| inviato il 04 Settembre 2023 ore 2:17
Le idee di Han sono ormai arretrate, così come tutti riferimenti a Kafka, Heidegger & Co. L'evoluzione scientifica in merito a cosa è reale, quando e dove, è talmente più ricca, incredibile e vera che fa sembrare quelle fonti filosofiche un discorso tra bambini emotivi e ingenui. Sostenere che la fotografia digitale sia per sua natura meno capace di raggiungere il "punctum", o l'essenza emotiva, è un punto di vista riduzionista che ignora le potenzialità del digitale. Nel nuovo contesto interpetativo della realtà e del tessuto spazio temporale quantistico e relativistico, perché dovremmo considerare la fotografia analogica come una forma di rappresentazione superiore, più "vera"? E' esattamente il contrario: la fotografia digitale è l'unica capace di fornire un'ampia gamma di possibilità interpretative e rappresentative, specie ora che l'AI fa da supporto creativo liberando il rappresentato dal referente. La critica di Han sull'auto-referenzialità del digitale ignora i vantaggi offerti da questa stessa caratteristica. In un'epoca in cui le nostre comprensioni della realtà sono in continua espansione, un mezzo "auto-referenziale" è più utile nell'esplorare nuovi modi di vedere e interpretare il mondo. L'auto-referenzialità non è necessariamente un difetto, ma una forma di agilità nel rappresentare una realtà che è, di per sé, sfuggente e multiforme. Una realtà diversa in funzione del sistema di riferimento, in cui prima e dopo non sono più certi. L'approccio di Han fossilizza la teoria fotografica in un quadro concettuale obsoleto. In un'epoca di rapidi cambiamenti scientifici e tecnologici, attenersi così rigidamente a teorie e concetti tradizionali ostacola piuttosto che aiutare la comprensione della rappresentazione visiva. Han offre solo un punto di partenza per una revisione del rapporto tra realtà e rappresentazione e non può relegare il discorso in un contesto che è, e dovrebbe essere, in continua evoluzione e reinterpretazione. PS:Io volevo essere più breve, ma chatGPT era un po' infastidito da certi discorsi e voleva sfogarsi. Si sa che i sistemi digitali sono sensibili e soffrono molto le superca22ole. Ah, alla fine anche lui (o lei) ha detto: "fuori le foto!" |
| inviato il 04 Settembre 2023 ore 8:36
@Motofoto Io credo che nessuno intenda aderire al partito dei retrogradi ignorando le potenzialità del digitale, altro discorso è indagare i suoi punti ciechi che esistono come parimenti esistono alcuni limiti tecnologici nell'analogico che vengono superati dalla rivoluzione digitale. Nel farlo l'approccio filosofico-speculativo, a mio avviso, continua a fornire una cassetta degli attrezzi più che adeguata, soprattutto come metodo d'indagine. Io non sono un filosofo di professione e neppure un fotografo professionista ma, nel mio piccolo, affermo, come sostenuto da Heidegger, che “è il martellare a scoprire la specifica usabilità del martello” concludendo che “il MODO DI ESSERE del mezzo, che si manifesta da SÉ STESSO, noi lo chiamiamo UTILIZZABILITÀ”. E questo è un punto piuttosto centrale nel discorso di Han e viene costantemente interfacciato con l'altro tema che è quello della REALTÀ rispetto al referente. Quanto ai quark quantici ed a tutte le altre tematiche che sollevi mi sembra che tu abbia voluto semplicemente gettare una manciata di sassolini nello stagno per intorbidire l'acqua ostacolando la trasparenza del fondo nella discussione. Io so perché le resistenze del mio tostapane quando diventano incandescenti non sono blu, come dovrebbero, ma rosse, tuttavia questa conoscenza d'origine quantistica non mi è d'aiuto in alcun modo visto che non progetto tostapane. Quanto all'auto-referenzialità, di nuovo, non si tratta di prendere partito pro o contro, ma cogliere il senso e la portata del cambiamento nella transizione dall'analogico al digitale. Tu, se capisco bene, condividi il fatto che qualcosa sia cambiato e intravedi “maggiore agilità” e maggiore libertà DAL referente ma questo lo sostiene parimenti anche Han con la differenza che lui va oltre le sole positività e si chiede anche a quanto ammonti il costo e dove, in quali aspetti, esso vada ad incidere maggiormente. Chi paga la crescita del tuo ego "offerta" dalle potenzialità del digitale? Secondo Han: la fotografia stessa (intesa come "insieme", e quindi referente, corrispondenze, veridicità, unicità, ecc...). Ecco perché quella citazione di Wenders ("Allora esiste!) anche nella sua ingenuità diventa così centrale ed importante nel discorso, perché in due parole riesce ad indicare un Valhalla fotografico a cui Han, come Barthes, sembrano sempre puntare. |
