| inviato il 28 Gennaio 2024 ore 10:55
Condivido Giacomelli al 100%, grande sintesi |
| inviato il 28 Gennaio 2024 ore 10:58
La citazione (anche se un po' modificata,ma il succo rimane quello) è di una mia frase,presente in un altro topic ed è riferita agli smartphone e alla resistenza (a anche pregiudizi) che i fotoamatori hanno spesso nei loro confronti. Il succo del discorso è che sono spesso concentrati sul mezzo e non sul fine oppure su lati della fotografia poco importanti (es. nitidezza agli angoli ecc). Lo smartphone in un certo senso libera da queste menate ed obbliga a concentrarsi semplicemente a quello che si riprende e al suo messaggio. Ma se si toglie al fotoamatore feticista del mezzo il mezzo...cosa rimane? ben poco. Ovviamente mi riferisco a generi dove il mezzo conta fino ad un certo punto e al fotoamatore che non viene pagato ,anche se c'è da dire che certi lavori si possono fare anche con lo smartphone |
| inviato il 28 Gennaio 2024 ore 11:10
@Ziojos Posso dirti che riconosco la saggezza delle parole di Harvey Cushing, il più grande chirurgo del cervello di tutti i tempi: «L'unico modo di sopportare la vita è aver sempre un compito da svolgere». In questo senso, si, la fotografia può essere uno strumento utile per superare certe "impasse" anche perché non c'è solo un tempo libero da qualcosa, ma anche un tempo libero per qualcosa. Tornando al tema proposto in questa discussione è anche importante sottolineare il fatto che la cosiddetta nevrosi "da vecchiaia", per certi versi così simile a quella "da noia", non colpisce la fotografia bensì il fotografo. |
| inviato il 28 Gennaio 2024 ore 11:12
Ho fatto un pò di ricerche, la frase pare che sia di Settimio Benedusi @Stylo Il discorso è più ampio e prevalentemente non tecnologico anche se lo smartphone ha influenzato l'ultima fase del cambiamento |
| inviato il 28 Gennaio 2024 ore 11:15
“ Ho fatto un pò di ricerche, la frase pare che sia di Settimio Benedusi „ Chiedo venia allora Ziojos,pensavo che avessi ripreso il discorso dell'altro topic :) |
| inviato il 28 Gennaio 2024 ore 11:25
per alcuni aspetti l'altro topic, in cui condividiamo diversi aspetti, è collegato a questo ma sarebbe molto riduttivo pensare alla sola tecnologia |
| inviato il 28 Gennaio 2024 ore 11:47
Sarebbe interessante capire in cosa la fotografia sta "profondamente cambiando", ovviamente lascianto da parte discorsi legati all'attrezzatura, che con la fotografia c'entrano nulla. Quello che conta è il risultato finale, ed il messaggio che il fotografo vuole trasmettere attraverso l'immagine. Il mezzo con il quale la foto è stata scattata conta zero, è un mezzo appunto. |
user256109 | inviato il 28 Gennaio 2024 ore 11:48
Ah ok, se è di Benedusi si riferisce a quelli che passano dai calendari e le ragazze in costume a foto impegnate per arrivare poi alla produzione seriale di ritratti. |
| inviato il 28 Gennaio 2024 ore 12:49
I fotografi sobo persone: chi cambia e chi no |
| inviato il 28 Gennaio 2024 ore 14:41
user256109 hai un profilo strano, non sembra quello di un utente normale !!! ??? |
| inviato il 28 Gennaio 2024 ore 15:44
Quello e' il profilo di chi non e' piu' nel forum. |
| inviato il 28 Gennaio 2024 ore 15:49
Probabilmente creato ad hoc per commentare e sparire ..... il mondo è bello perchè vario. |
| inviato il 28 Gennaio 2024 ore 16:25
“ La fotografia è in un momento di profondo cambiamento, sono i fotografi che non cambiano „ Ci sarà chi cambia radicalmente perchè ne sente la necessità e chi continua a fare le stesse cose di prima allo stesso modo di prima perchè gli sta bene così, con tante possibili vie di mezzo, come, per esempio, farsi aiutare dalla tecnologia per fare le cose al proprio solito modo, come si faceva prima, e credo sia una strada percorsa da molti, e che sia perfettamente legittima, purchè porti a buoni risultati. E ci sarà pure chi si avvarrà solo degli ultimi ritrovati tecnologici per produrre cacate immonde come faceva in precedenza: va bene pure quello, se farlo dà gioia e felicità. Schoenberg, uno dei compositori più radicalmente innovativi del '900, disse che si può ancora scrivere della bella musica in do maggiore. Evidentemente aveva, in confronto ad altri, più intelligenza e meno puzza sotto al naso. |
| inviato il 28 Gennaio 2024 ore 17:01
La chiamano "pace dei sensi". E' quello stato in cui la soddisfazione nel quì ed oggi è tale per cui ogni tipologia di cambiamento, evoluzione, pseudo miglioramento non si ritiene più necessario. Si chiama altresì appagamento. E' nell'ordine naturale delle cose che la gioventù porti con se lo stimolo necessario della continua ricerca, è funzionale all'evoluzione e viene alimentato da un sentimento del non so dove e come ma... devo partire per nuovi lidi. Per me l'estrema tristezza non è rappresentata da chi ha raggiunto la propria maturità ma da chi ad una certa veneranda età non sa ancora bene dove andare. Non v'è nulla di più patetico di chi cerca l'eterna giovinezza. Venendo al concreto chi non comprende che la sua "maturità" è un valore cercherà di stare al passo con la tecnologia ma dal momento che è "umanamente" non più idoneo all'esplorazione non potrà fare altro che capitolare nella frustrazione e nell'eterna insoddisfazione. Certo che si diventa nicchia ma l'errore più grosso sarebbe cercare il confronto col nuovo che avanza inesorabile. Inizio a sentirmi "felicemente" arrivato e non mi lamento se alcune automazioni oggi possono sostituire la mia maturata esperienza, non correrò dietro al cambiamento per il semplice motivo che comprendo i miei limiti e cerco di esaltare al meglio le competenze maturate. Alcuni settori della produzione di immagine sono già appannaggio non del nuovo che avanza ma che è avanzato da tempo. Bisogna essere realisti, accettarlo e cercare uno sbocco di esistenza FELICE la dove la propria conoscenza fa ancora la differenza rispetto ad una generazione "inesorabilmente" più ignorante in quel contesto per il semplice motivo che non hanno nemmeno mai avuto il bisogno di avere quei fondamentali. Il boomer che si reinventa uno smarth photopgrapher è semplicemente ridicolo perchè chi è passato per la "goduria" del click e ne ha trovato appagamento sia dal punto di vista produttivo che di esperienza sarà semplicemente come un 50/60nne che cammina dietro alle teenagers. Non conta solo il viaggio ma anche l'esperienza del cammino, l'unico rammarico (cui porrò rimedio al termine della mia carriera) è quello di non aver potuto approfondire maggiormente l'analogico (anche lo sviluppo in camera). Quindi la mia prossima tappa sarà un felicissimo "ulteriore passo indietro" :D |
| inviato il 28 Gennaio 2024 ore 17:42
Il percorso di crescita ed apprendimento deve essere una costante, non c'è età nella vita dove si puossa dire di aver imparato tutto. E per alimentare questo percorso non è certo necessario correre dietro all'ultimo ritrovato della tecnologia, basta spesso leggere un libro, anche in formato cartaceo. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |