| inviato il 17 Marzo 2024 ore 8:00
"Stitching per foto di interni a scopo lavorativo... mah. Tanto vale suggerire di buttarsi di testa in una piscina vuota, più o meno siamo lì in quanto a farsi del male" Con un' ottica decentrabile usata con collare apposito che consenta il decentramento della camera anziché della lente non è poi una pratica così rischiosa Black. Certo è tutto lavoro in più, nello scatto e poi in pp. |
| inviato il 17 Marzo 2024 ore 8:26
“ ....vabbè....ma qui su Juza pullula di cervelloni sostenitori del concetto "la foto fatta con un 24mm ha una prospettiva diversa da quella fatta con un 500mm" (SENZA MUOVERE LA MACCHINA!! „ Sì, mi ricordo… che fatica! |
| inviato il 17 Marzo 2024 ore 8:42
Un professionista conosce le esigenze del proprio cliente, nel caso dell'interior design si necessita di di una messa a fuoco perfetta che sappia valorizzare tutti i particolari. Si va dalle soluzioni architettoniche e cromatiche, ad ogni particolare di arredo, soprammobili, coperture dei pavimenti e tappeti, sino ai quadri scelti. Per questo motivo, non è mai così banale, non si tratta di una rappresentazione globale dell'ambiente come nel settore immobiliare |
| inviato il 17 Marzo 2024 ore 8:58
Quello che da fastidio è questo atteggiamento per cui tutto il nuovo è peggiore del vecchio. Queste benedette correzioni sw, ma se il risultato finale è perfetto! ma che vi frega che la correzione e fatta con il sw e non con il vetro? |
| inviato il 17 Marzo 2024 ore 9:11
Jazzcoks sono gli integralisti, quelli che ne sanno di più, gli apoti che non se la bevono....quelli che guardando una stampa ti sanno dire se la correzione prospettica è stata fatta con un decentrabile o via software. Popolano anche il mondo dell' hifi. Ultracinquantenni che parlano a voce alta ma ti assicurano che percepiscono la differenza tra un cd o un mp3, per tacere di quelli che dopo aver pagato cavi di potenza o di segnale 500 euro al metro dicono che il miglioramento è tangibile ( se avessi speso 2 o 3mila euro in cavi sono sicuro che lo sentirei anch'io e forse vedrei anche la Madonna che apparendomi mi carezza il capo e mi dice dolcemente " povero caro..."). Però bisogna riconoscere che senza questi personaggi i forum non esisterebbero. Il buon senso annoia... |
| inviato il 17 Marzo 2024 ore 13:27
"Popolano anche il mondo dell' hifi" Io non credo che qualcuno, anche molto colto fotograficamente, riesca a vedere la differenza, anche su stampa A2, tra un'immagine fatta bene al chiuso con un 14 mm corretto di software e poi leggermente ritagliato, a 15 - 16 mm di FoV, ed una panoramica equivalente a 15 - 16 mm di FoV dello stesso interno, dunque senza bordi "stirati". Ma se uno non vuole avere il bordino estremo stirato, il metodo per farlo esiste, ed è lo stitching: resta solo da decidere se il gioco, il lavoro, vale la candela, secondo me assolutamente no. Il mondo è bello perché è vario. Io uso attrezzatura ottica di 15 - 17 anni fa, solo un paio di ottiche, un 28 mm ed un 25 mm sono più recenti, ma sono sempre di 7 -8 anni fa, e fotocamere di 12 - 14 anni fa, ed uso moltissimo, ma veramente moltissimo, grandangoli ed SWA: nessuno, anche esperti a livello nazionale, hanno mai trovato nulla da ridire su nitidezza e correzioni varie, a me piacciono le foto belle pulite e composte bene. Secondo me, semplicemente, moltissima gente non sa usare gli SWA, oggi tanto di moda. Gli SWA moltissima gente li compra, ma poi tanti sono dei micci e non li sanno usare, e dunque si vedono linee cadenti, distorsioni prospettiche, correzioni fatte male della distorsione ottica, di tutto. |
| inviato il 17 Marzo 2024 ore 15:02
Alessandro Pollastrini Esattamente |
| inviato il 17 Marzo 2024 ore 15:26
Vero! GL |
| inviato il 18 Marzo 2024 ore 12:40
Questa, a mio standard qualitativo di uso dei grandangolari ed SWA, è una Galleria degli Orrori: www.juzaphoto.com/me.php?pg=263723&l=it E come questa qui su Juza, ce ne sono centinaia di Gallerie simili. Prima di tutto, a mio personalissimo avviso, spendere in conoscenza, poi in Monitor e PC, poi in fotoritocco, ed ultimo, ma veramente molto, molto distanziato, in trabiccoli fotografici. |