| inviato il 04 Settembre 2023 ore 9:10
Ciao, se lo dice W.Wenders....ma che sfortunatamente rispetto ad alcuni intellettuali del forum, sembrerebbe mostrare qualche piccola lacuna fotograficamente parlando.Qualunque discorso o concetto o pour parler sul reale, sarebbe da rimandare inevitabilmente,con questi chiari di luna, anche se poi nella fluidità della fotografia di oggi ,sembra che la sentenza sia gia' stata espressa e a carattere lapidario. Si potrebbe dedurre che la fotografia non abbia mai avuto nessun tipo di rapporto con il mondo esterno, o quello che ci circonda, e che gli occhi umani abbiamo per loro natura,anche godendo di buona salute, una visione piuttosto opinabile,come pure la percezione sensoriale.Forse era un miraggio o qualcuno soffriva per il caldo,intanto è meglio scattare un bel selfie( una foto che poi con lo "studio" e l' AI chissà per quale strana ragione potrebbe somigliare a qualche altra in un elenco infinito). Ci ricorderemo di piu' di queste fotografie così espressive e libere da vincoli,piuttosto che di qualche lungometraggio forse troppo esaltato dalla critica?Ehheh chissà... Tornando alla visione molto parziale ,credo di avere qualche libro piuttosto datato in casa ,che forse era un punto di riferimento e di aver scattato un paio di foto poi sul posto(scrivevo a mano è vero) . L'alternativa forse potrebbe essere usare uno stampo e questo non che abbia a che fare con certe fotografie o con altri pensieri illuminati,ma poi per la rappresentazione di figure di grandi dimensione potrebbe risultare piuttosto complicato,anche con modelli al silicone o altro. |
| inviato il 04 Settembre 2023 ore 9:37
Buongiorno. C'è una nobiltà d'animo nella sconfitta. Un concetto molto Nipponico ma che comprendo quando mi rivedo nel tentativo di conservare lievissime fragranze naturali in un mondo impregnato di molecole chimiche da laboratorio. |
| inviato il 04 Settembre 2023 ore 10:12
“ @Motofoto PS:Io volevo essere più breve, ma chatGPT era un po' infastidito da certi discorsi e voleva sfogarsi. Si sa che i sistemi digitali sono sensibili e soffrono molto le superca22ole. „ Credo soffrano anche del complesso di non sentirsi mai all'altezza, a qualsiasi quota sia posta l'asticella. Questo succede quando la pedana di battuta è troppo fluida. |
| inviato il 04 Settembre 2023 ore 10:51
“ Certificato di presenza, attestante il noema « È stato », innamorata della realtà. Quel che mi interessa in una fotografia è solo e soltanto che mi mostri qualcosa che c'è, e che quindi guardandola non mi venga da dire né più né meno che « Allora esiste! ». „ Nocram, come consideri gli scatti astronomici di nebulose e galassie? Rientrano perfettamente nella classificazione che tu riporti, solo che non possono essere viste nella loro completezza ad occhio nudo (i colori non siamo in grado di percepirli) ma solo grazie ad una lunga posa su pellicola o dal sensore di una macchina fotografica Quindi l'astrofotografia è vera Fotografia con la F maiuscola?!? |
| inviato il 04 Settembre 2023 ore 11:58
@nocram il tuo discorso é decisamente affascinate. Se poi avessi aggiunto alla fine “ come se fosse Antani “ sarebbe stato perfetto. |
| inviato il 04 Settembre 2023 ore 12:37
“ Se fotografí qualcosa e perche questa cosa esiste, da qui non se ne esce. „ non e' detto.. a volte fotografi l'inesistente, l'apparente, o qualcosa che e' esistito solo per un istante. Quando fotografi una stella stai fotografando una immagine di 100mila anni fa. non e' detto che adesso esista ancora. |
| inviato il 04 Settembre 2023 ore 12:56
bella questa stai fotografando il passato... ancora più figo! |
