| inviato il 19 Settembre 2023 ore 20:31
Mah, probabilmente fotografano solo i muri imbottiti della loro cella, quando gli tolgono la camicia di forza! |
| inviato il 19 Settembre 2023 ore 20:44
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| inviato il 20 Settembre 2023 ore 7:51
x Ignatius si confermo : maniacale, pari al nuovo ecc ecc . Pazzesco. Infatti non compro mai nulla usato con questi annunci. Comunque l'abuso di linguaggio può essere davvero fastidioso oggigiorno... si toglie il peso a parole importanti a suon di ripeterle invano. Anche se entriamo in temi delicati ne abbiamo collezioni di termini abusati . |
| inviato il 20 Settembre 2023 ore 16:26
Non so se è in tema o no, ma negli ultimi anni ho preso nota dei più irritanti tormentoni dei titolisti di Repubblica.it . Perché se il quotidiano cartaceo, che acquisto dal primo numero del 1976, mantiene ancora una sua dignità (pur con il recente proliferare di pagine dedicate a moda e cronache mondane), la sua versione online è per me intollerabile. Non solo per la quantità di fattoidi acchiappaclic, ma per i titoli degli articoli che sembrano scritti da zuzzurelloni in vena di giochini di parole basati su libri o film. Negli ultimi anni ne ho raccolti a centinaia, scrivendo poi regolarmente alla redazione anche per far notare la ripetitività e la scarsa fantasia. Secondo me hanno già messo il mio indirizzo email in una blacklist Ecco ad esempio le varianti di un famoso libro di poesie di Auden, “ La verità, vi prego, sull'amore ” www.adelphi.it/libro/9788845911064 La verità, vi prego sui vaccini La verità, vi prego sul coronavirus La verità, vi prego, sulle fake news sul coronavirus La verità, vi prego sul pomodoro cinese La verità, vi prego su rughe e cellulite La verità, vi prego sulle serie tv La verità, vi prego sui ricordi La verità, vi prego sul folle e sublime Hölderlin La verità vi prego sul passato La verità, vi prego sui mutui ai giovani La verità (vi prego) sulle auto inquinanti Tutta la verità, vi prego, sui ricordi Qui Inter, la verità, vi prego, sulla squadra che avremo La verità, vi prego sui Futuristi Manlio Cancogni, La verità, vi prego Romanista o laziale? La verità, vi prego sul cuore di Giorgia La verità vi prego sul futuro di Mou La verità, vi prego, sull'Ucraina Poi abbiamo le varianti di “ Il senso di Smilla per la neve ” di Peter Høeg: Il senso di Draghi per i giovani Il senso di TikTok per la rivoluzione Il senso di Vaclav Smil per la Terra Il senso di Scully per la geometria Il senso di Obama per Twitter Il senso di Serena per il bianco Il senso del leghista per le armi Il senso di Berlusconi jr per le app (compresa Immuni) II senso dei danesi per i bambini e le regole Il senso di Ripellino per le recensioni Il senso di Primo Levi per il pianeta Il senso di Murakami per le T-shirt Il senso dei dittatori per il treno (questo è recentissimo, 18 settembre 2023) Vi risparmio le decine di titoli che contengono una “ Tempesta perfetta ” o “ L'uomo che sussurra a... ” o “ Tutti pazzi per... ” Capisco che sia più facile e sbrigativo riciclare titoli usati e famosi dando appena una occhiata al contenuto dell'articolo, invece che leggerlo per intero e ideare un titolo appropriato e serio. Ma con questi stereotipi ripetuti fino alla nausea si ottiene solo di irritare i lettori. ------- P.S. Eccone un altro questa mattina su Robinson (l'inserto culturale di Repubblica): Tutta la verità, vi prego, su Pablo Picasso |
| inviato il 25 Settembre 2023 ore 18:52
Purtroppo monti degli esempi concernono la povertà del vocabolario assimilato e in primis la scuola pubblica ne è responsabile. Molti docenti credono che l'essenzialità nelle descrizioni sia 'democratica', poiché più facile riprodurla per più formazioni e se giornalisti, diventano dolosamente ripetitivi. A prescindere il mistilinguismo, c'è un vocabolo che imperversa facendo danni... il sostantivo 'paura'... Ha praticamente scalzato via 'timore'... gli stati d'animo che definiscono sono complementari ma tecnicamente molto differenti nel significato. Eppure è raro scovare un 'parlatore' da tivù che si accorga dell'uso improprio di paura... Gli italiani, un popolo di paurosi? |
