| inviato il 19 Aprile 2024 ore 7:23
“ Sopratutto quando hai tre nomi „ Tipico del divino |
| inviato il 19 Aprile 2024 ore 7:27
"Che tale foto non sia mai veramente esistita?" E se Barthes fosse stato, semplicemente, rincoglionito? |
| inviato il 19 Aprile 2024 ore 8:17
il divino, di solito, ha vita piu' facile Non deve fare la coda al Pra con un libretto bloccato perche' uno degli ineffabili nomi e' trascritto male. |
| inviato il 20 Aprile 2024 ore 8:52
E non ci sono vie di ricorso in casi del genere?...in Francia dove abito ogni provincia ha un "Mediatore della Republica" che è incaricato appunto di risolvere i disguidi insolubili con le amministrazioni, fra vicini di casa, ecc..ed è molto efficace. Per ritornare a Barthes, il suo assioma è semplice : la fotografia non puo rappresentare il soggetto fotografato...bella scoperta |
| inviato il 20 Aprile 2024 ore 12:02
Però tempo fà ho riflettuto su questo soggetto e soprattutto nel ritratto, non con la pretesa di dare torto a Barthes (quello che dice mi è sempre sembrato ovvio fin da quando cominciai la fotografia nel 1975 all'età di 14 anni, e non credo di avere un QI particolarmente elevato ne una predisposizione alla filosofia) ma perche ho notato che i vecchi dagherrotipi e lastre varie che necessitavano tempi di posa lunghissimi (di più minuti) avevano qualcosa di "speciale" e ho voluto verificare se fosse dovuto al fatto che è impossibile tenere una mimica facciale per diversi minuti e che i soggetti finiscono per prendere un'espressione "neutra", a ciò si aggiunge il fatto che l'espressione cambia durante la posa e quello che viene fissato sul supporto è l'addizione di diverse espressioni del volto impercettibilmente diverse ma in un'unica immagine...putroppo il risultato ha confermato solo parzialmente questa intuizione...vi invito a provare per farvi la vostra propria opinione di fare ritratti con tempi di posa da 3 a 4 min...in tutti I casi il risultato sarà sorprendente...metafisico?. |
| inviato il 20 Aprile 2024 ore 16:12
“ Certo. Se è collegata alla tua anima. E Lei che la fa rivivere, l'immagine catalizza soltanto. Il ritratto X fatto vedere ad uno sconosciuto, restituisce solo il vuoto. Non è collegato a nulla di suo. „ Condivido... |
| inviato il 20 Aprile 2024 ore 16:15
“ vi invito a provare per farvi la vostra propria opinione di fare ritratti con tempi di posa da 3 a 4 min...in tutti I casi il risultato sarà sorprendente...metafisico?.Sorriso „ Apperòòò, questa è da provare.... |
| inviato il 20 Aprile 2024 ore 18:36
E' interessante il rapporto tra Scrittura ( narrativa, poesia, diaristica, cronaca, saggio...) e Immagine ( nel nostro caso, la Fotografia). Si tratta di due diversi atti nei confronti del Tempo. Nel primo caso si potrebbe dire che il Tempo è 'chronos', nel suo svolgersi: la Scrittura può svolgerlo passo passo e narrarcelo con punte di accuratezza talvolta inimmaginabili. Nel secondo caso il Tempo è 'kairòs', cioè l'evento decisivo e irripetibile, còlto una volta per tutte da un supporto impressionato. Sembra abbastanza evidente e 'pacifico'. Inoltre tra i due 'ambiti' non ci può essere vera interazione: non si potrà raccontare con le parole della narrazione un'immagine; e un'immagine potrà soltanto lasciar supporre le indefinite possibilità di esito tra il prima e il dopo la sua realizzazione. Ma, secondo me, è proprio l'immagine, nella sua presunta inequivocabilità, a lasciare, nell'osservatore, un infinito spazio all'immaginazione, cioè a creare e crear-si infinite altre possibili immagini armonizzabili o divergenti da quella in questione. Ancora: un maldestro fotoamatore come me, cerca sempre di scattare una foto, almeno in parte, 'definitiva', nel senso letterale del termine, che, cioè, definisca ciò che 'ho in mente' riguardo la realtà che ho davanti. Ma, ormai, ogni immagine somiglia o, per lo meno, richiama, una schiera di altre immagini 'del genere'. In fondo, più che frustrante, la cosa dovrebbe rivelarsi come il dato che accomuna le persone, nella ricerca della comunicazione. La tentazione è quella di smettere di inviare messaggi, dato che essi rischiano di non essere considerati. Ma questa tentazione è superata da quella di comunicare. Ad ogni costo. Scusatemi per queste considerazioni slegate e forse poco attinenti al tema proposto da Andrea e arricchito dal contributo di Ben-G. |
| inviato il 20 Aprile 2024 ore 18:52
OraBlu provaci e vedrai che sorpresa, putroppo non posso mettere foto d'esempio perché l'ho fatto per un lavoro interno alla fondazione dove lavoravo e le immagini non mi appartengono più. |
| inviato il 21 Aprile 2024 ore 2:27
Ciao Leo, ormai, come si suol dire, mi hai messo la pulce nell'orecchio... ci proverò sicuramente.... |
| inviato il 21 Aprile 2024 ore 8:32
Paolo si potrebbe dire che il mio procedimento sperimentale di ritratti in posa lungo cercava, di far coincidere chronos e kairos..certo invano, ma è un'approccio che ho trovato interessante e mi sono promesso di ripeterlo stavolta per conto mio e in migliori condizioni... |
| inviato il 23 Aprile 2024 ore 20:32
Magnifico capolavoro. |
| inviato il 23 Aprile 2024 ore 20:35
Ma, anche di quello, se non sapessimo chi vi è ritratto e non avessimo gli scritti di B. Castiglione non potremmo dire assolutamente nulla della sua "essenza" semplicemente guardando il dipinto. |
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