| inviato il 04 Settembre 2023 ore 13:11
Per l'unica branca della filosofia che si è rilevata efficace nei secoli, ossia la fisica, la realtà è la capacità di predire il futuro. Una cosa è vera solo se sì può prevedere come sarà osservata -fotografata a partire da determinate condizioni (per dirla in modo elementare). Visto che le foto sono testimonianze del passato e non danno nessuna informazione sulla possibilità di ripetere la misurazione nel futuro, PER DEFINIZIONE non rappresentano la realtà. Neanche quella che è stata. Un fiore fotografato poteva essere reale, ma anche no, e non c'è alcun modo per dirlo solo guardando una fotografia perchè nel passato non si viaggia e non si può ripettere esattamente quella stessa foto senza ripristinare esattamente le stesse condizioni. Neanche in caso di un oggetto inanimato perchè le condizioni di luce e qualche piccolo dettaglio potrebbero essere cambiati. Quindi la fotografia non può, per la sua natura orientata al passato, rappresentare alcunchè di reale, dove per "reale" si intende ciò che di più profondo e operazionale si possa definire. Tutto le altre definizioni, sono accettabili come opinioni o elucubrazioni filosofiche. Rassegnatevi. |
| inviato il 04 Settembre 2023 ore 13:30
@-zeppo- Con il beneficio del dubbio di cui mi avvalgo nel risponderti la mia interpretazione delle lunghe o lunghissime esposizioni riguarda, a prescindere dal soggetto rappresentato, prevalentemente il tema della percezione umana. Cito ancora Han: la percezione del lungo e del lento (che lui associa al silenzio) riconosce solo le cose ferme mentre tutto ciò che s'affretta è condannato alla scomparsa. Come esempio storico cita la protratta esposizione tipica della dagherrotipia, vedi “Boulevard du Temple” di Daguerre. Serres, ne “Il mal sano: contaminiamo per possedere?” sostiene che, anche se il mondo ci sommerge sempre più di jingles, loghi e immagini noi dovremmo continuare a coltivare le nostre abilità percettive considerandoli altro dalla musica, dalla scrittura e dalla fotografia. Ma il punto, forse, è che oggi anche la nostra stessa abilità a percepire reca tratti episodico-pornografici (nel senso inteso da Barthes, in opposizione alla percezione narrativo-erotica, nella quale gli occhi chiusi funzionavano e funzionano benissimo). “La foto mi colpisce se io la tolgo dal suo solito bla bla” (Barthes). A me pare saliente che in così tanti, tra le fonti citate, rimarchino questo bisogno di silenzio e di indugio, connesse alla cosalità fotografica. Tutte le informazioni perseguite dallo “stadium” sono invece, per definizione, rumorose e questa loro rumorosità risulterebbe amplificata dal passaggio al segnale-digitale. In questo senso probabilmente il genere fotografico da te menzionato, per quanto sorprendente fino alla meraviglia, non riesce a toccare il “punctum” barthesiano esaurendo tutta la sua efficacia unariamente a livello di “stadium”. Non per ultimo la famosa volpe di Saint-Exupéry disse che: siamo responsabili di quel che sappiamo addomesticare. Il rito della fotografia, come tecnica temporale, ci accasa nella misura in cui sappiamo coglierne l'essenzialità, che però rimarrebbe invisibile agli occhi. Kafka addirittura, a suo dire, fotografava per “scacciare dalla mente” l'immagine stessa, per liberarsene fisiologicamente. Qualche "Allora esiste!" gli dev'essere pur scappato, dopo il sofferto parto. |
| inviato il 04 Settembre 2023 ore 13:48
“ @nocram il tuo discorso é decisamente affascinate. Se poi avessi aggiunto alla fine “ come se fosse Antani “ sarebbe stato perfetto. „ mi hai fatto sputare un polmone |
| inviato il 04 Settembre 2023 ore 14:55
“ @MatteoGroppi Mi spieghi nel dettaglio perché questo lavoro di Ruff non raggiunge il punctum? „ Quale punctum? Mettiamoci nei panni di Bin Laden, forse in quegli scatti vedrebbe un punctum diverso da quello verso il quale i media ci hanno portato. In generale si potrebbe anche pensare ad una demolizione controllata con relativo punctum. |
| inviato il 04 Settembre 2023 ore 15:12
Nocram...ESCI LE FOTO |
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