| inviato il 29 Febbraio 2024 ore 18:35
“ tu chi sei per dire quali foto sono inutili „ e “ Volevo provare l'ebrezza di impersonare lo juzino permaloso „ Attenzione che alcune persone fanno e vogliono apparire come dei gatekeepers senza che nessuno ne abbia ricevuto il ruolo (da chi poi? O se lo sono dati da soli?): it.wikipedia.org/wiki/Gatekeeping Qui non si tratta di permalosità, ma del fatto che alcune persone tendono a dire (in soldoni) "Ok questo genere o questa tipologia di foto vanno bene, le altre sono me..a". E poi si straniscono se gli altri non concordano con loro. |
| inviato il 29 Febbraio 2024 ore 18:42
Io non ne so niente...anzi, non ho molta voglia di ricadere nel discorso...lascio la palla agli adulti |
| inviato il 29 Febbraio 2024 ore 19:01
Finito la prima birra, avanti con la seconda |
| inviato il 29 Febbraio 2024 ore 19:05
“ Mentre ho ben presenti i Santoni Indiani, i bimbi africani o i cavalieri Mongoli, mi chiedo: ma gli islandesi esistono? „ Si esistono, posso confermare PS se dei turisti cinesi ti fermassero in piazza Duomo per chiedere di farti una foto, come si chiederebbe ad un "Santone Indiano", o ad un masai (dietro corrispettivo ovviamente), tu come reagiresti? |
user207727 | inviato il 01 Marzo 2024 ore 8:36
Ovviamente la storia degli islandesi era solo un pretesto (e una provocazione) e mi piace che si sia capito. Mi fa altresì piacere vedere che qualcuno non è andato in Islanda a fare (solo) le solite foto. Io non saprei, non posso fare certi viaggi e quindi fatico a capire. Nel mio piccolo, però, posso dire che mi è capitata l'occasione di fotografare soggetti ben più modesti ma molto usuali dalle nostre parti. Però, sinceramente, se vedo la maestosità della parete delle Tre Cime di Lavaredo rimango si commosso ma non mi viene la voglia di andare li con il fine di scattare la foto di rito. Che, per carità, è mia e quindi unica, però la sentirei solo un utile esercizio: vediamo se riesce fare quello che ho già visto fare. |
user207727 | inviato il 01 Marzo 2024 ore 8:38
“ PS se dei turisti cinesi ti fermassero in piazza Duomo per chiedere di farti una foto, come si chiederebbe ad un "Santone Indiano", o ad un masai (dietro corrispettivo ovviamente), tu come reagiresti? „ 50 euro, grazie. |
| inviato il 01 Marzo 2024 ore 8:47
“ Però, sinceramente, se vedo la maestosità della parete delle Tre Cime di Lavaredo rimango si commosso ma non mi viene la voglia di andare li con il fine di scattare la foto di rito. „ Fai un po' di trekking, poi finalmente vai a mangiare a rifugio, altro che solo foto alla parete |
| inviato il 01 Marzo 2024 ore 8:51
Il discorso è sempre lo stesso e la discussione prende sempre la stessa piega, co il solito stuolo di moralizzatori che ha la pretesa di stabilire canoni di "bontà" della fotografia, ma che in realtà affronta il discorso con superficialità e mancanza di veduta . Sono stato in islanda 2 volte, e si..ci son stato per la parte naturalistica..così come per quello sinonstato in usa, alle canarie, e via discorrendo... Sono un appassionato naturalista e i miei viaggi, a breve e lumgo raggio, puntano a quello..no, non mi interessa fotografare gli islandesi..nemmeno i californiani..o i Canari... A meno di particolari situazioni imposte da un progetto, in generale non mi va di fotografare persone...men che meno città..men che meno in islanda..giusto? Sbagliato? Ne l'uona ne l'altra cosa..di sbagliato vedo solo il giudizio dei soliti noti che dall'alto di chissà cosa pontifica... |
user207727 | inviato il 01 Marzo 2024 ore 9:09
“ Fai un po' di trekking, poi finalmente vai a mangiare a rifugio, altro che solo foto alla parete „ mmm... in realtà preferisco le foto "dalla" parete, è una prospettiva interessante, certo non ti puoi portare il banco ottico. |
| inviato il 01 Marzo 2024 ore 9:10
Soffro di vertigini non ci penso proprio a salire |
| inviato il 01 Marzo 2024 ore 9:14
