chimica il numero delle sfumature che si possono ottenere è INFINITO. „ Sì, ma i valori stanno sempre compresi sta bianco puro e nero assoluto... i valori RGB sono finiti e discreti mentre quelli dei colori naturali sono un continuum con gradazioni virtualmente infinite, ok, questo in teoria, ma in pratica sfido chiunque a distinguere a occhio un rosso RGB 100:20:10 da un rosso RGB101:20:10... |
| inviato il 20 Marzo 2024 ore 10:59
"Insomma, la libertà di andare dove vuoi se non sai dove vuoi andare ti porta sempre in posti poco interessanti, o da nessuna parte. Per cui la fuga dalla libertà diventa un'opzione." ----- personalmente continuo a tenere come riferimento la resa della Kodachrome 64 ma realisticamente devo accettare il fatto che, in digitale, faccio scatti che in analogico, semplicemente ... non potevo fare - quindi si .... concordo con le Tue conclusioni |
| inviato il 20 Marzo 2024 ore 11:30
“ @PaoloMcmlx ............ a un comune fotoamatore tutti questi vantaggi, ripeto: INDISCUTIBILI e indiscussi, servono davvero? „ DIPENDE! |
| inviato il 20 Marzo 2024 ore 11:31
i valori RGB sono finiti e discreti mentre quelli dei colori naturali sono un continuum con gradazioni virtualmente infinite, ok, questo in teoria, ma in pratica sfido chiunque a distinguere a occhio un rosso RGB 100:20:10 da un rosso RGB101:20:10... ********************** Mi autocito: "Ovviamente nessun occhio umano sarà mai in grado di percepire dove termina il numero FINITO delle sfumature digitali e dove invece continua il numero INFINITO delle sfumature della chimica fotografica... ma il cervello si... il cervello riesce a percepire istintivamente questa differenza anche se, non essendo supportato dalla necessaria acuità visiva, non è in grado di indicare il punto esatto nel quale avviene questo sorpasso. Questo DISTACCO più che SORPASSO." Come ho già detto io sono il primo a dire che l'occhio non se ne accorge... il cervello però si, e non c'e un motivo razionale per cui ciò accade... però accade. Col tempo poi arriva l'assuefazione e neppure più il cervello ci fa caso... e tutto procede come prima, finché ovviamente non ti ricapira un evento che riattivi quella che nel frattempo è divenuta una "memoria sospesa". |
| inviato il 20 Marzo 2024 ore 11:41
----- personalmente continuo a tenere come riferimento la resa della Kodachrome 64 ma realisticamente devo accettare il fatto che, in digitale, faccio scatti che in analogico, semplicemente ... non potevo fare - quindi si .... concordo con le Tue conclusioni ********************* Beh Mauryg anch'io trovo realistici i colori della Velvia, se esposta come tale e non come fosse una Kodachrome beninteso, e anche io sono ben conscio degli infiniti limiti della pellicola... però li accetto... e mi muovo entro quegli angusti limiti mi accontento insomma. |
user207727 | inviato il 20 Marzo 2024 ore 11:44
“ Ovviamente nessun occhio umano sarà mai in grado di percepire dove termina il numero FINITO delle sfumature digitali e dove invece continua il numero INFINITO delle sfumature della chimica fotografica... ma il cervello si... il cervello riesce a percepire istintivamente questa differenza anche se, non essendo supportato dalla necessaria acuità visiva, non è in grado di indicare il punto esatto nel quale avviene questo sorpasso. Questo DISTACCO più che SORPASSO. „ il cervello ti fa vedere un sacco di cose che non sono vere e, spesso, che ritiene opportuno farti vedere perché le trovi gratificanti. |
| inviato il 20 Marzo 2024 ore 11:53
Il colore di una diapositiva e' qualcosa di fisico. Nel digitale il colore non esiste finche' non verra' "tradotto" da una periferica, concretizzandosi attraverso una stampa o una visioone a monitor, che sara' diversa (ancor prima che peggiore o migliore) rispetto a quella di una stampa o proiezione analogica. Differenza di base tra visione a monitor e proiezione e' che nel primo la luce viene emessa dal sistema, nel secondo attraversa il fotogramma fisico e viene riflessa da un semplice muro/schermo. |
| inviato il 20 Marzo 2024 ore 12:23