| inviato il 25 Settembre 2023 ore 23:55
Soffro di qualche turba mentale.... Avevo letto " abuso della lingua" è mi era venuta in mente tutt' altra faccenda. Scusate l' intromissione ( aridajie..) |
| inviato il 26 Settembre 2023 ore 7:00
Io non sopporto il termine stra-abusato "diversamente" in nome di chissà quale "politicamente corretto". La gente lo usa pensando di fare chissà quale favore senza rendersi conto che è profondamente offensivo e denigratorio. Emarginante. Quasi razzista. Ad esempio. Sono autistico. E sia. Sono tale ed in quanto tale definiscimi come tale. Vuoi generalizzare. Benissimo. Portatore di handicap. Ma evita di ghettizzarmi con un "diversamente". Si usa il termine "bio-diversità" per definire la presenze di diverse specie nello stesso abitat. Non le varianti di un'unica specie. Nonostante questo i più si ostinano ad usarlo senza ritegno. |
| inviato il 26 Settembre 2023 ore 7:52
Per usare un termine italianissimo e di memoria passata, delle parole deturpate di oggi, io, "Me ne frego!" . Basta guardare poco la televisione e considerare che i politici, dati alla mano, sono molto più inquisiti della media della gente italiana, e che dunque sono un esempio negativo. Bisogna poi tenere ben presente che i Social sono la palese dimostrazione che l'intelligenza è un tratto somatico, come il colore degli occhi e la forma del naso, e, soprattutto, che Madre Natura, per motivi suoi, insondabili, con taluni è stata molto avara di doni, inclusa l'intelligenza: a mio avviso personalissimo, detta fuori tutto, i Social sono solo un gorillaio. Basta frequentare gente colta ed intelligente, ed il problema non esiste, bisogna selezionare con cura chi si frequenta e coloro con i quali ci interfacciamo, usando il "non ragioniam di lor, ma guarda e passa" coi micci alla moda odierna. |
| inviato il 26 Settembre 2023 ore 8:57
resilienza; empatia; piuttosto che...uffa |
| inviato il 26 Settembre 2023 ore 9:21
Kwlit In questo periodo sono decisamente intollerante all'utilizzo di "assolutamente" in risposta ad una domanda (che di solito prevede un "si" o un "no" come risposta) e mi sale il nazismo di fronte all'abuso di "super" e "top" |
| inviato il 26 Settembre 2023 ore 9:29
Direi: Abusi impropri di terminologie oppure Abusi di terminologie improprie Scrivere: "Abusi di terminologie impropri" non quadra molto. Mi corregga L'Olandese Volante. |
| inviato il 26 Settembre 2023 ore 9:31
Già che in questo thread possiamo sfogarci, io aggiungo che mi dà fastidio che, quando qualcuno ha fame o voglia di un caffè (o altro), si legga "si è concesso/a uno spuntino", "si è concesso un caffè". Ma cosa vorrà dire? Ha presentato un'istanza e, dopo attenta disamina dei pro e dei contro, lui/lei stesso/a l'ha accolta con favore? |
| inviato il 26 Settembre 2023 ore 9:34
Mi vengono i brividi quando sento dire (la sindaca, l'avvocata, l'ingegnera, la ministra, l'architetta e tanti altri termini sdoganati di recente...) |
| inviato il 26 Settembre 2023 ore 9:58
@Alessandro Callea: in questo caso non si tratta di abuso, i termini da te indicati sono grammaticalmente corretti, solo che le nostre orecchie non sono abituate a queste definizioni declinate al femminile (cuoca suona meglio di magistrata?) |
| inviato il 26 Settembre 2023 ore 10:01
“ Mi vengono i brividi quando sento dire (la sindaca, l'avvocata „ La sindaca non mi dà fastidio e giustamente ci faremo l'abitudine, avvocata invece secondo me è correttissimo da sempre nella lingua italiana. Deriva infatti dal latino, ed è usato anche nella antica preghiera che nei primi anni '60 dovevo recitare/cantare in chiesa in latino, " Salve Regina ": Eia ergo, advocáta nostra, illos tuos misericórdes óculos ad nos convérte... Poi dopo la metà degli anni '60, con la riforma liturgica, si iniziò a recitarla in italiano: Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. it.wikipedia.org/wiki/Salve_Regina www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/domande_e_risposte/grammatica |
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