Premesso che ognuno fotografa quello che gli pare e come gli pare e finchè non lede diritti altrui nessun dovrebbe impedirglielo. Slow_Foto secondo me voleva soffermarsi più su cosa ci spinge a portare a casa l'ennesima copia della solita inquadratura di Kirkjufell in Islanda o qualsiasi altro posto spesso "copiando" qualcosa che abbiamo già visto. “ Il problema è che il fotoamatore, quello che ha tutte le ottiche del mondo bene in evidenza, quello che chiede su Juza quali ottiche portare in un determinato paese, quello che non fa foto ma fa test, insomma quello che non ha la minima idea in testa fara' queste foto. „ Ecco, questa per me è la differenza tra fare fotografia e fare foto. Non che una categoria sia meglio dell'altra ma hanno due scopi diversi. Il primo ha un fine più artistico, la seconda più "tecnico". Entrambi portano alle loro soddisfazioni in chi pratica l'una o l'altra cosa. Io da fotoamatore faccio parte di quelli che fanno foto, ho l'aspirazione di fare arte, ma non so se mai ci riuscirò, perchè le idee devono venire da me, quelle non le posso/voglio copiare come un'inquadratura. Cè da dire anche che spesso un'artista prende spesso ispirazione da qualche altra parte, la difficoltà è fare l'idea propria |
| inviato il 01 Marzo 2024 ore 9:23
È in definitiva parte della più generale domanda: noi esistiamo veramente, o siamo solo caselle di una realtà simulata? E, più importante ancora, hanno recuperato velivoli non umani? * * * Certo che gli islandesi esistono. O almeno esiste(va) quello dell'operetta di G. Leopardi del 1824. * * * Seriamente: sono stato ivi nel 2000, ho conosciuto gente simpatica e pure stretto amicizia e fors'anche - brevemente - qualcosa di più. Credo però che la natura di quell'isola remota sia talmente diversa, nuova e (gelidamente) sfavillante da ammaliare gli italici occhi, adusi alle meraviglie della terra nostrana e impreparati ai nordici magnifici spettacoli, alla grandiosità dei cieli, ai silenzi ventosi, al freddo vivificante (oddio, mica sempre); lasciando poco spazio al genere street che del resto mal si declina, che so, nella Laguna Glaciale Artica. |
| inviato il 01 Marzo 2024 ore 9:33
Tanto per capire vi consiglio di guardare la prima puntata della serie ABSTRACT su Netflix dedicata a Olafur Eliasson. Perchè? Perchè è colui che ha progettato uno degli edifici più belli della capitale islandese e parla di una cosa fondamentale: la luce. La luce in Islanda non è la luce della spagna o di miami. Certe foto forse sono ripetitivi, e forse inutili. Io le ho fatte e le rifarei . Perchè? Perchè devi esserci di fronte a quella maestosità. Perchè quando sei li l'atmosfera, la luce ti porta verso una direzione e un tipo di foto. Avrei fatto anche altro? assolutamente, un giorno di brutto tempo eravamo alla periferia di reykjavik c'erano le classiche case in lamiera alcune su scogli scuri di lava e una foto cupa nel mio stila sarebbe stata fighissima. Poi ti trovi una doccia calda che esce da un tubo enorme che spunta dal nulla tra il verde del muschio sui campi di lava. Trovi nel centro campi di fiori stupendi che cambiano di colpo dopo che ti sei arrampicato su una colata lavica (dopo una notte in tenda li sotto) e rimani estasiato A volte piove, a volte no, ma la luce ha una caratteristica precisa e non si può pensare di fare li le foto che si fanno qui da noi, non con lo stesso stile. Come non era pensabile farle quando sono stato a Seoul, li si fanno le calssiche foto dei vicoli con le insegne dei neglozi, sono ripetitive? si ma la città ti porta in quella direzione, è così e così un po' va raccontata. Hanoi è ancora diversa come luci. Insomma certe volte le foto tipiche si fanno perchè è il luogo che ti porta a farle. Poi se uno non fa il turista 15 gg ma ci lavora allora li giustamente inizia a provare un racconto più complesso. Zanoni fotografo milanese che conosco ha raccontato le città vuote del nord della cina al confine con la mongolia oppure i quartieri vecchi con i piccoli vicoli che lottano per resitere ai grattacieli nelle grandi città cinesi. Ma li ci arrivi dopo e comunque il racconto lo fai in uno stile legato alla luce del luogo |
| inviato il 01 Marzo 2024 ore 9:37
È non si è ancora affrontato il discorso con che cosa fare le foto. Corpo, ottiche, ect. Perché se non hai “quel corpo” e “quell'ottica” non vai da nessuna parte. |
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