| inviato il 18 Marzo 2024 ore 14:31
Alessandro Pollastrini, dipende....se l'autore si proponeva di fare fotografia di architettura ha chiaramente fallito. Per una fotografia "espressionista" può andare. Quel che mi ha più divertito in questa discussione, a parte la confusione tra prospettiva e difetti ottici, è il rifiuto, pronunciato sapientemente, della foto panoramica in architettura a favore di foto fatte con ultra grandangolari. Premesso che la foto di architettura, seria, all'epoca si faceva col banco ottico o almeno con una folding, più limitata, col 35 mm. ed oggi col digitale la via maestra è la testa panoramica, con la ricerca del punto nodale, e la giunzione di più foto. riprese con obbiettivi da 35 a 85mm che notoriamente hanno meno distorsioni, anche se la foto panoramica elimina il campo inquadrato ai bordi, tallone d'Achille degli obbiettivi. I decentrabili per il 35 mm sono un palliativo, spesso decentrano poco, vanno a lavorare sui bordi, e ci risiamo e costano carissimi. Senza trascurare che la foto panoramica equivale, unendo più foto, ad una fotografia realizzata con un formato di sensore o pellicola ben più grande. Oggi, usando le digitali, si possono usare teste panoramiche molto più economiche delle classiche e costose Manfrotto che assicuravano stabilità anche con la Mamiya RB67. |
| inviato il 18 Marzo 2024 ore 16:00
@Kwilt. Mi permetto due osservazioni: 1) tu scrivi: "... dipende....se l'autore si proponeva di fare fotografia di architettura ha chiaramente fallito. Per una fotografia "espressionista" può andare." Ecco questa è la ragione per la quale, come ho scritto poche ore fa in un'altra discussione, io NON giudico le fotografie altrui, e non gradisco che vengano giudicate le mie (che, in effetti, NON pubblico). Si precipita in un mare magnum di "opinioni" dove è vero tutto ed il contrario di tutto! Parole al vento! 2) mi viene da riflettere che negli anni in cui non c'erano i media digitali, e la gente non esprimeva (non aveva modo di esprimere) le proprie opinioni (spesso pure sbagliate) i matematici, in maggioranza progettavano (a buon senso) decentrabili/tilt & shift da 35 mm. (solo Pentax, e forse Nikon, avevano a listino un 28). Così si eliminava o, quanto meno, si minimizzava il rischio della distorsione anamorfica, rispettando il principio di una riproduzione "corretta" della realtà, e delle sue proporzioni. Poi, con l'avvento dei "media", è scattato il concetto del "più ce n'è, meglio è!" e, poichè notoriamente il target primigenio dei vari brand è "vendere", si è data la stura a decentrabili/T.&S. wide-sempre-più-wide! Così va il mondo! Personalmente, se dovessi fare seriamente foto architettonica e/o di still life, mi doterei di un banco ottico analogico ... ma questa è SOLTANTO la "mia" opinione! Ciao. GL |
| inviato il 18 Marzo 2024 ore 20:55
Giovanni Leoni In genere si producono fotografie o dipinti perché altri possano osservarli e con il digitale la platea è enorme. E le critiche negative sono più utili degli applausi . La Nikon aveva un 28mm un po' più utile del precedente 35mm. Ma il problema rrstava il formato: il 24x36 non è l' optimum per l' architettura. E i decentrabili servivano per correggere la prospettiva. L' anaformismo c' entra poco. L' attrezzatura oggi è determinata, più che allora, dalla destinazione delle foto. |
| inviato il 18 Marzo 2024 ore 22:16
Giovanni Stai polemizzando. Certo che puoi o non puoi far conoscere le tue foto. Affari tuoi. ## decentrabili/tilt & shift da 35 mm. (solo Pentax, e forse Nikon, avevano a listino un 28). Così si eliminava o, quanto meno, si minimizzava il rischio della distorsione anamorfica##. Hai scritto quanto evidenziato. C' era molta scelta allora e le differenze erano evidenti nei risultati, già ad ingrandimenti modesti. Oggi il digitale ha spostato il confronto tra i vari formati ad ingrandimenti insoliti ed ha reso tutto più facile. Ed è un bene . |
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