ci sono dei dati di fatto: Per chi ci lavora la flessibilita' e le possibili manipolazione del digitale sono necessarie : oltre al fotoritocco piu' ampio si parla di tempo. Col digitale scatti e invii il tuo lavoro se sei un fotografo sportivo in una frazione di secondo. Per chi invece ha piu' tempo, l'analogico restituisce delle sfumature che il digitale non ha, in quanto la scelta (drammatica) dei fotoamamtori è orientata su una parola : la nitidezza. Un dato pero' è inconfutabile : a livello artistico, il 90 % delle rassegne fotografiche mondiali sono dominate dal banco ottico o dal medio formato analogico. In parole poverissime : l'analogico è piu' per l'artista e il digitale piu per il professionista. E anche per i professionisti matrimoniali l'analogico sta sempre piu' entrando nel lavoro per differenziarsi dalla maree di telefonini e macchine digitali degli amici degli sposi. Un ultima considerazione : sono convinto che nel risultato finale, per quanto riguarda i fotoamatori, il prodotto analogico sia molto di piu' semplice nella gestione finale rispetto al digitale dove mediamente il fotoamatore fa dei pasticci con la PP. |
| inviato il 20 Marzo 2024 ore 12:23
“ Come ho già detto io sono il primo a dire che l'occhio non se ne accorge... il cervello però si, e non c'e un motivo razionale per cui ciò accade... però accade. Col tempo poi arriva l'assuefazione e neppure più il cervello ci fa caso... e tutto procede come prima, finché ovviamente non ti ricapira un evento che riattivi quella che nel frattempo è divenuta una "memoria sospesa". „ Può essere, non dico di no, ma qui entriamo nell'ambito di fenomeni irrazionali, di sensazioni non misurabili anche se sperimentate in modo forte, sensazioni che però non si possono dimostrare, misurare o trasmettere ad altri, insomma diventa quasi una questione di fede. E delle questioni di fede ho il massimo rispetto ma personalmente mi trovano del tutto estraneo. |
| inviato il 20 Marzo 2024 ore 12:29
“ Per chi invece ha piu' tempo, l'analogico restituisce delle sfumature che il digitale non ha, in quanto la scelta (drammatica) dei fotoamamtori è orientata su una parola : la nitidezza. Un dato pero' è inconfutabile : a livello artistico, il 90 % delle rassegne fotografiche mondiali sono dominate dal banco ottico o dal medio formato analogico. In parole poverissime : l'analogico è piu' per l'artista e il digitale piu per il professionista. „ Sì e no... è vero che le cose al momento vanno così ma è anche vero che la fissa per la nitidezza non è obbligatoria per chi usa il digitale. Forse, siccome di "poeti dell'analogico" ne abbiamo avuti parecchi chi vuole seguire quella strada imita anche il lato tecnico, trovandoci delle soluzioni già pronte ed efficaci, e forse dobbiamo anche considerare che non abbiamo ancora avuto moltissimi validi "poeti del digitale", o forse ci sono già e non li riconosciamo, chissà... In ogni caso riconosco che un apparecchio di grande formato a corpi mobili può fare delle cose ancora inarrivabili per il digitale, in quel caso sì, capisco la scelta. Mentre quel che si può fare con una 6X6 credo si possa fare tranquillamente anche col digitale, anche se alcune cose immagino vengano più facili con la pellicola. |
user207727 | inviato il 20 Marzo 2024 ore 12:34
L'unico grosso limite dell'analogico, per me, ma che alla fine potrebbe diventare un pregio, è il costo. Un rullino da 36 pose me lo faccio durare un anno, alla fine, quando sviluppo non mi ricordo più nemmeno cosa c'è dentro. |
| inviato il 20 Marzo 2024 ore 17:37
il cervello ti fa vedere un sacco di cose che non sono vere e, spesso, che ritiene opportuno farti vedere perché le trovi gratificanti. ***************** Se le vedi TU! Se però le vedono altri che non sanno spiegarsi il perché delle sensazioni che provano allora devi farti venire il dubbio |
| inviato il 20 Marzo 2024 ore 17:46
In parole poverissime : l'analogico è piu' per l'artista e il digitale piu per il professionista. **************** Alla fine quindi hanno ragione tutti quegli youtubers che con la pellicola si atteggiano ad Artisti Bohemiennes |
| inviato il 20 Marzo 2024 ore 17:50
E delle questioni di fede ho il massimo rispetto ma personalmente mi trovano del tutto estraneo. ******************* Non è una questione di fede, e neppure di Fede, è una questione oggettiva! Poi però sovviene l'assuefazione e tutto diventa normale, ma all'inizio la differenza c'è... ed è lampante. |
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